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Riforma della scuola - Che ve ne pare?

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Messaggio Da gae1995 Sab Gen 25, 2014 9:31 pm

Buonasera a tutti,

Mi sono iscritto a questo forum perché volevo confrontarmi con dei professori riguardo a questa cosa.

Parto dal presupposto che i problemi della scuola al giorno d'oggi sono:
1. La scuola, negli ultimi anni, non ha mai introdotto a pieno la tecnologia anche se oggi è determinante sia a lavoro che nella vita di tutti i giorni. Io frequento l'ultimo anno di un istituto tecnico commerciale (ragioneria classica) e, da programma, abbiamo avuto solo nei primi due anni due ore di informatica a settimana (chiamata "trattamento testi e dati") in cui ci è stato spiegato come usare le funzioni base di excel, word, powerpoint e come scrivere con le dieci dita, nient'altro.

2. Dal punto di vista lavorativo, ormai a noi giovani vengono richieste tre cose: flessibilità, autonomia e, quando necessario, conoscenza dei software (che di solito si traduce in "esperienza").

Ora, con il nostro metodo scolastico, oltre a non avere i programmi specifici per questione di fondi ci ritroviamo a dover essere tutti uguali (tutti finiscono nello stesso anno se non sono bocciati, tutti hanno lo stesso tipo di preparazione), l'unico modo che c'è per spiccare sugli altri è avere un buon voto di maturità/laurea (e sappiamo che i voti sono abbastanza soggettivi) e passare gli esami delle lingue straniere (PET, KET, First, ecc per l'inglese, DELF per il francese, ecc) e del computer (ECDL).

Quello che proporrei io è di modificare il nostro sistema introducendo alcune idee nuove:
1. Ogni materia (matematica, inglese, francese, diritto, economia aziendale) viene divisa in livelli.
2. Essere ad un determinato livello significa conoscere tutto quello che è oggetto degli esami fino a quel livello.
3. Per passare da un livello a quello superiore si deve passare un esame con un'alta percentuale per arrivare alla sufficienza(senza voto, o si passa o si è bocciati).
4. Alcune materie arrivati ad un certo livello si possono dividere (ad esempio matematica diventa algebra e geometria)
5. Ogni esame ha valenza legale (in questo modo non si rischia che, ad esempio, se si lascia in quarta superiore si "buttino" degli anni).
6. Per prendere i diplomi/le lauree si deve avere un certo livello di alcune materie e fare un esame che le comprende tutte.
7. Tutto quello che è oggetto di studio deve essere reperibile sul web a costo zero.
8. Tutti hanno libero accesso agli esami (previa iscrizione).
9. Alcuni esami devono essere fatti prima di altri per forza (non si può iniziare latino se prima non si sa l'italiano ad un certo livello)

Queste sono le idee principali, poi comunque sarebbero da discutere ed integrare.

In questo modo si ovvia a tutti i problemi sopra citati:
1. Ognuno può arrivare a qualunque livello e nel tempo che reputa necessario (ecco la flessibilità, ed anche la giovane età che viene spesso richiesta).
2. La ricerca delle informazioni sul web porta ad essere "soggetti attivi" e quindi a ragionare su quello che si studia, ad essere più propositivi e ad avere spirito d'iniziativa (questa potrebbe anche rappresentare la tanto ricercata "esperienza").
3. Ognuno sarebbe davvero diverso perché può scegliere cosa approfondire, di conseguenza tutti possono diventare appetibili sul mercato (ecco qui la flessibilità).

Che ne pensate? Secondo voi sarebbe fattibile e utile una modifica del genere?

p.s. Volevo chiedervi, infine, se qualcuno sarebbe disposto a contribuire a creare un sito in cui vengono affrontati tutti gli argomenti di ogni classe in modo che sia consultabile da tutti. So che esiste wikipedia però penso che quel sito sia poco utile per l'apprendimento perché si trovano voci che sono poco approfondite e voci che sono scritte in modo troppo complesso anche per gli studenti delle superiori. Ciò che vorrei provare a fare è rendere libera la cultura e poi magari chissà, questa riforma potrà divenire realtà.

p.p.s. Esiste un sito in cui si trovano i programmi di ogni classe? Sarebbe molto utile per questo progetto.

gae1995

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Messaggio Da Ospite Sab Gen 25, 2014 11:02 pm

gae1995 ha scritto:Buonasera a tutti,

Mi sono iscritto a questo forum perché volevo confrontarmi con dei professori riguardo a questa cosa.

Parto dal presupposto che i problemi della scuola al giorno d'oggi sono:
1. La scuola, negli ultimi anni, non ha mai introdotto a pieno la tecnologia anche se oggi è determinante sia a lavoro che nella vita di tutti i giorni. Io frequento l'ultimo anno di un istituto tecnico commerciale (ragioneria classica) e, da programma, abbiamo avuto solo nei primi due anni due ore di informatica a settimana (chiamata "trattamento testi e dati") in cui ci è stato spiegato come usare le funzioni base di excel, word, powerpoint e come scrivere con le dieci dita, nient'altro.
Questo è un limite derivato purtroppo dall'impostazione che si dà ai contenuti dei programmi e dei libri di testo, a prescindere dalle ore destinate ad un insegnamento. Problematica complessa da risolvere in due parole.

2. Dal punto di vista lavorativo, ormai a noi giovani vengono richieste tre cose: flessibilità, autonomia e, quando necessario, conoscenza dei software (che di solito si traduce in "esperienza").
La scuola non dovrebbe fornire la conoscenza di un software specifico, bensì la competenza necessaria per adattarsi in modo flessibile e autonomo ad un qualsiasi software. In altri termini, se la scuola ti forma sul significato delle icone di Word non ti dà alcuna competenza, se invece ti forma sulle funzionalità di un editor di videoscrittura di dà la competenza per usare indifferentemente un qualsiasi editor di videoscrittura.

Ora, con il nostro metodo scolastico, oltre a non avere i programmi specifici per questione di fondi ci ritroviamo a dover essere tutti uguali (tutti finiscono nello stesso anno se non sono bocciati, tutti hanno lo stesso tipo di preparazione), l'unico modo che c'è per spiccare sugli altri è avere un buon voto di maturità/laurea (e sappiamo che i voti sono abbastanza soggettivi) e passare gli esami delle lingue straniere (PET, KET, First, ecc per l'inglese, DELF per il francese, ecc) e del computer (ECDL).
Le singole scuole possono potenziare l'offerta formativa con progetti mirati. Il problema è il solito: la disponibilità di risorse e l'efficacia della scelta nell'allocazione delle risorse. Purtroppo tutte le scuole hanno risorse limitate e molte scuole hanno persone limitate nell'effettuare scelte efficaci.

Quello che proporrei io è di modificare il nostro sistema introducendo alcune idee nuove:
eh eh, a prescindere dalla pertinenza, la fai un po' troppo facile (scusami l'ironia...)


1. Ogni materia (matematica, inglese, francese, diritto, economia aziendale) viene divisa in livelli.
2. Essere ad un determinato livello significa conoscere tutto quello che è oggetto degli esami fino a quel livello.
3. Per passare da un livello a quello superiore si deve passare un esame con un'alta percentuale per arrivare alla sufficienza(senza voto, o si passa o si è bocciati).
4. Alcune materie arrivati ad un certo livello si possono dividere (ad esempio matematica diventa algebra e geometria)
5. Ogni esame ha valenza legale (in questo modo non si rischia che, ad esempio, se si lascia in quarta superiore si "buttino" degli anni).
6. Per prendere i diplomi/le lauree si deve avere un certo livello di alcune materie e fare un esame che le comprende tutte.
7. Tutto quello che è oggetto di studio deve essere reperibile sul web a costo zero.
8. Tutti hanno libero accesso agli esami (previa iscrizione).
9. Alcuni esami devono essere fatti prima di altri per forza (non si può iniziare latino se prima non si sa l'italiano ad un certo livello)
In linea di massima si tratta di una strutturazione del percorso formativo secondo la logica dei vecchi ordinamenti universitari. Un'architettura di questo tipo credo che sarebbe comunque incompatibile con le finalità educative e formative di un percorso che, in parte, si sovrappone con il processo evolutivo del pensiero. Andrebbe stravolta tutta l'architettura dei cicli in relazione all'età per evitare che un sistema del genere si applichi durante la fase adolescenziale e, a maggior ragione, quella preadolescenziale. Penso che chiunque abbia un minimo di nozioni di psicologia dell'età evolutiva troverebbe improponibile un'architettura del percorso formativo di questo genere, applicabile solo in età adulta (ovvero a livello universitario).

Queste sono le idee principali, poi comunque sarebbero da discutere ed integrare.
Ovviamente. Un'idea di partenza deve comunque essere sviluppata per poterla concretizzare.


In questo modo si ovvia a tutti i problemi sopra citati:
1. Ognuno può arrivare a qualunque livello e nel tempo che reputa necessario (ecco la flessibilità, ed anche la giovane età che viene spesso richiesta).
Questo sistema ha dei costi non trascurabili sulla collettività perché genera il fenomeno del "fuori corso", una delle piaghe del sistema d'istruzione universitaria e che si cerca, nel tempo, di debellare.

2. La ricerca delle informazioni sul web porta ad essere "soggetti attivi" e quindi a ragionare su quello che si studia, ad essere più propositivi e ad avere spirito d'iniziativa (questa potrebbe anche rappresentare la tanto ricercata "esperienza").
Questo principio presuppone lo sviluppo, a monte, di una competenza. Il Web è un erogatore indifferenziato di contenuti, ma il fruitore deve avere la capacità di discernere ed estrapolare. Ti faccio un esempio banalissimo: Wikipedia è un enorme risorsa, come fonte di sapere, ma se un suo contenuto specifico è fruito da una persona che non ha la competenza in quell'ambito tematico rischia di acquisire informazioni completamente sballate. A maggior ragione se usiamo in modo consapevole come fonti di sapere i social network o, peggio ancora, l'universo dei blog. E' la ragione di fondo per cui il Web ha facilitato la diffusione del sapere a basso costo ma ci ha anche resi tutti dei fantastici tuttologi esperti del nulla.

3. Ognuno sarebbe davvero diverso perché può scegliere cosa approfondire, di conseguenza tutti possono diventare appetibili sul mercato (ecco qui la flessibilità).
Diciamo che il Web può facilitare entro certi limiti questa possibilità dal punto di vista economico, ma la potenzialità di fondo risiede sempre nella capacità della persona.

Che ne pensate? Secondo voi sarebbe fattibile e utile una modifica del genere?
A mio parere no, perché è troppo idealizzato e non prende in considerazione alcune criticità fondamentali, vedi l'età evolutiva. Esempio: l'anno scorso, su un canale IRC di utenti di wikipedia ho avuto degli scambi con un ragazzo della terza media inferiore, esperto (per hobby) di astronomia. Ha una conoscenza dei contenuti superiore alla mia (pur essendo io un insegnante di Scienze), tuttavia gli manca il quid per assemblare in modo critico e organico le informazioni di cui dispone: non basta conoscere tanti dati relativi ai singoli pianeti, se poi ti manca la conoscenza globale in materia di fisica, di biologia, di chimica, ecc. necessarie a spiegare perché sulla Terra c'è la vita e su Venere non potrà mai svilupparsi.

p.s. Volevo chiedervi, infine, se qualcuno sarebbe disposto a contribuire a creare un sito in cui vengono affrontati tutti gli argomenti di ogni classe in modo che sia consultabile da tutti. So che esiste wikipedia però penso che quel sito sia poco utile per l'apprendimento perché si trovano voci che sono poco approfondite e voci che sono scritte in modo troppo complesso anche per gli studenti delle superiori. Ciò che vorrei provare a fare è rendere libera la cultura e poi magari chissà, questa riforma potrà divenire realtà.
Purtroppo è un progetto troppo grande e ambizioso per poterlo realizzare. L'unico progetto che in qualche modo è riuscito ad avvicinarsi è proprio Wikipedia, ma i punti di forza di Wikipedia sono anche i suoi punti deboli intrinseci che a mio modesto parere sono insanabili. Fra qualche anno Wikipedia sarà destinata a implodere proprio a causa di questi punti deboli. Ci sono alcuni progetti minori della Wikimedia Foundation che si avvicinano come finalità a quello che ti proponi, ad esempio Wikibooks. Ma oltre ad essere un progetto meno "frequentato" (sia dai contributori sia dai fruitori), eredita anche i limiti intrinseci di cui ho parlato. Si tratta perciò di un progetto che cresce lentamente ma che non raggiungerà mai quella dimensione critica che porta all'implosione. Altri progetti mirati a superare alcuni limiti critici di Wikipedia non sono mai riusciti a decollare in modo significativo (es. Citizendium).

L'unica risorsa è il Web che, nella sua generalità, contiene in modo composito i contenuti articolati per livelli e per aree tematiche, ma una parte non trascurabile è blindata perché l'accesso è a pagamento. E in ogni modo richiede come requisito fondamentale di accesso la capacità dell'utente di discernere sulla pertinenza delle fonti.

p.p.s.  Esiste un sito in cui si trovano i programmi di ogni classe? Sarebbe molto utile per questo progetto.
Non esistono più i programmi formulati in modo "rigido" come li si intendeva un tempo. I famosi programmi ministeriali, allo stato attuale, sono articolati per "linee guide" che affrontano non solo i contenuti (formulati come aggregati di contenuti) ma anche le finalità e i percorsi. Un esempio banale: con la riforma Gelmini, per la quarta e quinta classe di un istituto professionale è stata introdotta una materia che per la complessità e. al tempo stesso, la genericità delle linee guida ha spiazzato le stesse case editrici che non sono riuscite a produrre dei testi scolastici da adottare (almeno per il primo anno).

In conclusione: complimenti per l'analisi, anche se contiene delle idee ingenue sotto certi aspetti è comunque pertinente nell'impostazione di alcuni principi. D'altra parte non è facile fare una riforma dell'istruzione pertinente, tant'è che, a prescindere dalla malafede degli obiettivi, nessuno c'è ancora riuscito.

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Messaggio Da gae1995 Sab Gen 25, 2014 11:33 pm

La scuola non dovrebbe fornire la conoscenza di un software specifico, bensì la competenza necessaria per adattarsi in modo flessibile e autonomo ad un qualsiasi software. In altri termini, se la scuola ti forma sul significato delle icone di Word non ti dà alcuna competenza, se invece ti forma sulle funzionalità di un editor di videoscrittura di dà la competenza per usare indifferentemente un qualsiasi editor di videoscrittura.

Per quanto riguarda gli editor sì, ma per esempio io faccio li quinto anno di un ITC IGEA (ragioneria classica) e nel nostro campo ci sono uno o due gestionali che vanno per la maggiore; imparando ad usarne uno dei due, che comunque sarà simile ad altri che svolgono le stesse funzioni, si avrebbe una marcia in più.

In linea di massima si tratta di una strutturazione del percorso formativo secondo la logica dei vecchi ordinamenti universitari. Un'architettura di questo tipo credo che sarebbe comunque incompatibile con le finalità educative e formative di un percorso che, in parte, si sovrappone con il processo evolutivo del pensiero. Andrebbe stravolta tutta l'architettura dei cicli in relazione all'età per evitare che un sistema del genere si applichi durante la fase adolescenziale e, a maggior ragione, quella preadolescenziale. Penso che chiunque abbia un minimo di nozioni di psicologia dell'età evolutiva troverebbe improponibile un'architettura del percorso formativo di questo genere, applicabile solo in età adulta (ovvero a livello universitario).

Anche la scelta delle scuole superiori è fatta quando non si hanno ancora le capacità per scegliere del proprio futuro (eppure scegliendo un liceo ci si "vincola" per almeno 8 anni). A questo comunque si potrebbe ovviare con la propedeucità degli esami. Ovviamente, prima di approfondire , bisogna avere un livello quantomeno decente di italiano, matematica e un'infarinatura generale delle materie che oggi si studiano un po' dappertutto come storia, geografia o inglese (e il raggiungimento di tali livelli rappresenterebbero le elementari/medie), successivamente ci si comincia a specializzare ed a scegliere.
In questo modo le scelte possono essere "obbligate" fino al raggiungimento di una certa età (nello specifico fino a quando si fanno gli esami obbligatori).

Questo principio presuppone lo sviluppo, a monte, di una competenza. Il Web è un erogatore indifferenziato di contenuti, ma il fruitore deve avere la capacità di discernere ed estrapolare. Ti faccio un esempio banalissimo: Wikipedia è un enorme risorsa, come fonte di sapere, ma se un suo contenuto specifico è fruito da una persona che non ha la competenza in quell'ambito tematico rischia di acquisire informazioni completamente sballate. A maggior ragione se usiamo in modo consapevole come fonti di sapere i social network o, peggio ancora, l'universo dei blog. E' la ragione di fondo per cui il Web ha facilitato la diffusione del sapere a basso costo ma ci ha anche resi tutti dei fantastici tuttologi esperti del nulla.

Sono d'accordo, infatti la mia idea sarebbe di creare un sito in cui tutto è già selezionato da professionisti (o comunque non dal primo che passa). In questo modo la ricerca è vincolata all'argomento da studiare, non alla selezione delle informazioni che deve essere già fatta.


Purtroppo è un progetto troppo grande e ambizioso per poterlo realizzare.

Troppo grande non direi, molto grande di sicuro. Penso, però, che comunque una cosa del genere debba essere fatta prima o poi. Alla fine sarebbe come scrivere un libro di testo per ogni anno di studi e per ogni materia. Se all'inizio ci si limita alle elementari ed alle medie per poi salire fino ai livelli universitari che saranno quelli più complicati perché più specifici è un lavoro che, con un buon numero di partecipanti (diciamo nell'ordine di un centinaio) si può fare tranquillamente in qualche mese, massimo un anno. Lo vedrei comunque come un buon risultato, certo il problema è reclutare tutta questa gente...

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Messaggio Da Ospite Dom Gen 26, 2014 12:54 am

gae1995 ha scritto:Per quanto riguarda gli editor sì, ma per esempio io faccio li quinto anno di un ITC IGEA (ragioneria classica) e nel nostro campo ci sono uno o due gestionali che vanno per la maggiore; imparando ad usarne uno dei due, che comunque sarà simile ad altri che svolgono le stesse funzioni, si avrebbe una marcia in più.
Una buona competenza in informatica ti permette di usare tranquillamente un gestionale al momento opportuno. Ripeto, la competenza non si costruisce sulle interfacce grafiche, bensì sulla conoscenza analitica dei processi e dei sistemi

Anche la scelta delle scuole superiori è fatta quando non si hanno ancora le capacità per scegliere del proprio futuro (eppure scegliendo un liceo ci si "vincola" per almeno 8 anni). A questo comunque si potrebbe ovviare con la propedeucità degli esami. Ovviamente, prima di approfondire , bisogna avere un livello quantomeno decente di italiano, matematica e un'infarinatura generale delle materie che oggi si studiano un po' dappertutto come storia, geografia o inglese (e il raggiungimento di tali livelli rappresenterebbero le elementari/medie), successivamente ci si comincia a specializzare ed a scegliere.
In questo modo le scelte possono essere "obbligate" fino al raggiungimento di una certa età (nello specifico fino a quando si fanno gli esami obbligatori).
Il limite della scelta delle scuole superiori è superato, almeno sulla carta, dalla possibilità di modificare il percorso formativo in itinere. Questa possibilità è istituzionalizzata ormai da anni e le scelte non sono più vincolanti, oggi si può modificare il percorso anche negli ultimi anni del ciclo di studi superiori. Purtroppo questo strumento è gestito male, molto male, perché è integrato in una realtà in cui i passaggi intermedi subiscono l'interferenza della guerra di accaparramento dell'utenza.
A margine: non ho capito la frase "eppure scegliendo un liceo ci si vincola per almeno 8 anni".

Sono d'accordo, infatti la mia idea sarebbe di creare un sito in cui tutto è già selezionato da professionisti (o comunque non dal primo che passa). In questo modo la ricerca è vincolata all'argomento da studiare, non alla selezione delle informazioni che deve essere già fatta.
E chi seleziona i selezionatori? Attenzione, non è una frase scaturita da un luogo comune!


Troppo grande non direi, molto grande di sicuro. Penso, però, che comunque una cosa del genere debba essere fatta prima o poi. Alla fine sarebbe come scrivere un libro di testo per ogni anno di studi e per ogni materia. Se all'inizio ci si limita alle elementari ed alle medie per poi salire fino ai livelli universitari che saranno quelli più complicati perché più specifici è un lavoro che, con un buon numero di partecipanti (diciamo nell'ordine di un centinaio) si può fare tranquillamente in qualche mese, massimo un anno. Lo vedrei comunque come un buon risultato, certo il problema è reclutare tutta questa gente...
Stai già presupponendo una struttura statica e non dinamica, come in effetti si conviene ad un sistema che deve garantire flessibilità e risposta immediata al mutare delle condizioni. In ogni modo un centinaio di partecipanti è un numero esiguo per un progetto di tale portata. Un centinaio di persone possono operare in un ambito specifico, non certo nello sviluppo di uno scibile che deve stare alla base di un sistema d'istruzione.

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Messaggio Da gae1995 Dom Gen 26, 2014 12:17 pm

Una buona competenza in informatica ti permette di usare tranquillamente un gestionale al momento opportuno. Ripeto, la competenza non si costruisce sulle interfacce grafiche, bensì sulla conoscenza analitica dei processi e dei sistemi

Io uno di quei gestionali non l'ho mai visto, penso comunque che svolgere le lezioni in economia su un gestionale, almeno gli ultimi due anni, sicuramente non faccia male.

Il limite della scelta delle scuole superiori è superato

Questa cosa non l'ho mai sentita. So che soprattutto dopo il primo quadrimestre del primo anno ci si può spostare come si vuole se si recupera il primo quadrimestre. Sicuramente un cambio del genere è molto più difficile dalla terza in poi e soprattutto è fattibile solo da una scuola di livello superiore ad una di livello inferiore (da un liceo ad un istituto tecnico, da un tecnico ad un professionale), un passaggio da un tecnico ad un liceo è quasi impossibile, soprattutto se non è fatto al primo anno.

A margine: non ho capito la frase "eppure scegliendo un liceo ci si vincola per almeno 8 anni".

Scegliendo un liceo si è obbligati a prendere una laurea, quindi oltre ai 5 anni di superiori si aggiunge anche almeno una laurea triennale.

E chi seleziona i selezionatori? Attenzione, non è una frase scaturita da un luogo comune!

Giusta questa domanda, però allora possiamo anche chiederci "chi seleziona chi scrive i nostri libri di testo?"

Stai già presupponendo una struttura statica e non dinamica, come in effetti si conviene ad un sistema che deve garantire flessibilità e risposta immediata al mutare delle condizioni.

La dinamicità, come ha detto prima, va contro la possibilità di scelta dei bambini che non hanno la facoltà di scegliere cosa è meglio per loro a livello didattico. Qui bisognerebbe scegliere se tenere una struttura statica o una dinamica per chi, essendo troppo piccolo, non può scegliere razionalmente. Io opterei per una struttura statica che poi diventerà dinamica più o meno a livello delle medie.

In ogni modo un centinaio di partecipanti è un numero esiguo per un progetto di tale portata. Un centinaio di persone possono operare in un ambito specifico, non certo nello sviluppo di uno scibile che deve stare alla base di un sistema d'istruzione.

Di solito i libri di testo sono scritti da due o tre persone, non di più. Se due o tre persone si occupassero di una materia in un determinato anno scolastico si potrebbe iniziare con un centinaio di persone a mio avviso.

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Messaggio Da Ospite Dom Gen 26, 2014 7:34 pm

gae1995 ha scritto:Io uno di quei gestionali non l'ho mai visto, penso comunque che svolgere le lezioni in economia su un gestionale, almeno gli ultimi due anni, sicuramente non faccia male.
Sì, l'impiego di software specifico in supporto di una disciplina è sicuramente utile. Ritengo invece che non lo sarebbe, almeno per un gestionale, in informatica, perché toglierebbe spazio a contenuti più importanti per dare una vera preparazione informatica.

Questa cosa non l'ho mai sentita. So che soprattutto dopo il primo quadrimestre del primo anno ci si può spostare come si vuole se si recupera il primo quadrimestre. Sicuramente un cambio del genere è molto più difficile dalla terza in poi e soprattutto è fattibile solo da una scuola di livello superiore ad una di livello inferiore (da un liceo ad un istituto tecnico, da un tecnico ad un professionale), un passaggio da un tecnico ad un liceo è quasi impossibile, soprattutto se non è fatto al primo anno.
In passato il passaggio da una scuola all'altra era possibile solo attraverso l'esame di idoneità che, concettualmente, presuppone l'azzeramento del percorso fatto, oggi è possibile ricorrendo a prove integrative che in molte scuole si svolgono anche pianificandole nel corso dell'anno scolastico a trasferimento avvenuto. La cosa è gestita con molta elasticità e, spesso, con deroghe più o meno lecite, perché nella maggior parte dei casi la guerra dell'accaparramento di iscritti tra le scuole è spietata, con larghe responsabilità dei DS.

Hai ragione quando affermi che un passaggio tra tipologie di scuole è preferibile farlo al primo anno (o non farlo per niente), ma ho visto casi di trasferimenti anche al terzo o al quarto anno. Non concordo sulla distinzione tra "livelli". Ti assicuro che se si dovesse essere fiscali, uno studente del terzo anno di liceo avrebbe comunque grosse difficoltà a passare in un istituto professionale. Al professionale per l'agricoltura ho avuto studenti provenienti da licei e tutti avevano grosse carenze nel possesso delle conoscenze specifiche propedeutiche. Ciò non toglie che il salto (anni fa chiamato "passerella") è fattibile, sia nella teoria sia nella pratica ordinaria.
In ogni modo esiste uno strumento chiamato "orientamento" che è finalizzato proprio a dare il supporto agli alunni delle medie e alle famiglie per fare la scelta più oculata. Purtroppo sulla scelta della scuola sono determinanti vari fattori che poco hanno a che fare con la lungimiranza, con grosse responsabilità sia da parte delle scuole sia da parte dei genitori.

Scegliendo un liceo si è obbligati a prendere una laurea, quindi oltre ai 5 anni di superiori si aggiunge anche almeno una laurea triennale.
Giusto. Anche se al giorno d'oggi è comunque preferibile, se ci sono i presupposti, giungere comunque ad un titolo di studi universitario perché più spendibile nel mercato.

Giusta questa domanda, però allora possiamo anche chiederci "chi seleziona chi scrive i nostri libri di testo?"
No comment :-\

Io opterei per una struttura statica che poi diventerà dinamica più o meno a livello delle medie.
Troppo presto. Fino a 16-17 anni il processo evolutivo è ancora in atto, malgrado le apparenze. Anzi, ti dirò che dall'alto della mia età oggi vedo immaturità anche in molti ragazzi di 17-19 anni, incapaci di organizzare i loro tempi e le loro aspettative. D'altra parte credo che sia un fenomeno strutturale, dal momento che la percentuale di drop out e di tendenza al fuori corso già dal primo anno di università era in passato altissima anche a causa della difficoltà di adattamento ad un percorso formativo strutturato in modo dinamico.

Di solito i libri di testo sono scritti da due o tre persone, non di più. Se due o tre persone si occupassero di una materia in un determinato anno scolastico si potrebbe iniziare con un centinaio di persone a mio avviso.
Attenzione, la redazione ex novo di un testo valido didatticamente richiede tempi piuttosto lunghi e, secondo i contenuti, 2-3 persone potrebbero non essere sufficienti. In ogni modo la progettazione e la realizzazione di un testo scolatico si avvale di una struttura consolidata a livello di casa editrice e, immagino, parte da abbozzi già realizzati dagli autori e su un impegno non trascurabile, quasi una full immersion. Io sto scrivendo un testo, a tempo perso, da tre anni e con i miei ritmi credo che lo finirò quando andrò in pensione (se sarò ancora vivo).
La task force di un centinaio di persone presuppone che queste si impegnino a tempo pieno in questo progetto, siano ben coordinate e dispongano di risorse in grado di fornire anche tutto il materiale grafico di supporto (es. fotografie e filmati) per non incorrere nelle violazioni di copyright. Per non parlare del supporto finanziario necessario per allestire una piattaforma Web in grado di reggere un traffico consistente. Presupposti un po' ardui da realizzare per un progetto no profit di ampie proporzioni. Non dimenticare che progetti simili, come quelli della Wikimedia Foundation, riescono ad andare avanti con il contributo gratuito di un numero imprecisato, ma sicuramente enorme, di utenti e con una struttura fisica di rete che per il suo mantenimento richiede ogni anno donazioni per milioni di dollari.

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Messaggio Da gae1995 Dom Gen 26, 2014 8:23 pm

Ritengo invece che non lo sarebbe, almeno per un gestionale, in informatica, perché toglierebbe spazio a contenuti più importanti per dare una vera preparazione informatica.

Probabilmente mi sono spiegato male io, fin dall'inizio parlavo di programmi specifici per l'ambito in cui si studia (per esempio un gestionale per ragioneria). E' ragionevole che si passi tutta la vita su questi software, non si può avere un diploma e non averne mai visto uno.

Giusto. Anche se al giorno d'oggi è comunque preferibile, se ci sono i presupposti, giungere comunque ad un titolo di studi universitario perché più spendibile nel mercato.

D'accordissimo, io stesso l'anno prossimo mi iscriverò a giurisprudenza però un conto è sceglierlo a 18/19 anni (avendo già una "copertura" anche se di questi tempi è abbastanza vana), un'altra e sceglierlo a 13 anni quando da quell'età alla laurea possono succedere un'infinità di cose (anche indipendenti dalla volontà dello studente) che rendono impossibile continuare a studiare.

Passo avanti sul discorso della "passerella" perché non centrale per questo thread anche se comunque molto interessante.

Troppo presto.

Tecnicamente, da un punto di vista psicologico, in questi ultimi anni l'adolescenza si protrae fino ai 30 anni, alcuni rimangono adolescenti per tutta la vita. Ci sarà sempre chi non sarà in grado di prendere delle decisioni ponderate, però iniziando a far scegliere gli studenti a 16-17 anni questo sistema perde molto. Inoltre chi non sarebbe in grado di scegliere seguirebbe le mode che sicuramente si svilupperanno, questo problema quindi a mio avviso non sussiste.

Attenzione, la redazione ex novo di un testo valido didatticamente richiede tempi piuttosto lunghi e, secondo i contenuti, 2-3 persone potrebbero non essere sufficienti.

Da quanto ne so io nessuno fa più libri di testo ex novo, alla fine tutti copiano da altri testi e modificano qualcosa. Se si iniziasse senza una grafica particolare e senza le parti di approfondimento/schemi/riassunti di cui sono farciti i libri fino alle superiori il lavoro sarebbe molto meno e penso che si potrebbe stare intorno alle 2/3 persone.

Presupposti un po' ardui da realizzare per un progetto no profit di ampie proporzioni.

Anche se questo progetto partirà da un'iniziativa privata, e già qualcosa esiste (provi a cercare sul web oilproject), prima o poi dovrà comunque essere presa in considerazione a livello politico per diventare realtà. Se succederò questo problema non si dovrebbe porre.

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Messaggio Da Ospite Dom Gen 26, 2014 9:35 pm

gae1995 ha scritto:Probabilmente mi sono spiegato male io, fin dall'inizio parlavo di programmi specifici per l'ambito in cui si studia (per esempio un gestionale per ragioneria). E' ragionevole che si passi tutta la vita su questi software, non si può avere un diploma e non averne mai visto uno.
Concordo

D'accordissimo, io stesso l'anno prossimo mi iscriverò a giurisprudenza però un conto è sceglierlo a 18/19 anni (avendo già una "copertura" anche se di questi tempi è abbastanza vana), un'altra e sceglierlo a 13 anni quando da quell'età alla laurea possono succedere un'infinità di cose (anche indipendenti dalla volontà dello studente) che rendono impossibile continuare a studiare.
Anche su questo non posso che concordare. Tuttavia è importante che gli alunni della media inferiore siano adeguatamente supportati nell'orientamento da tutti i soggetti coinvolti (i genitori, la scuola media, le scuote superiori che fanno l'orientamento in ingresso) proprio per contenere al minimo il rischio di scelta errata. Purtroppo in questa fase ci sono grosse pecche a causa di un conflitto d'interessi che nulla ha a che fare con la centralità del futuro del ragazzo.

Tecnicamente, da un punto di vista psicologico, in questi ultimi anni l'adolescenza si protrae fino ai 30 anni, alcuni rimangono adolescenti per tutta la vita. Ci sarà sempre chi non sarà in grado di prendere delle decisioni ponderate, però iniziando a far scegliere gli studenti a 16-17 anni questo sistema perde molto. Inoltre chi non sarebbe in grado di scegliere seguirebbe le mode che sicuramente si svilupperanno, questo problema quindi a mio avviso non sussiste.
Certo, nonostante questo continuo a restare un fermo sostenitore di un ciclo strutturato staticamente per "anni" e non articolato dinamicamente per livelli paralleli. Soprattutto in una realtà scolastica, come quella italiana, che presenta grosse carenze strutturali e, quindi, non in grado di reggere l'impatto di un'articolazione dinamica.

Da quanto ne so io nessuno fa più libri di testo ex novo, alla fine tutti copiano da altri testi e modificano qualcosa. Se si iniziasse senza una grafica particolare e senza le parti di approfondimento/schemi/riassunti di cui sono farciti i libri fino alle superiori il lavoro sarebbe molto meno e penso che si potrebbe stare intorno alle 2/3 persone.
Vero. Quando mi sono citato come esempio non ho detto che sto lavorando su un progetto personale che non ha alcuna corrispondenza analoga nella letteratura scientifica in lingua italiana. In ogni modo la "scopiazzatura" è una pratica molto diffusa nell'editoria, con il ricorso ad escamotage che permettono di aggirare (ad esempio con la parafrasi dei concetti e la citazione nei contenuti grafici) le norme internazionali sul diritto d'autore. Nei progetti liberi questi escamotage non sono permessi, a meno che non si ricorra, come unica fonte, alla documentazione rilascianta con licenze del genere di Creative Commons o nel pubblico dominio

Anche se questo progetto partirà da un'iniziativa privata, e già qualcosa esiste (provi a cercare sul web oilproject), prima o poi dovrà comunque essere presa in considerazione a livello politico per diventare realtà. Se succederò questo problema non si dovrebbe porre.
Esperienze in tal senso ne sono nate tante e ne nasceranno tante, soprattutto con l'avvento del Web 2.0, ma la maggior parte di queste sono destinate a fermarsi nel breve o nel medio periodo proprio a causa del mancato supporto finanziario e della mancata realizzazione di un'economia di scala. Pochi sono i progetti riescono a superare questo impatto. Peraltro non avevo messo in considerazione un altro limite strutturale: il numero di italofoni poco compatibile con le dimensioni richieste a questi progetti, nell'ambito di una rete di sviluppo sia di una rete di fruitori.
A titolo d'informazione ti segnalo anche un'idea varata dal Consiglio dei Ministri in un DM alcuni mesi fa: la possibilità che le scuole diventino anche di produzione di materiale didattico da distribuire in rete attraverso il MIUR. Purtroppo si tratta di un'idea destinata a fallire già in partenza perché formulata in modo troppo ambiguo e poco trasparente per incentivare i prof. Personalmente preferisco continuare a condividere quello che produco per conto mio ricorrendo a licenze d'uso più esplicite.

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Messaggio Da gae1995 Dom Gen 26, 2014 9:49 pm

Nei progetti liberi questi escamotage non sono permessi, a meno che non si ricorra, come unica fonte, alla documentazione rilascianta con licenze del genere di Creative Commons o nel pubblico dominio

Potrebbe spiegarmi questa affermazione? In pratica significa che sul web (e solo sul web) non è possibile "attingere" da altri testi? Se così fosse come si può accertare che un testo sia una rielaborazione di un testo coperto da copyright e non una stesura ex novo? Alla fine gli argomenti trattati sarebbero gli stessi.

il numero di italofoni poco compatibile

Non possiamo pregiudicarci tutto perché siamo relativamente pochi a mio avviso. Su 60.000.000 di persone si potrebbe avere un buon pubblico oltre che un buon numero di sviluppatori. Non siamo poi così pochi.

Avevo sentito qualcosa in merito all'idea del CDM, però se avesse avuto seguito se ne sarebbe parlato molto di più.

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Messaggio Da Ospite Dom Gen 26, 2014 11:50 pm

gae1995 ha scritto:Potrebbe spiegarmi questa affermazione? In pratica significa che sul web (e solo sul web) non è possibile "attingere" da altri testi? Se così fosse come si può accertare che un testo sia una rielaborazione di un testo coperto da copyright e non una stesura ex novo? Alla fine gli argomenti trattati sarebbero gli stessi.
Bisogna vedere in che modo si attinge. La parafrasi è il modo più semplice di attingere ad una fonte, ma costituisce una violazione del copyright perché è una riformulazione asettica di un pensiero già elaborato. La stesura ex novo di un testo partendo dalla conocenza dei contenuti e di quanto è stato scritto su quei contenuti è invece una produzione letteraria originale. Un esempio di escamotage adottato nell'ordinaria editoria scientifica: si inserisce nel testo un'immagine prodotta da un altro autore (Pinco Pallino), in genere con qualche modifica anche minimale e lo si cita in questo modo "(mod. da Pinco Pallino, 1984)" oppure, nella letteratura anglosassone "(after Pinco Pallino, 1884)". La modifica dell'immagine con la citazione dell'autore caratterizza l'immagine modificata come una "nuova produzione". Questa prassi è tollerata nell'editoria come tacita concessione reciproca. Non puoi invece farlo tu, liberamente, perché violeresti il diritto d'autore.

Non possiamo pregiudicarci tutto perché siamo relativamente pochi a mio avviso. Su 60.000.000 di persone si potrebbe avere un buon pubblico oltre che un buon numero di sviluppatori. Non siamo poi così pochi.
Purtroppo il numero è esiguo. Cominciano ad avere problemi anche su Wikipedia in italiano perché a fronte di un numero relativamente alto di contributori che scrivono su argomenti "di massa", c'è un numero esiguo di contributori esperti che scrivono su argomenti "di nicchia". Questi problemi, all'inizio, non si propongono, subentrano al raggiungimento della massa critica. E' il problema che, ad esempio su Wikipedia, sta creando difficoltà nel miglioramento della qualità, sia nel merito dei contenuti, sia nel merito della forma linguistica.

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Messaggio Da gae1995 Lun Gen 27, 2014 2:38 pm

Grazie mille per i complimenti. E' brutto che vi stupiate di una cosa del genere, alla fine siete prima di tutto persone con cui si può parlare anche del più o del meno. Essere professori non dovrebbe significare perdere ogni rapporto con i giovani.

Quindi per quanto riguarda il copyright si dovrebbe riformulare del tutto il testo (compreso l'ordine dei paragrafi, ecc.); comunque sia questo non è un problema.

Nell'ambito del programma europeo Leonardo da Vinci è stato promosso un progetto chiamato SLOOP

Ho fatto qualche ricerca ed ho visto che questo progetto è stato aggiornato ed ora si chiama sloop2desc ed almeno in Italia non ha preso piede a quanto si vede dal forum del progetto.

Per la costituente, invece, ancora le domande non sono uscite a quanto ho capito e comunque anche su questo fronte le prospettive non sono le più rosee come viene detto nel sito "formazionedocenti.it".

Penso però che sia molto importante che tutti partano da una base comune imprescindibile da cui poi ciascuno può decidere di lanciarsi per migliorarsi. Più che di livelli parlerei di ripartizione delle materie in moduli che racchiudano i nodi concettuali base di ogni disciplina, ogni modulo sarebbe propedeutico per il successivo ed introdurrei questa ripartizione a partire dal quarto anno.

La base di partenza è oramai un punto fermo. Bisogna solo decidere l'età indicativa (perché con questo metodo potenzialmente ci si potrebbe laureare a 10 anni) in cui iniziare il percorso personalizzato? Cosa intende con quarto anno? Quarto anno di superiori (17/18 anni)?
Sì, con il termine "livello" intendevo proprio quello.

ma ho pensato che potresti in gruppo gestire un tuo autonomo spazio da condividere con studenti ed insegnanti. Su un forum di libera consultazione è possibile rendere disponibili dei Learning Objects, percorsi didattici costruiti ad hoc, con verifiche, cartelle da condividere e forum di discussione sugli argomenti proposti. Le cartelle potrebbero essere ripartite per discipline o per moduli appunto.

L'apertura di un forum/blog/sito sarebbe un'ottima cosa, però sarebbe molto dura fare qualcosa di accettabile da solo.

Se vuoi, inoltre, conoscere i programmi svolti da altre classi, basta fare un rapido "giro" informatico sui vari siti istituzionali scolastici per avere un'idea di cosa i docenti di altre scuole insegnano per una stessa disciplina.

Mi potrebbe fare un esempio di qualche sito del genere?

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Messaggio Da Ospite Lun Gen 27, 2014 3:12 pm

farm80 ha scritto:Se vuoi, inoltre, conoscere i programmi svolti da altre classi, basta fare un rapido "giro" informatico sui vari siti istituzionali scolastici per avere un'idea di cosa i docenti di altre scuole insegnano per una stessa disciplina.
Scusami Farm, ma credo che ci sia un equivoco. Se ho capito bene, Gae chiedeva dei riferimenti on line su quelli che sono i programmi completi (i cosiddetti "programmi ministeriali" di un tempo). La finalità della richiesta sarebbe quella di avere un riferimento ufficiale sui contenuti da sviluppare per realizzare una produzione completa di materiale didattico (in alternativa ai tradizionali libri di testo). Se non ho preso lucciole per lanterne i programmi pubblicati dalle varie scuole sono quelli effettivamente svolti che, presumo, siano più o meno ridotti (a meno che un docente riesca a svolgere un programma completo).

Purtroppo i programmi relativi ai nuovi ordinamenti sono ancora in una fase sperimentale. Esistono le linee guida generali, ma credo che i programmi ministeriali veri e propri saranno "ufficializzati" in un futuro più o meno prossimo, dal momento che è in corso un monitoraggio in fieri sui percorsi cognitivi che le scuole pilota stanno adottando.

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Messaggio Da Ospite Lun Gen 27, 2014 3:54 pm

gae1995 ha scritto:Grazie mille per i complimenti. E' brutto che vi stupiate di una cosa del genere, alla fine siete prima di tutto persone con cui si può parlare anche del più o del meno. Essere professori non dovrebbe significare perdere ogni rapporto con i giovani.
In realtà lo stupore deriva da un confronto con quella che è l'ordinarietà. In parole povere, se tutti gli studenti/giovani del regno italico avessero la tua capacità di confronto e la tua capacità di analisi, la Scuola procederebbe a velocità stratosferiche, purtroppo il confronto generazionale, nell'ordinarietà, viaggia su profili più bassi e futili. Questo non significa che noi trogloditi siamo restii a confrontarci con i giovani, anzi. Personalmente sono abituato a dialogare on line con i giovani, nell'arco di cinque anni sono stato per due volte amministratore di Wikipedia oltre che un assiduo contributore, un contesto in cui non si fanno distinguo in merito all'età e ai titoli. Ma anche nella realtà "reale" mi confronto con i ragazzi e non perdo l'occasione, nei momenti di pausa di dialogare con loro anche su argomenti che vanno oltre il futile e dilettevole. Mi sono messo un solo vincolo: evito di intavolare confronti sul piano politico e ideologico perché è doveroso che il giovane sviluppi le sue idee in modo autonomo, senza il condizionamento dell'insegnante. Il confronto diretto è comunque un aspetto fondamentale del rapporto generazionale: permette a voi di trarre profitto dalla nostra esperienza e permette a noi di non fossilizzarci. Spero di essere stato chiaro.

Quindi per quanto riguarda il copyright si dovrebbe riformulare del tutto il testo (compreso l'ordine dei paragrafi, ecc.); comunque sia questo non è un problema.
Non esiste un protocollo rigido che discerne in modo drastico tra il plagio e la produzione originale, purtroppo esiste una vasta area grigia di transizione in cui è necessario barcamenarsi ricorrendo al buon senso e ad un pizzico di esperienza. Ma, come giustamente affermi, non è un problema: è sufficiente non perdere la consapevolezza del problema.

La base di partenza è oramai un punto fermo. Bisogna solo decidere l'età indicativa (perché con questo metodo potenzialmente ci si potrebbe laureare a 10 anni) in cui iniziare il percorso personalizzato? Cosa intende con quarto anno? Quarto anno di superiori (17/18 anni)?
Sì, con il termine "livello" intendevo proprio quello.
Presumo che molto probabilmente farm si riferiva alla soglia dei 17-18 anni, l'età in cui si può considerare concluso il processo evolutivo del pensiero.

L'apertura di un forum/blog/sito sarebbe un'ottima cosa, però sarebbe molto dura fare qualcosa di accettabile da solo.
Da solo è impensabile, è necessario costituire una task force abbastanza nutrita di persone che rispetti una serie di requisiti:
1) condivisione delle finalità
2) motivazione
3) eterogeneità delle competenze (cognitive, culturali, comunicative, informatiche, ecc.)
Un progetto on line di larga scala (almeno nel divenire) deve inoltre avere una piattaforma in grado di rispondere alle diverse esigenze operative: un forum "di servizio" per la parte relativa allo sviluppo (magari integrato da una mailing list e da una chat), un blog per la parte relativa al marketing e al confronto con il pubblico, un sito dinamico con tanto di Content Management System per l'accesso a tutti i livelli (fruibilità e sviluppo dei contenuti), un database potente per l'archiviazione dei contenuti. Tutto questo, ovviamente, non può reggere sulle spalle di una persona!

Comunque se un giorno riesci a coinvolgere un gruppetto di sognatori, puoi contare anche su di me (è facile contattarmi, lascio le mie tracce ovunque passi): mi è sempre piaciuto immergerrmi nei progetti open e free autogestiti.

Mi potrebbe fare un esempio di qualche sito del genere?
Usa Google: metti come parole chiave di ricerca la denominazione generica di una tipologia scolastica senza usare le virgolette (es. "Liceo+linguistico", "Istituto comprensivo", "Istituto+istruzione+superiore", "Istituto+professionale", ecc.). Nei risultati della ricerca avrai l'imbarazzo della scelta perché già sui ranking più alti ti compaiono i siti ufficiali di varie scuole del regno.

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Messaggio Da gae1995 Lun Gen 27, 2014 8:38 pm

Scusami Farm, ma credo che ci sia un equivoco. Se ho capito bene, Gae chiedeva dei riferimenti on line su quelli che sono i programmi completi (i cosiddetti "programmi ministeriali" di un tempo).

Però l'idea di guardare i programmi svolti non è male. Tanto male che vada se faccio qualcosa in più lo metto tra gli approfondimenti, mentre se faccio qualcosa in meno posso sempre integrare.

Mi sono messo un solo vincolo: evito di intavolare confronti sul piano politico e ideologico perché è doveroso che il giovane sviluppi le sue idee in modo autonomo, senza il condizionamento dell'insegnante.

Secondo me è possibile parlare anche di se la situazione lo permette. Noi studiamo diritto e Scienza delle Finanze (finanza pubblica, il bilancio dello Stato, tasse, imposte e contributi) e parlare di politica può farci vedere le cose in modo diverso se fatto in funzione di quello che impariamo. Tant'è che sono iscritto ad un forum di politica e quando si parla di qualche argomento relativo al mio percorso di studi  mi "faccio valere" abbastanza bene. Un esempio proprio di oggi lo può vedere su forumpolitico nel thread "IL COSTO DEL LAVORO" (il nickname è sempre "gae1995").

Comunque se un giorno riesci a coinvolgere un gruppetto di sognatori, puoi contare anche su di me (è facile contattarmi, lascio le mie tracce ovunque passi): mi è sempre piaciuto immergerrmi nei progetti open e free autogestiti.

Se dovessi riuscire la contatterò senz'altro. Grazie per la disponibilità.

Usa Google: metti come parole chiave di ricerca la denominazione generica di una tipologia scolastica senza usare le virgolette (es. "Liceo+linguistico", "Istituto comprensivo", "Istituto+istruzione+superiore", "Istituto+professionale", ecc.). Nei risultati della ricerca avrai l'imbarazzo della scelta perché già sui ranking più alti ti compaiono i siti ufficiali di varie scuole del regno.

Adesso faccio un giro e vedo cosa trovo, ancora grazie.

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Messaggio Da Ospite Lun Gen 27, 2014 9:12 pm

gae1995 ha scritto:Secondo me è possibile parlare anche di se la situazione lo permette. Noi studiamo diritto e Scienza delle Finanze (finanza pubblica, il bilancio dello Stato, tasse, imposte e contributi) e parlare di politica può farci vedere le cose in modo diverso se fatto in funzione di quello che impariamo. Tant'è che sono iscritto ad un forum di politica e quando si parla di qualche argomento relativo al mio percorso di studi  mi "faccio valere" abbastanza bene. Un esempio proprio di oggi lo può vedere su forumpolitico nel thread "IL COSTO DEL LAVORO" (il nickname è sempre "gae1995").
Mi riferivo alla politica intesa come fazione e all'ideologia. Cosa ben diversa dalla trattazione e discussione sulla politica in modo neutrale. Un docente di diritto e legislazione o uno di materie di ambito economico, ad esempio, non possono fare a meno trattare la politica, perché è parte integrante della materia. Questo non implica che l'insegnante di Economia sia autorizzato a infondere il concetto che uno stato deve privatizzare la sanità o uscire dall'euro o nazionalizzare le aziende agrarie per migliorare il benessere sociale: se lo fa non sta insegnando politica economica o economia politica, sta inculcando un'idea politica. Personalmente l'unica licenza che mi concedo - come insegnante di Scienze - è quella di non transigere sulla validità dell'Evoluzionismo.

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Messaggio Da gae1995 Mar Gen 28, 2014 3:20 pm

Mi riferivo alla politica intesa come fazione e all'ideologia.

Anche in questo caso non è sempre un parlarne se lo si fa con cognizione di causa. Se, durante la spiegazione, il professore dovesse dire "Io sono d'accordo con *nome politico* perché ha proposto che *proposta* perché così facendo *fattori positivi*. Poi sta agli studenti capire se ha ragione oppure no, comunque almeno in quarta/quinta superiore si dovrebbe iniziare a discernere la disciplina vera e propria dalla soggettività.

Comunque mai sentito parlare di Alexandria...???

è un peccato non essere a conoscenza di questi progetti. Comunque io per adesso ho trovato un video introduttivo, ancora non ho trovato né il sito né un forum/blog di riferimento. Mi conferma che non ci sono oppure sono io che non li ho trovati (di progetti alexandria ce ne sono una marea e provando a cercare "alexandria e il nome del fondatore del progetto non mi trova nient'altro che il video).

Naturalmente, inizio quarto anno superiori, 17 anni.

Su questo siamo ormai un po' tutti d'accordo.

Per il resto ora mi informo un po' sui LO e mi guardo qualche programma per adesso. Farlo a scuola mi sembra abbastanza impossibile, già siamo indietro con quasi tutti i programmi e in più quest'anno ci sono gli esami...

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Messaggio Da gae1995 Mer Gen 29, 2014 3:34 pm

Mi farebbe molto piacere se mi avvertisse. Sarei molto felice di far parte di un progetto del genere.

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Messaggio Da gae1995 Lun Feb 10, 2014 9:40 pm

Grazie mille! Ci guardo subito!!!

Ho visto che nella registrazione vengono chiesti addirittura il codice fiscale e l'indirizzo (mio e della scuola). Perché tutti questi dati? Posso fidarmi? Non mi è mai piaciuto dare questi dati per una semplice iscrizione.

Inoltre il fatto che già all'inizio vi sia un 80% di risorse a pagamento mi fa rimanere un po' restio ad iscrivermi.

A questo punto mi sembra più valido khanacademy anche se non è prettamente italiano.

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Messaggio Da gae1995 Lun Feb 10, 2014 11:11 pm

Ci penserò. Magari prima mi faccio un po' di materiale e poi decido sul da farsi. Alla fine ci sono davvero tanti modi per mettere online le risorse. Voglio prima vedere se il progetto prende più un'impronta free oppure a pagamento (come sembra che sia impostato). Aspetterò e poi valuterò in base a come si evolve la cosa.

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