Ridiamo per non piangere... realmente accaduto

Promemoria primo messaggio :

-Ma tu lavori?
-Sì, a scuola, insegno...
-Ah, ma non sei proprio un vero insegnante, fai le supplenze no!?

GIURO CHE SONO RIMASTA BASITA.
Da notare che la chicca l'ha detta una persona laureata (ingegneria per la precisione).

C080 ha scritto:
se tu pensi che in 3gi non serve nulla se non (e manco quello a volte) il titolo di accesso...

Avere il titolo di accesso in una cdc significa avere conseguito due lauree (cinque anni di studio almeno, e due tesi) con i crediti necessari per l'insegnamento in una data materia. Non sarà l'abilitazione ma non mi sembra neanche poco.

Davidestoria ha scritto:
Avere il titolo di accesso in una cdc significa avere conseguito due lauree (cinque anni di studio almeno, e due tesi) con i crediti necessari per l'insegnamento in una data materia. Non sarà l'abilitazione ma non mi sembra neanche poco.

due lauree?
forse consideri la triennale una laurea..magari hai anche festeggiato....
cmq ci sono tanti casi di cdc con persone che insegnano senza avere i titoli, per lo più nei tecnici.

Davidestoria ha scritto:[
Questione di punti di vista. Secondo me non esiste la differenza tra insegnanti e supplenti, ma solo tra insegnanti con un contratto a tempo indeterminato e insegnanti con contratto a tempo determinato. La professione, nonché le responsabilità ad essa connesse (ricordo che anche i cosiddetti precari hanno la responsabilità penale nei confronti degli alunni), sono identiche.

se sei un supplente, allora devi essere coerente e rifiutarti di accettare le convocazioni per una supplenza, così come non firmare il contratto di supplenza; hai mai letto cosa sta scritto in premessa?

C080 ha scritto:

se sei un supplente, allora devi essere coerente e rifiutarti di accettare le convocazioni per una supplenza, così come non firmare il contratto di supplenza; hai mai letto cosa sta scritto in premessa?

Io mi considero un insegnante. Ti ripeto che, per quanto riguarda la professione, per me non ci sono distinzioni tra precari e assunti a tempo indeterminato. Poi è logico che, come tutti, spero di diventare di ruolo il prima possibile.

C080 ha scritto:
due lauree?
forse consideri la triennale una laurea..magari hai anche festeggiato....
cmq ci sono tanti casi di cdc con persone che insegnano senza avere i titoli, per lo più nei tecnici.

Ok, avrei dovuto dire triennale + magistrale. Sono comunque cinque anni di studio, una quarantina di esami universitari e una tesi finale. Non è come avere l'abilitazione e/o passare il concorso, ma il percorso non mi sembra breve né poco impegnativo.

Davidestoria ha scritto:

C080 ha scritto:
due lauree?
forse consideri la triennale una laurea..magari hai anche festeggiato....
cmq ci sono tanti casi di cdc con persone che insegnano senza avere i titoli, per lo più nei tecnici.

Ok, avrei dovuto dire triennale + magistrale. Sono comunque cinque anni di studio, una quarantina di esami universitari e una tesi finale. Non è come avere l'abilitazione e/o passare il concorso, ma il percorso non mi sembra breve né poco impegnativo.

beh Davide... Si tratta di un normale percorso universitario, lo fanno tutti i laureati ma mica tutti sono insegnanti...
Quanto al "quando considerarsi insegnanti"?
Più che l'abilitazione, che può arrivare anche dopo dieci anni di lavoro nelle classi, direi che vale il tempo investito in questo lavoro.
Personalmente i primi due anni di supplenze a domanda rispondevo: sono supplente precaria.
Con serenità e orgoglio eh.. Mica per sminuirmi. ..
La definizione di insegnante convinta è arrivata alla fine del terzo o quarto anno...
Come dire.. . Prima quei pochi anni avrebbero potuto essere solo un passaggio rapido nella mia carriera lavorativa... Dopo no, son diventati l'inizio di una scelta defininitiva (per dovere di cronaca ho lavorato forse meno di un anno senza abilitazione, avendo superato il concorso del '99 lo stesso anno in cui ho iniziato ad insegnare).

tellina ha scritto:
Quanto al "quando considerarsi insegnanti"?
Più  che l'abilitazione,  che può  arrivare anche dopo dieci anni di lavoro nelle classi,  direi che vale il tempo investito in questo lavoro.
La definizione di insegnante convinta è  arrivata alla fine del terzo o quarto anno...
Come dire..  . Prima quei pochi anni avrebbero potuto essere solo un passaggio rapido nella mia carriera lavorativa... Dopo no,  son diventati l'inizio  di una scelta  defininitiva.

Su questo punto posso essere d'accordo, anzi, sarei favorevole alla reintroduzione dei p.a.s., in modo tale da valorizzare l'esperienza dei docenti (ma pare che nessuno al miur condivida questo ragionamento).

mordekayn ha scritto:Il supplente non è un vero docente. Non ha caso non ha neppure i 500 euro per aggiornamento. Esattamente come gli ATA che strutturalmente non possono far parte della Buona Scuola (nè di ruolo nè td) in quanto tali.(perchè ritenuti inutili se non nocivi)
Se è quello che viene detto anche dall'attuale governo (se la supplentite è la malattia della scuola pubblica, il supplente è parte del problema se non il problema) non si può pretendere che poi anche altri non pensano lo stesso.

Vero. Il supplente con incarico da settembre a giugno 18 ore alla settimana (parlo di secondaria di II grado) fa esattamente le stesse cose del collega di ruolo... ma niente bonus.
Non abbiamo neppure permessi retribuiti (neppure ad esempio per svolgere un concorso per entrare di ruolo), come hanno invece i colleghi a tempo indeterminato.
Dunque deduco che per chi la scuola la amministra non siamo veri docenti, ma gente che passa di lì un po' per caso, magari anno dopo anno per dieci anni.
Da qualche tempo poi siamo "il male della scuola pubblica" - noi, e non la situazione per cui si può rimanere supplenti (ripeto, con cattedra intera da settembre a giugno) per buona parte della vita.
Immagino che per l'opinione pubblica possiamo facilmente non essere "veri insegnanti".

Davidestoria ha scritto:
Ok, avrei dovuto dire triennale + magistrale. Sono comunque cinque anni di studio, una quarantina di esami universitari e una tesi finale. Non è come avere l'abilitazione e/o passare il concorso, ma il percorso non mi sembra breve né poco impegnativo.

guarda che lo abbiamo fatto tutti, non è che lo fa solo chi insegna. Anzi, molte lauree per insegnare, ai miei tempi erano quadriennali e addirittura il magistrale ti abilitava...ora non è che ogni docente è uno scienziato...anzi a me sembra proprio l'opposto. Uno che si è laureato in 5/6 anni in ingegneria va a fare il docente? Magari per guadagnare qualcosa....

Marechiaro ha scritto:@Rougelechat
Ma era una battuta o il collega diceva sul serio?

@Marechiaro..... a me tanto battuta non è sembrata.....però ogni volta che chiedo ai ragazzi perchè hanno scelto spagnolo, Violetta non è mai la loro risposta, anzi, in prima media mi hanno risposto "perchè è la lingua più parlata al mondo", la risposta più stupida, se così vogliamo qualificarla è "mio fratello ha studiato spagnolo, quindi mamma ha iscritto anche me a spagnolo"

Rougelechat ha scritto:

@Marechiaro..... a me tanto battuta non è sembrata.....però ogni volta che chiedo ai ragazzi perchè hanno scelto spagnolo, Violetta non è mai la loro risposta, anzi, in prima media mi hanno risposto "perchè è la lingua più parlata al mondo", la risposta più stupida, se così vogliamo qualificarla è "mio fratello ha studiato spagnolo, quindi mamma ha iscritto anche me a spagnolo"

la più parlata è il cinese, al max lo spagnolo è più diffuso.