Prova scritta del "Concorso a cattedra 2016": che cosa c'è che non va?

Promemoria primo messaggio :

In questo forum moltissimi candidati che hanno risposto alle otto domande della prova scritta hanno rilevato che, secondo la loro constatazione, alcune modalità con cui è stata predisposta la prova non erano molto adatte a selezionare buoni docenti.

Visto che si tratta di un argomento del quale si è discusso a lungo e in maniera piuttosto vivace nei vari thread, in questo vogliamo stilare, iniziando dalle cose più importanti, un elenco in cui ognuno indica quello che, secondo lui, doveva essere evitato nella disposizione della prova scritta, adducendone le ragioni. Alla fine della lista chi vuole può inserire ulteriori commenti e considerazioni varie.

Dunque ognuno farà la sua lista, numerandola e adducendo, al tempo stesso, le proprie ragioni: è importante che la lista sia presentata in maniera chiara, schematica, ordinata, in modo da facilitare la lettura e il confronto. Nel corso della discussione ci confronteremo e cercheremo di individuare un elenco comune, sul quale possiamo essere tutti d'accordo.

@margherita83

Non so se sei d'accordo, ma penso che il problema fondamentale sia stato questo: anche chi aveva più esperienza dei giovani candidati, e quindi ben disposto verso le domande relative alla didattica (cioè quelle di carattere "pratico") e, oltre a questo, aveva una buona preparazione nella seconda lingua, si è trovato svantaggiato a causa delle caratteristiche strutturali della prova scritta (cioè i sei punti che ho elencato). Quindi non penso che sia solo una questione di "taglio" dato alle domande. Inoltre, nelle pagine di questo forum, ho sempre sostenuto che non sia possibile una valutazione oggettiva sulla scelta delle metodologie didattiche che si vogliono adottare, dal momento che quello che è ottimo per uno, è mediocre per un altro.

Frammento_Adespoto ha scritto:@margherita83

anche chi aveva più esperienza dei giovani candidati, e quindi ben disposto verso le domande relative alla didattica (cioè quelle di carattere "pratico") e, oltre a questo, aveva una buona preparazione nella seconda lingua, si è trovato svantaggiato a causa delle caratteristiche strutturali della prova scritta (cioè i sei punti che ho elencato).

si su questo sono d'accordo!


però sicuramente si sono trovati meglio rispetto a chi ha poche ore di supplenza o è arrugginito con la seconda lingua!

@B.u.m. @catiusciagr
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Comunque anche quello che avete segnalato merita senz'altro di essere preso in considerazione: le osservazioni che avete fatto le inserirei nel punto 1, perché sono strettamente correlate al fattore tempo.

Stavo leggendo un articolo, non dirò però l'argomento che trattava... non è attinente al topic.
Comunque ho trovato questa frase che riassume bene secondo me le problematiche relative al concorso (non solo per lo scritto, ma anche per l'organizzazione): "la rapidità può essere un valore molto ambivalente: alle volte può significare essere effimeri"

Personalmente, tra il punto 3 e il punto 4, aggiungerei l'impossibilità di sottolineare, evidenziare e/o cerchiare parole-chiave, frasi significative e/o passi, fare note a margine, per favorire la schematizzazione mentale, la comprensione e l'interpretazione dei brani in lingua straniera: piuttosto insensato, visto che sono anche queste le metodologie che si insegnano ai propri studenti a scuola per leggere e capire i testi scritti... tra l'altro, sarebbe stato utile anche poter scarabocchiare qualcosa vicino alle opzioni di risposta...

aquilegia ha scritto:Personalmente, tra il punto 3 e il punto 4, aggiungerei l'impossibilità di sottolineare, evidenziare e/o cerchiare parole-chiave, frasi significative e/o passi, fare note a margine, per favorire la schematizzazione mentale, la comprensione e l'interpretazione dei brani in lingua straniera: piuttosto insensato, visto che sono anche queste le metodologie che si insegnano ai propri studenti a scuola per leggere e capire i testi scritti... tra l'altro, sarebbe stato utile anche poter scarabocchiare qualcosa vicino alle opzioni di risposta...

d'accordissimo!!!

SE arriverò all'orale senz'altro farò presente alla commissione che mai farei fare ai miei studenti una prova analoga a quelle fatte da noi. Quanto di più contrario ad ogni fondamento di didattica si possa immaginare.

Aggiungo solo un'altra nota.
PErché, a quasi un mese dalla fine, i testi delle prove non sono ancora usciti ufficialmente? Segreto di Stato? Temono il pernacchione collettivo?

Avete letto?
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Le correzioni sono fatte con superficialità... per le commissioni basta concludere!
Finite le correzioni non sarebbe meglio dedicare almeno un'ora per controllare di non aver fatto errori? Tutto questo rende bene l'idea dei metodi approssimativi che stanno regnando in questo concorso...

Ma la ministra nel frattempo che la teniamo a fare? Non penserà che non è affare suo????

il carattere nozionistico è stato abbandonato perché, in teoria, i candidati erano già stati selezionati sulla parte disciplinare nelle prove d'ingresso nel TFA. Ripetere prove simili avrebbe generato comunque malcontento e critiche. Credo che qualunque selezione possa accontentare o scontentare l'uno o l'altro e che possa essere migliorabile su vari aspetti.

Rimane il fatto che le prove sono state fatte, una selezione anche...con dubbi, malcontento, opinioni discordanti, criticità, ma niente è perfetto e tutto è migliorabile. Sempre, in qualunque caso, figuriamoci in un concorso.

Segnalo un articolo pubblicato oggi su Orizzonte Scuola, nel quale vengono fatte alcune osservazioni sull'impostazione con cui è stata concepita la prova scritta:

Concorso a cattedra, Viti: uno sbaglio, prove congegnate per bocciare. Salvare abilitati con il piano B
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Vi segnalo quest'articolo molto interessante pubblicato oggi, 8 settembre, su Orizzonte Scuola:

Concorso scuola docenti: “Quesiti complessi e poco tempo a disposizione”. È falso!
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Il problema principale, secondo Bruno Dagnini, sarebbe non tanto la complessità e il poco tempo a disposizione, ma l'impostazione data alle domande. Vi consiglio di leggerlo interamente.

Sull'articolo che ho citato è stato aperto anche un thread:

Concorso scuola docenti: “Quesiti complessi e poco tempo a disposizione”. È falso!
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Articolo molto interessante, che mi trova assolutamente d'accordo.
L'analisi della domanda di lettere apre veramente gli occhi sul clamoroso pressappochismo con cui sono state costruite le prove.

Ecco quello che non è andato nel concorso, e Dagnini lo espone in modo eccellente, con rigore metodologico e stile impagabile.

E' stato davero un piacere leggerlo!