assenze alunno

Promemoria primo messaggio :

Ho un alunno in primaria che ha superato il numero di assenze consentite, le quali sono state sempre giustificate dai genitori. Abbiamo comunque molte verifiche. Vorrei sapere, proprio in virtù delle prove fatte, in base a quale normativa possiamo scrivere sul verbale dello scrutinio che lo promuoviamo. Grazie.

Se si vuole derogare evidentemente non si intende bocciare nonostante queste "diverse insufficienze", altrimenti non ha senso.
In ogni caso la richiesta deve essere giustificata al collegio dal consiglio di classe, in base ai criteri deliberati

@melia ha scritto:I nai che ho avuto io erano soprattutto figli di donne single dell’Est Europa e tutti durante l’estate tornavano a casa. Solo dopo aver raggiunto una certa stabilità restano in Italia anche d’estate. A quel punto non sono più nai e non hanno più problemi di lingua.

non sono più nai dopo il primo anno di permanenza, si fanno quindi una sola estate fuori.

Questo non mi pare l'anno per fare rientro in Europa dell'Est e comunque un discorso del genere può andare bene pressochè esclusivamente per i comunitari o comunque europei (che tra gli alunni nai sono quelli meno numerosi).

I miei alunni filippini non hanno mai visto il paese di origine, i nai erano i loro genitori, che comunque una volta partiti sono rientrati una o due volte in dieci anni, lo stesso vale per cinesi, indiani e extracomunitari in genere... Passare l'estate in Perù e rientro non è pratica diffusa tra gli immigrati, col Covid ne dubito fortemente

Credo che abitiamo in zone d'Italia con una connotazione fortemente diversa di immigrati. In città forse ci sono anche molti filippini, ma in campagna non ci sono domestici, in maggioranza abbiamo badanti che sono quasi esclusivamente moldave, ucraine e rumene (anzi moldave che hanno ottenuto la cittadinanza rumena). Queste arrivano con un figlio che d'estate torna dai nonni o dal padre. Magari ci torna anche nei periodi di vacanza più brevi, per cui il primo anno è nai, ma anche il secondo lo resta quasi.
Pensa che lo scorso anno avevamo un paio di studenti cinesi che nelle vacanze di carnevale sono andati da dei cugini, credo in Ungheria, non hanno potuto tornare per via della pandemia e hanno completato l'anno scolastico in DaD da lì. Parlavano italiano solo nelle lezioni a distanza, di certo non comunicavano in italiano con i parenti.

lucetta10 ha scritto:

La badessa ha scritto:...se non fosse che spesso i nai in estate tornano al loro Paese, e spesso da Marocco, Perù ecc tornano poi solo a settembre inoltrato

Come no... Soprattutto Perù... Col covid poi sono sempre in giro per tratte intercontinentali.

I nai in particolare sono dotati di grande mobilità estiva, ad agosto le città si svuotano di stranieri, soprattutto quelli neoarrivati

Non saprei, a natale un nai è andato in Marocco e non è tornato a gennaio, non si sa se per blocco dei voli o altri motivi perché la mamma non parla italiano. Abbiamo attivato dad per lui, è tornato a inizio marzo dopo i giorni di quarantena in italia..in passato molti nai sono arrivati a scuola dopo l estate addirittura dopo di me, che prendo servizio verso la metà di settembre

La badessa ha scritto:

lucetta10 ha scritto:

La badessa ha scritto:...se non fosse che spesso i nai in estate tornano al loro Paese, e spesso da Marocco, Perù ecc tornano poi solo a settembre inoltrato

Come no... Soprattutto Perù... Col covid poi sono sempre in giro per tratte intercontinentali.

I nai in particolare sono dotati di grande mobilità estiva, ad agosto le città si svuotano di stranieri, soprattutto quelli neoarrivati

Non saprei, a natale un nai è andato in Marocco e non è tornato a gennaio, non si sa se per blocco dei voli o altri motivi perché la mamma non parla italiano. Abbiamo attivato dad per lui, è tornato a inizio marzo dopo i giorni di quarantena in italia..in passato molti nai sono arrivati a scuola dopo l estate addirittura dopo di me, che prendo servizio verso la metà di settembre

i nai sono i neoarrivati, se arrivano dopo di te a settembre evidentemente arrivano dopo di te in Italia (e se è per questo arrivano anche a gennaio, febbraio, marzo... ma non perchè rientrano dalle ferie), altrimenti sono arrivati l'anno prima e non sono nai

@melia ha scritto:Credo che abitiamo in zone d'Italia con una connotazione fortemente diversa di immigrati. In città forse ci sono anche molti filippini, ma in campagna non ci sono domestici, in maggioranza abbiamo badanti che sono quasi esclusivamente moldave, ucraine e rumene (anzi moldave che hanno ottenuto la cittadinanza rumena). Queste arrivano con un figlio che d'estate torna dai nonni o dal padre. Magari ci torna anche nei periodi di vacanza più brevi, per cui il primo anno è nai, ma anche il secondo lo resta quasi.
Pensa che lo scorso anno avevamo un paio di studenti cinesi che nelle vacanze di carnevale sono andati da dei cugini, credo in Ungheria, non hanno potuto tornare per via della pandemia e hanno completato l'anno scolastico in DaD da lì. Parlavano italiano solo nelle lezioni a distanza, di certo non comunicavano in italiano con i parenti.

La campagna è piena di braccianti stranieri che per lo più vengono dall'Asia e dall'Africa. Ho lavorato sul litorale e lì ci sono grandi comunità di indiani, per esempio.
Direi che l differenza sta nel grado di scuola. Mentre sono nell'obbligo arrivano a scuola tutti per forza, alle superiori arrivano solo alcuni, pochi, e provengono con molta più facilità da paesi con alfabetizzazione migliore, quindi i paesi dell'Est Europa più di quelli da Asia, Africa e America Latina (che sono però facilitati dallo spagnolo come lingua madre).
I nostri alunni cinesi, d'estate, frequentano la scuola cinese a Roma per non perdere la L1 oppure si vedono nelle attività dei genitori tutta l'estate (e nemmeno lì parlano in italiano)

herman il lattoniere ha scritto:Prima di ricercare affannosamente leggi bisogna capire se nell'interesse dell'alunno c'è più una bocciatura,

Ma il quesito non era di cercare la legge affannosamente per attuare una o l'altra scelta; era quella di aver già deciso e voler avallare quella scelta riportando la normativa. Peccato che non esista, così pare, e dunque bisogna solo indicare quella che risulta una scelta operata in autonomia a tutti gli effetti.

Vi ringrazio. Per quanto riguarda gli stranieri neoarrivati in uno dei tanti convegni a cui ho partecipato per via del master in Italianistica posso dire che all'alunno straniero bisogna concedere tre anni per la conoscenza dell'italiano e avviare nel contempo la mediazione linguistico culturale, e redarre, in quanto alunno con bes, un PDP.

bucaneve ha scritto:Vi ringrazio. Per quanto riguarda gli stranieri neoarrivati in uno dei tanti convegni a cui ho partecipato per via del master in Italianistica posso dire che all'alunno straniero bisogna concedere tre anni per la conoscenza dell'italiano e avviare nel contempo la mediazione linguistico culturale, e redarre, in quanto alunno con bes, un PDP.

Dove hai letto dei tre anni?

Le linee guida del miur del 2014, le ultime, parlano di un anno e le circolari successive raccomandano di non prolungare l'uso dei piani individualizzati oltre lo stretto necessario.
Le norme sui bes poi sono chiare: agli esami di stato non si possono riconoscere misure dispensative e compensative, e dopo tre anni un alunno di scuola media ha l'esame

Le ultime linee guida parlano di aluni mesi per la comunicazione di base e di"tempi lunghi" per la lingua di studio. Il piano personalizzato per l'alunno straniero non prevede strumenti compensativi, ma strategie idonee per facilitare l'apprendimento dell'italiano L2. Credo che, come sempre, sarà la scuola reale, formata da Dirigenti e docenti responsabili, a dover affrontare i problemi generati da una normativa inadeguata rispetto alla realtà scolastica quotidianamente vissuta. Si tratta di ribadire la validità della proposta dei percorsi personali e di assumere decisioni istituzionali conseguenti.
" Il collegio docenti definisce, in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri, il necessario adattamento dei programmi di insegnamento; allo scopo possono essere adottati specifici interventi individualizzati o per gruppi di alunni, per facilitare l’apprendimento della lingua italiana ..."DPR 31 agosto 1999, n. 394 art. 45, è questa la legge a cui bisogna fare riferimento. Per quanto il riguarda quello che ho scritto, si tratta di convegni e di quanto veniva riportato dai relatori per l'acquisizione della lingua nei suoi vari aspetti.