SONDAGGIO: QUALCUNO STA PENSANDO A RINUNCIARCI?

Promemoria primo messaggio :

io sto pensando di rinunciarci per motivi personali...C'è qualcuno che sta facendo o ha fatto il mio stesso "pensierino"?

AntoD. ha scritto:Ragazze comunque vi ricordo che c'è una parolina...più che una parola è un atteggiamento molto utile nella vita.. Si chiama umiltà. Ricordiamoci sempre di non lasciarla per strada perchè è molto importante.

Concordo, 'sto sito mi sembra pieno di professoroni che insegnano dall'alto di un piedistallo, più alto di quello degli altri.
PS ti sei scordata dei maschietti ;-)

Zero Tagliato ha scritto:

AntoD. ha scritto:Ragazze comunque vi ricordo che c'è una parolina...più che una parola è un atteggiamento molto utile nella vita.. Si chiama umiltà. Ricordiamoci sempre di non lasciarla per strada perchè è molto importante.

Concordo, 'sto sito mi sembra pieno di professoroni che insegnano dall'alto di un piedistallo, più alto di quello degli altri.
PS ti sei scordata dei maschietti ;-)

Ops!.. "Ragazzi"! Ma comunque,senza voler criticare la mia "categoria"!.. :-) noto che voi avete un atteggiamento un po' più tranquillo.. O mi sbaglio?! :-) Buono studio a tutti! Altro che chiacchiere!

AntoD. ha scritto:Ragazze comunque vi ricordo che c'è una parolina...più che una parola è un atteggiamento molto utile nella vita.. Si chiama umiltà.

Ne faccio a meno, grazie.
L'umiltà è la qualità di chi non ne possiede nessun'altra.
L'inetto è solito invocarla come extrema ratio di fronte alle critiche motivate provenienti da persone competenti.

totalrec Ok, ognuno nella vita ha i suoi parametri e le sue idee. Ricorda però che il dubbio è fondamentale se si vuole fare l'insegnante, ma penso in tutte le manifestazioni del pensiero e della vita in generale. Pensare di essere onnisciente e giudicare inetto chi dispone di umiltà penso non sia una convinzione così saggia e produttiva soprattutto. L'umiltà è anche ascolto dell'altro e mettersi in discussione con intelligenza. Non certamente è ripiegamento sulla propria ignoranza e giustificazione delle proprie incapacità! Evidentemente non hai mai incontrato delle persone umili nel vero senso della parola.

condivido in tutto e per tutto. il programma è talmente vasto e complesso che forse solo i freschi di laurea, con grande memoria e capacità di concentrazione possono riuscire a studiare con efficacia tutta questa mole di materiale in così poco tempo... pazienza facciamo un tentativo....

AntoD. ha scritto:Ricorda però che il dubbio è fondamentale se si vuole fare l'insegnante, ma penso in tutte le manifestazioni del pensiero e della vita in generale.

Il dubbio sarà fondamentale per chi pratica la speculazione filosofica attiva.
Nella didattica in classe è preferibile essere il più possibile sicuri nell'affermare se il "Primo vere" è un libro di Pascoli o di D'Annunzio. Non faccio dunque fatica ad intuire perché il "Dubbio" sia la divinità più invocata da certi insegnanti.

AntoD. ha scritto:Evidentemente non hai mai incontrato delle persone umili nel vero senso della parola.

Ne ho sicuramente incontrate moltissime, ma solitamente si preferisce dimenticarle. E non è difficile.

Il dubbio sarà fondamentale per chi pratica la speculazione filosofica attiva.
Nella didattica in classe è preferibile essere il più possibile sicuri nell'affermare se il "Primo vere" è un libro di Pascoli o di D'Annunzio. Non faccio dunque fatica ad intuire perché il "Dubbio" sia la divinità più invocata da certi insegnanti.

Siccome non mi veniva in mente nessun aforisma o citazione sul dubbio ho chiesto aiuto a qualcuno più in gamba di me, sarà vero che alcuni di loro non so nemmeno chi siano, ma condivido in pieno il loro pensiero:

Ciò che non è, non può far niente, tantomeno sbagliare, il che è già far qualcosa; se dunque dubito, sono.Agostino d'Ippona

L'uomo deve dubitare: il dubbio è un atteggiamento di ricerca, di esplorazione: la certezza, soprattutto quella ideologica o dogmatica, possono forse renderlo più integrato, e in un certo senso più felice, ma con un costo intellettuale molto elevato, che è quello della sua rinuncia a dubitare, esplorare, e quindi pensare.
Piero Angela

Se vuoi diventare un vero cercatore della verità, almeno una volta nella tua vita devi dubitare, il più profondamente possibile, di tutte le cose.
René Descartes

Non dubitare di nulla è il mezzo più sicuro per non sapere mai niente.
Multatuli
E DULCIS IN FUNDO:
Dubitare di se stessi è il primo segno dell'intelligenza.
Ugo Ojetti

So di non sapere.

Non cita il dubbio direttamente, ma in sostanza....

Roberto_R ha scritto:So di non sapere.

...ma pretendo lo stesso di dire la mia su un concorso per insegnanti, in cui il sapere è requisito di base.
Nonché di vincerlo tramite ricorso con l'ANIEF.

napolidoc ha scritto:io sto pensando di rinunciarci per motivi personali...C'è qualcuno che sta facendo o ha fatto il mio stesso "pensierino"?

rinuncio anche io.
preparo direttamente quello da preside e speriamo che l'anief mi aiuti.

marlena.fred ha scritto:Dubitare di se stessi è il primo segno dell'intelligenza.
Ugo Ojetti

Di quella di Ojetti, senz'altro...

ramjet ha scritto:

napolidoc ha scritto:io sto pensando di rinunciarci per motivi personali...C'è qualcuno che sta facendo o ha fatto il mio stesso "pensierino"?

rinuncio anche io.
preparo direttamente quello da preside e speriamo che l'anief mi aiuti.

L'Anief aiuta anche a diventare ministri ?

Dubitare spinge a trascendere, che è l'unico vero atto di intelligenza. Era questo che intendeva Agostino : ))

Roberto_R ha scritto:
L'Anief aiuta anche a diventare ministri ?

no.
per quello ti serve un amico magistrato che ti elimini la concorrenza.

ramjet ha scritto:

Roberto_R ha scritto:
L'Anief aiuta anche a diventare ministri ?

no.
per quello ti serve un amico magistrato che ti elimini la concorrenza.

Un amico mafioso va bene lo stesso ?

totalrec ha scritto:

marlena.fred ha scritto:Dubitare di se stessi è il primo segno dell'intelligenza.
Ugo Ojetti

Di quella di Ojetti, senz'altro...

mi è difficile credere che tu insegni, nell'ultimo post prima della chiusura in un thread precedente hai scritto che la scuola è "centro di assistenza sociale per i non altrimenti abili al lavoro", perciò fatico davvero a pensare che tu stia concorrendo per un posto da docente.
Se qualcuno chiede umana comprensione, come in questa discussione, non vedo proprio dove sia il problema.

Jo80 ha scritto:nell'ultimo post prima della chiusura in un thread precedente hai scritto che la scuola è "centro di assistenza sociale per i non altrimenti abili al lavoro"

La mia definizione (che colgo l'occasione per ribadire) si riferiva al modo in cui molti vagabondi senz'arte né parte, arrivati alla docenza in virtù della pressoché totale mancanza di ogni forma di selezione che caratterizza il sistema scolastico italiano, dalla materna alla SSIS, interpretano la funzione della scuola. I piagnistei, costantemente presenti in questo forum, relativi al "diritto all'insegnamento" violato e alla malvagità di qualunque test preselettivo volto ad accertare competenze elementari minime, ne sono testimonianze eloquenti.
Fortunatamente esistono sacche di resistenza.

Jo80 ha scritto:Se qualcuno chiede umana comprensione, come in questa discussione, non vedo proprio dove sia il problema.

Appunto. Nessuna assistente sociale lo vedrebbe. Un'insegnante magari sì.

marlena.fred ha scritto:Dubitare di se stessi è il primo segno dell'intelligenza.
Ugo Ojetti

Ojetti era quello che non aveva dubitato neanche un attimo quando nel 1925 si era trattato di firmare il Manifesto degli intellettuali fascisti per sostenere la propria carriera accademica (che fu poi, in effetti, brillante).
Antonio Gramsci diceva di lui che la sua codardia intellettuale superava ogni limite normale.
Piero Gobetti lo definì "maestro insuperabile nella magra arte dell'arrivare".
Mino Maccari lo chiamava "sor Ugo senza sugo".
Io, più modestamente, lo definisco dotato dell'inconfondibile intelligenza del parolaio citabile, il quale si fa umile per dare a credere di essere guardato dall'alto in basso dai colleghi per propria scelta, anziché per unanime valutazione altrui; e che dubita - oh! quanto dubita! - di se stesso al solo scopo di anticipare e disinnescare i numerosi dubbi altrui aventi esattamente lo stesso oggetto.

totalrec ha scritto:

marlena.fred ha scritto:Dubitare di se stessi è il primo segno dell'intelligenza.
Ugo Ojetti

Ojetti era quello che non aveva dubitato neanche un attimo quando nel 1925 si era trattato di firmare il Manifesto degli intellettuali fascisti per sostenere la propria carriera accademica (che fu poi, in effetti, brillante).
Antonio Gramsci diceva di lui che la sua codardia intellettuale superava ogni limite normale.
Piero Gobetti lo definì "maestro insuperabile nella magra arte dell'arrivare".
Mino Maccari lo chiamava "sor Ugo senza sugo".
Io, più modestamente, lo definisco dotato dell'inconfondibile intelligenza del parolaio citabile, il quale si fa umile per dare a credere di essere guardato dall'alto in basso dai colleghi per propria scelta, anziché per unanime valutazione altrui; e che dubita - oh! quanto dubita! - di se stesso al solo scopo di anticipare e disinnescare i numerosi dubbi altrui aventi esattamente lo stesso oggetto.

Da quello che scrivi, e da come lo scrivi, mi sembra di avere a che fare con un'enciclopedia parlante ma, con tutto il rispetto per la cultura, mi chiedo cosa ci sta a fare una/o come te su un sito dove intervengono tanti "poveracci" che chiedono umana comprensione se non sei in grado di provarla?
Mi sembra che tu intervenga in alcuni topic solo per creare scompiglio,sputare sentenze su tutti e demotivare ancora di più chi lo è già di per sé!!!
Una domanda ancora: come mai ancora non sei di ruolo?

Ragazze e ragazzi,colleghi tutti!...Davvero non credevo ai miei occhi quando ho letto che ho scatenato una simile dissertazione sul dubbio ecc ecc..! Grazie per aver colto le mie parole, è sempre bello e piacevoli confrontarsi. Anche se non a tutti piace il confronto, molti sono più per lo scontro, mica solo in un forum..dappertutto. Ma forse anche scontrarsi fa bene se può servire a crescere e a capire che troppe persone hanno troppe certezze e troppa poca disposizione d'animo per comprendere che insegnare è prima di tutto educare e educare vuol dire "tirare fuori dalle rozzezze morali" come dice il mio bel testo su cui sto studiando. Per me rozzezza è anche accusa verso l'altro, saccenza e idolatria del nozionismo.

marlena.fred ha scritto:un sito dove intervengono tanti "poveracci" che chiedono umana comprensione

Ah, sorry, non mi ero resa conto di essere capitata sul forum dell'Anonima Aspiranti Accattoni. Sai per caso a quale indirizzo si è trasferito il forum di OrizzonteScuola?

marlena.fred ha scritto:Mi sembra che tu intervenga in alcuni topic solo per creare scompiglio,sputare sentenze su tutti e demotivare ancora di più chi lo è già di per sé!!!

Ho solo espresso qualche opinione non televisivamente omologata. Se basta questo per creare scompiglio in una collettività le cui opinioni consistono essenzialmente in frasette stereotipate & citazioni a capocchia d'intellettualità del passato vere e presunte, posso dolermene, ma non so che farci.

marlena.fred ha scritto:Una domanda ancora: come mai ancora non sei di ruolo?

a) Perché insegno da pochi anni (per gli standard italici, almeno); b) perché da precaria, tutto sommato, mi trovo bene e - per quanto a molti possa sembrare incredibile - non ci tengo affatto a fare il grande salto verso il posto di ruolo, visti i peculiari caratteri della scuola italiana.

Ora una domanda la faccio io, ai partecipanti a questo specifico thread.
Il thread contiene le lagne consuete: oddio, c'è troppo da studiare, è tutto inutile, io rinuncio...
Ora, non voglio certo negare che la fase delle prove scritte - in questo concorso come in qualsiasi altro - sia una mezza lotteria. Non vedo, del resto, come potrebbe essere altrimenti.
Tuttavia non si sta chiedendo a nessuno di stare in trincea o di fare nottate di guardia al bidone di benzina. Quali che siano gli esiti della prova per ciascuno di noi, tutto ciò che dobbiamo fare per prepararci allo scritto è prendere i nostri libri e studiarli. Cioè quello che ogni insegnante che meriti questo titolo fa tutte le sere, in preparazione delle lezioni per il giorno seguente. E che dovrebbe essere piacevole per noi, trattandosi del lavoro che abbiamo scelto di svolgere nella vita e che dovremmo quindi trovare perlomeno moderatamente interessante.
Se in questo thread c'è gente che: a) Non ha voglia di studiare e considera la lettura di un testo una fatica improba; b) Non ama approfondire la materia che dovrà insegnare per il resto della vita lavorativa;
mi dite per quale motivo questa gente ha scelto di partecipare a un concorso per l'insegnamento, il quale richiede tutt'altro tipo di approccio mentale/psicologico alla professione?
Come dicevo, la scuola non è un centro di assistenza sociale per disoccupati/inoccupabili e McDonald's, come sbandierato dalle cronache recenti, sta per creare migliaia di nuovi posti di lavoro, senza richiedere, in cambio, nessun tipo di prova preselettiva o competenza particolare. Fate bene le vostre scelte. Se studiare vi costa così tanta fatica, forse la preparazione di doppi cheeseburger rappresenta una prospettiva meno straziante (soprattutto per i vostri allievi futuri).