Documentazione sostegno

Chiedo aiuto a docenti di sostegno più esperti di me.

Mi hanno affidato un'alunna disabile con problemi lievi, seguitissima dalla madre, molto apprensiva.
Durante il primo colloquio mi fa avere un documento, risultato di una visita neuropsichiatrica approfondita con risultati di test effettuati, redatto da un'équipe di medici che opera privatamente. Poiché all'interno vi erano indicazioni precise su come intervenire praticamente nel corso dell'attività didattica, la madre mi richiede esplicitamente di far avere copia del documento a tutti i docenti della classe (secondo le indicazioni emerse in un incontro con esperti di DSA a cui avevamo entrambe partecipato qualche sera prima).
Faccio notare alla signora che il documento contiene dati sensibili, per cui sarebbe meglio operare con maggiore riservatezza. Dopo insistenze concordo di farne al massimo una copia per me (da utilizzare per la stesura del P.E.I.) e una per la coordinatrice di classe, riservandomi poi di portare l'originale in segreteria per farlo protocollare ed inserire nel fascicolo personale dell'alunna.
Non lo faccio protocollare immediatamente perché sono consapevole del fatto che una volta nel fascicolo non sarà più possibile farne copia secondo la volontà del genitore.

Dopo qualche giorno la segretaria, venuta a sapere che in due docenti avevamo una copia di quel documento, ci rimprovera, poiché non ne dovremmo essere in possesso. Dello stesso parere la Dirigente, che però mi invita a chiedere alla madre un consenso scritto.
Chiedo conferma alla psicologa che ha effettuato i test e ha redatto il documento; a conferma avvenuta, la madre porta l'autorizzazione firmata.

La segretaria a tutt'oggi non è soddisfatta; ritiene che io abbia violato la privacy dell'alunna, pur avendo seguito le volontà del genitore. Da notare che questa funzionaria è così precisa che, una volta protocollato il tutto, mi ha fatto avvisare che nel fascicolo dell'alunna c'era un nuovo documento (lo stesso che le avevo consegnato io stessa).

Premesso che la prossima volta mi comporterò diversamente e sarò più cauta, indirizzando direttamente la madre in segreteria, cosa ne pensate della mia attuale posizione? Potrei essere perseguita per legge?
Grazie a chi mi risponderà.

premesso che l'insegnante di sostegno quando andrà a stilare il pei deve aver visionato la documentazione ( se no come fa') ti dico questo: lo scorso anno nella direzione in cui ero mi hanno detto che i documenti non si potevano fotocopiare...
al che io ho detto " si ma io come faccio quando devo fare il pei"? risposta" viene qua , li consulta e si copia a mano i documenti". Ma dico? copiarli a mano è cmq come portarli fuori... a parte questo .Purtroppo sono documenti vincolati dal segreto d'ufficio e non devono uscire dall'archivio blindato! quest'anno io ho dovuto copiarmi tutto a mano ( e la mia mano ne sa qualcosa)....

tu senti il dirigente... in fin dei conti è il nostro superiore , non certo la segretaria!

scusa ma come ha fatto a sapere la segretaria che i docenti avevano una copia?
mi è venuto in mente che in una delle scuole dove sono quest'anno le colleghe di classe hanno una copia della diagnosi( la mamma spontanenamente gliel' ha fatta dicendo però di non farlo sapere ), senza chiedere nulla me ne hanno fatta una ma mi hanno detto" nascondila e che non si venga a sapere".

Anch'io mi sono presa appunti, in un locale riservato, su tutta la documentazione che riguarda gli alunni disabili che mi sono stati affidati.
Se queste sono le disposizioni del Titolare dei dati sensibili (DS), è giusto che sia così.

Il problema è un altro: possono impedirmi di fotocopiare documenti con dati sensibili se non sono ancora in possesso della scuola, perché non ancora consegnati e quindi non ancora protocollati, pur con il consenso o addirittura per volontà dei genitori?