Iscrizione in prima ed esame per classe seconda

Gentilissimi, non sapevo in che sezione scrivere, ma una collega ha un quesito che le interessa.
Ha iscritto suo figlio in classe prima sella scuola primariaper settembre 2020, ma vorrebbe fargli fare l'esame o qualcosa del genere per farlo andare direttamente in classe seconda perchè ritiene che in classe prima si annoierebbe.
Quale procedura deve fare se esiste?
Grazie mille e scusate il disturbo.

Se riteneva che suo figlio fosse tanto precoce e tanto più brillante della media degli altri, perché non gli ha fatto fare l'anticipo in prima già l'anno scorso?

Questa storia dei genitori talmente convinti che il figlio sia un genio e che quindi "in prima si annoia" perché sa già tutto quello che c'è da sapere, era una cosa che andava di moda negli anni settanta, quando ancora non si poteva fare l'anticipo a cinque anni, e quindi si ricorreva alle famigerate "primine" delle suore, o un anno di homeschooling da parte della nonna maestra in pensione. Cioè, il bambino, nell'anno di età anagrafica tra 5 e i 6 anni, continuava regolarmente l'ultimo anno di materna ma nel frattempo veniva preparato in privato (e la cosa non doveva essere giustificata con nessuno, perchè in effetti non era ancora in obbligo scolastico).

Pensavo sinceramente che questa mentalità fosse sparita...

A meno che, nel caso di sui si parla, il bambino non potesse proprio fare l'anticipo, perché troppo giovane anagraficamente, cioè nato dopo il mese di aprile.

In tal caso, l'espediente del mitico "esamino" per andare direttamente in seconda nel primo anno di obbligo esiste ancora, si deve richiedere direttamente alla scuola, ma a me sembra veramente inopportuno dal punto di vista della maturazione complessiva del bambino.

Che piaccia o no, a quell'età anche pochi mesi in più o in meno possono fare un abisso di differenza, e non è detto che un bambino "precoce" nella lettura e nella scrittura sia automaticamente anche precoce negli aspetti relazionali, visuo-spaziali, psicomotori, e soprattutto nella gestione dell'attenzione e dei tempi di lavoro.

Per questo motivo, personalmente, sono molto critica anche sull'anticipo in prima, ma almeno in quel caso il bambino viene inserito fin dall'inizio in un gruppo in cui sono TUTTI principianti allo stesso modo, e imparano gradualmente la nuova modalità (e comunque la differenza di età è piccola, gli anticipatari sono quasi tutti nati all'inizio dell'anno).

Il salto, invece, viene utilizzato per inserire direttamente un bambino di sei anni (e magari non li ha compiuti a gennaio, ma ad agosto, a settembre, o addirittura deve ancora compierli) in un gruppo già strutturato e avviato, in cui quasi tutti ne hanno già compiuti sette e qualcuno ne ha quasi otto, e che hanno già fatto un percorso importante di adattamento graduale tutti insieme. Il divario di maturità personale complessiva può risultare pesantissimo, anche se il bambino è precoce intellettualmente.

Sono d'accordo su quanto lei sostiene, ma non spetta a me criticare o meno la scelta della collega. Lei lo iscriverà in seconda a prescindere dal nostro giudizio..
Vorrebbe sapere come fare...
Comunque grazie mille del suo parere.

Comunque, se posso aggiungere un'esperienza personale, non è affatto detto che un bambino che all'inizio dell'età dell'obbligo sa già leggere e scrivere sia necessariamente destinato ad "annoiarsi" in prima elementare.

Mia figlia aveva imparato a quattro anni (e non per imposizione adulta, ma per spiccatissimo interesse suo), ma io non ho mai pensato né di farle fare l'anticipo in prima, né tantomeno il salto in seconda, ha fatto regolarmente la prima... e non si è affatto annoiata, proprio perché c'è una bella differenza tra l'apprendimento spontaneo per gioco in famiglia e l'apprendimento strutturato che si fa a scuola.

Quegli stessi concetti che (in teoria) già conosceva, a scuola le venivano presentati in modo nuovo, e utilizzati per stimolare riflessioni nuove, alle quali non aveva mai pensato imparandole in maniera artigianale e considerandole un gioco. Non si è annoiata proprio per niente! E in contempranea, farsi tutto il percorso della prima insieme agli altri, compreso qualche amichetto che conosceva già dalla materna, le ha fatto benissimo sul piano umano e relazionale.

Credo assolutamente che sia come dici... la maturità generale è qualcosa di più che la conoscenza degli argomenti scolastici... non tutte le persone la pensano così ed ognuno fa per i propri figli le scelte che ritiene opportune... tra l'altro, nel caso specifico, è stata un'altra insegnante a suggerirle l'idea, sostenendo che nel suo passato avesse avuto a che fare con diveri bambini che si erano demotivati per noia.. ognuno vede questa cosa dal proprio punto di vista... comunque le ho dettp di provare a sentire in segreteria per eventuali procedure particolari...