sciopero della fame contro la riforma
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sciopero della fame contro la riforma
Bologna, sciopero della fame contro la "Buona scuola"
Insegnanti, studenti e cittadini protestano contro la riforma del Governo: "Altre 100 città si uniscano a noi"
BOLOGNA - Dopo la fiaccolata di venerdì, i cortei, le assemblee e la contestazione al ministro dell'Istruzione Stefania Giannini (cacciata a maggio scorso dal frastuono delle pentole dalla festa dell'Unità), prosegue a Bologna la protesta contro la riforma della scuola proposta dal Governo. Oltre al previsto blocco degli scrutini, in concomitanza con l'avvio della discussione del Ddl in Senato è partito uno sciopero della fame a staffetta che che si protrarrà per almeno una settimana, fino al voto a Palazzo Madama. La manifestazione si svolge in via Castagnoli, pieno centro della città, sotto gli uffici dell'Ufficio scolastico regionale, 24 ore su 24, per chiedere il ritiro del Ddl scuola.
"La scuola pubblica ha fame di uguaglianza - scrivono gli organizzatori dello sciopero a staffetta - di risorse, di diritti, di ascolto". È inaccettabile, proseguono i manifestanti, "che si voglia rifondare, fino a trasformare in una specie di negozio-farsa, la scuola che anche noi abbiamo frequentato e che ci ha resi cittadini e cittadine consapevoli dei nostri diritti, dei nostri doveri, delle nostre capacità".
Insegnanti e studenti contro la "Buona scuola"
"Restando così la riforma proposta da Renzi è facile prevedere cosa accadrà da qui a pochi anni: prolifereranno le scuole private per chi potrà permettersele, fioriranno le scuole pubbliche di lusso nei quartieri bene delle città e si moltiplicheranno le scuole pubbliche senza risorse e senza speranza nei quartieri popolari e nelle periferie povere" aggiungono docenti, sindacati e studenti, uniti nella lotta contro l'ipotesi che si creino "scuole di serie A e scuole di serie B, scuole per la classe dirigente e scuole per le classi meno abbienti".
E dunque, rivendicano, "per noi sarà sciopero della fame a staffetta. Chiunque abbia a cuore le sorti della nostra scuola è invitato a partecipare, a mettere a disposizione un poco del suo tempo, a collaborare nel diffondere buona informazione insieme ai sani princìpi che la nostra Carta ci ha consegnato. Auspichiamo che altre città, altri comitati, altre associazioni, altri sindacati, altri coordinamenti possano o vogliano, là dove possibile, dare vita ad una iniziativa simile: che 100 città digiunino contro l'indigesta riforma Renzi".
Insegnanti, studenti e cittadini protestano contro la riforma del Governo: "Altre 100 città si uniscano a noi"
BOLOGNA - Dopo la fiaccolata di venerdì, i cortei, le assemblee e la contestazione al ministro dell'Istruzione Stefania Giannini (cacciata a maggio scorso dal frastuono delle pentole dalla festa dell'Unità), prosegue a Bologna la protesta contro la riforma della scuola proposta dal Governo. Oltre al previsto blocco degli scrutini, in concomitanza con l'avvio della discussione del Ddl in Senato è partito uno sciopero della fame a staffetta che che si protrarrà per almeno una settimana, fino al voto a Palazzo Madama. La manifestazione si svolge in via Castagnoli, pieno centro della città, sotto gli uffici dell'Ufficio scolastico regionale, 24 ore su 24, per chiedere il ritiro del Ddl scuola.
"La scuola pubblica ha fame di uguaglianza - scrivono gli organizzatori dello sciopero a staffetta - di risorse, di diritti, di ascolto". È inaccettabile, proseguono i manifestanti, "che si voglia rifondare, fino a trasformare in una specie di negozio-farsa, la scuola che anche noi abbiamo frequentato e che ci ha resi cittadini e cittadine consapevoli dei nostri diritti, dei nostri doveri, delle nostre capacità".
Insegnanti e studenti contro la "Buona scuola"
"Restando così la riforma proposta da Renzi è facile prevedere cosa accadrà da qui a pochi anni: prolifereranno le scuole private per chi potrà permettersele, fioriranno le scuole pubbliche di lusso nei quartieri bene delle città e si moltiplicheranno le scuole pubbliche senza risorse e senza speranza nei quartieri popolari e nelle periferie povere" aggiungono docenti, sindacati e studenti, uniti nella lotta contro l'ipotesi che si creino "scuole di serie A e scuole di serie B, scuole per la classe dirigente e scuole per le classi meno abbienti".
E dunque, rivendicano, "per noi sarà sciopero della fame a staffetta. Chiunque abbia a cuore le sorti della nostra scuola è invitato a partecipare, a mettere a disposizione un poco del suo tempo, a collaborare nel diffondere buona informazione insieme ai sani princìpi che la nostra Carta ci ha consegnato. Auspichiamo che altre città, altri comitati, altre associazioni, altri sindacati, altri coordinamenti possano o vogliano, là dove possibile, dare vita ad una iniziativa simile: che 100 città digiunino contro l'indigesta riforma Renzi".
magma- Messaggi : 256
Data d'iscrizione : 03.06.15
Re: sciopero della fame contro la riforma
Sai quanto gliene frega.... intorno al 5 maggio ce ne fu già uno di digiungo.... il nulla!
Arex- Messaggi : 549
Data d'iscrizione : 29.11.12
Re: sciopero della fame contro la riforma
TUTTI I MEZZI SONO BUONI PER TENERE ALTA LA TENSIONE E L' ATTENZIONE SU QUANTO STA ACCADENDO OGGI INTORNO ALLA SCUOLA !
Sciopero della fame «a staffetta»contro la riforma della scuola
Blocco degli scrutini e sciopero della fame. E a chiedere cambiamenti arriva anche l’appello dei docenti universitari
di Antonella De Gregorio
Fiaccolate, cortei, presidii, assemblee e campagne sui social. E poi il blocco degli scrutini e, a Bologna, anche uno sciopero della fame «a staffetta», che si protrarrà per almeno una settimana, mentre al Senato è iniziata la discussione sul ddl Scuola. Fuochi di guerra, che chiudono un anno scolastico caratterizzato da un confronto - a tratti scontro - molto vivace sul format della scuola del futuro. Ma se sullo sciopero degli scrutini il corpo docente è diviso tra favorevoli e contrari, nessuno mette più in dubbio la necessità di un ulteriore esame del testo della riforma. Dopo il «mea culpa» del premier a Genova, con l’ammissione di errori nel varo della riforma e la disponibilità «a dialogare» con la minoranza interna su ddl scuola ed altri provvedimenti, l’obiettivo resta l’approdo del provvedimento in aula al Senato, a partire dall’inizio della prossima settimana. Il disegno di legge, già licenziato dalla Camera, si trova ora in commissione Istruzione, dove i numeri non sono ampi per il governo: 14 a 12 per la maggioranza, ma fra i 14 ci sono anche rappresentanti della minoranza interna al Pd il cui voto a favore non è scontato.
La discussione del ddl
Lunedì, la commissione Istruzione pubblica ha affrontato la discussione generale sul disegno di legge. Martedì inizierà l’illustrazione degli emendamenti (circa 2200), per la votazione dei quali è atteso il parere della commissione Bilancio. «Molti emendamenti sono uguali quindi verranno discussi una volta sola», ha chiarito Franco Conte, componente della commissione in quota Area Popolare. La riunione di lunedì ha messo in evidenza alcuni punti critici e, in particolare, la stabilizzazione del personale Pas e Tfa. «I sindacati chiedono di considerare l’assunzione anche di questi precari che in tutto ammonterebbero a circa 180mila persone: è duro che, oltre alle 100mila assunzioni previste dal disegno di legge, se ne possano garantire così tante altre», ha precisato il senatore Conte al termine della commissione.
Le modifiche
Le modifiche in vista dovrebbero riguardare innanzitutto i presidi: l’idea sarebbe quella di limitare gli anni di permanenza in un istituto, senza modificare però i poteri che vengono loro attribuiti. Potrebbe essere rivista anche la forma di valutazione dei dirigenti e rivalutato il meccanismo che premia gli insegnanti. Annunci di modifiche e smentite che sembrano allontanare la possibilità di una rapida approvazione del documento. Il premier stesso ha messo in conto la possibilità di prolungare di una settimana di lavoro in VII Commissione «ma non di più - ha detto - altrimenti le assunzioni salterebbero al 2016».
Il blocco
Ma intanto, fuori dalle aule parlamentari, la protesta continua e sta generando il caos, con presidi che hanno ipotizzato di far lavorare gli insegnanti sabato 13 e domenica 14 e i sindacati, per recuperare e i sindacati (Marcello Pacifico, presidente dell’Anief) che tuonano: «È un atto illegittimo».
L’appello del mondo accademico
Intanto, a commentare la riforma e a chiedere cambiamenti si leva anche la voce del mondo accademico: docenti costituzionalisti, pedagogisti, storici dell’arte e del diritto del lavoro hanno sottoscritto un appello per la scuola, «il cui fondamento costituzionale rischia di crollare con l’approvazione del ddl di iniziativa governativa». «La scuola, su cui il Governo si appresta ad intervenire, ha un sicuro fondamento costituzionale (art. 33 e 34 Cost.). Piero Calamandrei l’ha definita non un semplice segmento dell’apparato dello Stato quanto piuttosto un vero e proprio “organo costituzionale”. Per queste ragioni sollecitiamo un approccio meditato nella direzione indicata dai principi costituzionali, ignorati e traditi per più aspetti nella normativa in discussione in Parlamento», recita il testo dell’appello, in cui i docenti invitano il Parlamento a «un approccio meditato sulla scuola», nella direzione indicata dai principi costituzionali, ignorati e traditi per più aspetti nel testo in discussione. A diffondere l’appello è la Cgil, che invita i docenti universitari a condividerne i principi «a difesa dell’istruzione pubblica» e che denuncia il testo come «lontano dalla possibilità di creare una scuola democratica e aperta a tutti, lontano dal superare il precariato e dagli investimenti che si rendono necessari per realizzare una vera e compiuta autonomia scolastica puntando, come punta il Governo, sulla centralità della figura del dirigente scolastico e non sulla collegialità e il protagonismo docente».
Sciopero della fame «a staffetta»contro la riforma della scuola
Blocco degli scrutini e sciopero della fame. E a chiedere cambiamenti arriva anche l’appello dei docenti universitari
di Antonella De Gregorio
Fiaccolate, cortei, presidii, assemblee e campagne sui social. E poi il blocco degli scrutini e, a Bologna, anche uno sciopero della fame «a staffetta», che si protrarrà per almeno una settimana, mentre al Senato è iniziata la discussione sul ddl Scuola. Fuochi di guerra, che chiudono un anno scolastico caratterizzato da un confronto - a tratti scontro - molto vivace sul format della scuola del futuro. Ma se sullo sciopero degli scrutini il corpo docente è diviso tra favorevoli e contrari, nessuno mette più in dubbio la necessità di un ulteriore esame del testo della riforma. Dopo il «mea culpa» del premier a Genova, con l’ammissione di errori nel varo della riforma e la disponibilità «a dialogare» con la minoranza interna su ddl scuola ed altri provvedimenti, l’obiettivo resta l’approdo del provvedimento in aula al Senato, a partire dall’inizio della prossima settimana. Il disegno di legge, già licenziato dalla Camera, si trova ora in commissione Istruzione, dove i numeri non sono ampi per il governo: 14 a 12 per la maggioranza, ma fra i 14 ci sono anche rappresentanti della minoranza interna al Pd il cui voto a favore non è scontato.
La discussione del ddl
Lunedì, la commissione Istruzione pubblica ha affrontato la discussione generale sul disegno di legge. Martedì inizierà l’illustrazione degli emendamenti (circa 2200), per la votazione dei quali è atteso il parere della commissione Bilancio. «Molti emendamenti sono uguali quindi verranno discussi una volta sola», ha chiarito Franco Conte, componente della commissione in quota Area Popolare. La riunione di lunedì ha messo in evidenza alcuni punti critici e, in particolare, la stabilizzazione del personale Pas e Tfa. «I sindacati chiedono di considerare l’assunzione anche di questi precari che in tutto ammonterebbero a circa 180mila persone: è duro che, oltre alle 100mila assunzioni previste dal disegno di legge, se ne possano garantire così tante altre», ha precisato il senatore Conte al termine della commissione.
Le modifiche
Le modifiche in vista dovrebbero riguardare innanzitutto i presidi: l’idea sarebbe quella di limitare gli anni di permanenza in un istituto, senza modificare però i poteri che vengono loro attribuiti. Potrebbe essere rivista anche la forma di valutazione dei dirigenti e rivalutato il meccanismo che premia gli insegnanti. Annunci di modifiche e smentite che sembrano allontanare la possibilità di una rapida approvazione del documento. Il premier stesso ha messo in conto la possibilità di prolungare di una settimana di lavoro in VII Commissione «ma non di più - ha detto - altrimenti le assunzioni salterebbero al 2016».
Il blocco
Ma intanto, fuori dalle aule parlamentari, la protesta continua e sta generando il caos, con presidi che hanno ipotizzato di far lavorare gli insegnanti sabato 13 e domenica 14 e i sindacati, per recuperare e i sindacati (Marcello Pacifico, presidente dell’Anief) che tuonano: «È un atto illegittimo».
L’appello del mondo accademico
Intanto, a commentare la riforma e a chiedere cambiamenti si leva anche la voce del mondo accademico: docenti costituzionalisti, pedagogisti, storici dell’arte e del diritto del lavoro hanno sottoscritto un appello per la scuola, «il cui fondamento costituzionale rischia di crollare con l’approvazione del ddl di iniziativa governativa». «La scuola, su cui il Governo si appresta ad intervenire, ha un sicuro fondamento costituzionale (art. 33 e 34 Cost.). Piero Calamandrei l’ha definita non un semplice segmento dell’apparato dello Stato quanto piuttosto un vero e proprio “organo costituzionale”. Per queste ragioni sollecitiamo un approccio meditato nella direzione indicata dai principi costituzionali, ignorati e traditi per più aspetti nella normativa in discussione in Parlamento», recita il testo dell’appello, in cui i docenti invitano il Parlamento a «un approccio meditato sulla scuola», nella direzione indicata dai principi costituzionali, ignorati e traditi per più aspetti nel testo in discussione. A diffondere l’appello è la Cgil, che invita i docenti universitari a condividerne i principi «a difesa dell’istruzione pubblica» e che denuncia il testo come «lontano dalla possibilità di creare una scuola democratica e aperta a tutti, lontano dal superare il precariato e dagli investimenti che si rendono necessari per realizzare una vera e compiuta autonomia scolastica puntando, come punta il Governo, sulla centralità della figura del dirigente scolastico e non sulla collegialità e il protagonismo docente».
magma- Messaggi : 256
Data d'iscrizione : 03.06.15
Re: sciopero della fame contro la riforma
avidodinformazioni ha scritto:Io al massimo posso fare qualcosa che somigli al Ramadan: di giorno astinenza, di notte .......
Avido non sottovalutare le tue capacità, puoi sempre recuperare in caso di possibile, anche se nel tuo caso ritengo ineluttabile, interruzione del digiuno.
Informati meglio!
Francesca4- Messaggi : 3552
Data d'iscrizione : 23.02.15
Re: sciopero della fame contro la riforma
non preoccupatevi c'è chi lotta per voi...
magma- Messaggi : 256
Data d'iscrizione : 03.06.15
Re: sciopero della fame contro la riforma
sai magma, anche io sono basita da questa paura di fare lo sciopero della fame, che, da quanto so, a parte qualcuno molto bravo, viene fatto a staffetta, un giorno per uno. Se lo facessimo tutti, secondo me farebbe impatto più di uno slittamento di pochi giorni dello scrutinio, e a COSTO ZERO (come sono felici di guadagnare sui nostri scioperi quelle iene ridens votate da nessuno).magma ha scritto:non preoccupatevi c'è chi lotta per voi...
Io l'ho fatto, e sono pronta a rifarlo se ci coordiniamo
meri- Messaggi : 217
Data d'iscrizione : 26.11.10
Re: sciopero della fame contro la riforma
Piano con gli insulti
meri- Messaggi : 217
Data d'iscrizione : 26.11.10
Re: sciopero della fame contro la riforma
meri ha scritto:sai magma, anche io sono basita da questa paura di fare lo sciopero della fame, che, da quanto so, a parte qualcuno molto bravo, viene fatto a staffetta, un giorno per uno. Se lo facessimo tutti, secondo me farebbe impatto più di uno slittamento di pochi giorni dello scrutinio, e a COSTO ZERO (come sono felici di guadagnare sui nostri scioperi quelle iene ridens votate da nessuno).magma ha scritto:non preoccupatevi c'è chi lotta per voi...
Io l'ho fatto, e sono pronta a rifarlo se ci coordiniamo
A parte che disapprovo totalmente una tale forma di protesta per rispetto verso chi il cibo non ce l'ha davvero...mi vuoi spiegare cosa è lo sciopero della fame di un giorno a staffetta: oggi mangio pesante, domani non mangio sciopero e mi disintossico e venerdì riprendo col fritto?
gugu- Messaggi : 39712
Data d'iscrizione : 28.09.09
Re: sciopero della fame contro la riforma
E' un segnale, così come lo è lo slittamento di pochi giorni dello scrutinio, che non serve a un beato niente se non a dare un segnale.
Io comunque so di molti docenti che l'hanno fatto e lo stanno facendo per più giorni, chi non se la sente fa un giorno solo per appoggiare oppure nemmeno quello ma solidarizza e basta anziché criticare.
Personalmente sono andata avanti due gg, ma sono pronta a ripetere se trovo compagnia, da soli è davvero dura
Io comunque so di molti docenti che l'hanno fatto e lo stanno facendo per più giorni, chi non se la sente fa un giorno solo per appoggiare oppure nemmeno quello ma solidarizza e basta anziché criticare.
Personalmente sono andata avanti due gg, ma sono pronta a ripetere se trovo compagnia, da soli è davvero dura
meri- Messaggi : 217
Data d'iscrizione : 26.11.10
Re: sciopero della fame contro la riforma
Comunque la maggior parte delle persone non è capace di stare senza mangiare (patologie a parte) nemmeno un giorno, altro che delicatezza rispetto a chi non ha cibo...magari....
meri- Messaggi : 217
Data d'iscrizione : 26.11.10
Re: sciopero della fame contro la riforma
io sono per tutte le forme di lotta possibili.... oltre allo sciopero degli scrutini e allo sciopero della fame sarei anche per iniziare subito le occupazioni delle scuole.
ho massimo rispetto per i colleghi che s' impegnano in qualsiasi forma di lotta compresa lo sciopero della fame e ho un rispetto invece inversamente proporzionale per chi in maniera snob è capace solo di criticare e addirittura offendere gli altri che lottano per tutti.
meri mi congratulo con te... ce ne fossero di più di persone come te!
ho massimo rispetto per i colleghi che s' impegnano in qualsiasi forma di lotta compresa lo sciopero della fame e ho un rispetto invece inversamente proporzionale per chi in maniera snob è capace solo di criticare e addirittura offendere gli altri che lottano per tutti.
meri mi congratulo con te... ce ne fossero di più di persone come te!
magma- Messaggi : 256
Data d'iscrizione : 03.06.15
Re: sciopero della fame contro la riforma
L'unico dialogo da tenere con il governo attuale è sommergerli di ricorsi, punendoli senza pietà in cabina elettorale.
Hanno preso una bella sportellata con la sentenza della corte di giustizia ue, se ne prenderanno probabilmente un' altra per il blocco sine die dei contratti a Giugno..
Ieri preparato tramite sindacato altro bel ricorso per il pettine in seconda fascia con l'aiuto del sindacato, visto che Renzi vorrebbe penalizzare chi come mio fratello ha una laurea in scienze della formazione e abilitazione per il sostegno in primaria, a favore di altri.
Vedranno i sorci verdi..e quando il prezzo inizierà ad essere insostenibile a quel punto recederanno..l'arroganza di questo governo è intollerabile...e gli arroganti traffichini devono pagare..pagare tutto.
Hanno preso una bella sportellata con la sentenza della corte di giustizia ue, se ne prenderanno probabilmente un' altra per il blocco sine die dei contratti a Giugno..
Ieri preparato tramite sindacato altro bel ricorso per il pettine in seconda fascia con l'aiuto del sindacato, visto che Renzi vorrebbe penalizzare chi come mio fratello ha una laurea in scienze della formazione e abilitazione per il sostegno in primaria, a favore di altri.
Vedranno i sorci verdi..e quando il prezzo inizierà ad essere insostenibile a quel punto recederanno..l'arroganza di questo governo è intollerabile...e gli arroganti traffichini devono pagare..pagare tutto.
mordekayn- Messaggi : 6796
Data d'iscrizione : 19.07.11
Età : 34
Re: sciopero della fame contro la riforma
Grazie magmamagma ha scritto:io sono per tutte le forme di lotta possibili.... oltre allo sciopero degli scrutini e allo sciopero della fame sarei anche per iniziare subito le occupazioni delle scuole.
ho massimo rispetto per i colleghi che s' impegnano in qualsiasi forma di lotta compresa lo sciopero della fame e ho un rispetto invece inversamente proporzionale per chi in maniera snob è capace solo di criticare e addirittura offendere gli altri che lottano per tutti.
meri mi congratulo con te... ce ne fossero di più di persone come te!
meri- Messaggi : 217
Data d'iscrizione : 26.11.10
Re: sciopero della fame contro la riforma
Per me è una forma di lotta seria, MOLTO seria.avidodinformazioni ha scritto:Un giorno per uno ? Si chiama dieta ! A noi docenti che tendiamo all'incicciottimento non può che fare bene ! Ci alterniamo ogni 10 minuti ?meri ha scritto:sai magma, anche io sono basita da questa paura di fare lo sciopero della fame, che, da quanto so, a parte qualcuno molto bravo, viene fatto a staffetta, un giorno per uno. Se lo facessimo tutti, secondo me farebbe impatto più di uno slittamento di pochi giorni dello scrutinio, e a COSTO ZERO (come sono felici di guadagnare sui nostri scioperi quelle iene ridens votate da nessuno).magma ha scritto:non preoccupatevi c'è chi lotta per voi...
Io l'ho fatto, e sono pronta a rifarlo se ci coordiniamo
meri- Messaggi : 217
Data d'iscrizione : 26.11.10
Re: sciopero della fame contro la riforma
è serissima, eccome...d'altronde l'unica veramente nonviolenta, ma bisognerebbe non utilizzarla come forma di ricatto (metto a rischio la MIA vita se non ritiri il ddl...è un ricatto), perchè lo sciopero della fame inteso nel suo senso più stretto, come satyagraha, cerca di mettere in contraddizione lo stato con le sue stesse leggi. L'immenso Marco Pannella lo utilizza (con i compagni radicali) per far rispettare allo stato LE SUE STESSE LEGGI (STATO CANAGLIA): esempio...per 1 piantina di marjuana il poveraccio di turno (magari coltivata in casa per scopi terapeutici e sfuggire al pusher di turno e non alimentare la criminalità oppure risparmiare centinaia di euro per farla venire legalmente dall'estero) si fa la galera, mentre chi PUBBLICAMENTE AUTODENUNCIANDOSI ne coltiva 57 (on. Rita Bernardini, segretaria dei radicali italiani) non viene neanche sfiorata dalla legge: continuamente IMPLORA le forze dell'ordina di arrestarla e invece fanno solo "una segnalazione". E qui che entra in gioco lo sciopero della fame per "obbligare" lo stato a fare lo stato e metterlo in contraddizione con le norme giuridiche che esso stesso si dà (vedi anche terribile situazione crceraria che non solo viola l'art.27 della costituzione ma anche i più elementari diritti umani). Per questo si fa lo sciopero della fame (mettendo a repentaglio la proprio vita e non quella degli altri con manifestazioni che spesso sfociano in violenza pura!), utilizzando come arma di lotta non le molotov ma il proprio corpo! Questa è nonviolenza, è disobbedienza civile...ecco al posto di alcune amenità come il blocco degli scrutini io ho adottato un'altra strategia: scrutinio...odg...coordinatore...ho espletato TUTTO in maniera bizantina...ho contestato tutti i voti esigendo la votazione del cdc, ho fatto interventi fiume tutti da verbalizzare...insomma lo scrutinio è durato più di due ore, anzichè 45 minuti. Certo mi sono attirato l'odio dei colleghi, ma non ho fatto un torto a nessuno: ho rispettato tutti e tutto...in nome del diritto e delle normative (talvolta assurde) scolastiche che regolano un cdc di scrutinio.
clamar79- Messaggi : 546
Data d'iscrizione : 03.09.11
Re: sciopero della fame contro la riforma
In sciopero della fame a Bologna da 7 giorni contro il DDL. Solidarietà dalla FIOM
Insegnanti, genitori, studenti e studentesse in sciopero della fame a Bologna - Alle ore 10,00 di oggi, sabato 13 giugno, gli insegnanti, i genitori, gli studenti e le studentesse che da 7 giorni sono in sciopero della fame, nell’estremo tentativo di far giungere a Roma l’eco della loro protesta nei confronti di un progetto di riforma della scuola pubblica giudicato inaccettabile e anticostituzionale, riceveranno la visita di Maurizio Landini, segretario generale della Fiom-Cgil e promotore della Coalizione sociale.
Ringraziamo fin d’ora il segretario della Fiom per l’ attenzione e la sensibilità più volte dimostrate nei confronti di una scuola pubblica che ha garantito a intere generazioni pari opportunità di accesso a un’istruzione di qualità, gratuita, laica e inclusiva.
Un scuola oggi a rischio di estinzione. In nome di una presunta e inesistente efficacia ed efficienza amministrativa infatti, si rinuncia al principio chiave di ogni democrazia che si rispetti: il principio di uguaglianza. Il Ddl-scuola in discussione al Senato con i suoi presidi-boss tuttofare, con i finanziamenti pubblici ulteriormente ridotti per finanziare scuole private che altro non sono che diplomifici a pagamento, con i suoi albi regionali da cui pescare insegnanti per fare “la propria squadra”, con la libertà di insegnamento e di espressione messe a repentaglio dal rischio di essere ogni tre anni spostati ad altre sedi, con i suoi non-criteri di valutazione, con l’arrivo dei finanziamenti privati a sostegno di singole scuole messe in competizione l’una con l’altra, non farà che estendere le disuguaglianze e ridurre le capacità di quell’ascensore sociale che aveva permesso a tanti ragazzi e ragazze di costruirsi un futuro al di là delle condizioni sociali ed economiche di provenienza.
In sostanza si veleggia irresponsabilmente verso un sistema scolastico di tipo americano.
Restando così la riforma proposta da Renzi è facile prevedere cosa accadrà da qui a pochi anni. Prolifereranno le scuole private per chi potrà permettersele, fioriranno le scuole pubbliche di lusso nei quartieri bene delle città e si moltiplicheranno le scuole pubbliche senza risorse e senza speranza nei quartieri popolari e nelle periferie povere. Scuole di serie A e scuole di serie B, scuole per la classe dirigente e scuole per le classi meno abbienti. Un salto indietro di decenni. Di nuovo accadrà che i figli dei dottori faranno i dottori mentre i figli degli operai faranno gli operai.
Al segretario della Fiom Maurizio Landini chiederemo allora aiuto e collaborazione, chiederemo di gridare insieme a noi “FERMATEVI” prima che sia troppo tardi, chiederemo che sia stralciato il comparto delle assunzioni con un apposito decreto legge e che tutto il resto torni ad essere materia di discussione, riflessione e confronto con il mondo della scuola.
Nel caso fosse la fretta decisionista, tipica di questo governo piè veloce, a dirigere le danze per l’approvazione del Ddl in tempi brevi, si sappia che un’alternativa c’è, già pronta per essere discussa e approvata: la legge d’iniziativa popolare “per una buona scuola per la Repubblica”, pensata e scritta in 29 articoli da tutte le componenti del mondo della scuola, già depositata in Parlamento e sottoscritta da 100.000 firme certificate.
Insegnanti, genitori, studenti e studentesse in sciopero della fame a Bologna - Alle ore 10,00 di oggi, sabato 13 giugno, gli insegnanti, i genitori, gli studenti e le studentesse che da 7 giorni sono in sciopero della fame, nell’estremo tentativo di far giungere a Roma l’eco della loro protesta nei confronti di un progetto di riforma della scuola pubblica giudicato inaccettabile e anticostituzionale, riceveranno la visita di Maurizio Landini, segretario generale della Fiom-Cgil e promotore della Coalizione sociale.
Ringraziamo fin d’ora il segretario della Fiom per l’ attenzione e la sensibilità più volte dimostrate nei confronti di una scuola pubblica che ha garantito a intere generazioni pari opportunità di accesso a un’istruzione di qualità, gratuita, laica e inclusiva.
Un scuola oggi a rischio di estinzione. In nome di una presunta e inesistente efficacia ed efficienza amministrativa infatti, si rinuncia al principio chiave di ogni democrazia che si rispetti: il principio di uguaglianza. Il Ddl-scuola in discussione al Senato con i suoi presidi-boss tuttofare, con i finanziamenti pubblici ulteriormente ridotti per finanziare scuole private che altro non sono che diplomifici a pagamento, con i suoi albi regionali da cui pescare insegnanti per fare “la propria squadra”, con la libertà di insegnamento e di espressione messe a repentaglio dal rischio di essere ogni tre anni spostati ad altre sedi, con i suoi non-criteri di valutazione, con l’arrivo dei finanziamenti privati a sostegno di singole scuole messe in competizione l’una con l’altra, non farà che estendere le disuguaglianze e ridurre le capacità di quell’ascensore sociale che aveva permesso a tanti ragazzi e ragazze di costruirsi un futuro al di là delle condizioni sociali ed economiche di provenienza.
In sostanza si veleggia irresponsabilmente verso un sistema scolastico di tipo americano.
Restando così la riforma proposta da Renzi è facile prevedere cosa accadrà da qui a pochi anni. Prolifereranno le scuole private per chi potrà permettersele, fioriranno le scuole pubbliche di lusso nei quartieri bene delle città e si moltiplicheranno le scuole pubbliche senza risorse e senza speranza nei quartieri popolari e nelle periferie povere. Scuole di serie A e scuole di serie B, scuole per la classe dirigente e scuole per le classi meno abbienti. Un salto indietro di decenni. Di nuovo accadrà che i figli dei dottori faranno i dottori mentre i figli degli operai faranno gli operai.
Al segretario della Fiom Maurizio Landini chiederemo allora aiuto e collaborazione, chiederemo di gridare insieme a noi “FERMATEVI” prima che sia troppo tardi, chiederemo che sia stralciato il comparto delle assunzioni con un apposito decreto legge e che tutto il resto torni ad essere materia di discussione, riflessione e confronto con il mondo della scuola.
Nel caso fosse la fretta decisionista, tipica di questo governo piè veloce, a dirigere le danze per l’approvazione del Ddl in tempi brevi, si sappia che un’alternativa c’è, già pronta per essere discussa e approvata: la legge d’iniziativa popolare “per una buona scuola per la Repubblica”, pensata e scritta in 29 articoli da tutte le componenti del mondo della scuola, già depositata in Parlamento e sottoscritta da 100.000 firme certificate.
magma- Messaggi : 256
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