abilitazione in Romania

Promemoria primo messaggio :

Ciao a tutti. Volevo sapere se qualcuno di voi ha mai sentito parlare
oppure si è abilitato all'insegnamento in questa università
in Romania: Valahia University of Targoviste.
ho preso contatto con una scuola privata che per il primo anno
ha preso accordi con questa università estera.
Grezie per l' eventuale risposta.

Ehhhhhhhhhh come no...

hypernova ha scritto:ma per abilitarsi all'estero bisogna trasferirsi la e parlare la lingua del posto?

Cozza ha scritto:Ehhhhhhhhhh come no...

certo che tellina quando vuole sa essere cattiva :-)

questa domanda entra di buon diritto nella storia del forum

(16011)

seasparrow ha scritto:
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Puntuale arriva il Tar del Lazio...
Avvocati fatevi sotto perché con i ricorsi i soldi fioccano.

oh ma questo tar del Lazio, almeno dal mio punto di vista, ultimamente non ne azzecca mezza eh...

seas...lo so...lo so che ti piaccio anche quando mi lascio un po' andare e mostro quella che effettivamente è poi la mia vera natura...ehm.
trovo davvero scandalosa la gestione delle abilitazioni estere e gnà fo' mica a tacere.

sembra che le cose stiano andando nel verso giusto..

Cozza ha scritto:oh ma questo tar del Lazio, almeno dal mio punto di vista, ultimamente non ne azzecca mezza eh...

seas...lo so...lo so che ti piaccio anche quando mi lascio un po' andare e mostro quella che effettivamente è poi la mia vera natura...ehm.
trovo davvero scandalosa la gestione delle abilitazioni estere e gnà fo' mica a tacere.

è interessante il tuo punto di vista, sarei curiosa di conoscere su quali basi è fondato però.
Lo scandalo sarebbe ?

La censura del TAR è chiara, c'è un trattato che prevede il reciproco riconoscimento dei titoli professionali nell'UE e ne specifica anche le modalità per quelle professioni che non trovano immediato riconoscimento, perchè per alcune non sono previste proprio formalità, per l'Italia questo tipo di trattati hanno valore quasi costituzionale.

Quindi ?

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In ogni nomativa, circolare, ordinanza, leggina, qualche virgola messa al posto sbagliato la trovi sempre e gia questo ti crea il vulnus per fare partire il ricorso. Fiumi di soldi....
In Italia dovrebbero esserci circa 150mila leggi in vigore, in Francia circa 7mila, in Germania circa 5.500, in UK circa 3mila.
Purtroppo, in Italia, questa proliferazione smisurata di leggi nella stragrande maggioranza dei casi porta a facili contenziosi. I motivi sono tanti, tra questi:
- la contraddittorietà o oscurità del testo;
- l’intromissione regolamentare per cui le leggi non sono immediatamente e autonomamente applicative ma necessitano di disposizioni di attuazione, le quali spesso e volentieri le svuotano di contenuto o addirittura ne neutralizzano in tutto o in parte gli effetti;
- la concorrenza di più norme sovrapposte le quali creano un dubbio costante circa l’abrogazione o meno di disposizioni precedenti, risolvibile spesso solamente in sede di giudizio. Quantunque tale giudizio può sempre essere, in futuro, contraddetto.
Insomma, l'Italia è il paese dove prima o poi la spunti, perché un giudice del lavoro, un Consiglio di Stato e molto più spesso un Tar che ti dà ragione, lo trovi.
Questo vale anche per le abilitazioni in Romania, qualunque sia la loro portata culturale ;-)

Il problema si risolverebbe facilmente togliendo il numero chiuso alle abilitazioni,come avviene per le abilitazioni degli ordini professionali proprio perchè il titolo non dà garanzia certa di lavoro,un abilitato può anche restare disoccupato,il numero chiuso ha senso solo nei concorsi dove però si assegnano posti di lavoro.

Il Miur ha pubblicato un Avviso con il quale ha fornito dei chiarimenti in merito all’abilitazione e alla specializzazione su sostegno conseguite in Romania. Finisce cosi….
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uki ha scritto:Il Miur ha pubblicato un Avviso con il quale ha fornito dei chiarimenti in merito all’abilitazione e alla specializzazione su sostegno conseguite in Romania.   Finisce cosi….
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Finalmente qualche promotore o promotrice delle abilitazioni in Romania si ricrederà.....ma non credo proprio.

Gli avvocati fanno gli avvocati...non fanno le leggi.

I titoli conseguiti all'estero che seguono la direttiva europea sono riconosciuti gli altri no.
Gli utenti, se interessati, devono iscriversi a quelli che seguono la direttiva europea 2005/36 CE.

Cozza ha scritto:oh ma questo tar del Lazio, almeno dal mio punto di vista, ultimamente non ne azzecca mezza eh...

seas...lo so...lo so che ti piaccio anche quando mi lascio un po' andare e mostro quella che effettivamente è poi la mia vera natura...ehm.
trovo davvero scandalosa la gestione delle abilitazioni estere e gnà fo' mica a tacere.

E' anche scandaloso che ad esempio in Lombardia abbiamo la bellezza di 1030 posti per il TFA sostegno su tutti i gradi della scuola (150 euro per il test + 3000 per corso), non parliamo poi del bordello che sta facendo il miur su ste abilitazioni (ho rinunciato a capirci qualcosa, mi arrendo).
E' chiaro che chi non riesce ad accedere in Italia ad un certo punto che deve fare?
Vai in Romania e in Spagna...grazie alle uni spagnole qualche docente ingabbiato in terza fascia è finalmente in seconda (ne abbiamo una quest'anno che lavora sul sostegno, brava e zero assenze, quindi niente da dire ah,ah,ah)

Davide ha scritto:[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]

ci sono più avvocati nella sola città di Roma che in tutta la Francia...

Oltre a ciò, apporta dei contributi a questa sezione, se puoi.

Davide ha scritto:Oltre a ciò, apporta dei contributi a questa sezione, se puoi.

Il mio contributo è questo:
Le abilitazioni in Romania sono sempre in clima di contenzioso. A detta di altri che ne sanno più di me a riguardo, su questo stesso forum, solo pochissime abilitazioni rumene sono state riconosciute dal Miur fino ad oggi. Quando dico pochissime mi riferisco a poche unità.
Gli avvocati sollevano contenzioso perché quresto è il loro mestiere e lo fanno sempre, a torto o a ragione. Nel caso specifico quasi sempre a torto, viste le sentenze.

PARERE PERSONALE: Le abilitazioni in Romania sono una farsa, che ha come unico scopo quello di lucrare.

Ma ancora stiamo a parlare di queste abilitazioni in Romania, dopo DICIANNOVE pagine, il che vuol dire quasi 500 messaggi, di cui il primo risale a quattro anni fa?????

Io veramente non ho parole.

Chi vuole prendersi un titolo di studio in Romania... che vada a vivere stabilmente in Romania per tutto il periodo necessario, che si sbatta per imparare la lingua romena, e che frequenti normalmente il corso come uno studente qualsiasi.

QUANTI di quelli che rivendicano il titolo romeno lo hanno fatto davvero?

Ne parliamo perchè la direttiva europea che le disciplina è tuttora in vigore.
Per TUTTI i paesi dell'Unione Europea è valida la Direttiva 2013/55/CE. Che piaccia o meno, tale direttiva esiste, parlo in generale non mi riferisco a te.  L'Unione Europea è una realtà, sempre, e le sue direttive hanno valore in tutti i 28 paesi aderenti: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria. I titoli conseguiti secondo tale direttiva sono validi, per gli altri che non rientrano in tale direttiva bisogna stare attenti e non ottenerli poichè non validi. Nè più ne meno, senza nessun giudizio di valore.

Io non ne faccio un problema sulla validità della direttiva.

Mi faccio un problema su come sia possibile prendere un titolo di studio in Romania senza andare a vivere per un certo periodo di tempo in Romania e senza conoscere la lingua romena, tutto lì.

Io invece non me ne faccio nessuno di problema. Se un titolo rispetta la direttiva europea 2013/55/CE allora è riconosciuto anche in Italia. E non mi importa se sia stato ottenuto in UK, in Romania, in Finlandia o a Cipro.

Davide ha scritto:Io invece non me ne faccio nessuno di problema.

Ti dirò, non mi stupisce per niente.

Sono anni che ribadisci molto chiaramente la tua posizione su questo punto: per te, basta che una cosa risulti formalmente legale, allora è automaticamente corretta, etica e insindacabile anche sul piano morale. Non hai mai dimostrato di avere la più pallida idea di cosa sia un'obiezione sul piano etico.

Se venissero rispristinate leggi razziali, o leggi che consentano la schiavitù, ti faresti andare bene anche quelle.

paniscus_2.1 ha scritto:

Davide ha scritto:Io invece non me ne faccio nessuno di problema.  

Ti dirò, non mi stupisce per niente.

Sono anni che ribadisci molto chiaramente la tua posizione su questo punto: per te, basta che una cosa risulti formalmente legale, allora è automaticamente corretta, etica e insindacabile anche sul piano morale. Non hai mai dimostrato di avere la più pallida idea di cosa sia un'obiezione sul piano etico.

Se venissero rispristinate leggi razziali, o leggi che consentano la schiavitù, ti faresti andare bene anche quelle.

Chiedo l'intervento di un moderatore per le gravissime, vergognose e intollerabili parole scritte dall'utente paniscus_2.1.