Famiglia può rifiutare il sostegno e la programmazione differenziata?

Buongiorno, posto che l'alunno ha la certificazione 104: la famiglia può rifiutare il sostegno e in un altro caso può accettare il sostegno ma rifiutare la programmazione differenziata? Grazie mille

si in entrambi i casi

nel primo tieni presente che il sostegno è un diritto non una imposizione
nel secondo se rifiuta la differenziata il ragazzo dovrà rispondere ai requisiti richiesti dagli OM o potrà essere bocciato come i suoi compagni

Per il primo caso sono d'accordo e ho trovato i riferimenti normativi; ma nel secondo non sono riuscito a trovare nessuna normativa che affermi che la scuola deve accogliere le istanze della famiglia, per ciò che concerne il rifiuto della differenziata. Mi date una mano a trovare una legge, una circolare che affermi questo? Grazie mille

Art 15 comma 5 in 90/01

Texwiller, nemmeno puoi immaginare quante "liti" Scuola/Famiglia/Asl sugli argomenti che hai messo in luce!

Grazie Ire: quindi praticamente la legge dice che il CDC propone la differenziata e i genitori la devono accettare o possono non accettarla: ma cosa importantissima è il fatto che se si rifiutano di accettare (il diniego deve essere espresso) poi il CDC non deve proporre gli obiettivi minimi (la vulgata mi sembra sia questa) ma considerare l'alunno non più in condizione di handicap ma poi si aggiunge ai soli fini della valutazione.
Cioè l'alunno deve essere considerato in condizione di handicap solo quando lo si valuta? Durante le verifiche, le spiegazioni, interrogazioni, ecc. ecc. non deve essere considerato in condizioni di handicap? Non capisco io, o non leggo bene la legge. Grazie a chi vorrà aiutarmi.


Riporto, per maggiore chiarezza, il comma 5 dell'Art 15 dell'ordinanza ministeriale 90/01:

comma 5. Qualora un Consiglio di classe intenda adottare la valutazione differenziata di cui sopra, deve darne immediata notizia alla famiglia fissandole un termine per manifestare un formale assenso, in mancanza del quale la modalità valutativa proposta si intende accettata. In caso di diniego espresso, l’alunno non può essere considerato in situazione di handicap ai soli fini della valutazione, che viene effettuata ai sensi dei precedenti artt.12 e 13.

[quote="PrimulaVera"]Texwiller, nemmeno puoi immaginare quante "liti" Scuola/Famiglia/Asl sugli argomenti che hai messo in luce! [/quote]

Lo so bene ;-)

Tutto quello che non è vietato è permesso per cui non troverai una legge che ti dica che la famiglia non può rifiutare la differenziata quando l'ordinanza ministeriale del 2001 parla di valutazione è chiaro che si riferisce alla rifiuto di una valutazione su contenuti diversi da quelli curricolari. Il suo rifiuto in sostanza significa che si rifiuta la differenziata. Naturalmente l'alunno in stato di handicap ha diritto al suo pei e a tutti i progetti collegati m a il rifiuto della famiglia impone che gli obbiettivi siano anche se minimi riconducibili a quelli curricolari. Anche qui non troverai nessuna legge. Molti pareri ma nessuna legge. Che dica che o di ffrtenZiata o niente del tutto

Se la scuola propone il pei con obiettivi differenziati e la famiglia rifiuta, si elabora un pei con gli obiettivi ministeriali della classe e non con gli obiettivi minimi. La scuola, che ha sempre come obiettivo primario l'interesse dell'alunno, può decidere comunque di proporre ai genitori un pei ad obiettivi minimi.

per che motivo non si elabora con OM?

La scuola elabora un PEI ad obiettivi minimi, nell'interesse dell'alunno, ma non è obbligata a farlo. DM 90/2001 art.15

E come si giustificherebbe il passaggio da una proposta di differenziata ad una proposta di curricolare sullo stesso alunno? Punizione alla famiglia?

in ogni caso, Primulavera, un alunno con 104 viene gestito dal glo non dal cdc. con la componente famiglia e con la componente specialista, la vedo dura sostenere la non obbligatorierà degli OM in una situazione simile

in ogni caso, Primulavera, un alunno con 104 viene gestito dal glo non dal cdc.  con la componente famiglia e con la componente specialista, la vedo dura sostenere la non obbligatorierà degli OM in una situazione simile

Ire, il tuo ragionamento è anche il mio. Eppure alcuni DS affermano il contrario: la scuola propone il PEI differenziato, la famiglia non accetta e la scuola non è obbligata a perseguire gli obiettivi minimi, ma si concentra sul programma ministeriale della classe. Io ho sempre rifiutato una simile conclusione. L'art.15 dovrebbe essere più chiaro

Si la famiglia puo' rifiutare e voi potete bocciare

donadoni .... sembra facile! In consiglio di classe c'è sempre qualcuno pietoso o con la coscienza sporca. E poi la bocciatura si concorda nel GLHO e all'ultimo è sempre possibile una programmazione differenziata (primi di giugno!!!!). Così non si conseguono nè gli obiettivi minimi, nè gli obiettivi differenziati, ma si salva la pelle del "povero" pupo.

Appunto , il medico pietoso fa la piaga purulenta si dice a casa mia , su 9/10 insegnanti ne bastano 4/5seri , che mettono i voti veri , nel giro di 1 mese la famiglia si rendera' conto che il figlio con un programma curricolare non ce la fa e x non farlo bocciare torneranno al differenziato, da noi e' successo cosi piu' volte, in altri casi a convincere la famiglia e' stata proprio la neuropsichiatra, la diagnosi aiuta moltissimo. Si puo' se.pre dire Lla famiglia che senza differenziato forse e' il caso di cambiare scuola

Non ho detto infatti che sia facile , bisogna battagliare molto

Om 90/01
. Qualora un Consiglio di classe intenda adottare la valutazione differenziata di cui sopra, deve darne immediata notizia alla famiglia fissandole un termine per manifestare un formale assenso, in mancanza del quale la modalità valutativa proposta si intende accettata. In caso di diniego espresso, l’alunno non può essere considerato in situazione di handicap ai soli fini della valutazione, che viene effettuata ai sensi dei precedenti artt.12 e 13.

[quote="PrimulaVera"]donadoni .... sembra facile! In consiglio di classe c'è sempre qualcuno pietoso o con la coscienza sporca. E poi la bocciatura si concorda nel GLHO e all'ultimo è sempre possibile una programmazione differenziata (primi di giugno!!!!). Così non si conseguono nè gli obiettivi minimi, nè gli obiettivi differenziati, ma si salva la pelle del "povero" pupo.  [/quote]
La bocciatura si concorda in sede di GLHO? Forse alle medie o alle elementari o per chi svolge una programmazione differenziata nessun medico nessun genitore si può permettere di imporre ad un consiglio di classe la promozione di un ragazzo che non raggiunge gli obiettivi minimi. Tra l'altro vi ricordo che in qualità di pubblici ufficiali mettere la sufficienza un ragazzo che svolge una prova pienamente insufficiente è un falso.

Le promozioni e le bocciature si decidono in sede di consiglio di classe che è sovrano

La questione è posta male ovvero per procedere ad una programmazione differenziata ci vuole il consenso scritto della famiglia. Guai a procedere ad una programmazione differenziata se la famiglia non ha sottoscritto questa scelta...molto furbescamente la famiglia al quinto anno può "cascare dalle nuvole" e dirvi che avete irrimediabilmente danneggiato il proprio figlio...poi si che gli potete stampare il diploma di default!

Carla75, in sede di GLHO può emergere che il ragazzo non ha l'equilibrio psichico per sostenere la bocciatura, che non può essere sradicato dai compagni di classe, ecc. ed è così che, anche a maggio/giugno, il Pei ad obiettivi minimi si converte in Pei ad obiettivi differenziati. Ricordiamoci sempre che il GLHO è un Cdc allargato alla componente Famiglia e AUSL. Inoltre, nessun Cdc ristretto si assume "il rischio di un potenziale esaurimento/suiidio/crisi personale e familiare del ragazzo". Ed è così che il Pei differenziato perde ogni valenza soprattutto se la situazione si ripete anno dopo anno. Esecrabile!!! Il fallimento totale della scuola!
L'emergenza Covid e le promozioni d'ufficio dello scorso anno stanno portando a molti rifiuti del PEI differenziato.

Ma la promozione se si passa da un obiettivo minimo ad un differenziato sta bene. Certo se la ASL certifica che un ragazzo potrebbe essere danneggiato da una bocciatura Ma non riesce a raggiungere gli obiettivi minimi, a quel punto si propone una programmazione differenziata e l'eventuale rifiuto da parte della famiglia Scarica sulla stessa e la responsabilità della bocciatura. Quando le famiglie rifiutano la programmazione differenziata si applica l'articolo 15 di cui sopra il ragazzo continua ad avere il diritto al sostegno Ma viene valutato esattamente come gli altri, Cioè come se non avesse la disabilità. Molto semplicemente. È la famiglia che accetta le conseguenze per il figlio