Comunicazione bocciatura

La comunicazione di una bocciatura alla famiglia è compito del coordinatore di classe?
Gli esiti vengono affissi all’albo…

Io non ho mai capito il perché di questa pratica. Da ragazzo io vedevo gli esiti degli scrutini regolarmente affissi nei corridoi delle scuole. Anche i non ammessi che apprendevano al momento. Davvero non capisco perché adesso si deve comunicare prima! Se qualcuno volesse provare a spiegarmi...

L’O.M. 126 del 2000 indica che “le istituzioni scolastiche adottano idonee modalità di comunicazione preventiva alle famiglie dell’esito negativo degli scrutini e degli esami”, è altrettanto vero che nello stesso anno una Circolare Miur, la n. 156, indicava che “le modalità da adottare per la comunicazione alle famiglie dell’esito negativo degli scrutini e degli esami vanno individuate e definite dalle singole istituzioni scolastiche nella loro autonoma valutazione e secondo il prudente apprezzamento derivante dalla conoscenza e peculiarità dei singoli casi”

L'ALTRO POLO ha scritto:Io non ho mai capito il perché di questa pratica. Da ragazzo io vedevo gli esiti degli scrutini regolarmente affissi nei corridoi delle scuole. Anche i non ammessi che apprendevano al momento. Davvero non capisco perché adesso si deve comunicare prima! Se qualcuno volesse provare a spiegarmi...

Perché circa 20 anni fa fu montata una sovradimensionatissima "emergenza nazionale" sul pericolo che il bocciato, venendo ad apprendere la notizia in quel modo, rischiasse il suicidio (o quanto meno la fuga da casa, l'attacco di panico e altri pericoli assortiti). E allora fu introdotto l'obbligo di telefonare prima alla famiglia.

Non essendoci ancora all'epoca i telefoni cellulari individuali (o comunque non essendo tanto comuni come adesso), l'unico modo per telefonare alla famiglia era quello di chiamare sull'unico telefono fisso di casa, e questo, per forza di cose, avveniva quasi sempre all'uscita dallo scrutinio, cioè in giorni feriali in orario d'ufficio... con il risultato di trovare quasi sempre trovare il ragazzo in casa da solo, perché per lui l'impegno scolastico era già finito, mentre i genitori erano al lavoro.

E ovviamente 'sta cosa peggiorava le prospettive di depressione o di panico. In pratica, il ragazzo rimaneva per delle altre ore a casa da solo, sapendo già di essere stato bocciato mentre i genitori ancora non lo sapevano, e le passava a macerarsi dall'angoscia su come fare a dirlo ai genitori quando fossero ritornati, il che è una perfetta situazione per farsi venire le tentazioni autolesionistiche... quando invece, se fosse andato direttamente a vedere il tabellone come ai nostri tempi, almeno sarebbe stato insieme ai compagni e avrebbe trovato qualche sponda provvisoria per non buttarsi troppo giù, per farsi accompagnare a casa o comunque sfogarsi per qualche ora e stabilire in maniera più razionale come comunicare la notizia.

Inoltre, all'epoca l'essere messi di fronte al tabellone aveva anche una valenza di ridimensionamento e di terapia di gruppo, perché si constatava anche quanti altri fossero nella stessa barca. Da quando le bocciature sono diventate così rare che, quelle pochissime che ci sono, vengono automaticamente interpretate come un oltraggio personale mirato (e da quando è praticamente impossibile vedere le valutazioni degli altri, ma solo le proprie) la tentazione di disperarsi e di chiedersi "perché, tra tutti, è dovuta capitare proprio a me!?" potrebbe diventare ancora più forte.

E comunque aggiungo che una pratica del genere è completamente inficiata dalla consuetudine attuale di svolgere i consigli di classe con velocità frenetica, e con tempi ristrettissimi per la pubblicazione.

Se si finiscono gli ultimi scrutini alle 8 di sera, e la segreteria è obbligata a pubblicare i tabelloni il giorno dopo alle 10, e nel frattempo si telefona alla famiglia ma non risponde nessuno, che si fa?

A me è successa una cosa del genere, pochi giorni fa (per fortuna senza rischi di catastrofi, perché si trattava di persona maggiorenne che aveva smesso di frequentare da mesi, senza nessuna risposta, nemmeno dai genitori, a tutte le sollecitazioni della scuola, compresi fonogrammi e lettere cartacee messe a protocollo, quindi era ovvio che se l'aspettassero). Dopo tre o quattro tentativi su più numeri diversi, mi sono attaccata all'email e non ho mai avuto risposta nemmeno su quella.

Alla fine il tabellone si è dovuto pubblicare lo stesso, però mi rendo conto che formalmente avrei rischiato di brutto, se fosse successo qualcosa di drammatico (o anche solo se la famiglia, pur in assenza di drammi veri, ne avesse approfittato per contestare che il risultato era uscito prima dlla comunicazione privata).

Come se ne esce, in questi casi?

Purtroppo ci sono state delle sentenze del TAR che hanno dato ragione alle famiglie dei bocciati che non erano state informate della gravità della situazione per tempo.
Con "per tempo" intendo in tempo per permettere al discente un recupero. Cioè: tu scuola non mi hai detto che Gigetto andava così male, per cui stai creando a me famiglia e a Gigetto un ingiusto danno che inficia la validità amministrativa del tuo provvedimento di bocciatura. A quanto pare neanche il registro elettronico, che fotografa impietosamente la situazione dei voti dell'alunno, vale come sufficiente ammonimento.
Per evitare questa sgradevole situazione, che tra l'altro può comportare la ripetizione dello scrutinio, occorre tenere sempre tutte le carte in regola e le dovute pezze di appoggio: l'alunno è stato interrogato e verificato regolarmente? E' stato sottoposto a una adeguata valutazione? Sono state attuate le misure previste nel suo PDP, ove previsto? E' stata comunicata la situazione alle famiglie in via formale? Ci sono tracce dei tentativi di comunicazione? E' stata data la possibilità all'alunno di recuperare? E' stata attuata una didattica individualizzata finalizzata al recupero? Insomma un lavoro burocratico enorme, che ricade in gran parte sulle spalle del coordinatore.

In effetti ogni volta che si fa lo scrutinio intermedio, quello del primo quadrimestre, si mandano delle lettere alle famiglie delle alunne con insufficienze, e lo si fa anche in altri consigli di classe durante l'anno. Quindi se le lettere non vengono inviate, la colpa ricade non tanto sul coordinatore in sé, ma sul consiglio di classe che non ha deliberato di mandare le lettere. Il coordinatore, se il consiglio di classe non decide di mandare lettere, non è tenuto di per sé a farlo.

da noi ci sono delle modalità di comunicazione stabilite non dal cdc, ma dal collegio docenti, e bisogna attuarle.

Ma lo scopo della discussione non è quanto e come le famiglie devono essere avvisate del basso rendimento.
Lo scopo è a che pro bisogna avvertire le famiglie della bocciatura prima dell’uscita degli esiti dello scrutinio.

È il mantra degli ultimi anni: " LE FAMIGLIE SONO PREPARATE ALLA BOCCIATURA? SONO STATE INFORMATE? SONO PRONTE? COSA DICE LA MAMMA DELLA SITUAZIONE DEL FIGLIO? "
il tutto prima di ogni scrutinio...

Sulla questione che la comunicazione telefonica spetti al coordinatore si è discusso diverse volte tra colleghi coordinatori.

Personalmente non trovo per nulla pacifico che debba essere l'insegnante ad attaccarsi al telefono per ricevere gli insulti della famiglia del ragazzo bocciato, che non mancano mai.

Un conto è inviare una comunicazione tramite registro elettronico, ben diverso è esporsi all'aggressività verbale o anche solo allo sfogo dei genitori. D'altra parte nel corso dell'anno non saranno mancati simpatici abboccamenti tra la famiglia e il coordinatori per raccomandare ravvedimenti.

Secondo me la comunicazione formale dovrebbe essere affidata alla segreteria: l'impiegato chiama, comunica gentilmente e formalmente prima che i quadri vengano esposti, e la scuola ha espletato la sua funzione.

Sono pienamente d’accordo con te.
Le famiglie degli alunni bocciati sono state convocate ed avvertite della situazione. Che però sia “dovere” del coordinatore telefonare, prima dell’uscita dei tabelloni, ho dei dubbi…

Eppure come mai è stato sempre detto (dal DS in particolare, ma anche confermato dai collleghi), in tutte le scuole che ho girato (e non sono poche), che la comunicazione alla famiglia della bocciatura spetta al coordinatore e non alla segreteria? Forse perché si tratta di un compito fastidioso ed ingrato e quindi lo si vuole scaricare sul coordinatore?

Scuola70 ha scritto:Eppure come mai è stato sempre detto (dal DS in particolare, ma anche confermato dai collleghi), in tutte le scuole che ho girato (e non sono poche), che la comunicazione alla famiglia della bocciatura spetta al coordinatore e non alla segreteria? Forse perché si tratta di un compito fastidioso ed ingrato e quindi lo si vuole scaricare sul coordinatore?

Il coordinatore è una figura che le legge non prevede. E' una creazione autonoma delle scuole.

Se ne deduce che i suoi compiti sono stabiliti dalle scuole stesse. Se nella scuola X il DS ha deciso che è compito del coordinatore, così è. Se la scuola è gestita bene, tra l'altro, la nomina a coordinatore dovrebbe essere accompagnata da un documento formale che ne indica i compiti.

Scuola70 ha scritto:Eppure come mai è stato sempre detto (dal DS in particolare, ma anche confermato dai collleghi), in tutte le scuole che ho girato (e non sono poche), che la comunicazione alla famiglia della bocciatura spetta al coordinatore e non alla segreteria? Forse perché si tratta di un compito fastidioso ed ingrato e quindi lo si vuole scaricare sul coordinatore?

Veramente, fino a pochissimi anni fa lo faceva la segreteria.

L'insistenza sul fatto che debba pensarci il coordinatore la sento solo da tre o quattro anni a questa parte...

Io per le questioni spinose di quest'anno scolastico ho fatto in questo modo:
1. Mail circostanziata e dettagliata al genitore tramite la mia mail istituzionale (g-mail assegnata dalla scuola);
2. Messaggio su telefono per notificare l'invio della mail di cui sopra e per ricordare di rispondere per presa visione, come richiesto sulla stessa mail.

Resto a disposizione via mail o telefonicamente per chiarimenti, ma non troppo, nel senso che se qualche genitore fa finta di non capire ribadisco che è tutto scritto, e anche se rigiriamo la frittata il succo è quello, anche perché il coordinatore, da solo, non decide nulla.

Chiamare telefonicamente per preavvisare della bocciatura in effetti mi sembra una roba un po' così... per fortuna ancora non si è creato il caso.

Nei due Licei viciniori al mio la comunicazione è fatta dalla Segreteria, nel mio, invece, dai coordinatori.

Ogni scuola fa come vuole

Ciccio.8 ha scritto:
1. Mail circostanziata e dettagliata al genitore tramite la mia mail istituzionale (g-mail assegnata dalla scuola);
2. Messaggio su telefono per notificare l'invio della mail di cui sopra e per ricordare di rispondere per presa visione, come richiesto sulla stessa mail.

Resto a disposizione via mail o telefonicamente per chiarimenti,

Ma le comunicazioni telefoniche le fai dal tuo cellulare privato? Io NO!

E comunque non si può essere obbligati a mettere a disposizione delle famiglie il proprio numero privato, se non si vuole!

(scusate, doppione...)

Ciccio.8 ha scritto:Io per le questioni spinose di quest'anno scolastico ho fatto in questo modo:
1. Mail circostanziata e dettagliata al genitore tramite la mia mail istituzionale (g-mail assegnata dalla scuola);
2. Messaggio su telefono per notificare l'invio della mail di cui sopra e per ricordare di rispondere per presa visione, come richiesto sulla stessa mail.

Resto a disposizione via mail o telefonicamente per chiarimenti, ma non troppo, nel senso che se qualche genitore fa finta di non capire ribadisco che è tutto scritto, e anche se rigiriamo la frittata il succo è quello, anche perché il coordinatore, da solo, non decide nulla.

Chiamare telefonicamente per preavvisare della bocciatura in effetti mi sembra una roba un po' così... per fortuna ancora non si è creato il caso.

Io ho scritto comunicazioni solo sul registro elettronico dove la traccia rimane per forza. In genere ecomunicazione di carenze in discipline specifiche con invito a cercare un colloquio con i docenti preposti, da coordinatore non posso certo dettagliare alcunché sui risultati e il recupero in discipline non mie.

Nel caso dopo qualche giorno mancasse spunta di notifica, ho scritto in vista a tutti, sempre su re, di prendere visione delle comunicazioni

paniscus_2.1 ha scritto:

Scuola70 ha scritto:Eppure come mai è stato sempre detto (dal DS in particolare, ma anche confermato dai collleghi), in tutte le scuole che ho girato (e non sono poche), che la comunicazione alla famiglia della bocciatura spetta al coordinatore e non alla segreteria? Forse perché si tratta di un compito fastidioso ed ingrato e quindi lo si vuole scaricare sul coordinatore?

Veramente, fino a pochissimi anni fa lo faceva la segreteria.

L'insistenza sul fatto che debba pensarci il coordinatore la sento solo da tre o quattro anni a questa parte...

Per me invece è esattamente il contrario: fino a tre o quattro anni fa in tutte le scuole in cui ho lavorato da precario lo faceva il coordinatore (rigorosamente dal telefono della scuola); nella scuola attuale, dopo le insistenti richieste di alcuni insegnanti storici, da sempre coordinatori, il compito è stato passato alla segreteria.

Ma infatti tutto dovrebbe passare attraverso il registro elettronico, oggi sempre più arricchito da varie funzioni.

Quella modalità che ho riferito l'ho dovuta mettere in atto perché da coordinatore ho appurato che alcuni genitori (pochi per fortuna) non accedono mai al registro elettronico. Anzi, con la DAD ho avuto il sospetto, piuttosto fondato, che gli accessi per le giustifiche (dopo mie insistenti richieste) venissero effettuati dai ragazzi stessi.
Sono gli stessi genitori che non richiedono mai nemmeno i colloqui.

In quanto a usare il mio numero personale per i brevi avvisi e i rimandi alle mail... lasciamo perdere. Ma per sbrigare certe faccende a distanza ho preferito così quest'anno. Normalmente li avrei convocati a scuola.

La bocciatura comunicata ufficialmente da segreteria mi pare la procedura più ovvia e sensata.