Valutazione titoli: differenza tra articoli e pubblicazioni e differenza tra borse di studio o di collaborazione alla ricerca

Salve a tutti,
ringrazio chiunque vorrà essere così gentile da darmi delle delucidazioni.
Nella tabella titoli si danno max 0,20 punti ad articolo e massimo 1 punto a pubblicazione, ma che differenza c'è tra l'articolo e la pubblicazione? all'inizio pensavo che si intendesse tra articolo e libro ma una collega mi ha detto che la pubblicazione non vuol dire per forza libro e che è diversa dall'articolo ma in cosa non è statoin grado di dirmelo.
Il secondo dubbio è questo : vengono dati 3 punti se si ha il dottorato o se si ha l'assegno di ricerca, ma dei colleghi sostengono che le borse di studio anche di anno o contratti di collaborazione alla ricerca anche di un anno sono come l'assegno di ricerca, è vero?
Vi prego rispondetemi perchè ho superato l'orale ma rischio di rimanere fuori per via dei super titolati......

Se ti riferisci alle varie tipologie di sfruttamento della forza-lavoro che sono in vigore in quasi tutti gli atenei - contratti di didattica integrativa, di collaborazione alla cattedra etc. - in teoria non dovrebbero valere nulla. In genere per questi contratti - anche se poi assorbono parecchio tempo tra didattica frontale, attenzione ai tesisti, svolgimento esami - vale l'unità di misura dell'ora (sono stipulati per un monte ore che solitamente va dalle 18 alle 36 ore, con retribuzione da fame). Sono dunque, dal punto di vista concorsuale, carta straccia: e mi permetto la brutalità, Nuvolary, perché ho sofferto io stesso questa condizione di precario della ricerca.
Solo gli assegni di ricerca dovrebbero dare qualche punteggio.
Poi so anche che è una prassi concorsuale - a mio avviso deprecabile, ma che comunque spesso genera qualche risultato - quella di allegare tutto ciò che presenta un bollo o un timbro, nella speranza che la Commissione - sommersa da carte e papelli -  faccia qualche sbaglio e attribuisca punteggio anche a titoli che in realtà tali non sono. Ma questo è un problema di scelte personali.
Se il tuo dubbio - e mi rendo conto di quanto possa essere fastidioso un simile dubbio - era quello di non aver allegato titoli utili, mi sento di poterti confortare: valgono solamente gli assegni di ricerca o i contratti assimilabili - per retribuzione e per doveri e diritti del titolare - agli assegni di ricerca.

Ciao fabio grazie per il tuo intervento! e spero di non abusare della tua pazienza se ti chiedo altre info: io non ho mai lavorato all'uni ed ho il problema che i miei concorrenti per disperazione stanno tentando di farsi valutare un anno di contratto con l'universita' come se fosse dottorato e le pubblicazioni come se fossero libri cioe' un punto e comprendo la disperazione ma io vorrei capire se e' lecito quello stanno facendo oppure no.
Davvero con un anno di contratto becchi tre punti come il dottorato di 3 anni
e poi con tre pubblicazioni di una paginetta becchi tre punti come se fossero tre libri solo perche' non li consideri articoli perche' npn inseriti in qualche rivista?

Lalla ti prego puoi dare il tuo parere?

Se vedi nell'allegato 4 del bando del concorso, a proposito dei titoli ci sono riferimenti puntuali e specifici a ciò che è titolo (assegno di ricerca) e ciò che non lo è (contratti di didattica ad ore: di contratti di un anno non ne ho mai sentito parlare): "attività di ricerca scientifica sulla base di assegni ai sensi dell’articolo 51, comma 6, della legge 27 dicembre 1997 n. 449, ovvero dell’articolo 1, comma 14, della legge 4 novembre 2005 n. 230, ovvero dell’articolo 22 della legge 30 dicembre 2010, n. 240".
La commissione che valuta i titoli dovrebbe fare una cosa molto semplice: prendere la copia del contratto (che immagino debba essere presentata) e vedere se il riferimento alla normativa che appare sempre nel contratto per definire la prestazione di lavoro corrisponde per articolo, comma e legge ad uno dei riferimenti che ho riportato sopra. Punto.
Gli strumenti per stabilire se un tipo di borsa di studio dà o non dà oggettivamente diritto ai tre punti ci sono tutti: la commissione dovrebbe solo prendersi il tempo per controllare.
Per quanto riguarda le pubblicazioni, là l'elemento di discrezionalità è maggiore. Anch'io pensavo - regolandomi più sul buon senso che su definizioni giuridiche - che il punto fosse riservato alle monografie (o libri, o volumi) e i venti centesimi agli articoli (articoli su rivista, e saggi all'interno di volumi collettanei).

Fabio sai qual'e' il problema? una collega mi ha detto di aver avuto una borsa di ricerca di un anno ma poi mi ha detto che visto che nel form della domanda di dichiarazione titoli non compariva l' assegno di ricerca lei lo ha segnato come dottorato e ora fa la gnorri ed non essendo il dottorato uno di quei titoli non certificabili lei non presentera' un bel nulla

Ma poi dico io il bando parla do assegni al pluralea anche perche' non e' giusto neanxhe nei confronti di chi ha fatto il dottorato con tre anni prendere lo stesso punteggio con un anno

Lalla ma invece sulle pubblicazioni non si puo' chidere un chiarimento ufficiale al miur?

Lei sostiene che non c'era dove dichiarlo nel form e quondi lo ha dichiarato come dottorato perche' tanto davano lo stesso punteggio pero' ora so guarda bene dall'inviarlo all'usr,io mi sa che le faro' ricorso....

Ha dichiarato il falso. Se al momento dell'immissione in ruolo le chiedono di certificare quel dottorato rischia grosso. Se ti starà davanti denuncia la cosa.

Nel form si potevano inserire delle note e specificare quello che si voleva, quindi nessuna scusa...