Se chiederò domanda di trasferimento tra tre anni andrò sempre negli ambiti?

Promemoria primo messaggio :

Assunta in fase zero, quindi non con la 107, non ho fatto domanda di trasferimento interprovinciale per non finire negi ambiti...se farò domanda tra tre anni, senza deroga quindi al vincolo triennale, finirò comunque negli ambiti? o su scuola? io non sono stata assunta con la 107...grazie

Esattamente Tellina. Ma infatti proprio oggi ad una collega con i lacrimoni ho chiesto: ma quando hai deciso di sottoporti alla lotteria che cosa hai pensato? Risposta: di poter rimanere a casa grazie ai posti di potenziamento. Non aveva capito niente di niente. C'è da dire una cosa, comunque: la riforma ha fatto un gran casino, ma almeno bisogna avere l'onestá di ammettere che sin dall'inizio il patto/ricatto che hanno proposto è stato trasparente: ti assumo, ma sappi che poi dovrai produrre domanda su tutto il territorio nazionale. La verità è che molti si sono illusi che finisse alla volemose bene, modalità molto made in Italy, ma ovviamente così non è. E ora c'è da tirare le somme.
Arrubiu tu non ti sei illuso, ma moltissimi lo hanno fatto. Ma per come la penso io, la capocciata al muro subito funziona meglio. Io l'ho presa, e di brutto, è stato l'anno più lungo della mia vita, ma fra qualche giorno torno in patria, e pure con il pensiero al 9 agosto sono contenta di essermi già fatta male, anziché attendere se mi faró male oppure no.

tellina ha scritto:Lo scempio creato ha però dato, in alcuni casi regalato, il posto fisso a troppe persone perché si potesse realmente pensare e sperare in una concreta forma di protesta.
Ora tutti a criticare, a sottolineare il dramma, reale, di famiglie geograficamente sfasciate...ma quando è stato il momento di aderire o no alla fase c...i vari gugu son stati pochini a rimanere in gae...

E invece ad altri ha tolto il posto fisso e la legittima aspirazione allo stesso, rendendo precario - forse per sempre - il "ruolo". Ognuno ha fatto le proprie scelte - io giudico chi ha fatto o non ha fatta domanda - il problema è a monte.

Cerchiamo di ricostruire un po' i fatti.
Nell'autunno del 2014 era previsto che si facesse un famoso questionario, finalizzato a recepire le aspettative, le disponibilità alla mobilità in ingresso, la sostenibilità dell'intero piano di assunzioni, ecc. Sarebbe stata la cosa più razionale, in effetti Renzi e Giannini - tra settembre e ottobre - l'avevano sparata un po' grossa con l'annuncio "vuotiamo le graduatorie". Infatti, col senno del poi si è visto come è andata...

Sono invece passati mesi e mesi di vaghe promesse, con esternazioni pressoché quotidiane di scenari idilliaci per tutti gli aspiranti all'immissione in ruolo. Da novembre fino alla primavera del 2015.

A quel punto l'intero piano ha assunto pienamente i caratteri di un'operazione politica all'insegna della demagogia più pura. Il piano di assunzioni era da fare, ma bisognava anche mediare tra le tensioni interne ed esterne durante l'iter parlamentare del disegno di legge. Il tutto finalizzato a mettere in quarantena tutti i possibili ostacoli all'approvazione della legge. E così è stata introdotta la genialata della mobilità straordinaria.

Ma non bastava. Era necessario che il piano di assunzioni avesse successo. Ed ecco che ci si è inventati la "lotteria": se vuoi partecipare lo fai a scatola chiusa, ma mi assicuro di prospettarti tutti i possibili miraggi.

Quanti avrebbero fatto domanda se le regole di ingaggio fossero state BEN CHIARE fin dall'inizio? Ben pochi. Ed ecco quindi l'impianto di meccanismo ambiguo: il differimento della mobilità straordinaria all'anno successivo, la concessione del differimento della presa di servizio, il depennamento dalle graduatorie in caso di rinuncia, ecc.

Chi è stato assunto a servizio zero non aveva nulla da perdere. Ma chi è stato assunto con 10-15-20 anni di servizio era costretto a fare la domanda. Perché non farla avrebbe comportato, molto probabilmente, il rischio di stagnare in graduatoria per chissà quanti anni ancora, scavalcato da un numero indeterminato di assunti a servizio zero. Chi non ha fatto domanda, allo stato attuale trema. Perché gli scenari futuri non sono rosei.

È facile dire "le regole si sapevano dall'inizio". No, non si sapevano. Perché molte scelte sono state imposte con un vero e proprio ricatto. Perché il testo della legge 107 presentava volutamente delle ambiguità, finalizzate a fare tutti fessi e contenti.

Se devo fare dei rilievi a chi ora paventa la deportazione, non li faccio perché hanno scelto di fare la domanda. Li faccio perché nei mesi a cavallo tra il 2014 e il 2015 ha sostenuto il piano di Renzi, acclamandolo come salvatore dei precari. Allora eravamo in pochi a fare le cassandre e non si faceva altro che tacciarci di egoismo. Anche e soprattutto in questo forum. Una ferma opposizione di TUTTO il personale della scuola, sia di ruolo sia precario, avrebbe assunto un significato politico ben diverso. Il divide et impera di Renzi ha invece avuto gioco facile. Questi sono i risultati.

Concordo pienamente.

Concordo con quanto scritto da Giancarlo.
Io sono uno di "quelli" che ha partecipato alla fase C.
Magari ho una "storia" particolare: mi sono specializzato SSIS nel 2007, poi abilitazione sostegno. Fino al 2011 ho lavorato veramente poco, con poche settimane di supplenza etc, quindi ho deciso di fare altro (per mia fortuna sono anche un programmatore) e per 3 anni circa non ho lavorato a scuola, anche perchè non c'era niente, all'inizio.  Poi nel 2014 mi sono licenziato per rientrare nel giro delle supplenze annuali, ma in tre anni avevo maturato 0 punti.
Siccome sono fesso ma non troppo sto ancora mentenendo "l'altro" lavoro, ma vorrei fare l'insegnante a tempo pieno.
Ho fatto la domanda per la fase C il 14 agosto alle 13.59, e la scadenza era alle 14. Inviavo e annullavo la domanda, in modo compulsivo, mi facevo impressione da solo:)
Però non avevo troppi punti, sapevo bene a cosa andavo incontro, e la mobilità dalla Sardegna è diversa rispetto ad altre zone, per quanto lontane. Anche da un punto di vista psicologico e "culturale".
Oggi mi stavano iniziando a venire dubbi: e se non l'avessi fatta? Magari col sostegno per qualche anno avrei tirato avanti con le supplenze annuali.
Ma poi ci sono i "famosi" 36 mesi.. e come si fa?
Ho veramente pochi punti e non so se sarei disponibile ad andare in continente. Vedremo, non sono ottimista, ma vedremo.

Non credo che ce la si possa prendere con chi ha fatto la domanda: era una scelta troppo personale.
Di queste cose ce ne saranno 1000, purtroppo. Mi ricordo colleghi GAE sbraitare contro il concorso del 2012, perchè (giustamente?) c'erano prima da "smaltire" le GAE, poi hanno partecipato al concorso e sono in ruolo grazie a quello, e buon per loro. Posso contestare la non-coerenza, ma non l'avere partecipato. Ognuno si fa i suoi conti.
Sono sincero: non credo alle campagne di boicottaggio "analitiche", su queste cose.
Le risposte a queste riforme per me non possono (e forse non devono) essere dei singoli, devono essere collettive, e politiche. Certo, non sembra il periodo storico adatto, ma rimango della mia idea. Una cosa così non si boicotta non partecipando, perchè è impensabile che in massa non si partecipi, c'era pur sempre un posto di lavoro statale a tempo indeterminato e, come detto prima, ognuno conosce il suo.
Diverso il discorso per il boicottaggio su altri fronti (i premi "di merito" che stanno arrivando in questi giorni, per esempio, o il rifiutare ore eccedenti, corsi di recupero, invalsi etc). Lì si può lavorare a livello di scuola, seppur in un contesto di contestazione diffusa, la vedo in modo diverso (ma magari è una mia pia illusione).

Ho passato settimane e mesi a spiegare a colleghi e colleghe che la riforma era una cagata pazzesca, che non aveva senso essere ottimisti, magari qualcuno si è svegliato dall'ipnosi, spero prima di sbruncare male (per i non sardofoni: sbruncare = sbattere il muso).
Saranno due lunghi mesi fino ad agosto, attendo per ora con ansia le regole per AP e utilizzazioni e poi si vedrà quanto salirà l'ansia ai primi di agosto.

Chiedo scusa per il post a tipo "autocoscienza":)