Esame primo ciclo

Promemoria primo messaggio :

https://www.orizzontescuola.it/esame-di-terza-media-invariato-rispetto-al-2021-orale-ed-elaborato-lipotesi-al-vaglio-del-ministero/

Ma che senso ha? Gli alunni che faranno l'esame quest'anno hanno fatto solo il secondo quadrimestre del primo anno in dad...almeno qui in Sicilia! A questo punto che lo tolgano. Anche perché molti colleghi non si rendono conto che il colloquio non può essere trattato come il vecchio orale, con la conseguenza che i voti vengono pompati a dismisura. Quest'anno penso di litigare anche con la preside se necessario, non accetterò di fare uscire con un voto alto chi non ha fatto niente per tre anni!

Ire ha scritto:ragazzp con plusdotazione,  che non è un disturbo,  che non ha un disturbo.  la famiglia chiede il pdp per permettere anche quest'annoi  alcuni momenti di lavoro nella classe più avanti.   l'anno scorso lo faceva e non c'erano problemi.  

Dunque fammi capire, il 12 gennaio alle 10.00 il professore di matematica decide che il ragazzo può allontanarsi dall'aula dove vengono insegnate le equazioni di secondo grado (una seconda) perchè "lui le ha già imparate".
Fin qui tutto OK, ci mancherebbe altro.

Va in un'altra classe, immagino una terza, a fare matematica ? In quella terza si sono organizzati per accoglierlo ? Hanno strutturato la loro programmazione per offrire just in time una lezione a lui fruibile ? Oppure lo si catapulta lì e quel che fanno ascolta ?

A che scopo se l'anno dopo quelle cose le vedrà comunque ma con le giuste basi, costruite come Dio comanda ?

Due anni fa "ho diplomato" una vera eccellenza, uno con due palle grosse come due cocomeri, uno che io non valgo un pelo dei suoi coglioni (per dirla come si dice in Calabria), uno che la metà dei tutoraggi della scuola li faceva lui; sua mamma, che era pienamente cosciente delle sue potenzialità non ha mai rotto le scatole a nessun docente.

herman il lattoniere ha scritto:

stringiamciacoorte ha scritto:

paniscus_2.1 ha scritto:Di sicuro non vale per il  caso (diffusissimo oggi) del quindicenne che è arrivato in prima o in seconda superiore, avendo fatto alle elementari e alle medie un percorso normale, senza che si fossero mai manifestate evidenze di dislessia o simili, ma ugualmente imparando poco o nulla ...

Parliamo di DSA o di fancazzisti con diagnosi (falsa) di DSA ?

Il fancazzista con diagnosi (falsa) di DSA è contentissimo di avere un foglio di carta che gli salva il culo; perchè dovrebbe disperarsi ?

Anche un finto cieco che riscuote la pensione è contento di essere "cieco".

Trovo fastidiosa la tua attitudine a offrire soluzioni semplici a problemi molto più complessi. Tanto per dirne una, è da diversi anni che vengono equiparate ai disturbi specifici dell'apprendimento problematiche psicologiche derivanti anche da una preparazione insufficiente, o dall'essersi incaponiti a frequentare un tipo di scuola per la quale non si è portati.

Cioè ? Nella diagnosi c'è scritto "dovevate bocciarlo prima, avete sbagliato adesso tenetevelo così e dategli strumenti compensativi e dispensativi dell'ignoranza accumulata al fine di farlo recuperare" ? Oppure "è triste per aver sbagliato scuola ed ora gli dovete infondere fiducia consentendogli di usare le mappe e la calcolatrice" ?

Mai visto niente del genere

stringiamciacoorte ha scritto:

Ire ha scritto:ragazzp con plusdotazione,  che non è un disturbo,  che non ha un disturbo.  la famiglia chiede il pdp per permettere anche quest'annoi  alcuni momenti di lavoro nella classe più avanti.   l'anno scorso lo faceva e non c'erano problemi.  

Dunque fammi capire, il 12 gennaio alle 10.00 il professore di matematica decide che il ragazzo può allontanarsi dall'aula dove vengono insegnate le equazioni di secondo grado (una seconda) perchè "lui le ha già imparate".
Fin qui tutto OK, ci mancherebbe altro.

Va in un'altra classe, immagino una terza, a fare matematica ? In quella terza si sono organizzati per accoglierlo ? Hanno strutturato la loro programmazione per offrire just in time una lezione a lui fruibile ? Oppure lo si catapulta lì e quel che fanno ascolta ?

A che scopo se l'anno dopo quelle cose le vedrà comunque ma con le giuste basi, costruite come Dio comanda
Due anni fa "ho diplomato" una vera eccellenza, uno con due palle grosse come due cocomeri, uno che io non valgo un pelo dei suoi coglioni (per dirla come si dice in Calabria), uno che la metà dei tutoraggi della scuola li faceva lui; sua mamma, che era pienamente cosciente delle sue potenzialità non ha mai rotto le scatole a nessun docente.

chissà, magari a maro ottiene un altro salto di classe sostiene l'esame e passa alle superiori? Chissà forse per lui farle come Dio comanda è questo modo qui e il prossimo anno si penserà ad un ulteriore arricchimento? Bisogni diversi

herman il lattoniere ha scritto:

paniscus_2.1 ha scritto:
Per quanto riguarda sempre il caso degli adottati, potrebbe influire anche l'effetto-famiglia di cui si parlava sopra, cioè che in media i genitori adottivi sono più ansiosi e più protettivi nei confronti dei figli

E' vero solo in parte, ma il fattore principale è dato dai traumi psicologici pesantissimi ai quali un ragazzo adottato è stato sottoposto: l'abbandono da parte della madre o famiglia naturale; spesso una storia di deprivazioni e maltrattamenti in orfanotrofio;

...che infatti è la primissima ipotesi che ho citato, PRIMA ancora dell'effetto di bias della famiglia adottiva.

Prendiamo tre ragazzini adottati tutti a cinque anni, uno proveniente dalla Cambogia, uno dal Brasile, e uno dalla Russia,
ma tutti con una storia molto simile di deprivazioni e trascuratezza in famiglie inadeguate o in istituti rigidi e poco accoglienti,
e osserviamo che hanno difficoltà scolastiche che sembrano molto simili tra loro,

...ma che sono totalmente diverse rispetto a eventuali difficoltà di altri ragazzini della stessa età e degli stessi paesi
che sono invece stati adottati da neonati, o rispetto a quelle di altri ragazzini ancora, della stessa età e degli stessi paesi,
che non sono stati adottati ma che sono arrivati come immigrati insieme alle lro famiglie d'origine.

Appunto, non viene il dubbio che quelle difficoltà derivino da deprivazione di stimoli (culturali e affettivi) nell'infanzia
e non da predisposizioni neurologiche innate?

E allora perché classificare quei problemi come DSA, e trattarli come DSA?

paniscus_2.1 ha scritto:E allora perché classificare quei problemi come DSA, e trattarli come DSA?

Chi diceva che senza soldi non si cantano messe?

Ire ha scritto:chissà, magari a maro ottiene un altro salto di classe  sostiene l'esame e passa alle superiori?  

Se vuole farlo, e se è in grado di farlo, perché non ci pensa la famiglia a prepararlo autonomamente e a fargli sostenere l'esame da privatista?

E' del tutto lecito, se i risultati ci sono!

Certo che se invece non ci sono (o se ci sono solo in alcune materie ma non in tutte), risulta molto comodo pretendere che la responsabilità se la prenda la scuola invece della famiglia, in maniera da potersi lamentare con qualcun altro se le cose non vanno esattamente come voluto!

Ire ha scritto:

stringiamciacoorte ha scritto:

Ire ha scritto:ragazzp con plusdotazione,  che non è un disturbo,  che non ha un disturbo.  la famiglia chiede il pdp per permettere anche quest'annoi  alcuni momenti di lavoro nella classe più avanti.   l'anno scorso lo faceva e non c'erano problemi.  

Dunque fammi capire, il 12 gennaio alle 10.00 il professore di matematica decide che il ragazzo può allontanarsi dall'aula dove vengono insegnate le equazioni di secondo grado (una seconda) perchè "lui le ha già imparate".
Fin qui tutto OK, ci mancherebbe altro.

Va in un'altra classe, immagino una terza, a fare matematica ? In quella terza si sono organizzati per accoglierlo ? Hanno strutturato la loro programmazione per offrire just in time una lezione a lui fruibile ? Oppure lo si catapulta lì e quel che fanno ascolta ?

A che scopo se l'anno dopo quelle cose le vedrà comunque ma con le giuste basi, costruite come Dio comanda
Due anni fa "ho diplomato" una vera eccellenza, uno con due palle grosse come due cocomeri, uno che io non valgo un pelo dei suoi coglioni (per dirla come si dice in Calabria), uno che la metà dei tutoraggi della scuola li faceva lui; sua mamma, che era pienamente cosciente delle sue potenzialità non ha mai rotto le scatole a nessun docente.

chissà, magari a maro ottiene un altro salto di classe  sostiene l'esame e passa alle superiori?   Chissà forse per lui  farle come Dio comanda è questo modo qui e il prossimo anno si penserà ad un ulteriore arricchimento?  Bisogni diversi

Ma sì dai, in fondo a quell'età due anno più o due anni in meno cosa vuoi che cambi, è un superdotato intellettuale, a 13 anni chissà quanti amici quindicenni si farà; starà sicuramente bene con la nuova classe.

Senza essere categorici ma generalmente non si trovano bene coi pari età: altri interessi, altri pensieri

paniscus_2.1 ha scritto:

Ire ha scritto:chissà, magari a maro ottiene un altro salto di classe  sostiene l'esame e passa alle superiori?  

Se vuole farlo, e se è in grado di farlo, perché non ci pensa la famiglia a prepararlo autonomamente e a fargli sostenere l'esame da privatista?

E' del tutto lecito, se i risultati ci sono!

Certo che se invece non ci sono (o se ci sono solo in alcune materie ma non in tutte), risulta molto comodo pretendere che la responsabilità se la prenda la scuola invece della famiglia, in maniera da potersi lamentare con qualcun altro se le cose non vanno esattamente come voluto!

Cosa sono loro, figli di un Dio minore?  Si personalizza per gli altri e per loro no?  Il successo formativo secondo le proprie caratteristiche ed inclinazioni tranne che per?

Ire ha scritto:Senza essere categorici ma generalmente non si trovano bene coi pari età: altri interessi, altri pensieri

I tredicenni superdotati intellettualmente ? Sempre a pensare alla figa, e le quindicenni della loro classe ? Tutte a strapparsi il reggiseno per loro come per Paul McCartney.

Dai non renderti ridicola, intelligente è una cosa, maturo è un'altra.

successo formativo
didattica personalizzata
alunno al centro

è questa roba che ha devastato la scuola.

herman il lattoniere ha scritto:

il messaggio che viene mandato dal mondo
dell'economia e della politica ad essa servile
a noi del mondo della scuola e' chiaro:

< lasciate perdere la scuola, a noi serve manodopera >

esatto

la maggior parte delle industrie
chiudera' perche' sara' delocalizzata
(non per mancanza di clienti)

https://www.ilfattoquotidiano.it/tag/delocalizzazione/

i pochi operai del futuro saranno preparati dagli its

https://sistemaits.it/

i laureati con lauree utili
devono essere soltanto i figli dei ricchi

Rai 21/02/2019

A scuola con i figli dell'elite

https://www.youtube.com/watch?v=ZIwxH0zaWAI

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