Esame primo ciclo

Promemoria primo messaggio :

https://www.orizzontescuola.it/esame-di-terza-media-invariato-rispetto-al-2021-orale-ed-elaborato-lipotesi-al-vaglio-del-ministero/

Ma che senso ha? Gli alunni che faranno l'esame quest'anno hanno fatto solo il secondo quadrimestre del primo anno in dad...almeno qui in Sicilia! A questo punto che lo tolgano. Anche perché molti colleghi non si rendono conto che il colloquio non può essere trattato come il vecchio orale, con la conseguenza che i voti vengono pompati a dismisura. Quest'anno penso di litigare anche con la preside se necessario, non accetterò di fare uscire con un voto alto chi non ha fatto niente per tre anni!

Ire ha scritto:Credo che i giochi si facciano prima. Se in tre anni ha fatto solo la tesina perché è arrivato alla fine dei tre anni? All'esame non esiste altra possibilità che fare media aritmetica tra ammissione e prova

Media pesata ? 80% ammissione e 20% prova ?

Se l'ammissione fosse 6 e la prova fosse 5 accetteresti che 3 anni di lavoro passassero in secondo piano rispetto ad una tesina estemporanea ?

I delinquenti delinquono più frequentemente e più pesantemente se sanno di avere un bravo avvocato e talvolta ci lasciano le penne.
Gli studenti cazzeggiano più frequentemente e più intensamente se sanno di avere un buon avvocato e spesso diventano dei falliti.

Come potrei non accettare? Perché dovrei? Arriverei molto prima di quel momento a provare ad individuare il perché di quel profitto stentato. All'esame quel che è fatto è fatto

Ire ha scritto:Come potrei non accettare? Perché dovrei?    Arriverei molto prima di quel momento a provare ad individuare il  perché di quel profitto stentato.  All'esame quel che è fatto è fatto

che banalità!

e che disprezzo nei confronti delle risorse e della personalità dei ragazzi... completamente in balia dell'insegnante e/o dell'adulto e banco di prova della loro irrefrenabile ansia da prestazione; incapaci anche della volontà di sottrarsi a un intervento educativo; vasi vuoti e teste vuote da riempire di buoni sentimenti o di nozioncine precotte tagliate su misura, senza alcun rispetto per la loro sfera privata, continuamente da sondare e ispezionare, continuamente "da curare".
Non gli lasciamo più nemmeno il biasimo verso il discolo, li condanniamo a sentirsi addosso lo stucchevole occhio benevolo dell'adulto che ti giustifica paternalisticamente... avrà avuto un motivo, una giustificazione, colpa del prof, colpa della società, colpa del maltempo... loro sono troppo inconsistenti per essere responsabili!

Fossi in loro prenderei questi occhiuti adulti che pretendono di empatizzare con loro a tutti i costi, di tenerli ossessivamente per mano (per rassicurare chi?), di ricacciarli alla fase simbiotica con l'adulto tipica del bambino proprio mentre cercano di strutturare una personalità autonoma; e li accompagnerei fuori dalla porta della camera.

Generazioni prima di questa hanno "ucciso" padri partigiani molto più virtuosi di noi... noi li abbiamo fatti ammalare solo per il gusto di curarli, ché tali ormai si considerano l'educazione e l'istruzione.

E' un caso che questo intervento sia tutto scritto in prima persona?

Stamani leggevo una bella riflessione di un Ds che diceva così: ci si lamenta che la scuola non sia più quella di una volta: non è vero! Ed è questo il problema.

Banalmente: se non erro hai un figlio prossimo o appena entrato alla primaria. Se nel giro di un anno non riuscisse mai a superarsi, sei sicura che non imterverresti per capire se sia l'ora del bastone, della carota o di un intervento diverso. In un mondo sempre più alla ricerca di performances di alto livello tu te ne staresti in disparte? Non rispondermi. Qualsiasi risposta diversa da un no è una menzogna

Se la famiglia è presente e stimolante (e non è così raro) non serve né il bastone né la carota né un intervento diverso. Il discorso che fa Lucetta è proprio opposto e verte sulla responsabilizzazione, cioè il contrario di chi sotto sotto pensa che i minorenni siano dei minus habens, incapaci di autonomia, responsabilità e di capacità di mobilitare le proprie immense risorse.

Ire ha scritto:Stamani leggevo una bella riflessione di un Ds che diceva così: ci si lamenta che la scuola non sia più quella di una volta: non è vero!  Ed è questo il problema.

Banalmente: se non erro hai un figlio prossimo o appena entrato alla primaria.  Se nel giro di un anno non riuscisse mai a superarsi, sei sicura che non imterverresti per capire se sia l'ora del bastone, della carota o di un intervento diverso.  In un mondo sempre più alla ricerca di performances di alto livello tu  te ne staresti in disparte?  Non rispondermi. Qualsiasi risposta diversa da un no è una menzogna

Insisti nelle banalità, che sta nel dire l'ovvio, che non sempre è la cosa opportuna da dire all'interno di una discussione.
Per questo non c'è alcun bisogno di rispondere nel merito. Esemplificare però sul mio ruolo di madre è significativo però della confusione che genera gran parte del problema.

Il rifiuto della complessità è un altro tuo brutto difetto, ed è tipico dello spirito di missione applicato all'educazione: l'impegno garantisce del risultato, ergo, quando il risultato manca si deve imputare a scarso impegno. L'altra faccia di questo schema è considerare i nostri ragazzi esclusivamente come il banco di prova della nostra performance (e del nostro spirito di missione), che loro possano sottrarsi non è neanche concepito... Altro che centralità del discente!

herman il lattoniere ha scritto:Se la famiglia è presente e stimolante (e non è così raro) non serve né il bastone né la carota né un intervento diverso. Il discorso che fa Lucetta è proprio opposto e verte sulla responsabilizzazione, cioè il contrario di chi sotto sotto pensa che i minorenni siano dei minus habens, incapaci di autonomia, responsabilità e di capacità di mobilitare le proprie immense risorse.

...e mettiamoci anche che siano tutti buoni, naturalmente votati all'impegno salvo interventi esterni, mai disturbati o problematici se non per agenti esterni. Una visione edulcorata e stereotipata. Perfino quando si riconoscono "immense risorse" si pensa di dover essere responsabili di attivarle

se ti riferisci a quello che ho scritto io non avevo alcuna intenzione di essere edulcorato

Ire ha scritto:Stamani leggevo una bella riflessione di un Ds che diceva così: ci si lamenta che la scuola non sia più quella di una volta: non è vero!  Ed è questo il problema

Ma che pensiero anticonformista, originalissimo, talmente innovativo da togliere il fiato! ^_^

Ma davvero non si era MAI sentita, ma proprio mai, negli ultimi 30 anni, e soprattutto negli ultimi 10, una coraggiosissima voce "fuori dal coro" che afferma che il problema della scuola è quello di essere "ancora legata ai vecchi schemi di una volta" e di "non volersi aggiornare"!

herman il lattoniere ha scritto:se ti riferisci a quello che ho scritto io non avevo alcuna intenzione di essere edulcorato

Assolutamente.
Aggiungevo a quello che dicevi tu, con cui concordo

Ire ha scritto:Come potrei non accettare? Perché dovrei?    Arriverei molto prima di quel momento a provare ad individuare il  perché di quel profitto stentato.  All'esame quel che è fatto è fatto

Non credo che accetteresti di buon grado una bocciatura basata su un singolo evento, ed avresti ragione; hai torto a pensare che un singolo evento possa stravolgere in meglio la mediocrità di un triennio.

Ma ripeto il concetto, chi se ne frega del voto delle medie, serve solo per creare classi omogenee (3 sei, 5 sette, 9 otto, 5 nove e 10 q.b.); i ragazzini delle medie hanno un solo sbocco ovvero le scuole superiori e noi alle superiori il loro voto non lo prendiamo in alcuna considerazione.

Sapete come si dice qui da noi? Beh, no, non lo dico, è una roba che parla di gatti.

Buon anno

paniscus_2.1 ha scritto:

Ire ha scritto:Stamani leggevo una bella riflessione di un Ds che diceva così: ci si lamenta che la scuola non sia più quella di una volta: non è vero!  Ed è questo il problema

Ma che pensiero anticonformista, originalissimo, talmente innovativo da togliere il fiato! ^_^

Ma davvero non si era MAI sentita, ma proprio mai, negli ultimi 30 anni, e soprattutto negli ultimi 10, una coraggiosissima voce "fuori dal coro" che afferma che il problema della scuola è quello di essere "ancora legata ai vecchi schemi di una volta" e di "non volersi aggiornare"!

E dire che per migliorare la scuola, per innovarla, basterebbe poco: una bella colorata alle aule, DADA umpa !

Ire ha scritto:è una roba che parla di gatti.

Buon anno

Miao.

stringiamciacoorte ha scritto:

Seriol85 ha scritto:  Sono state mandate alle superiori con 7 persone che difficilmente prenderanno la sufficienza.

Sono state mandate alle superiori persone che difficilmente prenderanno la sufficienza; questo è il problema; il 7 è secondario

E comunque, anche questo non è vero: ormai c'è un'amplissima disponibilità di scelta di offerte variegate di scuole superiori in cui si prende la sufficienza comunque, anche senza fare quasi niente, e anche avendo un livello iniziale assolutamente misero. E NON parlo solo di professionali, o di tecnici di livello basso, ma anche di licei "innovativi e inclusivi".

paniscus_2.1 ha scritto: E NON parlo solo di professionali, o di tecnici di livello basso, ma anche di licei "innovativi e inclusivi".

A proposito di professionali e di inclusione ecco qui la soluzione che aspettavamo: chiamarli licei! Ci ha pensato Confartigianato https://www.tecnicadellascuola.it/trasformare-gli-istituti-professionali-in-licei-lidea-di-confartigianato-facciamo-come-in-francia-lo-chiede-il-mercato-intervista/amp

Un assaggio dell'intervista (francamente incredibile):

 Torniamo alla vostra proposta. Sembra di capire che la crisi degli istituti Professionali, ormai scelti da appena il 12% degli studenti, sia dovuta anche da come sono percepiti: concorda?

Certo. È indubbio che il ‘Liceo Tecnologico’, più ancora del ‘Liceo Professionale’, farebbe miglior figura di fianco alle altre proposte. Non creerebbe quella odiosa separatezza tra saperi, anche percettiva, che poi implica quel considerare gli istituti di primo e secondo livello. In questo modo, oltre ad una ridefinizione contenutistica che tenga presente la mescolanza di conoscenze ed approcci che il mondo del lavoro oggi pretende, anche le famiglie supererebbero quello ‘stigma negativo’ che ora purtroppo esiste.

Quindi, la parola magica “Liceo” potrebbe risollevare gli istituti Professionali?

Ne siamo convinti. La parola Liceo rimanda, infatti, ad una istruzione completa ed approfondita, percepita di livello superiore. Questa denominazione comune, peraltro, esiste da sempre in Francia, dove i percorsi professionali non sono affatto percepiti come minori, ma come una scelta alternativa e degna, alla pari degli altri indirizzi.

Le famiglie, spesso riluttanti alla scelta del Professionale per i loro figli, in questo modo sarebbero “accontentate”?

Esatto. I genitori avrebbero la possibilità di scegliere un’offerta formativa differente ma in un quadro unitario che non stigmatizzerebbe alcun percorso. Oggi la scelta professionale, diciamolo con tutta franchezza, è invece vissuta negativamente: vi è un percepito sfavorevole. La nostra proposta darebbe nuovo corpo e sangue alle opzioni professionali

Chi era quel genio che, per risollevarne le vendite, propose di chiamare le Fiat "Ferrari"?

stringiamciacoorte ha scritto:

paniscus_2.1 ha scritto:

Ire ha scritto:Stamani leggevo una bella riflessione di un Ds che diceva così: ci si lamenta che la scuola non sia più quella di una volta: non è vero!  Ed è questo il problema

Ma che pensiero anticonformista, originalissimo, talmente innovativo da togliere il fiato! ^_^
Ma davvero non si era MAI sentita, ma proprio mai, negli ultimi 30 anni, e soprattutto negli ultimi 10, una coraggiosissima voce "fuori dal coro" che afferma che il problema della scuola è quello di essere "ancora legata ai vecchi schemi di una volta" e di "non volersi aggiornare"!

E dire che per migliorare la scuola, per innovarla, basterebbe poco: una bella colorata alle aule, DADA umpa !

Mi era sfuggito questo interessante post


Invece della colorata alle aule, cosa servirebbe?




(Poi una domanda personale): perchè se esprimo un parere non credi che io esprima quello che penso? Perchè vuoi essere tu a sapere quello che accetterei o u non accetterei? Tu sembri conoscermi meglio di altri, ma credìmi, c'è qualcosa che anche tu non hai ancora capito. (fine ambito personale)

Ire ha scritto:

stringiamciacoorte ha scritto:E dire che per migliorare la scuola, per innovarla, basterebbe poco: una bella colorata alle aule, DADA umpa !

Mi era sfuggito questo interessante post
Invece della colorata alle aule, cosa servirebbe?

Stai camminando in campagna, passi sotto un albero è vedi una pera matura per terra; ti viene il pensiero di essere sotto un pero ?

Stai navigando nel web e t'imbatti in un articolo di illustri didatti (INDIRE ?) e leggi una cretinata impressionante che se l'avesse detta una parrucchiera gli avresti risposto "taci tu che cazzo ne sai di scuola !"; la cretinata in oggetto è che i ragazzi per imparare una materia hanno bisogno di spostarsi in un'aula ADEGUATAMENTE colorata (il colore per il latino ... si sa ... il marrone) perchè così fanno l'associazione colore - materia, (come il cane di Pavlov) e gli si apre la mente.
Comprendo bene il concetto, i miei alunni quando mi vedono passano i primi 20 minuti della lezione a chiedersi se sto per fargli una lezione di matematica o di storia dell'arte, sai, sono dei mentecatti.
Dicevo t'imbatti in una cretinata, ti viene il pensiero che possa averla scritta un cretino ?

Quando ti convinci che i fuffodidatti sono dei cretini non ti viene istintivo pensare che niente di quello che scrive un cretino vada preso come oro colato, che certamente per errore potrebbe anche scrivere una cosa intelligente, ma il primo pensiero deve essere "è un cretino e sta scrivendo cretinate" ? Non pensi che se un cretino scrive qualcosa per pretendere che lo si prenda in considerazione non basta che la sua sia una semplice proposta ma deve essere un saggio adeguatamente supportato da dati sperimentali che ne certifichino la bontà ?

Mai visto dati sperimentali provenire dall'INDIRE nè da nessun altro fuffodidatta.

Io ho un ego smisurato, lo so, ma sono disposto a valutare dati scientifici che confutino le mie certezze in favore del DADA o di qualsiasi altra (per me) cretinata; nel frattempo io sono io e l'INDIRE non è un cazzo.

Ire ha scritto:(Poi una domanda personale):  perchè se esprimo un parere  non credi che io esprima quello che penso?  Perchè vuoi essere tu a sapere quello che accetterei o u non accetterei?   Tu sembri conoscermi meglio di altri, ma credìmi, c'è qualcosa che anche tu non hai ancora capito. (fine ambito personale)

Quindi fammi capire, un ragazzo prende 6 per 3 anni, magari sono 6 gonfiati ma non lo sapremo mai, sono comunque 6, poi arriva all'esame e prende 4; potrebbe essere l'emozione, potrebbe essere che aveva mal di testa, potrebbe essere che la settimana prima gli era morta la mamma o potrebbe essere che vale 4, non lo sapremo mai, quel che sappiamo è che ha sempre preso 6 per 3 anni ed ha fatto un esame di 60 minuti veramente di merda.

6+4=10; 10/2=5; 5=bocciato.

Vuoi che ti creda che tu non oseresti mai dire "e però una singola prova non può mettere in ombra 3 anni di adeguato (pur minimale) rendimento" ?

OK, ti credo, ma questo mi porta a pensare che vali meno di quel che credevo valessi.

Io quel ragazzo non lo boccerei mai, gli suggerirei di non osar mettere piede in un liceo, ma non lo boccerei.

stringiamciacoorte ha scritto:la cretinata in oggetto è che i ragazzi per imparare una materia hanno bisogno di spostarsi in un'aula ADEGUATAMENTE colorata (il colore per il latino ... si sa ... il marrone) perchè così fanno l'associazione colore - materia, (come il cane di Pavlov) e gli si apre la mente.

Per la serie: "è importante avere la mente aperta, ma non tanto aperta che il cervello evapori".

Dicevo t'imbatti in una cretinata, ti viene il pensiero che possa averla scritta un cretino ?

Una delle formulazioni alternative del mitico principio di Sokal e Bricmont: "Se un discorso sembra non significare niente, ci sono ottime probabilità che DAVVERO non significhi niente... quindi è inutile sentirsi inadeguati e limitati perché non si riesce a capirlo. "

stringiamciacoorte ha scritto:

Ire ha scritto:(Poi una domanda personale):  perchè se esprimo un parere  non credi che io esprima quello che penso?  Perchè vuoi essere tu a sapere quello che accetterei o u non accetterei?   Tu sembri conoscermi meglio di altri, ma credìmi, c'è qualcosa che anche tu non hai ancora capito. (fine ambito personale)

 Io quel ragazzo non lo boccerei mai, gli suggerirei di non osar mettere piede in un liceo, ma non lo boccerei.

per Ire: prova a rileggere i discorsi degli ultimi tempi, e renditi conto che sei stata TU, per prima, poch giorni fa, a utilizzare questa argomentazione pretestuosa e sgradevolissima del "se succedesse a te lo accetteresti?" e addirittura del  "se dici di sì è sicuramente una menzogna",

il che vuol dire esattamente quello che adesso rimproveri ad altri, cioè la pretesa di sapere meglio dell'interessato quello che l'interessato ha in testa, o quello che accetterebbe o no.

per stringiamciacoorte: come si è già ribadito sopra, l'argomentazione sul "non mettere piede in un liceo" non vale più, perché attualmente esiste anche una vastissima offerta di scuole che si chiamano formalmente licei, ma che comunque sono ben contente di includere e promuovere cani e porci.

Prova a mettere piede in un vecchio liceo classico o linguistico che, per limitare la perdita di iscrizioni, ha aperto qualche sezione di scienze-umane-economico-sociali, APPOSTA per fungere da discarica per quelli che non riescono a fare il classico o il linguistico, ma mantenendoli nello stesso istituto;

o in qualche vecchio liceo scientifico che ha attivato le sezioni di scienze applicate NON per rendere più impegnative le materie scientifiche (come avrebbe dovuto essere il progetto vero, fin dall'inizio) ma al contrario, l'ha fatto apposta per offrire un canale "più facile" a chi già non era convinto di fare il liceo, e che pensa che il corso di scienze applicate sia una specie di tecnico o di professionale (per non parlare dell'indirizzo sportivo, che fa piangere ancora di più)...

[quote="stringiamciacoorte"][quote="Ire"](Poi una domanda personale):  perchè se esprimo un parere  non credi che io esprima quello che penso?  Perchè vuoi essere tu a sapere quello che accetterei o u non accetterei?   Tu sembri conoscermi meglio di altri, ma credìmi, c'è qualcosa che anche tu non hai ancora capito. (fine ambito personale)[/quote]
Quindi fammi capire, un ragazzo prende 6 per 3 anni, magari sono 6 gonfiati ma non lo sapremo mai, sono comunque 6, poi arriva all'esame e prende 4; potrebbe essere l'emozione, potrebbe essere che aveva mal di testa, potrebbe essere che la settimana prima gli era morta la mamma o potrebbe essere che vale 4, non lo sapremo mai, quel che sappiamo è che ha sempre preso 6 per 3 anni ed ha fatto un esame di 60 minuti veramente di merda.

6+4=10; 10/2=5; 5=bocciato.

Vuoi che ti creda che tu non oseresti mai dire "e però una singola prova non può mettere in ombra 3 anni di adeguato (pur minimale) rendimento" ?

OK, ti credo, ma questo mi porta a pensare che vali meno di quel che credevo valessi.

Io quel ragazzo non lo boccerei mai, gli suggerirei di non osar mettere piede in un liceo, ma non lo boccerei.[/quote]

Idem.

terminator2020 ha scritto:

stringiamciacoorte ha scritto:

Ire ha scritto:(Poi una domanda personale):  perchè se esprimo un parere  non credi che io esprima quello che penso?  Perchè vuoi essere tu a sapere quello che accetterei o u non accetterei?   Tu sembri conoscermi meglio di altri, ma credìmi, c'è qualcosa che anche tu non hai ancora capito. (fine ambito personale)

Quindi fammi capire, un ragazzo prende 6 per 3 anni, magari sono 6 gonfiati ma non lo sapremo mai, sono comunque 6, poi arriva all'esame e prende 4; potrebbe essere l'emozione, potrebbe essere che aveva mal di testa, potrebbe essere che la settimana prima gli era morta la mamma o potrebbe essere che vale 4, non lo sapremo mai, quel che sappiamo è che ha sempre preso 6 per 3 anni ed ha fatto un esame di 60 minuti veramente di merda.

6+4=10; 10/2=5; 5=bocciato.

Vuoi che ti creda che tu non oseresti mai dire "e però una singola prova non può mettere in ombra 3 anni di adeguato (pur minimale) rendimento" ?

OK, ti credo, ma questo mi porta a pensare che vali meno di quel che credevo valessi.

Io quel ragazzo non lo boccerei mai, gli suggerirei di non osar mettere piede in un liceo, ma non lo boccerei.

Idem.

torniamo sempre lì .,., perchè tre anni di minimale rendimento?


Se tutto è andato come doveva la legge mi dice che sì, dato il voto di ammissione una singola prova ( una prova di esame) può mettere in ombra tre anni di rendimento. Se tutto è andato bene l'esame è una prova finale dei tre anni e se non la superi non sei pronto. Dura lex.

Ire ha scritto:Se tutto è andato come doveva la legge mi dice che sì,  dato il voto di ammissione una singola prova ( una prova di esame)  può mettere in ombra  tre anni di rendimento.   Se tutto è andato bene  l'esame è una prova finale dei tre anni e se non la superi non sei pronto.  Dura lex.  

Una delle lex più dure e perentorie è che se all'esame vieni beccata a copiare non c'è se e non c'è ma, sei una stronza e vai bocciata; aggiungo, se copi all'esame chissà che hai fatto negli anni precedenti.

Vediamo un po' cosa ne pensa il CdS

https://www.orizzontescuola.it/consiglio-stato-annulla-sentenza-del-tar-ha-copiato-durante-maturit-ma-viene-promossa/

La ragazza si è rivolta allora al Consiglio di Stato, che accoglie invece il ricorso, perché proprio all’art. 13 comma 1 è previsto che la valutazione dell’esaminando deve tenere conto del curriculum scolastico e delle competenze acquisite.

Lo Stato se ne fotte delle leggi dello Stato quindi smettila di tirarle in ballo.

Tra l'altro se all'esame si dimostra che non sei adeguato su una "somma di saperi" che si riferisce al triennio, la bocciatura ti deve riportare in prima, in seconda o in terza ?