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Messaggio Da Procopio Sab Dic 31, 2016 8:52 am

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Messaggio Da sorel1968 Mer Gen 04, 2017 12:14 pm

chicca70 ha scritto:
avidodinformazioni ha scritto:
chicca70 ha scritto: Penso a certe colleghe che da 30 anni fanno leggere ai ragazzi del biennio sempre gli stessi romanzi, oppure quelle che continuano a parlare di invasioni barbariche e non di invasioni germaniche. In realtà la distinzione tra docenti di latino e di italiano è fittizia in quanto, salvo strane ed occasionali formazioni di cattedre, le due figure coincidono.
Se 30 anni fa un ragazzo ha letto un romanzo questo dovrebbe significare che oggi un altro ragazzo non debba leggerlo ? Certo se nel frattempo è stato scritto qualcosa di imperdibile allora è ragionevole tagliare un romanzo vecchio e sostituirlo col nuovo, ma ritieni che siano tante le sostituzioni da dover operare assolutamente ?

Quale romanzo successivo al 1987 aggiungeresti e cosa toglieresti per fargli posto ?

Non sono afferrato in storia, mi spieghi questa cosa delle invasioni germaniche ?

Semplificando molto, quelle che la storiografia ha chiamato per tanto tempo invasioni barbariche non sono state altro che migrazioni più o meno progressive di popolazioni germaniche. La parola "barbariche" ha implicitamente una connotazione negativa, romanocentrica, non oggettiva. La storiografia tedesca parla, più oggettivamente, di "migrazioni di popoli".
A me sembra un "political correct" in formato storico un po' come capita nei confronti del Rinascimento. Oggi si parla di "Rinascimenti" al plurale. Io però preferisco "Invasioni barbariche" .
E' un po' come se volessimo correggere l'espressione giapponese per straniero (Gaijin) perché contiene una dimensione negativa (mi pare in riferimento all'odore). Sarà meglio usare l'espressione tradizionale e non preoccuparsi troppo della cosa.
Per carità, rispetto gli studi storici della Germania, ma mi sembra poco funzionale al nostro lavoro.

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Messaggio Da chicca70 Mer Gen 04, 2017 12:41 pm

sorel1968 ha scritto:
chicca70 ha scritto:

In alcune scuole medie dove sono stata i colleghi di italiano invitavano i ragazzi a scegliersi un libro della biblioteca e a fare una scheda su quel libro da consegnare al docente. È ovvio che, trattandosi di libri diversi, non si potevano analizzare in maniera approfondita ma secondo me i docenti di italiano avevano l' intento di appassionarli alla lettura e di potenziare il loro possesso della lingua italiana

Vedi, questa è la scorciatoia dei docenti che non amano leggere per mettersi a posto la coscienza. Dare un libro totalmente libero, che magari l'insegnante non ha mai letto, e poi richiedere una scheda scritta equivale ad invogliare a scaricarsi dieci righe da internet. Io do una lista di libri che ho letto e che conosco bene e ne faccio parlare liberamente durante l'interrogazione. Non voglio sentirmi ripetere la trama ma sapere da loro se consiglierebbero ad altri quella lettura oppure no e perché, quali sono stati i momenti più interessanti, cosa invece non è piaciuto. Questo mi serve non solo a capire se hanno effettivamente letto il libro ma anche per regolarmi sui loro gusti. Se diverse persone di differente rendimento e livello intellettivo mi dicono che il libro x è tremendo, lo tolgo dalla lista. Se proprio lo ritengo fondamentale come classico, lo assegno come lettura obbligatoria, magari spostandolo al triennio. Questa è stata la fine, ad esempio, de "Il cavaliere inesistente" di Calvino, la cui lettura ho spostato dal biennio al triennio, in concomitanza con lo studio di Ariosto.

Secondo me, il comportamento dei colleghi è più complesso. Quando chiedono di scegliersi un libro da leggere incentivano anche la capacità di esplorazione. Io prediligo ad esempio la biblioteca pubblica dove la scelta è ben più ampia ed aggiornata. Così sono veramente liberi di scegliere ciò che piace loro e magari di darmi degli imput sui loro reali interessi (quando ci sono e capita assai raramente dal punto di vista letterario). Semmai è bene indicare magari il genere e informarsi sui testi scelti prima dell'effettiva lettura.
D'altro canto la massa di testi pubblicati è tale da essere incontrollabile; il nostro "gusto" è poi sempre abbastanza relativo. Non possiamo fidarci delle nostre idiosincrasie di lettori per quanto accaniti nella scelta di un libro sopratutto se recente. Quello che si può stigmatizzare è l'atteggiamento che qualche collega sicuramente avrà di "sgravarsi" del problema della lettura affidando testi "a caso". Non ho mai notato negli altri docenti questa faciloneria (e ne ho fatte di supplenze a suo tempo). Può darsi ce ne siano; io semplicemente ho visto atteggiamenti ponderati e riflessivi nelle medie dopo per altro lavoro.[/quote]

Insegni alle medie o alle superiori? Forse alle medie ha più senso lasciare maggiore libertà perché si tratta di libri per bambini.
Io voglio avere un controllo di ciò che viene letto, in primo luogo perché credo che il gusto vada anche educato. Se uno studente si abitua a leggere solo stupidaggini mal scritte non andrà mai oltre quelle. Potrà leggersi tutti i romanzetti per adolescenti che vuole ma non lo farà con la mia connivenza. C'è poi un secondo motivo che mi spinge al controllo. Una collega lasciava libertà di scelta agli alunni ed una ragazza (prima liceo scienze umane) ha pensato bene di comprarsi le "Cinquanta sfumature" che in quel periodo andavano molto di moda. Di fronte alle perplessità della madre, la fanciulla ha risposto che leggeva quel libro "per la scuola". Puoi immaginare cosa sia successo.

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Messaggio Da sorel1968 Mer Gen 04, 2017 1:29 pm

chicca70 ha scritto:
sorel1968 ha scritto:
chicca70 ha scritto:

In alcune scuole medie dove sono stata i colleghi di italiano invitavano i ragazzi a scegliersi un libro della biblioteca e a fare una scheda su quel libro da consegnare al docente. È ovvio che, trattandosi di libri diversi, non si potevano analizzare in maniera approfondita ma secondo me i docenti di italiano avevano l' intento di appassionarli alla lettura e di potenziare il loro possesso della lingua italiana

Vedi, questa è la scorciatoia dei docenti che non amano leggere per mettersi a posto la coscienza. Dare un libro totalmente libero, che magari l'insegnante non ha mai letto, e poi richiedere una scheda scritta equivale ad invogliare a scaricarsi dieci righe da internet. Io do una lista di libri che ho letto e che conosco bene e ne faccio parlare liberamente durante l'interrogazione. Non voglio sentirmi ripetere la trama ma sapere da loro se consiglierebbero ad altri quella lettura oppure no e perché, quali sono stati i momenti più interessanti, cosa invece non è piaciuto. Questo mi serve non solo a capire se hanno effettivamente letto il libro ma anche per regolarmi sui loro gusti. Se diverse persone di differente rendimento e livello intellettivo mi dicono che il libro x è tremendo, lo tolgo dalla lista. Se proprio lo ritengo fondamentale come classico, lo assegno come lettura obbligatoria, magari spostandolo al triennio. Questa è stata la fine, ad esempio, de "Il cavaliere inesistente" di Calvino, la cui lettura ho spostato dal biennio al triennio, in concomitanza con lo studio di Ariosto.

Secondo me, il comportamento dei colleghi è più complesso. Quando chiedono di scegliersi un libro da leggere incentivano anche la capacità di esplorazione. Io prediligo ad esempio la biblioteca pubblica dove la scelta è ben più ampia ed aggiornata. Così sono veramente liberi di scegliere ciò che piace loro e magari di darmi degli imput sui loro reali interessi (quando ci sono e capita assai raramente dal punto di vista letterario). Semmai è bene indicare magari il genere e informarsi sui testi scelti prima dell'effettiva lettura.
D'altro canto la massa di testi pubblicati è tale da essere incontrollabile; il nostro "gusto" è poi sempre abbastanza relativo. Non possiamo fidarci delle nostre idiosincrasie di lettori per quanto accaniti nella scelta di un libro sopratutto se recente. Quello che si può stigmatizzare è l'atteggiamento che qualche collega sicuramente avrà di "sgravarsi" del problema della lettura affidando testi "a caso". Non ho mai notato negli altri docenti questa faciloneria (e ne ho fatte di supplenze a suo tempo). Può darsi ce ne siano; io semplicemente ho visto atteggiamenti ponderati e riflessivi nelle medie dopo per altro lavoro.

Insegni alle medie o alle superiori? Forse alle medie ha più senso lasciare maggiore libertà perché si tratta di libri per bambini.
Io voglio avere un controllo di ciò che viene letto, in primo luogo perché credo che il gusto vada anche educato. Se uno studente si abitua a leggere solo stupidaggini mal scritte non andrà mai oltre quelle. Potrà leggersi tutti i romanzetti per adolescenti che vuole ma non lo farà con la mia connivenza. C'è poi un secondo motivo che mi spinge al controllo. Una collega lasciava libertà di scelta agli alunni ed una ragazza (prima liceo scienze umane) ha pensato bene di comprarsi le "Cinquanta sfumature" che in quel periodo andavano molto di moda. Di fronte alle perplessità della madre, la fanciulla ha risposto che leggeva quel libro "per la scuola". Puoi immaginare cosa sia successo.[/quote]
Insegno alle medie e temo...non siano più bambini.
Concordo con te che bisogna sapere cosa leggono; infatti nella mia risposta avevo indicato che prima di iniziare un testo devono chiedermi il permesso e io mi devo informare sull'autore e sul libro in oggetto. A me era capitata la stessa cosa con "Cronache del Ghiaccio e del fuoco" da cui è stato tratto "Il trono di spade" oppure con la saga dello Strigo da cui il gioco "The Witcher". Alla richiesta dell'infante (?) ho chiesto informazioni, ho letto qualche passo e ho bloccato tutto. Indem con "le sfumature" di cui sopra (la ragazza in oggetto ne aveva dodici di anni, fa un po' tu).
Ho parecchie perplessità sul presentare letteratura contemporanea ai discenti semplicemente perché è difficile discernere testi recenti che hanno il pregio del durare. Spesso poi contengono descrizioni o eventi che ne rendono problematica la fruizione ai ragazzi. Pensa ad esempio ad un Llosa. La "Casa verde" o "Le conversazioni nella cattedrale" sono veri gioielli. Ma li faresti leggere ad un adolescente?

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Messaggio Da chicca70 Gio Gen 05, 2017 10:16 am

seasparrow ha scritto:
seasparrow ha scritto:
chicca70 ha scritto:6 meno meno
6 meno meno = 6 - - = 6 -0,25 - 0,25 = 5,5 = 5 + 0,5 = 5 + 1/2 = 51/2 che non e' (51)/2 e neanche 5*1/2 = 2,5

:-)

(quota = 1584)
traduzione: hai preso 5 e mezzo pero' (per tante ragioni) te lo dico in forma diplomatica

oppure 6-- = 5,8?

io in quella follia delirante che e' la scuola italiana ho visto pure i registri elettronici asimmetrici dove i meno valevano di meno (in modulo) dei piu' - = -0,1 e + = +0,25 e qua non c'e' da ridere  

Non darei mai 6-- ad un compito. Equivale ad un cinque e mezzo detto in modo diplomatico al di fuori del contesto della valutazione scolastica. Sul mio registro elettronico, giustamente, 6- viene tradotto come 5.75 e 6+ come 6.25.

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Messaggio Da chicca70 Gio Gen 05, 2017 10:24 am

sorel1968 ha scritto:
chicca70 ha scritto:
sorel1968 ha scritto:
chicca70 ha scritto:

In alcune scuole medie dove sono stata i colleghi di italiano invitavano i ragazzi a scegliersi un libro della biblioteca e a fare una scheda su quel libro da consegnare al docente. È ovvio che, trattandosi di libri diversi, non si potevano analizzare in maniera approfondita ma secondo me i docenti di italiano avevano l' intento di appassionarli alla lettura e di potenziare il loro possesso della lingua italiana

Vedi, questa è la scorciatoia dei docenti che non amano leggere per mettersi a posto la coscienza. Dare un libro totalmente libero, che magari l'insegnante non ha mai letto, e poi richiedere una scheda scritta equivale ad invogliare a scaricarsi dieci righe da internet. Io do una lista di libri che ho letto e che conosco bene e ne faccio parlare liberamente durante l'interrogazione. Non voglio sentirmi ripetere la trama ma sapere da loro se consiglierebbero ad altri quella lettura oppure no e perché, quali sono stati i momenti più interessanti, cosa invece non è piaciuto. Questo mi serve non solo a capire se hanno effettivamente letto il libro ma anche per regolarmi sui loro gusti. Se diverse persone di differente rendimento e livello intellettivo mi dicono che il libro x è tremendo, lo tolgo dalla lista. Se proprio lo ritengo fondamentale come classico, lo assegno come lettura obbligatoria, magari spostandolo al triennio. Questa è stata la fine, ad esempio, de "Il cavaliere inesistente" di Calvino, la cui lettura ho spostato dal biennio al triennio, in concomitanza con lo studio di Ariosto.

Secondo me, il comportamento dei colleghi è più complesso. Quando chiedono di scegliersi un libro da leggere incentivano anche la capacità di esplorazione. Io prediligo ad esempio la biblioteca pubblica dove la scelta è ben più ampia ed aggiornata. Così sono veramente liberi di scegliere ciò che piace loro e magari di darmi degli imput sui loro reali interessi (quando ci sono e capita assai raramente dal punto di vista letterario). Semmai è bene indicare magari il genere e informarsi sui testi scelti prima dell'effettiva lettura.
D'altro canto la massa di testi pubblicati è tale da essere incontrollabile; il nostro "gusto" è poi sempre abbastanza relativo. Non possiamo fidarci delle nostre idiosincrasie di lettori per quanto accaniti nella scelta di un libro sopratutto se recente. Quello che si può stigmatizzare è l'atteggiamento che qualche collega sicuramente avrà di "sgravarsi" del problema della lettura affidando testi "a caso". Non ho mai notato negli altri docenti questa faciloneria (e ne ho fatte di supplenze a suo tempo). Può darsi ce ne siano; io semplicemente ho visto atteggiamenti ponderati e riflessivi nelle medie dopo per altro lavoro.

Insegni alle medie o alle superiori? Forse alle medie ha più senso lasciare maggiore libertà perché si tratta di libri per bambini.
Io voglio avere un controllo di ciò che viene letto, in primo luogo perché credo che il gusto vada anche educato. Se uno studente si abitua a leggere solo stupidaggini mal scritte non andrà mai oltre quelle. Potrà leggersi tutti i romanzetti per adolescenti che vuole ma non lo farà con la mia connivenza. C'è poi un secondo motivo che mi spinge al controllo. Una collega lasciava libertà di scelta agli alunni ed una ragazza (prima liceo scienze umane) ha pensato bene di comprarsi le "Cinquanta sfumature" che in quel periodo andavano molto di moda. Di fronte alle perplessità della madre, la fanciulla ha risposto che leggeva quel libro "per la scuola". Puoi immaginare cosa sia successo.
Insegno alle medie e temo...non siano più bambini.
Concordo con te che bisogna sapere cosa leggono; infatti nella mia risposta avevo indicato che prima di iniziare un testo devono chiedermi il permesso e io mi devo informare sull'autore e sul libro in oggetto. A me era capitata la stessa cosa con "Cronache del Ghiaccio e del fuoco" da cui è stato tratto "Il trono di spade" oppure con la saga dello Strigo da cui il gioco "The Witcher". Alla richiesta dell'infante (?) ho chiesto informazioni, ho letto qualche passo e ho bloccato tutto. Indem con "le sfumature" di cui sopra (la ragazza in oggetto ne aveva dodici di anni, fa un po' tu).
Ho parecchie perplessità sul presentare letteratura contemporanea ai discenti semplicemente perché è difficile discernere testi recenti che hanno il pregio del durare. Spesso poi contengono descrizioni o eventi che ne rendono problematica la fruizione ai ragazzi. Pensa ad esempio ad un Llosa. La "Casa verde" o "Le conversazioni nella cattedrale" sono veri gioielli. Ma li faresti leggere ad un adolescente?[/quote]

Si può anche chiedere di essere informati sul libro scelto ma mi pare un procedimento farraginoso: "scegli un libro ma non procurartelo prima che io abbia fatto le mie indagini sul libro che hai scelto". Invece, dando una lista fotocopiata e firmata da me ed inserendo anche i titoli sul registro elettronico, è tutto chiaro, per i ragazzi, per i genitori che eventualmente possano avere da ridire (raro, ma non si sa mai), ed anche per me.

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Messaggio Da Ospite Gio Gen 05, 2017 11:54 am

avidodinformazioni ha scritto:
seasparrow ha scritto:
chicca70 ha scritto:6 meno meno
6 meno meno = 6 - - = 6 -0,25 - 0,25 = 5,5 = 5 + 0,5 = 5 + 1/2 = 51/2 che non e' (51)/2 e neanche 5*1/2 = 2,5

:-)

(quota = 1584)
5++=6-- dunque ? Sai che c'è chi usa 3 meno consecutivi ?

tra 5 e 1/2 e 6--- non cambia nulla in sostanza; cambia solo che l' alunno si vede un 6 e non un 5. Magari può prenderla meglio...

io non uso i '+' e i '-' da alcuni anni; o metto voti interi o mezzi voti

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Messaggio Da Dec Gio Gen 05, 2017 12:05 pm

avidodinformazioni ha scritto:Sono voti che usano i palloni gonfiati, docenti che hanno la presunzione di saper discriminare il valore di una verifica e quindi degli apprendimenti che essa sottende in una scala fatta di 61 gradini; persone incapaci di assegnare l'unico vero valore incontrovertibile e facile da individuare (zero) anche a chi consegna la verifica in bianco e sbaglia nome e data.

Invece secondo me sono una forma di insicurezza, perché non ci si vuole sbilanciare troppo e facendo così un eventuale errore viene cancellato quando si fa la media (forse lo fai capire anche tu nella seconda parte).
Comunque, se la scala decimale va da 1 a 10, 0 non si può dare nemmeno nel caso che dici tu (1 sì e ammetto che spesso non lo si dà).

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Messaggio Da Dec Gio Gen 05, 2017 12:06 pm

avidodinformazioni ha scritto:
chicca70 ha scritto:
sorel1968 ha scritto:Semplificando molto, quelle che la storiografia ha chiamato per tanto tempo invasioni barbariche non sono state altro che migrazioni più o meno progressive di popolazioni germaniche. La parola "barbariche" ha implicitamente una connotazione negativa, romanocentrica, non oggettiva. La storiografia tedesca parla, più oggettivamente, di "migrazioni di popoli".
A me sembra un "political correct" in formato storico un po' come capita nei confronti del Rinascimento. Oggi si parla di "Rinascimenti" al plurale. Io però preferisco "Invasioni barbariche" .
E' un po' come se volessimo correggere l'espressione giapponese per straniero (Gaijin) perché contiene una dimensione negativa (mi pare in riferimento all'odore). Sarà meglio usare l'espressione tradizionale e non preoccuparsi troppo della cosa.
Per carità, rispetto gli studi storici della Germania, ma mi sembra poco funzionale al nostro lavoro.
Siamo poi sicuri che tutte le "invasioni barbariche" fossero germaniche ? Io non ricordo la storia che ho studiato 35 anni fa, ma dall'est europeo e dalla Russia non è arrivato nessuno ?

Vero. Gli Unni, per esempio, erano di stirpe mongolica.

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Messaggio Da Cozza Gio Gen 05, 2017 2:24 pm

avidodinformazioni ha scritto:
rita 76 ha scritto:
avidodinformazioni ha scritto:
seasparrow ha scritto:
chicca70 ha scritto:6 meno meno
6 meno meno = 6 - - = 6 -0,25 - 0,25 = 5,5 = 5 + 0,5 = 5 + 1/2 = 51/2 che non e' (51)/2 e neanche 5*1/2 = 2,5

:-)

(quota = 1584)
5++=6-- dunque ? Sai che c'è chi usa 3 meno consecutivi ?

tra 5 e 1/2 e 6--- non cambia nulla in sostanza; cambia solo che l' alunno si vede un 6 e non un 5. Magari può prenderla meglio...

io non uso i '+' e i '-' da alcuni anni; o metto voti interi o mezzi voti
Anch'io, con regole ferree sugli arrotondamenti, perchè la "giustizia" e la "legalità" sono spesso inconciliabili; preferisco passare per ingiusto che per illegale, quando un ragazzo prende (con algoritmi chiari e conosciuti) 6.74, anche se è il più bravo della classe gli metto 6 mezzo e se prende 5.76, anche se sono sicuro che ha copiato gli metto 6
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Messaggio Da chicca70 Gio Gen 05, 2017 2:42 pm

avidodinformazioni ha scritto:
rita 76 ha scritto:
avidodinformazioni ha scritto:
seasparrow ha scritto:
chicca70 ha scritto:6 meno meno
6 meno meno = 6 - - = 6 -0,25 - 0,25 = 5,5 = 5 + 0,5 = 5 + 1/2 = 51/2 che non e' (51)/2 e neanche 5*1/2 = 2,5

:-)

(quota = 1584)
5++=6-- dunque ? Sai che c'è chi usa 3 meno consecutivi ?

tra 5 e 1/2 e 6--- non cambia nulla in sostanza; cambia solo che l' alunno si vede un 6 e non un 5. Magari può prenderla meglio...

io non uso i '+' e i '-' da alcuni anni; o metto voti interi o mezzi voti
Anch'io, con regole ferree sugli arrotondamenti, perchè la "giustizia" e la "legalità" sono spesso inconciliabili; preferisco passare per ingiusto che per illegale, quando un ragazzo prende (con algoritmi chiari e conosciuti) 6.74, anche se è il più bravo della classe gli metto 6 mezzo e se prende 5.76, anche se sono sicuro che ha copiato gli metto 6

Io arrotondo in base a ciò che ritengo giusto, anche arrotondando in modo diverso due medie uguali, soprattutto nel primo quadrimestre. Un 5.88 può anche essere 5 se il ragazzo è sempre distratto, se tira a fare il minimo, se non si impegna a recuperare le parti del programma nelle quali è stato insufficiente; un5.5 può diventare 6 se vedo che l'alunno c'è la mette tutta. Nei voti superiori alla sufficienza uso una discrezionalità ancora maggiore. Guardo il trend positivo o negativo, la qualità delle domande che mi vengono rivolte, l'attenzione.

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