Sulla proposta di incarico e la valutazione dei ds

Promemoria primo messaggio :

Riprendo il confronto avviato in "Le pere e le mele" ( https://www.orizzontescuolaforum.net/t103116-le-pere-e-le-mele ) e proseguito in "Alcune osservazioni sul ddl e la cosiddetta 'chiamata diretta"' ( https://www.orizzontescuolaforum.net/t103212-alcune-osservazioni-sul-ddl-e-la-cosiddetta-chiamata-diretta ).

Entrambe le vivaci discussioni sono state chiuse d'imperio dagli amministratori/moderatori, apparentemente per l'insolenza di alcuni partecipanti. In tal modo, a costoro si concede di fatto la possibilità di interrompere un dialogo in corso, privando gli interlocutori seri e responsabili del diritto di replica ed i lettori interessati della possibilità di vedere un dibattito esaurirsi naturalmente. Non posso fare a meno di notare la discrezionalità con cui le discussioni vengono chiuse d'imperio in seguito a comportamenti insolenti e che, in entrambi i casi, il diritto di replica è stato negato alla stessa parte.

Paolo Tuguri ha scritto:

MMM ha scritto:

Paolo Tuguri ha scritto:
Dov'è nel DPR 80/2013 il punto in cui si valuta la chiamata dagli albi?

MMM ha scritto:
Non vedo la necessità di valutarla indipendentemente o separatamente rispetto alla valutazione complessiva dell'efficacia e dell'efficienza dell'operato del ds. Tuttavia, se si ritenesse opportuno farlo, si potrebbe sempre provvedere.

Quindi ritieni che la chiamata dagli albi non vada ad incidere sull'efficacia e l'efficienza dell'operato del DS?

Non capisco quel "quindi" - nulla di ciò che ho affermato autorizza la tua conclusione. Credo che la chiamata diretta possa incidere sull'efficacia e l'efficienza dell'operato di un ds - è uno strumento in più a sua disposizione. Più significativamente, lo credono i rappresentanti stessi dei ds che ne hanno messo in luce la centralità. Se sapranno farne buon uso si vedrà dai risultati complessivi. Ripeto: non c'è nessuna necessità di valutare l'uso che viene fatto di questo strumento separatamente da tutti gli altri nel conseguimento dei risultati attesi.

Quindi ritieni che possa incidere ma non debba essere valutata separatamente?

Non al di là della correttezza formale così come è stabilita dal ddl (come avevo già precisato). E' chiaro che un un ds che offrisse ad un docente di italiano l'incarico per un insegnamento di fisica non sarebbe accettabile. Tuttavia nel momento in cui il ds offrisse l'insegnamento di fisica ad un docente di fisica, motivando la sua scelta esplicitamente e pubblicamente sulla base dei criteri utlizzati per la scelta e del curriculum del docente a cui è stata fatta l'offerta - così come prescritto dal ddl - l'intero processo di assegnazione dell'incarico diventerebbe trasparente e pubblicamente controllabile e le incongruenze macroscopiche diventerebbero immediatamente evidenti. (Si tenga presente che anche i curricula dei docenti sarebbero pubblici).

Paolo Tuguri ha scritto:Dunque i risultati di un dirigente scolastico non dipendono dal corpo docente?

Tu lo credi? Come chiarito nella mia precedente risposta, io no e nemmeno i ds, i quali per l'appunto chiedono di poter scegliere all'interno del corpo docente prima di poter essere ritenuti pienamente responsabili dei risultati conseguiti. Se si chiede ai ds di ottenere certi risultati grazie a risorse umane (i docenti) che vengono loro assegnate d'ufficio, è chiaro che anche l'ufficio che le assegna avrà un qualche responabilità nell'esito - tanto maggiore quanto maggiore è il ruolo svolto da quelle risorse. Vice versa, i ds avranno una responsabilità piena nel momento in cui potranno avere possibilità e strumenti di scelta in questo ambito.

Paolo Tuguri ha scritto:NB Hai usato tu il termine chiamata diretta del cui uso accusi un po' tutti (un po' a sproposito).

Non ne faccio una questione nominalistica ma sostanziale: una volta chiariti i termini del discorso e se la cosa non genera fraintendimenti, è meglio adattarsi alle espressioni usate dall'interlocutore per rendere il dialogo più comprensibile. In effetti - a proposito dello sproposito - tu stesso nella tua domanda hai usato l'espressione "chiamata dagli albi", la quale, senza ulteriori precisazioni, equivale a "chiamata diretta". Ma, appunto, le precisazioni sono già state fatte e sappiamo che, in riferimento al ddl, si dovrebbe più propriamente parlare di "proposta d'incarico ai docenti inscritti negli albi" e non di "chiamata diretta" o "dagli albi". (Il problema, altrimenti detto, sta nel termine "chiamata" che evoca la possibilità di assunzione da parte del ds, la quale è invece esclusa dal ddl).

La chiamata diretta sarà anche per la seconda fascia GI?

charman ha scritto:La chiamata diretta sarà anche per la seconda fascia GI?

Allo stato attuale non è previsto.

ufo polemico ha scritto:L'obiezione è semplice: quando il DS plenipotenziario, in grado di decidere del destino di un professore, proporrà, in prima persona o attraverso i suoi corifei, una iniziativa palesemente sbagliata, o semplicemente ritenuta tale dai docenti, secondo te quanti docenti si opporranno in nome dell'etica e della libertà e quanti invece taceranno temendo rappresaglie che, a quel punto, il DS potrà rendere estremamente concrete e pericolose? Lo farà la docente appena uscita dalla gravidanza, che ha bisogno di quella sede? Il docente anziano e vicino alla pensione che desidera il quieto vivere? Il giovanotto tanto volenteroso quanto ricattabile? Il precario sopravvissuto che è stato miracolato dall'amico DS con una cattedra annuale? La professoressa con i genitori anziani a cui badare? Il professore in 104?

Però bisognerebbe avere anche un po' di senso delle proporzioni. Ma quanti sono i docenti che si trovano in una delle condizioni citate? Alcune di esse sono molto dubbie (quand'è che un docente è ricattabile? La cattedra annuale esula dal discorso albi), mentre le altre rappresentano evidentemente una minoranza di casi su cui non si può mettere in piedi un argomento generale. Ma, sopratutto, la "rappresaglia" più estrema di cui si parla è il mancato rinnovo dell'incarico al terzo anno (con garanzia di reimpiego all'interno dell'area territoriale)! Peraltro, il ds che volesse allontanare un docente potrebbe avere qualche difficoltà a trovare la disponibilità di altri docenti ad accettare l'incarico, se gode fama di tiranno. E l'assegnazione dell'incarico da parte dell'USR non garantirebbe al ds che l'incarico non venga riassegnato al medesimo docente (il ds infatti ha facoltà di proporre incarichi, non di bandire un docente dal proprio istituto).

ufo polemico ha scritto:E anche ove avvenisse e una larga parte dei docenti esprimesse parere contrario in sede di collegio docenti, perché mai il preside dovrebbe adeguarsi a tale parere, visto che il DDL relega il cd a un ruolo esclusivamente consultivo?

Il ds non avrebbe il dovere di adeguarsi, ma le stesse buone ragioni che lo spingono a proporre l'incarico a docenti motivati ed impegnati verso un determinato progetto lo dovrebbero spingere a tenere in grande considerazione il parere del CD. Per non parlare del fatto che la responsabilità della decisione ultima fa si sì che un eventuale fallimento del ds sarebbe a quel punto imputabile soltanto a lui visto che l'opposizione del CD resta agli atti. Come ho già avuto modo di sottolineare,  non mi dispiacerebbe comunque che si istituisse una forma di "sfiducia" del CD verso il ds che potesse mettere in allarme gli organi di valutazione dell'operato del ds.

ufo polemico ha scritto:E per i piccoli soprusi, i permessi dati all'amico del DS e negati al nemico, il microappalto affidato alla ditta portata dal DS, i pubblici elogi dei propri protetti e le pubbliche umiliazioni dei docenti avversi, le prepotenze e le urla nei corridoi, la decisione presa in autonomia di farsi finanziare dal tale sponsor (con annesso omaggio), quale docente sensato sfiderà i nuovi poteri del preside, rischiando di subire conseguenze dirette e gravi?

Vedi sopra. Ma, poi - ripeto ancora una volta - non sarebbero proprio docenti i primi a volersene andare da sedi governate da simili individui?

ufo polemico ha scritto:
E chi potrà impedire al DS di circondarsi di una corte di docenti zelanti in grado di appoggiarlo su tutto (ricambiati con favori di ogni tipo) e di zittire qualunque voce critica al minimo accenno?

Se ciò non gli impedisce di raggiungere buoni risultati, nessuno. E perché mai dovrebbe? Certo le voci critiche dovrebbero pazientare al massimo tre anni prima di andarsene, se avessero fatto l'errore di accettare un incarico da tale individuo. A differenza di oggi, dove per cambiare sede o ds le cose sono ben più complicate.

ufo polemico ha scritto:E chi potrà impedire al DS, quale legge inesistente o quale autorità, di perseguire esclusivamente i propri fini personali, di fare pressioni sui docenti per alterare e facilitare la didattica, di imporre contributi volontari alti e così via?

Il ds ha degli obiettivi concordati con l'USR che deve conseguire e rispetto ai quali il suo operato è monitorato e valutato. Per il resto vale quanto detto sopra.

ufo polemico ha scritto:Siccome una risposta non può esserci, risulta ancora una volta evidente come l'unico scopo della norma in questione sarebbe quello della sottomissione del corpo docente (pensateci, sono centinaia di migliaia di persone); il simpatico corollario la facoltà, per i DS, di fare carne di porco senza che nessuno possa intervenire o anche solo muovere obiezioni.

La conclusione mi pare molto più forte di quanto consentano premesse tanto problematiche.

MMM ha scritto:

Però bisognerebbe avere anche un po' di senso delle proporzioni. Ma quanti sono i docenti che si trovano in una delle condizioni citate?

Moltissimi se non tutti: che piaccia o meno la maggior parte dei docenti di ruolo ha un interesse legittimo nello scegliere la propria sede e nel cercare di mantenerla.

MMM ha scritto:Alcune di esse sono molto dubbie (quand'è che un docente è ricattabile? La cattedra annuale esula dal discorso albi), mentre le altre rappresentano evidentemente una minoranza di casi su cui non si può mettere in piedi un argomento generale. Ma, sopratutto, la "rappresaglia" più estrema di cui si parla è il mancato rinnovo dell'incarico al terzo anno (con garanzia di reimpiego all'interno dell'area territoriale)! Peraltro, il ds che volesse allontanare un docente potrebbe avere qualche difficoltà a trovare la disponibilità di altri docenti ad accettare l'incarico, se gode fama di tiranno. E l'assegnazione dell'incarico da parte dell'USR non garantirebbe al ds che l'incarico non venga riassegnato al medesimo docente (il ds infatti a facoltà di proporre incarichi, non di bandire un docente dal proprio istituto).

Congetture prive di qualunque fondamento, anzi, fantasie.

MMM ha scritto:

Il ds non avrebbe il dovere di adeguarsi, ma le stesse buone ragioni che lo spingono a proporre l'incarico a docenti motivati ed impegnati verso un determinato progetto lo dovrebbero spingere a tenere in grande considerazione il parere del CD. Per non parlare del fatto che la responsabilità della decisione ultima fa si sì che un eventuale fallimento del ds sarebbe a quel punto imputabile soltanto a lui visto che l'opposizione del CD resta agli atti. Come ho già avuto modo di sottolineare,  non mi dispiacerebbe comunque che si istituisse una forma di "sfiducia" del CD verso il ds che potesse mettere in allarme gli organi di valutazione dell'operato del ds.

La sfiducia del CD nei confronti del DS non è prevista da alcuna parte, mentre l'argomento secondo cui egli avrebbe interesse ad adeguarsi, o rispettare l'opinione del collegio docenti rimane nel campo delle fantasie ottimistiche (e interessate) di cui sopra. E' assai più probabili che i CD diventino dei pro-forma privo di poteri, un po' come le assemblee degli studenti.

MMM ha scritto:

Vedi sopra. Ma, poi - ripeto ancora una volta - non sarebbero proprio docenti i primi a volermene andare da sedi governate da simili individui?

Anche qui l'ennesima congettura priva di logica e fondamento. Chi vorrebbe perdere la "propria" scuola, dove ha i propri colleghi, i propri studenti, rischiando di finire in una scuola a 60km di distanze? La nomea negativa più spaventosa non è quella che i DS si faranno tra i docenti, ma, al contrario, quella che i docenti rompipalle si faranno tra i DS.

MMM ha scritto:
Se ciò non gli impedisce di raggiungere buoni risultati, nessuno. E perché mai dovrebbe? Certo le voci critiche dovrebbero pazientare al massimo tre anni prima di andarsene, se avessero fatto l'errore di accettare un incarico da tale individuo. A differenza di oggi, dove per cambiare sede o ds le cose sono ben più complicate.

Anche qui fingi di ignorare quali sono i rapporti di forza che il DDL instaura, tutti a favore della libertà di scelta dei DS e niente affatto a favore di quella dei docenti, e dai per scontata che gli insegnanti possano permettersi di essere così "choosy" da rifiutare di lavorare con tizio e con caio, andando a rischiare di finire in sedi disagiate per ubicazione, o dal punto di vista dell'ambiente lavorativo, o dal punto di vista sociale.

MMM ha scritto:
Il ds ha degli obiettivi concordati con l'USR che deve conseguire e rispetto ai quali il suo operato è monitorato e valutato. Per il resto vale quanto detto sopra.

Siamo nella pura fantascienza. Quello che succederà è che i DS stileranno documenti programmatici fumosissimi, illegibili vaghi e per nulla vincolanti, che l'USR neanche leggerà, a meno che in quella scuola non ci scappi un morto.

MMM ha scritto:
La conclusione mi pare molto più forte di quanto consentano premesse tanto problematiche.

Mi pare che le mie conclusioni siano parecchio, ma parecchio più fondate delle tue; tutte le tue argomentazioni mi convincono di avere dalla mia, rispetto a te, una maggiore conoscenza della scuola e di come vanno le cose in Italia in generale.

Dec ha scritto:

MMM ha scritto:Se ddl dovesse servire anche a far prendere coscienza ai docenti dei mezzi a loro disposizione per difendere la propria dignità professionale, tanto di guadagnato per tutti.

Ma sappiamo tutti benissimo che non sarà così. Seguendo la tua logica (so che estremizzo un po'), se c'è il racket non è colpa dei mafiosi ma dei commercianti e degli imprenditori che non denunciano. Non sarò certo io a difendere la passività e l'ignavia di certi consigli di classe e so bene che, se i colleghi fossero uniti (e non lo sono quasi mai), qualunque Ds, per quanto squilibrato e prepotente, potrebbe essere rimesso al suo posto. Tuttavia mi sfugge perché il ruolo del Ds dovrebbe essere quello di maltrattare i docenti e perché questi ultimi dovrebbero essere votati al martirio, stretti tra studenti, genitori iperprotettivi che minacciano denunce e ricorsi e Ds di questo tipo. E' evidente che anche loro sono umani e pensano che, se tutti fanno così e vogliono questo, è inutile fare gli eroi e complicarsi la vita senza ottenere nulla in cambio (se proprio va bene, ma succede raramente, la bocciatura di uno studente che non merita la promozione, come se fosse un fatto personale tra noi e loro). Poi c'è chi lo fa con rassegnazione e vergogna e chi quasi si compiace del suo servilismo, per mostrare di essere i più amati dal Ds e dagli studenti e, dopo l'approvazione del DDL, per fare carriera e ottenere il fantastico aumento di stipendio per il merito. Che questo danneggi l'istituzione è evidente a chiunque, ma se non importa a chi ha o dovrebbe avere la massima responsabilità (a cominciare da chi lavora al ministero, per scendere agli Usr, lAt e infine a questi splendidi Ds) non mi sento di biasimare quei colleghi che si chiedono perché dovrebbe importare a loro.

A me pare davvero curioso che chi ritiene che la proposta di incarico leda la dignità dei docenti sia poi disposto a giustificare comportamenti evidentemente contrari all'etica professionale sulla base della presunta "umanità" dei docenti. Quando l'umanità consiste nell'istinto di sopravvivenza e simili (come nel caso del racket), la cosa ancora ancora ha un senso, ma se consiste nell'imperativo di non "complicarsi la vita", che giustificherebbe una grande flessibilità verso i propri doveri professionali e dunque la dignità della professione, siamo davvero oltre il limite dell'accettabile. Dopodiché, non sostengo che il ruolo dei ds sia quello di maltrattare i docenti, ma che il giudizio professionale di docenti di questo genere deve essere messo a dura prova quando ne va del destino di uno studente.

Dec ha scritto:Quanto alla sentenza della Cassazione che riporti, una rondine non fa primavera e non sappiamo bene come si siano svolti i fatti e quali siano state le minacce del Ds in questione. Quanti altri casi ci sono stati che sono finiti in modo diverso, solo perché magari il Ds è stato più accorto nell'usare certe espressioni, ma si è fatto capire benissimo lo stesso? Per riprendere l'esempio del mafioso, come vediamo nei film, non ha affatto bisogno di dire apertamente che ucciderà o brucerà il negozio di chi osa ribellarsi, tanto in una certa comunità lo sanno tutti cosa significano certi sguardi, certe allusioni, certe mezze parole. Ci mancherebbe solo che una legge dello stato consentisse ai mafiosi di uccidere e bruciare i negozi (purché sappiano adeguatamente motivarlo, naturalmente) e che rimanesse in piedi solo il reato di minaccia per tutelare le vittime.

Dal punto di vista dell'argomentazione non posso fare a meno di notare che quella che era inizialmente ignoranza di casi di condanna di ds per minacce diventa, di fronte ad una controprova, dubbio se non conoscenza di un maggior numero di assoluzioni di ds dall'accusa di minacce. Il problema mi pare piuttosto che non è nemmeno necessario che il ds sia minimamente minaccioso perché i docenti si adeguino, tanto è il loro timore di potersi "complicare la vita". (Mi sfugge invece il senso della tua ultima proposizione: la legge non consente al mafioso di compiere atti criminali così come non consente ad un ds di mobbizzare un docente).

MMM, stai vergognosamente ribaltando la frittata spostando l'onere della prova della propria onestà dai DS, che avranno pieni poteri e reali tentazioni di comportamenti non specchiati, agli insegnanti che risulteranno dal DDL ancora più sottomessi di adesso.

Caro mirco81, perplessa, gian, ghirettina, Paolo Taugeri e, soprattutto Ufo polemico, credo che ormai con MMM ci siamo detto tutto. In queste 26 pagine di discussione e ben 379 risposte (un record) si sono ripetuti più volte gli stessi concetti, ora appannaggio di uno ora dell'altro, la differenza l'ha fatta solo un certo sofismo linguistico di cui MMM è un abile manovratore, praticamente l'unico "merito" che gli riconosco. Tutto il resto è ipocrisia pura giacché non si può valutare la bontà di una riforma addivenire solo su basi teoriche o perché così prevede una determinata letteratura (anche di parte...) che uno può più o meno condividere.
Ora, premesso che non possiamo e non dobbiamo traslare le esperienze e i relativi risultati altrui in casa nostra, dovremmo condividere quello che dice MMM sulla scorta di che cosa? Di una semplice ipotesi tutta poi da verificare nei fatti? E se i fatti gli dovessero dare torto, la fritta oramai è bella e fatta!
C'è su questo DDL uno scontro surreale. Da una parte ci sono gli ufficiali e i soldati che vengono dal fronte (i docenti che insegnano); dall'altra i soldati mancati (gli imboscati) e gli ufficiali accademici, che non hanno mai imbracciato un fucile. Il buon senso e la modestia vorrebbe che i secondi non impartissero lezioni di guerra ai primi. Per di più i secondi, a supporto delle loro tesi, non vanno oltre le correnti di pensiero e di studi a loro confacenti. Pur sapendo essi che anche qui esistono correnti di pensiero e studi di contenuto diametralmente opposto ai primi. Questo MMM lo sa, per cui trova più conveniente al suo ragionamento dire: citi, citi, cercando così di spostare la concretezza dei fatti reali con la consistenza della bibliografia letta. Un modo poco elegante per spostare il tutto sul piano personale. Quando poi il dibattito si focalizza su aspetti sempre più circoscritti, MMM, raggiunge la sua fase orgiastica: parlare del sesso degli angeli è lo sport preferito dei sofisti.
Quello su cui bisogna discutere è il piano POLITICO complessivo a cui tende questo DDL: la privatizzazione della scuola pubblica statale. Darle fin dall'inizio una portata di tipo aziendalistico. Per farla divenire, alla fine del percorso, un'azienda privata che eroga servizi che poi rivenderà, a pagamento, a noi stessi.
Ecco perché ho deciso di non camminare più sul solco tracciato da MMM. A MMM piace la dialettica sul particulare facendoci baypassare il teorema principale. Perché così facendo correrei il rischio, come già stanno correndo tutti i precari, di dimenticare tutte le nefandezze che questo DDL comporta, abbagliati come sono da una loro improbabile immissione in ruolo di massa, tanto sbandierata da Renzi, che quantunque fosse è semplicemente l'ottemperanza ad un dettato della Corte Europea. Renzi, dovendo dare seguito a quella sentenza, emette un DDL dove prova a focalizzare l'attenzione dei suoi lettori sulle 150.000 immissioni in ruolo. Ma, sotto sotto, stravolge e uccide gli insegnanti, le famiglie e gli studenti più deboli della scuola pubblica italiana garantita dalla nostra Costituzione.

ufo polemico ha scritto:MMM, stai vergognosamente ribaltando la frittata spostando l'onere della prova della propria onestà dai DS, che avranno pieni poteri e reali tentazioni di comportamenti non specchiati, agli insegnanti che risulteranno dal DDL ancora più sottomessi di adesso.

Ti sta semplicemente dicendo, quello che mia nonna, combattiva come me, era solita ripetermi quando ero bambina : chi pecora si fa, il lupo ( ammesso, pure, che tanti DS lo siano) se la mangia!

Uno degli argomenti contro la proposta di incarico parrebbe dunque essere questo: siccome i docenti sarebbero disposti a scendere a qualsiasi compromesso pur di non lasciare la sede preferita e siccome i ds sono fondamentalmente degli ambigui faccendieri, è bene non dar loro altro potere oltre a quello che è già loro riconosciuto, soprattutto se questo potrebbe interferire con la facoltà dei docenti di scegliersi la sede preferita.

Diciamo che se la scuola italiana corrispondesse all'immagine che vien fuori da questo argomento sarebbe il luogo da cui tenere più lontani possibile bambini e ragazzi.

ufo polemico ha scritto:

MMM ha scritto:
Però bisognerebbe avere anche un po' di senso delle proporzioni. Ma quanti sono i docenti che si trovano in una delle condizioni citate?Alcune di esse sono molto dubbie (quand'è che un docente è ricattabile? La cattedra annuale esula dal discorso albi), mentre le altre rappresentano evidentemente una minoranza di casi su cui non si può mettere in piedi un argomento generale.

Moltissimi se non tutti: che piaccia o meno la maggior parte dei docenti di ruolo ha un interesse legittimo nello scegliere la propria sede e nel cercare di mantenerla.

Tutti i docenti hanno o genitori anziani da accudire o un figlio neonato o possono avvalersi della 104? Parli sul serio? Capisco che, in generale, la maggior parte dei docenti ha un interesse legittimo a scegliersi la sede, ma la scuola non è un istituto assistenziale per i docenti che debba commisurarsi ai loro problemi (che poi sonomquelli di tutti gli altri cittadini lavoratori). Se ci sono interessi più significativi per il suo compito è bene che prevalgano.

ufo polemico ha scritto:

MMM ha scritto:Ma, sopratutto, la "rappresaglia" più estrema di cui si parla è il mancato rinnovo dell'incarico al terzo anno (con garanzia di reimpiego all'interno dell'area territoriale)! Peraltro, il ds che volesse allontanare un docente potrebbe avere qualche difficoltà a trovare la disponibilità di altri docenti ad accettare l'incarico, se gode fama di tiranno. E l'assegnazione dell'incarico da parte dell'USR non garantirebbe al ds che l'incarico non venga riassegnato al medesimo docente (il ds infatti ha facoltà di proporre incarichi, non di bandire un docente dal proprio istituto).

Congetture prive di qualunque fondamento, anzi, fantasie.

Riesci a motivare questo giudizio o è giusto per vedere l'effetto che fa?

ufo polemico ha scritto:

MMM ha scritto:
Il ds non avrebbe il dovere di adeguarsi, ma le stesse buone ragioni che lo spingono a proporre l'incarico a docenti motivati ed impegnati verso un determinato progetto lo dovrebbero spingere a tenere in grande considerazione il parere del CD. Per non parlare del fatto che la responsabilità della decisione ultima fa si sì che un eventuale fallimento del ds sarebbe a quel punto imputabile soltanto a lui visto che l'opposizione del CD resta agli atti. Come ho già avuto modo di sottolineare,  non mi dispiacerebbe comunque che si istituisse una forma di "sfiducia" del CD verso il ds che potesse mettere in allarme gli organi di valutazione dell'operato del ds.

La sfiducia del CD nei confronti del DS non è prevista da alcuna parte, mentre l'argomento secondo cui egli avrebbe interesse ad adeguarsi, o rispettare l'opinione del collegio docenti rimane nel campo delle fantasie ottimistiche (e interessate) di cui sopra. E' assai più probabili che i CD diventino dei pro-forma privo di poteri, un po' come le assemblee degli studenti.

In base a che cosa formali questa previene infausta?

ufo polemico ha scritto:

MMM ha scritto:
Vedi sopra. Ma, poi - ripeto ancora una volta - non sarebbero proprio docenti i primi a volersene andare da sedi governate da simili individui?

Anche qui l'ennesima congettura priva di logica e fondamento. Chi vorrebbe perdere la "propria" scuola, dove ha i propri colleghi, i propri studenti, rischiando di finire in una scuola a 60km di distanze? La nomea negativa più spaventosa non è quella che i DS si faranno tra i docenti, ma, al contrario, quella che i docenti rompipalle si faranno tra i DS.

MMM ha scritto:
Se ciò non gli impedisce di raggiungere buoni risultati, nessuno. E perché mai dovrebbe? Certo le voci critiche dovrebbero pazientare al massimo tre anni prima di andarsene, se avessero fatto l'errore di accettare un incarico da tale individuo. A differenza di oggi, dove per cambiare sede o ds le cose sono ben più complicate.

Anche qui fingi di ignorare quali sono i rapporti di forza che il DDL instaura, tutti a favore della libertà di scelta dei DS e niente affatto a favore di quella dei docenti, e dai per scontata che gli insegnanti possano permettersi di essere così "choosy" da rifiutare di lavorare con tizio e con caio, andando a rischiare di finire in sedi disagiate per ubicazione, o dal punto di vista dell'ambiente lavorativo, o dal punto di vista sociale.

Vedi la mia ultima risposta a Dec e sopra.

ufo polemico ha scritto:

MMM ha scritto:
Il ds ha degli obiettivi concordati con l'USR che deve conseguire e rispetto ai quali il suo operato è monitorato e valutato. Per il resto vale quanto detto sopra.  

Siamo nella pura fantascienza. Quello che succederà è che i DS stileranno documenti programmatici fumosissimi, illegibili vaghi e per nulla vincolanti, che l'USR neanche leggerà, a meno che in quella scuola non ci scappi un morto.

Anche tu pare non conosca il sistema di valutazione dell'operato dei ds sviluppato dall'INVALSI - eppure se ne fa cenno nelle schede di lettura del Ddl e qui è stato linkato diverse volte.

MMM ha scritto:Uno degli argomenti contro la proposta di incarico parrebbe dunque essere questo: siccome i docenti sarebbero disposti a scendere a qualsiasi compromesso pur di non lasciare la sede preferita e siccome i ds sono fondamentalmente degli ambigui faccendieri, è bene non dar loro altro potere oltre a quello che è già loro riconosciuto, soprattutto se questo potrebbe interferire con la facoltà dei docenti di scegliersi la sede preferita.

Diciamo che se la scuola italiana corrispondesse all'immagine che vien fuori da questo argomento sarebbe il luogo da cui tenere più lontani possibile bambini e ragazzi.

A meno che non si decida di fargli studiare (a memoria) i criteri di valutazione INVALSI!

MMM ha scritto:Diciamo che se la scuola italiana corrispondesse all'immagine che vien fuori da questo argomento sarebbe il luogo da cui tenere più lontani possibile bambini e ragazzi.

Immagino ti riferisca a te. Se la scuola dovessere fatta solo da insegnanti come MMM sarebbe il luogo da cui tenere lontani giovani che possono essere plagiati.
Per fortuna che di MMM che scorrazzano nella scuola ce ne sono ancora pochi.

1) MMM, Nel tuo continuo ribaltamento della realtà non ti accorgi che non c'è bisogno di avere un genitore da assistere o un figlio piccolo per avere piacere a restare nella sede in cui si è di ruolo. L'impiegato del comune mantiene la sede e addirittura la mansione, anche se sta antipatico al capoufficio; l'insegnante, per qualche strano motivo, deve essere soggetto al giudizio del suo superiore per mantenere la sede gradita, magari faticosamente "conquistata"; ciò non fa della scuola un istituto assistenziale per i docenti, come con malagrazia scrivi. Fa parte dei diritti sindacali di qualsiasi lavoratore. Ma poi per quale motivo credi che un docente dovrebbe rendere di più stando nella sede disagiata?

2) Non sono io a doverti spiegare che secondo DDL chi ha il coltello dalla parte del manico e decide non è il docente, ma il DS; e chi ha il coltello dalla parte del manico, chi ha il potere, di solito lo usa. Semmai sei tu che mi devi spiegare per quale motivo il DS non dovrebbe sfruttare tutti gli strumenti che il DDL gli assegnerebbe, perché dovrebbe rinunciare a circondarsi di gente a lui gradita o cercare il modo di allontanare chi ha opinioni differenti, con lusinghe, minacce, mobbing o mancata riconferma.

3) Anche riguardo al "rispetto" del DS delle decisioni del CD depotenziato, non essendo tenuto a farlo farà di testa propria, come è nella logica delle cose; al massimo, se è furbo, lascerà esprimere il CD su questioni secondarie (tipo il modo di organizzare l'open day) per dargli il contentino. Chi deve dimostrare qualcosa è semmai chi sostiene la tesi più improbabile, come la tua.

4) Ribadisco che quello che conta nei rapporti lavorativi impostati a un modello privatistico-padronale, come quello che vuole introdurre la riforma, sono i rapporti di forza. Può darsi che si trovi un preside su 10 collaborativo, ma gli altri useranno il potere che la legge gli intende assegnare, senza commettere alcun abuso perché la legge permette che lo facciano.

5) permettimi di avere qualche dubbio che il sistema di valutazione dell'operato dei DS sviluppato dall'Invalsi possa avere una reale efficacia e possa realmente monitorare la reale qualità dell'offerta didattica, sia nel caso in cui i parametri siano fumosi, sia nel caso in cui invece vengano scelti criteri semplici di stampo quantitativo.

E' più facile che un cammello entri nella cruna di un ago piuttosto che un concetto possa fare breccia nelle convinzioni tanto granitiche quanto irrealistiche di MMM. Noi popolani esprimiamo il concetto con una espressione più diretta.

Francesca4 ha scritto:

ufo polemico ha scritto:MMM, stai vergognosamente ribaltando la frittata spostando l'onere della prova della propria onestà dai DS, che avranno pieni poteri e reali tentazioni di comportamenti non specchiati, agli insegnanti che risulteranno dal DDL ancora più sottomessi di adesso.

Ti sta semplicemente dicendo, quello che mia nonna, combattiva come me, era solita ripetermi quando ero bambina : chi pecora si fa, il lupo ( ammesso, pure, che tanti DS lo siano) se la mangia!

Mi chiedo come faccia una persona che non ha mai messo il piede in una scuola, salvo essere improvvisamente folgorata sulla strada di Damasco, ad arrogarsi il diritto di discutere del presunto coraggio o del presunto donabbondismo degli insegnanti, permettendosi anche di dare delle patenti morali.

ufo polemico ha scritto:

Francesca4 ha scritto:

ufo polemico ha scritto:MMM, stai vergognosamente ribaltando la frittata spostando l'onere della prova della propria onestà dai DS, che avranno pieni poteri e reali tentazioni di comportamenti non specchiati, agli insegnanti che risulteranno dal DDL ancora più sottomessi di adesso.

Ti sta semplicemente dicendo, quello che mia nonna, combattiva come me, era solita ripetermi quando ero bambina : chi pecora si fa, il lupo ( ammesso, pure, che tanti DS lo siano) se la mangia!

Mi chiedo come faccia una persona che non ha mai messo il piede in una scuola, salvo essere improvvisamente folgorata sulla strada di Damasco, ad arrogarsi il diritto di discutere del presunto coraggio o del presunto donabbondismo degli insegnanti, permettendosi anche di dare delle patenti morali.

Per quelle, basti e avanzi tu!

@ Giobbe

Ti ringrazio di avermi citata, sinceramente risparmio i polpastrelli per altro.
"Non c'è niente da capire basta sedersi ad ascoltare...." (cit)

Un po invidio la sicumera di cotanti generali, io i primi anni di docenza ed ad ogni cambio scuola ho sempre avuto dubbi e timori, sono ancora alla ricerca di un modo, un metodo che possa andare meglio per Mattia piuttosto che per Ilaria...

La mappa non è il territorio (cit.)

MMM ha scritto:

Dec ha scritto:

MMM ha scritto:Se ddl dovesse servire anche a far prendere coscienza ai docenti dei mezzi a loro disposizione per difendere la propria dignità professionale, tanto di guadagnato per tutti.

Ma sappiamo tutti benissimo che non sarà così. Seguendo la tua logica (so che estremizzo un po'), se c'è il racket non è colpa dei mafiosi ma dei commercianti e degli imprenditori che non denunciano. Non sarò certo io a difendere la passività e l'ignavia di certi consigli di classe e so bene che, se i colleghi fossero uniti (e non lo sono quasi mai), qualunque Ds, per quanto squilibrato e prepotente, potrebbe essere rimesso al suo posto. Tuttavia mi sfugge perché il ruolo del Ds dovrebbe essere quello di maltrattare i docenti e perché questi ultimi dovrebbero essere votati al martirio, stretti tra studenti, genitori iperprotettivi che minacciano denunce e ricorsi e Ds di questo tipo. E' evidente che anche loro sono umani e pensano che, se tutti fanno così e vogliono questo, è inutile fare gli eroi e complicarsi la vita senza ottenere nulla in cambio (se proprio va bene, ma succede raramente, la bocciatura di uno studente che non merita la promozione, come se fosse un fatto personale tra noi e loro). Poi c'è chi lo fa con rassegnazione e vergogna e chi quasi si compiace del suo servilismo, per mostrare di essere i più amati dal Ds e dagli studenti e, dopo l'approvazione del DDL, per fare carriera e ottenere il fantastico aumento di stipendio per il merito. Che questo danneggi l'istituzione è evidente a chiunque, ma se non importa a chi ha o dovrebbe avere la massima responsabilità (a cominciare da chi lavora al ministero, per scendere agli Usr, lAt e infine a questi splendidi Ds) non mi sento di biasimare quei colleghi che si chiedono perché dovrebbe importare a loro.

A me pare davvero curioso che chi ritiene che la proposta di incarico leda la dignità dei docenti sia poi disposto a giustificare comportamenti evidentemente contrari all'etica professionale sulla base della presunta "umanità" dei docenti. Quando l'umanità consiste nell'istinto di sopravvivenza e simili (come nel caso del racket), la cosa ancora ancora ha un senso, ma se consiste nell'imperativo di non "complicarsi la vita", che giustificherebbe una grande flessibilità verso i propri doveri professionali e dunque la dignità della professione, siamo davvero oltre il limite dell'accettabile. Dopodiché, non sostengo che il ruolo dei ds sia quello di maltrattare i docenti, ma che il giudizio professionale di docenti di questo genere deve essere messo a dura prova quando ne va del destino di uno studente.

Questa sarà la mia ultima risposta su questo argomento perché ho di meglio da fare e perché tanto non c'è più sordo di chi non vuole sentire. Io continuo a non capire e non capirò mai perché, se ti scandalizza tanto la flessibilità dei docenti verso i propri doveri professionali e dunque la dignità della professione, non ti scandalizzi altrettanto l'identica flessibilità del Ds, la cui funzione istituzionale non mi risulta che sia quella di fare l'avvocato d'ufficio dello studente.
Che poi il destino dello studente sia compromesso solo da una bocciatura e non da una promozione immeritata è un'opinione solo tua e che respingo al mittente.
Che il giudizio professionale dei docenti debba essere messo a dura prova è un'altra frase senza senso, che nessuna persona sana di mente scriverebbe mai in un testo di legge, anche perché non si capisce perché mai a sottoporre il giudizio a questa prova dovrebbe essere una persona che generalmente non conosce nemmeno il nome e la faccia dello studente, non ha alcuna competenza nella disciplina specifica e non ha nemmeno visto i compiti e assistito alle interrogazioni dello studente in questione. Se questa persona avesse un briciolo di dignità personale prima ancora che professionale, si asterrebbe dall'esprimere la sua opinione e rispetterebbe il giudizio dei docenti, altro che metterlo a dura prova.
Tra l'altro tutti coloro che insegnano sanno benissimo che questi interventi dei Ds non sono certo dettati da sensibilità verso lo studente (che ripeto nella maggior parte dei casi nemmeno conoscono e verso il quale non provano alcun tipo di sentimento, come dimostrano ogni volta che un docente si mostra sinceramente preoccupato del bene dello studente), ma dall'esigenza di mantenere un certo numero di iscritti e un certo numero di classi (che dire di quei Ds che dicono chiaramente che se ne possono bocciare fino a X e che non importa che venga bocciato l'uno o l'altro, basta che non si superi quel numero?); al massimo possono spendere una buona parola per il figlio della famiglia facoltosa, i cui genitori sono già andati a lamentarsi nel suo ufficio, minacciando un ricorso.

Appunto... quelli che insegnano; non improvvisati Cacini convinti di sapere tutto.

L'esperienza, anche nel senso di empiria, conta...

Dec ha scritto:

MMM ha scritto:

Dec ha scritto:

MMM ha scritto:Se ddl dovesse servire anche a far prendere coscienza ai docenti dei mezzi a loro disposizione per difendere la propria dignità professionale, tanto di guadagnato per tutti.

Ma sappiamo tutti benissimo che non sarà così. Seguendo la tua logica (so che estremizzo un po'), se c'è il racket non è colpa dei mafiosi ma dei commercianti e degli imprenditori che non denunciano. Non sarò certo io a difendere la passività e l'ignavia di certi consigli di classe e so bene che, se i colleghi fossero uniti (e non lo sono quasi mai), qualunque Ds, per quanto squilibrato e prepotente, potrebbe essere rimesso al suo posto. Tuttavia mi sfugge perché il ruolo del Ds dovrebbe essere quello di maltrattare i docenti e perché questi ultimi dovrebbero essere votati al martirio, stretti tra studenti, genitori iperprotettivi che minacciano denunce e ricorsi e Ds di questo tipo. E' evidente che anche loro sono umani e pensano che, se tutti fanno così e vogliono questo, è inutile fare gli eroi e complicarsi la vita senza ottenere nulla in cambio (se proprio va bene, ma succede raramente, la bocciatura di uno studente che non merita la promozione, come se fosse un fatto personale tra noi e loro). Poi c'è chi lo fa con rassegnazione e vergogna e chi quasi si compiace del suo servilismo, per mostrare di essere i più amati dal Ds e dagli studenti e, dopo l'approvazione del DDL, per fare carriera e ottenere il fantastico aumento di stipendio per il merito. Che questo danneggi l'istituzione è evidente a chiunque, ma se non importa a chi ha o dovrebbe avere la massima responsabilità (a cominciare da chi lavora al ministero, per scendere agli Usr, lAt e infine a questi splendidi Ds) non mi sento di biasimare quei colleghi che si chiedono perché dovrebbe importare a loro.

A me pare davvero curioso che chi ritiene che la proposta di incarico leda la dignità dei docenti sia poi disposto a giustificare comportamenti evidentemente contrari all'etica professionale sulla base della presunta "umanità" dei docenti. Quando l'umanità consiste nell'istinto di sopravvivenza e simili (come nel caso del racket),  la cosa ancora ancora ha un senso, ma se consiste nell'imperativo di non "complicarsi la vita", che giustificherebbe una grande flessibilità verso i propri doveri professionali e dunque la dignità della professione, siamo davvero oltre il limite dell'accettabile. Dopodiché, non sostengo che il ruolo dei ds sia quello di maltrattare i docenti, ma che il giudizio professionale di docenti di questo genere deve essere messo a dura prova quando ne va del destino di uno studente.

Questa sarà la mia ultima risposta su questo argomento perché ho di meglio da fare e perché tanto non c'è più sordo di chi non vuole sentire. Io continuo a non capire e non capirò mai perché, se ti scandalizza tanto la flessibilità dei docenti verso i propri doveri professionali e dunque la dignità della professione, non ti scandalizzi altrettanto l'identica flessibilità del Ds, la cui funzione istituzionale non mi risulta che sia quella di fare l'avvocato d'ufficio dello studente.
Che poi il destino dello studente sia compromesso solo da una bocciatura e non da una promozione immeritata è un'opinione solo tua e che respingo al mittente.
Che il giudizio professionale dei docenti debba essere messo a dura prova è un'altra frase senza senso, che nessuna persona sana di mente scriverebbe mai in un testo di legge, anche perché non si capisce perché mai a sottoporre il giudizio a questa prova dovrebbe essere una persona che generalmente non conosce nemmeno il nome e la faccia dello studente, non ha alcuna competenza nella disciplina specifica e non ha nemmeno visto i compiti e assistito alle interrogazioni dello studente in questione. Se questa persona avesse un briciolo di dignità personale prima ancora che professionale, si asterrebbe dall'esprimere la sua opinione e rispetterebbe il giudizio dei docenti, altro che metterlo a dura prova.
Tra l'altro tutti coloro che insegnano sanno benissimo che questi interventi dei Ds non sono certo dettati da sensibilità verso lo studente (che ripeto nella maggior parte dei casi nemmeno conoscono e verso il quale non provano alcun tipo di sentimento, come dimostrano ogni volta che un docente si mostra sinceramente preoccupato del bene dello studente), ma dall'esigenza di mantenere un certo numero di iscritti e un certo numero di classi (che dire di quei Ds che dicono chiaramente che se ne possono bocciare fino a X e che non importa che venga bocciato l'uno o l'altro, basta che non si superi quel numero?); al massimo possono spendere una buona parola per il figlio della famiglia facoltosa, i cui genitori sono già andati a lamentarsi nel suo ufficio, minacciando un ricorso.

I docenti sarebbero dunque giustificati a compromettere la propria dignità professionale in nome del loro quieto vivere ("non complicarsi la vita"), mentre i ds dovrebbero affidarsi ciecamente al giudizio dei docenti a costo anche del proprio quieto vivere. Al di là dell'evidente doppiopesismo di parte, è questa generale tendenza alla mediocrità che dovrebbe trovare la più ferma opposizione. E' proprio per questo che l'operato di tutti - docenti e ds - dovrebbe essere messo a dura prova ed ognuno dovrebbe prendersi la responsabilità delle proprie scelte, mentre qui siamo al circo dei "vigliacchi" e dei "mascalzoni" di sartriana memoria.

ufo polemico ha scritto:1) MMM, Nel tuo continuo ribaltamento della realtà non ti accorgi che non c'è bisogno di avere un genitore da assistere o un figlio piccolo per avere piacere a restare nella sede in cui si è di ruolo. L'impiegato del comune mantiene la sede e addirittura la mansione, anche se sta antipatico al capoufficio; l'insegnante, per qualche strano motivo, deve essere soggetto al giudizio del suo superiore per mantenere la sede gradita, magari faticosamente "conquistata"; ciò non fa della scuola un istituto assistenziale per i docenti, come con malagrazia scrivi. Fa parte dei diritti sindacali di qualsiasi lavoratore. Ma poi per quale motivo credi che un docente dovrebbe rendere di più stando nella sede disagiata?

Non ho mai sostenuto che "un docente rende di più stando nella sede disagiata". Mi chiedo che senso abbia attribuirmi cotinuamente affermazioni che non ho mai fatto. Quello che sostengo è che l'eventuale - eventuale, non sistematico - cambio di sede, al massimo ogni tre anni e comunque all'interno di un ambito territoriale limitato, non costituisce un limite tale da giustificare la rinuncia a cogliere le opportunità offerte dalla proposta di incarico per l'innalzamento della qualità dell'offerta formativa. Ripeto: perché dovrebbe essere il docente a scegliersi la sede invece che il ds a potersi scegliere i docenti, quando chi risponde con il proprio posto di lavoro dei risultati ottenunti è il ds (e non il docente)? Ovvero perché la facoltà dei docenti di scegliersi la sede in modo pressoché definitivo dovrebbe essere più significativa, per l'innalzamento della qualità dell'offerta formativa, della facoltà del ds di creare un gruppo di lavoro collaborativo e motivato rispetto ad un determinato progetto formativo?

ufo polemico ha scritto:2) Non sono io a doverti spiegare che secondo DDL chi ha il coltello dalla parte del manico e decide non è il docente, ma il DS;

Di quale ddl e di quale coltello stiamo parlando? Nel ddl all'esame del Parlamento il ds può scegliere a chi proporre e rinnovare o meno un determinato incarico e il docente può scegliere se accettarlo o meno.

ufo polemico ha scritto:e chi ha il coltello dalla parte del manico, chi ha il potere, di solito lo usa. Semmai sei tu che mi devi spiegare per quale motivo il DS non dovrebbe sfruttare tutti gli strumenti che il DDL gli assegnerebbe, perché dovrebbe rinunciare a circondarsi di gente a lui gradita o cercare il modo di allontanare chi ha opinioni differenti, con lusinghe, minacce, mobbing o mancata riconferma.

Il ds naturalmente dovrebbe sfruttare tutti gli strumenti a sua disposizione. Che ciò si traduca operativamente nello scenario che descrivi è una tua congettura che si fonda, a quanto è dato di capire, su una visione piuttosto pessimistica del ds medio e, più in generale, dell'essere umano. Per quanto mi riguarda, credo che il ds voglia ottenere i migliori risultati possibili e per far ciò, da essere razionale qual è, metterà in atto le strategie più efficaci. Ora, la mia idea - ma mi pare sia ampiamente condivisa - è che la strategia più efficace per ottenere il meglio da tutti sia per il ds instaurare un clima sereno e collaborativo, non un clima dispotico. Così, i ds dispotici tenderanno a ottenere risultati peggiori ed a venire eliminati da un sistema che valuti seriamente il loro operato.

ufo polemico ha scritto:3) Anche riguardo al "rispetto" del DS delle decisioni del CD depotenziato, non essendo tenuto a farlo farà di testa propria, come è nella logica delle cose; al massimo, se è furbo, lascerà esprimere il CD su questioni secondarie (tipo il modo di organizzare l'open day) per dargli il contentino. Chi deve dimostrare qualcosa è semmai chi sostiene la tesi più improbabile, come la tua.

Vedi sopra. Che la mia tesi sia più improbabile della tua rispetto ad una situazione futura per cui sono possibili solamente congetture è esattamente la materia in discussione. Pertanto non può essere un presupposto della discussione (a meno che non si vogliano imbrogliare maldestramente le carte). La discussione consiste proprio nel confronto delle ragioni a favore o contro le congetture che si formulano. La mia congettura si fonda su una concezione dell'essere umano come essere razionale e su studi teorici basati su esperienze concrete di applicazione di sistemi di reclutamento basati sulla scelta dei docenti da parte dei ds (o analoghi). La tua invece mi pare si basi sull'individuazione di ideal-tipi umani che si presumono caratteristici dell'attuale sistema proiettati nel nuovo sistema.

ufo polemico ha scritto:4) Ribadisco che quello che conta nei rapporti lavorativi impostati a un modello privatistico-padronale, come quello che vuole introdurre la riforma, sono i rapporti di forza. Può darsi che si trovi un preside su 10 collaborativo, ma gli altri useranno il potere che la legge gli intende assegnare, senza commettere alcun abuso perché la legge permette che lo facciano.

L'abuso è ciò che è proibito dalla legge. Non si può chiamare "abuso" semplicemente ciò che non piace.

ufo polemico ha scritto:5) permettimi di avere qualche dubbio che il sistema di valutazione dell'operato dei DS sviluppato dall'Invalsi possa avere una reale efficacia e possa realmente monitorare la reale qualità dell'offerta didattica, sia nel caso in cui i parametri siano fumosi, sia nel caso in cui invece vengano scelti criteri semplici di stampo quantitativo.

Penso che un certo dubbio sia legittimo. Ma il sistema è stato studiato piuttosto scrupolosamente con una sperimentazione pluriennale, per cui il dubbio preventivo è fuori luogo. A questo punto non resta che metterlo alla prova.

Ma perché non lo lasciate perdere invece di partecipare al suo gioco? Io già l'ho fatto.

giobbe ha scritto:Ma perché non lo lasciate perdere invece di partecipare al suo gioco? Io già l'ho fatto.

incredibile, 27 pagine...
però potremmo tradurle in greco e presentarle
come un apocrifo di un dialogo di Platone poco riuscito :-D