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Messaggio Da peadp Gio Gen 16, 2020 7:36 am

Le università ormai lo fanno quasi tutte e non ci vedo nulla di male. Di solito un ragazzo prima di iscriversi online all'esame deve rispondere a un questionario ovviamente anonimo, su temi come la puntualità e la disponibilità del docente ma anche la chiarezza espositiva o l'adeguatezza delle aule o dei libri di testo.I risultati del singolo docente li vede solo il direttore, oltre all'interessato ovviamente. Alla fine ne emerge una relazione su luci e ombre della didattica in cui però non si fanno nomi. Io in classi del triennio talvolta lo faccio ma sugli argomenti trattati.

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Messaggio Da macro Gio Gen 16, 2020 1:56 pm

[quote="lucetta10"]
No, con questo tassista non siamo proprio d'accordo.
Non si parla di penale ma di disciplinare, che sono due piani ben diversi.
Bestemmiare durante il lavoro è materia di disciplina, non significa che non sappia guidare l'automobile ma che tiene un comportamento non consono che lo rende inadatto al ruolo per ragioni disciplinari. [/quote]

A me bastano questi esempi per intendere la situazione. Per me una professione è fatta da molti aspetti e quindi ritengo che venga valutato tutto.
Comunque il nostro tassista non sa le vie della propria città o anche solo i cartelli stradali (e qui finalmente incrocio il tuo modo di pensare).
Chi valuta il suo operato?
Sicuramente lo farà il cliente che vedrà di non farselo più rifilare dalla centrale del radiotaxi. Sicuramente può farlo anche un commissario che sale in macchina facendo finta di essere un cliente.
Il nostro tassista potrebbe intelligentemente e onestamente autovalutarsi, capendo che non si possono fare mille giri per portare a destinazione un cliente ignaro ( ovviamente se non vuoi guadagnare sul tassametro).
La valutazione comunque esiste, e non può essere che, siccome il tassista ha passato un esame all'inizio del suo "mandato", non debba essere più valutato (per esempio un insegnante è seriamente a rischio burn-out nella sua carriera: chi lo valuta, se non è in grado di capirlo?)
Non può essere che un insegnante sia a posto con se stesso solo perchè conosce la propria materia. Chiunque è in una situazione di trasmissione (relazione/collaborazione) deve avere altre qualità che non si imparano per forza all'interno del percorso scolastico; casualmente si possono imparare per vari motivi anche nella propria vita, ma se auspicate vanno comunque certificate da qualcuno (in questo la scuola italiana si è sempre astenuta dal farlo...Si augura che ci siano, ma poi incrocia le dita e basta.)
Un insegnante che dà 40 pagine da studiare senza proferire verbo, che legge il giornale dopo aver dato l'esercizio, che arriva impreparato sulla lezione, che è negazionista (di qualsiasi cosa), che fa battute sulla "mise" delle alunne, che non è aggiornato (non si sa bene su cosa), che prende lucciole per lanterne, che ha simpatie per questo o per quell'alunno, ma che tuttavia ha passato brillantemente il concorso perchè gli han chiesto l'infinito di leopardi o il minimo comune multiplo tra 4 numeri, chi lo valuta nel cammino del suo percorso?
A mio avviso non doveva neanche essere promosso, ma si capisce benissimo che molte cose non si possono sapere ancor prima che questo cominci a lavorare (ancor meno se neanche le si domanda)
Non faccio una difesa d'ufficio della mia categoria perchè poi, come cittadino qualunque, devo difendermi da tutte le altre categorie che cercheranno di fare altrettanto (molti tassisti hanno difeso il tassista citato).
Le regole devono valere per tutti anche se, in certi casi, è molto più difficile individuarle e e farle rispettare.

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Messaggio Da sempreconfusa1 Gio Gen 16, 2020 11:32 pm

Se mi dovesse valutare uno dei miei alunni, penso che non ci sarebbe via di mezzo: mi andrebbe o molto bene o molto male. Mancherebbe di certo il criterio dell'oggettività.
Ma poi, non ci lamentiamo spesso del fatto che la scuola assomiglia sempre più a una azienda, con un ds premuroso e super attento alle esigenze "dell'utenza"? Ecco. ci siamo.

Come finale comico, mi viene in mente un pensierino su carta, anonimo, che ho letto di recente.
Gli alunni delle varie classi (di terza e di seconda) in fase di accoglienza durante le visite da parte dei più piccoli, sono stati invitati ad esprimersi sulle esperienze passate e sulle aspettative future. In uno di questi, la frase che mi ha fatto ridacchiare per circa una settimana, dopo averla letta:

aspettative: io mi aspettavo di ripetere l'anno.


Ultima modifica di sempreconfusa1 il Gio Gen 16, 2020 11:43 pm - modificato 1 volta.
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Messaggio Da herman il lattoniere Ven Gen 17, 2020 11:12 am

Personalmente sono convinto che il 75% dei docenti adempia bene ai propri doveri professionali, contrattuali e deontologici, un 20% vi adempia ancora meglio della media e che ci sia un 5% di colleghi il cui operato è censurabile, fatta la tara alle normali beghe di bottega e agli errori che tutti noi commettiamo quotidianamente.

Quando il governo Renzi ha tentato di inserire nella legge sulla buona scuola delle forme mascherate di valutazione dei docenti, come il famoso bonus di merito, si è anteposta la scusa di stanare quel 5% di docenti inadeguati (peraltro stanabilissimi utilizzando le leggi già esistenti) per tentare di assoggettare il restante 95%. L'operazione è fallita non solo per le resistenze corporative di categoria (se la nostra può chiamarsi categoria) e quelle dei sindacati, ma perché siamo ancora tutelati dalla costituzione e dalla libertà di insegnamento in essa prevista.

Comunque: facciamo finta che quel 5% di colleghi inadeguati siano il Problema della scuola, con la P maiuscola (ed evidentemente non è vero).

Primo quesito: quali sono le loro principali inadempienze di questa (per me) esigua minoranza di docenti? Per quel che vedo io: scarsa conoscenza delle basi disciplinari e dei codici di comportamento e delle norme scolastiche; scarso zelo nel lavoro extra-classe di preparazione della lezione; ritardi nelle correzioni delle verifiche; scarsa trasparenza e arbitrarietà nella valutazione; scarsa motivazione e scarso distacco emotivo; comportamenti inidonei in classe (parolacce, menefreghismo, offese nei confronti degli studenti ecc.); assenze continue e ingiustificate. Per molti di questi comportamenti sono già previste sanzioni disciplinari, che basterebbe applicare. Un discorso a parte va fatto per il "non saper tenere la classe", accusa ricorrente nei confronti di docenti inesperti o "bruciati" che però omette qualsiasi considerazione sul comportamento degli alunni e sullo stato di stress al quale viene sottoposto quotidianamente un docente.

Secondo quesito: come migliorare l'efficacia dei docenti, inadeguati e non? Lo strumento principale dovrebbe essere la formazione del docente, sulla materia e sulla gestione delle classi, che però purtroppo in questo momento non sembra essere particolarmente focalizzata su una reale utilità all'insegnante. Il sistema sanzionatorio già esiste, ma raramente viene applicato. Il sistema di incentivi proposto dalla buona scuola si basava su un riconoscimento di carattere economico per i docenti meritevoli ed è miseramente affondato per l'impossibilità di riconoscere un docente davvero meritevole e distinguerlo da uno che fa semplicemente il proprio dovere, come previsto da contratto. Inoltre la molla economica, che nella 107 sembrava prevalente, copre solo una piccola parte della motivazione del docente che forse preferirebbe un riconoscimento di dignità sociale e professionale a una semplice mancetta.

Sarebbe invece più utile, a mio modesto avviso, un ripristino della pratica delle ispezioni, magari legati a scatti di carriera economicamente rilevanti (come in Francia) o a corsi di formazione mirati a migliorare l'efficacia didattica per docenti problematici e non, come avviene in altri paesi. Troverei anche opportuno, come già affermato, che superato il concorso ogni futuro docente potesse beneficiare di una vera formazione, non solo teorica ma anche pratica, che gli dia le basi del mestiere; sicuramente lo preferirei all'attuale formazione indire o all'obbligo di acquisire dei crediti formativi di tipo teorico prima del concorso. Inoltre sarebbe opportuno che si istituissero dei sistemi per la tutela della salute psichica dei docenti, spesso provata dalla difficoltà di affrontare da soli alunni, genitori e una burocrazia asfissiante (le statistiche sul burn-out le conosciamo tutti, grazie anche al lavoro di sensibilizzazione svolto da Vittorio Lodolo D'Oria).

Non è un caso che i discorsi sulla valutazione degli insegnanti vengono proposti da docenti che si sentono particolarmente più bravi di colleghi che giudicano inadeguati, e che vorrebbero punire nel portafoglio e nell'orgoglio per acquisire vantaggi economici e di carriera che pensano di meritare. Insomma da quegli insegnanti che trovano ingiusto vedere propri colleghi "meno bravi" prendere il loro stesso stipendio. Questi colleghi dimenticano che la scuola oggi si basa sulla cooperazione e regge solo grazie all'impegno volontario degli insegnanti, sorretto da relazioni corrette, paritari e solidali tra i colleghi, che superano anche inevitabili screzi. Come è stato già detto nel 2015, creare insegnanti di serie A e insegnanti di serie B vuol dire dividere gli insegnanti, metterli l'uno contro l'altro, metterli in competizione tra di loro e minare lo spirito cooperativo che deve esserci.

P.S.: per motivi STRUTTURALI quanto ho affermato sopra non si applica al sostegno


Ultima modifica di herman il lattoniere il Dom Gen 19, 2020 5:53 am - modificato 2 volte.

herman il lattoniere

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Messaggio Da macro Sab Gen 18, 2020 4:00 pm

[quote="lucetta10"]
"e no! non incroci per nulla il mio modo di pensare "
--> cioè? Non ritieni valutabile neanche se un tassista conosce le strade o i segnali stradali? E' a quello che mi riferivo....

"Questa visione olistica del "valutiamo tutto" è un approccio poco scientifico (indispensabile in materia di valutazione) ma molto approssimativo e impressionistico, tanto per tirare dentro tutto e non fare chiarezza su nulla"
--> Vediamo se l'olista sa entrare anche nel dettaglio...

"Cerchiamo di capirci, vado per punti per fare chiarezza:"  ---> [ti quoto]

-->(tra le virgolette quello che hai scritto tu. Dopo la freccia, quello che dico io)

"la scuola è un servizio pubblico dello stato ed è dell'obbligo, il tassista è un lavoratore autonomo che presta un servizio "a chiamata" (non ha nessunissimo "mandato", ma una licenza, revocabile, che è cosa decisamente diversa da un'abilitazione e da un concorso pubblico, e da un licenziamento)"

--> Sono due cose altamente comparabili perchè io parlo di valutazione e non di qualità del lavoro, caratteristiche del lavoro, caratteristiche delle abilitazioni, ecc. La valutazione è assolutamente trasversale, tanto che io cito pure le piante per quanto riguarda la possibilità di farlo


"il giorno in cui alle "mamme" sarà concesso di chiedere un insegnante in segreteria [..] sarebbe finalmente compiuta la demolizione della scuola pubblica. "

-->ad una mamma è già permesso di scegliere. Se non gli vai bene tu come insegnante, va in altra scuola (triste doverlo fare). Se ritengo il servizio di taxi inadeguato, prendo il pullman, la bici, Uber, ecc. Faccio le valutazioni e ...scelgo.


"NESSUNO valuta il tassista, a meno che per valutazione non vogliamo addirittura intendere il gradimento del cliente".
-->Esatto, questa è valutazione; il gradimento nasce da una valutazione che è il confronto fra un elemento standard  (aspettativa) ed un elemento agìto.  Se poi la categoria non ha ancora attivato un sistema di valutazione, è meglio che si sbrighi perchè di fronte alle stupidaggini di qualcuno ci vanno di mezzo tutti.


"Io ho frequentato la ssis e la percentuale maggioritaria degli insegnamenti impartiti non riguardava la disciplina di insegnamento, lo stesso dirà chi ha fatto il tfa, per i concorsi ormai la prova orale consiste nel preparare una lezione, e i contenuti non sono certo l'aspetto più considerato. Tutto ultracertificato."
--> Io parlo di una valutazione  continua (ma meglio di capacità autovalutativa continua) e sottolineo che non basta quella iniziale. Non basta aver la patente (fatto iniziale)per essere un buon tassista. Non basta aver comprato la licenza (fatto iniziale) per essere un buon tassista.

"Mi auguro che non si voglia alludere al fatto che servirebbe una valutazione del "carisma", dello "charme", dell'"empatia", della capacità di adescamento, prossemica e mimica facciale... Se poi le può acquisire  anche con la briscola tra amici, di cosa parliamo? Di innatismo? Di talento? Cosa c'entra con la valutazione professionale?"
-->A parità di conoscenze disciplinari, chi ha più charme, empatia, carisma, viene preferito (ma magari nella freddezza delle votazioni non emerge). Ovviamente sono attitudini che devono essere spese per il miglioramento del rapporto professionale, non per l'abuso.

"Il burn out: trattasi di malattia, non oggetto dunque di valutazione delle capacità professionali, ma semmai di diagnosi medica. "
-->E' chiaro che non c'entra con le capacità professionali, ma queste risentono di ciò che sta intorno alla persona. Se è una malattia invalidante, salta la capacità professionale. E il capire che siamo dalle parti di una difficoltà è un gesto di valutazione (o autovalutazione) (confronto fra un elemento standard  (aspettativa) ed un elemento agìto).


"Se il poveretto "non è in grado di capirlo", la segnalazione spetta al DS, la valutazione al medico (o vogliamo fare anche le diagnosi valutative?)"
-->In base a che cosa il DS fa la segnalazione? La sua è sempre una valutazione! Prima fa la misurazione (conta ad es. quanti genitori vengono a protestare) poi fa una valutazione (confronto fra un elemento standard  (aspettativa) ed un elemento agìto). A questo punto consiglia o impone all'insegnante  (o al lavoratore perché il problema non ce l'ha solo l'insegnante) di andare da un medico, che a sua volta farà delle valutazioni, questa volta di tipo medico (che sono considerate generalmente più importanti rispetto a quelle del DS.)

"Un insegnante che dà 40 pagine da studiare senza proferire verbo, che legge il giornale dopo aver dato l'esercizio, che arriva impreparato sulla lezione, che è negazionista (di qualsiasi cosa), che fa battute sulla "mise" delle alunne, che non è aggiornato (non si sa bene su cosa), che prende lucciole per lanterne, che ha simpatie per questo o per quell'alunno, ma che tuttavia ha passato brillantemente il concorso perchè gli han chiesto l'infinito di leopardi o il minimo comune multiplo tra 4 numeri, chi lo valuta nel cammino del suo percorso?"
Questi sono tutti casi da procedimento disciplinare, la risposta è: il DS, che ha potere di avviare ispezioni e l'obbligo di comminare sanzioni e segnalare per sanzioni superiori.
-->In base a che cosa il DS fa la segnalazione? La sua è sempre una valutazione! Prima fa la misurazione (conta, ad es. quante volte vengono a protestare colleghi antinegazionisti, genitori, alunne con la minigonna (!), bidelli) poi fa una valutazione (confronto fra un elemento standard  (aspettativa) ed un elemento agìto). A quel punto parte il procedimento disciplinare.


"E comunque ancora non capisco quali regole valgano per il tassista e non per il prof..."
--> chissà se riuscirò a fartelo capire  il mio punto di vista.

"Intendi la valutazione come una punizione per la categoria, la chiave in cui la politica l'ha presentata negli ultimi anni (significativamente senza mai farla), facendo intendere che ci fosse chissà cosa da coprire, e non da far emergere lavoro sotterraneo e preparazione senza corrispettivo stipendiale; mentre io la caldeggio per distinguere finalmente una carriera e dei ruoli differenziati tra gli insegnanti, con corrispettivo economico.
La valutazione non serve per stanare gli inadempienti (che nella scuola sono anche pochi checchè si chiacchieri), per quello ci sono tutti gli strumenti in mano a qualunque servizio pubblico (non funziona? Si faccia funzionare! La colpa non è certo dei docenti, ma di chi non si assume le proprie responsabilità) ma per valorizzare le tante eccellenze che esistono, qui sta la tua stortura di fondo"
--> Ma io la valutazione non la chiedo solo per gli insegnanti. Chiedo che il senso della valutazione sia così tanto diffuso che poi non ci debbano essere neanche le commissioni di valutazione!(un aspetto molto problematico nelle società umane quello dei probiviri e le commissioni di valutazione)
Come persone facciamo una/due valutazioni al secondo. Tu adesso, mentre stai leggendo queste mie righe, ne ha sotto controllo quattro o cinque (fa caldo? C'è abbastanza luce? c'è qualche odore particolare? E' comoda la mia seduta?) In base alle risposte che ti dai , ti comporterai di conseguenza  e, ad esempio,  andrai a togliere l'arrosto che è sul fuoco perchè si sente benissimo che sta bruciando...
In ambito professionale la cosa è più complessa perchè è... professionale , cioè riguarda un'attività sicuramente rivolta ad altri. Se i parametri del tuo lavoro non li hai sotto controllo tu, è meglio che qualcun'altro se ne occupi (il rilevatore elettronico di fumo potrebbe essere scattato per colpa dell'arrosto che si stava affumicando...)
Io in questa sede parlo della valutazione degli insegnanti, ma la citerei per qualsiasi altro caso. Non sono un Ds sotto mentite spoglie che vuol fare il pelo e contro pelo a qualche sottoposto in questo forum radunatosi.
Sono una persona qualsiasi che , come ho già detto, non ama le difese di ufficio. Se c'è bisogno di fare le pulci anche alla mia categoria  le faccio, perchè per me due più due fa sempre quattro. A me danno molto fastidio i colleghi che quando ragionano da genitori per i loro figli mandano a quel paese la categoria insegnante ( e invocano valutazione dei comportamenti e dei saperi), mentre la difendono se ritornano nell'alveo della loro professione. Càpita eccome! Pessima la società che produce persone di questo tipo.
La valutazione comunque, se lo si è capito, non è assolutamente uno strumento che spetta solo agli insegnanti (e a pochi altri). Siccome chiunque è nelle condizioni di operare valutazione, anche gli insegnanti si devono sentire continuamente valutati (meglio però se lo sanno fare da soli).
In una società positiva va cresciuto il clima di fiducia e scambio delle opinioni. Tu ed io come insegnanti siamo sicuramente valutati (le valutazioni negative probabilmente restano fuori dai cancelli della scuola, sono nelle chat di wApp, nei corridoi della scuola o nell'ufficio del Ds). Che tristezza però questo circolare di valutazioni che rimanendo a mezz'aria non permettono neanche all'interessato di difendersi o migliorare. La valutazione ci circonda e quella meno importante rischia di essere quella che teniamo dentro un quadro appeso al muro...

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Messaggio Da macro Sab Gen 18, 2020 4:05 pm

[quote="Dolciniano"]Ma dai!!!! Ancora la storiella del prof che legge il giornale in classe!!! Nel 2020 magari guarda lo smartphone.
Ancora si tirano fuori vetusti e patetici luoghi comuni come questo? :)))  roba più vecchia di Lascia o raddoppia!!!!  E il tassista che non conosce le strade!! Ma chi è Abatantuono sul suo taxi Fiat 124 o cala' in taxi driver? Ahah..[/quote]

Grazie per il contributo al dibattito

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Messaggio Da herman il lattoniere Dom Gen 19, 2020 6:01 am

Per me è inutile parlare con Macro, già solo il fatto di tirare in ballo le piante o paragonare l'insegnamento alla guida del taxi la dice lunga sulla sua capacità di comprensione del reale e sul rispetto per la categoria degli insegnanti (e anche di quella dei tassisti, e forse anche delle piante)
Macro sta dall'altra parte della barricata, quella del liberismo, dell'efficientismo di maniera, della colpevolizzazione e del controllo dei lavoratori ecc. ecc.
Visto che da quella parte della barricata ci sono i padroni del vapore, invece di colpevolizzare e premiare/punire i docenti lavorasse per una scuola con maggiori risorse economiche e umane, meglio organizzata, con sedi in buono stato e obiettivi democratici.

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Messaggio Da macro Mar Gen 21, 2020 12:17 am

herman il lattoniere dice:
"Personalmente sono convinto che il 75% dei docenti adempia bene ai propri doveri professionali, contrattuali e deontologici, un 20% vi adempia ancora meglio della media e che ci sia un 5% di colleghi il cui operato è censurabile, fatta la tara alle normali beghe di bottega e agli errori che tutti noi commettiamo quotidianamente.
Quando il governo Renzi ha tentato di inserire nella legge sulla buona scuola delle forme mascherate di valutazione dei docenti, come il famoso bonus di merito, si è anteposta la scusa di stanare quel 5% di docenti inadeguati (peraltro stanabilissimi utilizzando le leggi già esistenti) per tentare di assoggettare il restante 95%. L'operazione è fallita non solo per le resistenze corporative di categoria (se la nostra può chiamarsi categoria) e quelle dei sindacati, ma perché siamo ancora tutelati dalla costituzione e dalla libertà di insegnamento in essa prevista.
Comunque: facciamo finta che quel 5% di colleghi inadeguati siano il Problema della scuola, con la P maiuscola (ed evidentemente non è vero).

dopo la freccia dico io ---> Bene, fai un atto di valutazione che però non si appoggia a nessun dato scientificamente accertato. Come puoi mettere dei numeri così a casaccio? Ci lamentiamo di come potrebbero valutare gli alunni i loro insegnanti e poi noi facciamo semplicemente delle ipotesi. Questi pensieri sono legati sicuramente alla tua esperienza personale. E' un'esperienza attendibile? E' media nella realtà itaiana? Rimane il problema di come VALUTIAMO quel 5% di inadatti. O perchè non li VALUTIAMO. Perchè (le cosiddette) leggi già esistenti non vengono usate? Le resistenze corporative di categoria e i sindacati sono contrari alla valutazione? Quindi la valutazione da qualche parte esiste?

herman il lattoniere dice:
Primo quesito: quali sono le loro principali inadempienze di questa (per me) esigua minoranza di docenti? Per quel che vedo io: scarsa conoscenza delle basi disciplinari e dei codici di comportamento e delle norme scolastiche; scarso zelo nel lavoro extra-classe di preparazione della lezione; ritardi nelle correzioni delle verifiche; scarsa trasparenza e arbitrarietà nella valutazione; scarsa motivazione e scarso distacco emotivo; comportamenti inidonei in classe (parolacce, menefreghismo, offese nei confronti degli studenti ecc.); assenze continue e ingiustificate. Per molti di questi comportamenti sono già previste sanzioni disciplinari, che basterebbe applicare. Un discorso a parte va fatto per il "non saper tenere la classe", accusa ricorrente nei confronti di docenti inesperti o "bruciati" che però omette qualsiasi considerazione sul comportamento degli alunni e sullo stato di stress al quale viene sottoposto quotidianamente un docente.

---> Vedo che conosci bene l'ambiente. Tutte queste considerazioni che fai sono frutto di una VALUTAZIONE su fatti a cui probabilmente hai assistito. La valutazione te la tieni per te o la spendi su questo forum. E lì finisce tutto.

herman il lattoniere dice:
Secondo quesito: come migliorare l'efficacia dei docenti, inadeguati e non? Lo strumento principale dovrebbe essere la formazione del docente, sulla materia e sulla gestione delle classi, che però purtroppo in questo momento non sembra essere particolarmente focalizzata su una reale utilità all'insegnante. Il sistema sanzionatorio già esiste, ma raramente viene applicato. Il sistema di incentivi proposto dalla buona scuola si basava su un riconoscimento di carattere economico per i docenti meritevoli ed è miseramente affondato per l'impossibilità di riconoscere un docente davvero meritevole e distinguerlo da uno che fa semplicemente il proprio dovere, come previsto da contratto. Inoltre la molla economica, che nella 107 sembrava prevalente, copre solo una piccola parte della motivazione del docente che forse preferirebbe un riconoscimento di dignità sociale e professionale a una semplice mancetta.

--->Ok, la formazione è senz'altro un buon mezzo per contrastare certa inadeguatezza. Ma come mai la formazione ha prodotto anche gente inadeguata? Perchè non c'è stata selezione alla fine della formazione? La selezione discende da una valutazione. Perchè non si VALUTA?
Il sistema sanzionatorio esiste, ma se non è avviato da un sistema di valutazione rimane nel cassetto, e te ne sei accorto. Viene applicato raramente perchè non c'è VALUTAZIONE.
Per quanto riguarda il sistema incentivante non ho mai fatto richiesta di parteciparvi (richiedere è già cosa assurda) proprio perchè tanto non ci sarebbe stato nessuno a valutare il mio lavoro. Sarei stato apprezzato solo se avevo delle ore di aggiornamento/formazione (mai valutate pure quelle) o partecipazione a commissioni/progetti (mai valutati seriamente pure quelli). Un alunno può richiedere una valutazione, ma almeno il suo insegnante veda il suo test. Siamo nel campo della valutazione di tipo reputazionale: chi parla bene (o male) di te (magari con interesse) fa la tua fortuna o meno.

herman il lattoniere dice: Sarebbe invece più utile, a mio modesto avviso, un ripristino della pratica delle ispezioni,
--> Ah , quindi un ispettore che valuta! Qui concordo, ma deve essere bravo perchè valutare un insegnante richiede molto lavoro.

herman il lattoniere dice: Troverei anche opportuno, come già affermato, che superato il concorso ogni futuro docente potesse beneficiare di una vera formazione, non solo teorica ma anche pratica, che gli dia le basi del mestiere;
---> Non mi illuderei perchè poi o non si valuta o si valuta male. Questo è l'andazzo.

herman il lattoniere dice: Inoltre sarebbe opportuno che si istituissero dei sistemi per la tutela della salute psichica dei docenti
--> Bene, un altro sistema di valutazione che viene invocato da un dirigente che prima valuta la condizione insostenibile dell'insegnante (però meglio sempre se il docente fa un' autovalutazione)

herman il lattoniere dice: Non è un caso che i discorsi sulla valutazione degli insegnanti vengono proposti da docenti che si sentono particolarmente più bravi di colleghi che giudicano inadeguati, e che vorrebbero punire nel portafoglio e nell'orgoglio per acquisire vantaggi economici e di carriera che pensano di meritare. Insomma da quegli insegnanti che trovano ingiusto vedere propri colleghi "meno bravi" prendere il loro stesso stipendio.
--> E' triste che la teoria della valutazione la facciano gli invidiosi superbi. Si è guadagnata davvero una brutta fama. Ma non c'è mai un dirigente che, in quanto tale, parli e faccia della valutazione? Rischia di essere reazionario? Lui controlla solo se la gente fuma nei bagni o arriva in ritardo agli appuntamenti?

herman il lattoniere dice: Questi colleghi dimenticano che la scuola oggi si basa sulla cooperazione e regge solo grazie all'impegno volontario degli insegnanti, sorretto da relazioni corrette, paritari e solidali tra i colleghi, che superano anche inevitabili screzi. Come è stato già detto nel 2015, creare insegnanti di serie A e insegnanti di serie B vuol dire dividere gli insegnanti, metterli l'uno contro l'altro, metterli in competizione tra di loro e minare lo spirito cooperativo che deve esserci.
---> Ma tu come ti comporti con il 5% di insegnanti non adeguati? Sei sorretto da relazioni corrette, paritarie e solidali? Oppure è colpa del sistema che non ha saputo valutare la loro condizione? (quindi: ci pensi lui!)
Io penso che la solidarietà tra lavoratori (sì, certo, anche tra tassisti) possa risolvere molti problemi all'interno di una categoria. Ma tutto parte sempre da un atto di valutazione che non è necessariamente un atto di superbia .

macro

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Messaggio Da macro Mar Gen 21, 2020 12:29 am

[quote="herman il lattoniere"]Per me è inutile parlare con Macro, già solo il fatto di tirare in ballo le piante o paragonare l'insegnamento alla guida del taxi la dice lunga sulla sua capacità di comprensione del reale e sul rispetto per la categoria degli insegnanti (e anche di quella dei tassisti, e forse anche delle piante)
Macro sta dall'altra parte della barricata, quella del liberismo, dell'efficientismo di maniera, della colpevolizzazione e del controllo dei lavoratori ecc. ecc.
Visto che da quella parte della barricata ci sono i padroni del vapore, invece di colpevolizzare e premiare/punire i docenti lavorasse per una scuola con maggiori risorse economiche e umane, meglio organizzata, con sedi in buono stato e obiettivi democratici.[/quote]

Io mi interesso di valutazione e non per forza di quella dei docenti. Mi stupisce però che molti tra loro non la concepiscano: loro che valutano per mandato professionale.
In un altro momento invece mi spiegherai come un insegnante lavora per far avere alla scuola maggiori risorse economiche . Tu dai l'8 per mille al tuo istituto?
E con gli obiettivi democratici intendi basta bocciature?

macro

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