Ma i docenti di ruolo sono d'accordo?

Promemoria primo messaggio :




...a fare 6 ore gratis?


Oggi mi sono giunte voci contrastanti, a quanto pare a qualcuno non dispiacerebbe immolarsi...

noi faremo un collegio unitario la prossima settimana (siamo un I.C.). sono curiosa di sentire se la preside parlerà di questa situazione

Laura70 ha scritto:noi faremo un collegio unitario la prossima settimana (siamo un I.C.). sono curiosa di sentire se la preside parlerà di questa situazione

Si spera che entro una settimana l'articolo sia stato stralciato.

Il mio problema non è il lavoro che faccio anche a casa, ma proprio le 24 ore in classe. Il mio fisico, la mia voce non reggono!!!! A mala pena arrivo alle 18 ore senza stramazzare a terra senza fiato....

Valerie ha scritto:Il mio problema non è il lavoro che faccio anche a casa, ma proprio le 24 ore in classe. Il mio fisico, la mia voce non reggono!!!! A mala pena arrivo alle 18 ore senza stramazzare a terra senza fiato....

allora va già bene che non è un problema solo mio

io noto che anche quando stanno bravi parlo con un tono di voce alto, per farmi sentire meglio, per far capire bene le frasi...
poi quando devo riportare l'ordine... non ne parliamo.
Oggi pomeriggio avevo un mal di testa...

gugu ha scritto:

Laura70 ha scritto:noi faremo un collegio unitario la prossima settimana (siamo un I.C.). sono curiosa di sentire se la preside parlerà di questa situazione

Si spera che entro una settimana l'articolo sia stato stralciato.

sì è vero, speriamo!

ma quando è che questa legge viene votata?

Laura70 ha scritto:

Valerie ha scritto:Il mio problema non è il lavoro che faccio anche a casa, ma proprio le 24 ore in classe. Il mio fisico, la mia voce non reggono!!!! A mala pena arrivo alle 18 ore senza stramazzare a terra senza fiato....

allora va già bene che non è un problema solo mio

io noto che anche quando stanno bravi parlo con un tono di voce alto, per farmi sentire meglio, per far capire bene le frasi...
poi quando devo riportare l'ordine... non ne parliamo.
Oggi pomeriggio avevo un mal di testa...

Una logopedista a cui mi ero rivolta mi ha detto che gli insegnanti di lingue sono quelli con le corde vocali più compromesse.... È la nostra materia che richiede un tale dispendio di fiato! ;-)

contrordine...dalle chiacchiere in sala professori porto brutte notizie.
i nostri colleghi di ruolo han già smesso di indignarsi.
posti davanti alla scelta: stipendio uguale ma 24 ore o stipendio ridotto mantenendo le attuali 18 ore...indovinate cosa scelgono? anzi...in un caso mi sono anche sentita dire che, tutto sommato, se quelle ore aggiuntive fossero di sostegno...sarebbe comunque un bel momento di riposo se confrontate agli impegni di una materia come lettere con conseguenti impegni da coordinatrice.
a questo punto inizio quasi a pensare che sia una, per ora ipotetica, decisione giusta...han ragione tutti quelli che ci vedono come nullafacenti e scaldapoltrone...
p.s. io non potrei fare più di 20 ore frontali, abbassatemi lo stipendio, fate pure, per me non sarebbe questione economica ma fisica...e già due ore oltre la cattedra hanno un peso non indifferente

ma sono solo ore in più, continueranno i soliti impegni come quello di coordinatori, mica sono esentati e prevalentemente faranno lezione e supplenze, non sostegno

tellina ha scritto:contrordine...dalle chiacchiere in sala professori porto brutte notizie.
i nostri colleghi di ruolo han già smesso di indignarsi.
posti davanti alla scelta: stipendio uguale ma 24 ore o stipendio ridotto mantenendo le attuali 18 ore...indovinate cosa scelgono? anzi...in un caso mi sono anche sentita dire che, tutto sommato, se quelle ore aggiuntive fossero di sostegno...sarebbe comunque un bel momento di riposo se confrontate agli impegni di una materia come lettere con conseguenti impegni da coordinatrice.
a questo punto inizio quasi a pensare che sia una, per ora ipotetica, decisione giusta...han ragione tutti quelli che ci vedono come nullafacenti e scaldapoltrone...
p.s. io non potrei fare più di 20 ore frontali, abbassatemi lo stipendio, fate pure, per me non sarebbe questione economica ma fisica...e già due ore oltre la cattedra hanno un peso non indifferente

tellina, consiglia i tuoi colleghi di leggersi bene l'articolo del decreto che li riguarda. Le sei ore in più le faranno sulla loro materia, o in subordine su altra materia in cui hanno titolo (anche senza abilitazione), se non c'è nulla di questo, andranno sul sostegno (qui solo se in possesso della specializzazione).
Se non c'è la possibilità del sostegno le 6 ore saranno a disposizione della scuola (supplenze, ecc.)
P.S.: sostegno: attività leggera?

Avete ragione, anch'io ho la brutta sensazione che molti dei colleghi di ruolo o non si rendano veramente conto di cosa potrebbe capitare oppure si tureranno il naso e via...Insomma, almeno nella scuola in cui sono in servizio, c'è un'atmosfera strana, tra l'incredulitàe il fatalismo...e ovviamente non sono contemplati i problemi di chi è precario(magari da 13 anni come me).
Insomma, io non mi fido e non conto su una loro adesione allo sciopero: ci sono loro e ci siamo noi.E'avvilente, ma questi sono i colleghi con cui ho a che fare.
Ieri, per dirvi,uno di loro - forse ha dimenticato cosa significhi essere un supplente-in sala insegnanti, in tono sbrigativo, ha riassunto così la vicenda."Cosa cambia? niente, il corso D sparisce"(tra parentesi ,quasi tutto il corso D è composto da insegnanti precari).
Mi vien da piangere:(

gabri2 ha scritto:Avete ragione, anch'io ho la brutta sensazione che molti dei colleghi di ruolo o non si rendano veramente conto di cosa potrebbe capitare oppure si tureranno il naso e via...Insomma, almeno nella scuola in cui sono in servizio, c'è un'atmosfera strana, tra l'incredulitàe il fatalismo...e ovviamente non sono contemplati i problemi di chi è precario(magari da 13 anni come me).
Insomma, io non mi fido e non conto su una loro adesione allo sciopero: ci sono loro e ci siamo noi.E'avvilente, ma questi sono i colleghi con cui ho a che fare.
Ieri, per dirvi,uno di loro - forse ha dimenticato cosa significhi essere un supplente-in sala insegnanti, in tono sbrigativo, ha riassunto così la vicenda."Cosa cambia? niente, il corso D sparisce"(tra parentesi ,quasi tutto il corso D è composto da insegnanti precari).
Mi vien da piangere:(

Digli che magari, oltre al corso D, scomparirà anche il suo giorno libero, magari il naso gli si sturerà.

da me oggi alcuni di ruolo sono sicuri che la legge così com'è non passerà...

Da me stanno firmando la petizione online!
Propongono di aprire la scuola e non far lezione per far sì che i genitori si ribellino.

Fedup ha scritto:Da me stanno firmando la petizione online!
Propongono di aprire la scuola e non far lezione per far sì che i genitori si ribellino.

fantastico! da me invece alcuni sono increduli, altri sono già li che pensano di prendere le 6 ore sul sostegno, avendone il titolo, per "riposarsi", altri pensano che faranno solo sostituzione nel loro istituto quindi poco male.....

Propongo invece di scioperi, che penalizzano il nostro portafoglio, ci fanno passare per fannulloni e ci screditano, e insomariscono i ragazzi, di non fare più gite scolastiche così gli operatori del settore magari si faranno sentire pure loro con chi propone certe leggi...

Candy ha scritto:Propongo invece di scioperi, che penalizzano il nostro portafoglio, ci fanno passare per fannulloni e ci screditano, e insomariscono i ragazzi, di non fare più gite scolastiche così gli operatori del settore magari si faranno sentire pure loro con chi propone certe leggi...

in ogni caso a cosa servirà lo sciopero indetto dai sindacati unitari il giorno 24 novembre sabato?
scusate, fra più di un mese? a pensar male... i sindacati sono d'accordo con Monti, PDL, PD, ITALIA DEI VALORI... per far passare questa porcata a colpa di Monti, poi andranno alle elezioni puliti, puliti....

parvati ha scritto:

titifra ha scritto:

profnadia ha scritto:tanto, si limiteranno a lamentarsi... come anche molti molti precari.

I miei colleghi accetterebbero le 24 ore in cambio di un aumento... Mah...

Ma dài!!!! Molti di noi sono donne, spessissimo con famiglia di cui prendersi cura. Ma come si fa, con sei ore in più! A meno che uno non ha problemi economici grossi.

Perché, "la famiglia di cui prendersi cura", invece, gli uomini non ce l'hanno?

Scusa, ma questa argomentazione è proprio odiosa e controproducente, ed è proprio la classica esca che fa scatenare tutti i nostri detrattori nel modo peggiore.

Le donne non rusciranno mai a "conciliare il lavoro con la famiglia" finché rimarranno visceralmente convinte che questo sia un problema esclusivo soltanto loro. La conciliazione del lavoro con la famiglia si ottiene ANCHE e SOPRATTUTTO lavorando perché anche i maschi di casa, mariti, compagni e padri, si pongano lo stesso problema anche loro, e facciano la propria parte in famiglia.

Francamente, se la categoria delle insegnanti femmine continua a dare questa immagine pubblica di "mamme con la vocazione casalinga che hanno scelto questo lavoro apposta perché pensavano che fosse poco impegnativo e che lasciasse tanto tempo per dedicarsi alla famiglia", è GARANTITO che non se ne esce più.

L'aumento dell'orario di lezione a stipendio invariato va combattuto per ragioni totalmente diverse:

- innanzi tutto, perché è iniquo di per sé, e va contro qualunque principio di giustizia sociale,
- poi, perché peggiora la qualità del servizio e rende più scarso il livello dell'insegnamento,
- poi, perché mette a rischio molti posti di lavoro che finora erano stati ampiamente considerati utili e necessari.

Ma se si comincia a dire che aumentare l'orario di lavoro è più grave perché colpisce le donne piuttosto che gli uomini, perché "le donne hanno una famiglia da curare", come se gli uomini non ce l'avessero, ci diamo una zappata sui piedi che non finisce più.

Lisa

Laura70 ha scritto:io penso che tra l'opinione pubblica è diffusa l'idea che gli insegnanti lavorano 18 ore. Tutti lo pensano, il lavoro che si fa a casa non viene considerato. Punto. Dunque visto che la maggior parte dei lavoratori lavorano 35-40 ore alla settimana è anche giusto aumentare le ore di lezione.
Oltre a ciò, non esiste neppure solidarietà tra la categoria. Sul pulmino per tornare a casa l'altro giorno un'insegnante dell'infanzia si dichiarava contenta che finalmente anche gli insegnanti della secondaria lavoreranno 24 ore come loro!

Su questo punto, ribadisco che c'è un'UNICA e CHIARISSIMA risposta da dare, sempre la stessa, fissa, al punto da risultare martellante e ossessiva, ed è questa:

i lavoratori dipendenti che fanno 35 o 36 ore, le fanno TUTTE sul luogo di lavoro, con spazi opportuni dedicati apposta, materiale fornito dal datore di lavoro, e condizioni di sicurezza a carico del datore di lavoro stesso. Il motivo per cui il cosiddetto "lavoro in più" non lo facciamo a scuola è uno solo: che a scuola non abbiamo uffici, postazioni di lavoro, scrivanie, computer, materiale di cancelleria, armadi o mensole dove appoggiare la nostra roba, e tutto il resto di ciò che ha normalmente un impiegato che fa un lavoro di concetto, come una cosa scontata.

Per cui, se si vuole che quel lavoro lo si faccia a scuola, in modo da poterlo quantificare in maniera formale, non c'è che da fare una cosa sola: investire soldi pubblici per offrirci tutte quelle risorse che per qualsiasi altro lavoro sono OVVIE e scontate. Non mi risulta che un impiegato della posta o del catasto sia costretto a farsi 36 ore in sede, accampandosi a caso su uno sgabello in corridoio, o litigandosi un'unica scrivania con 15 colleghi, in modo che chi arriva primo se la piglia... e tantomeno che sia costretto a tenersi un'intera stanza di casa ingombra di libri, cartelle e faldoni che gli servono per lavoro, portandosele avanti e indietro personalmente ogni volta.

Solo agli insegnanti è richiesta questa modalità, che (contrariamente a ciò che pensa la maggioranza della gente) non è solo "una comodità e un privilegio per l'insegnante", ma è sempre stata soprattutto, per l'amministrazione, un modo molto comodo per risparmiare, costringendo il lavoratore a pagarsi di tasca propria tutti gli strumenti di lavoro che invece avrebbero dovuto essergli garantiti senza oneri privati.

Si è mai visto un operaio meccanico che deve portarsi da casa pinze, tenaglie e cacciaviti, ricomprandoli a spese proprie quando non funzionano più? Si è mai visto un medico ospedaliero che deve comprare di tasca propria i farmaci che somministra durante il turno di lavoro? Ecco, per noi dovrebbe essere la stessa cosa. Se si vuole che si facciano 24 ore, o anche 36... primo, dateci gli spazi e le risorse necessarie, e secondo, RISARCITECI tutto quello che finora ci abbiamo messo di nostro.

Questo dovrebbe essere un tema fondamentale della nostra protesta, non solo da ribadire al governo e ai politici, ma soprattutto all'utenza e all'opinione pubblica.

E specifico che sono di ruolo da 11 anni, eh.

Lisa

e non si è nemmeno mai visto, giustamente, un autista di un autobus guidare, almeno legalmente, per oltre 5 ore di fila.
rimanere in certe classi comporta uno stress da attenzione-vigilanza-controllo pari e superiore a quelli necessari per guidare in una fascia oraria di traffico intenso a napoli...

paniscus ha scritto:

Perché, "la famiglia di cui prendersi cura", invece, gli uomini non ce l'hanno?

Ma se si comincia a dire che aumentare l'orario di lavoro è più grave perché
colpisce le donne piuttosto che gli uomini, perché "le donne hanno una famiglia da curare", come se gli uomini non ce l'avessero, ci diamo una zappata sui piedi che non finisce più.

Lisa

Condivido tutto ciò che hai scritto, eccetto questo.

Gli uomini spesso ritengono che prendersi cura della famiglia si esaurisca col compito di "portare i soldi in casa". Abbiamo voglia di fare le emancipate, le rivoluzionarie o le progressiste. C'è una minoranza di uomini, specie nella realtà del sud che io conosco, che contribuisce in modo consistente all'organizzazione familiare, accompagnando i figli a scuola, curando i rapporti con gli insegnanti, seguendo l'andamento scolastico e dei compiti pomeridiani.
Tutto questo in casa mia è di mia competenza, come lo è organizzare e accompagnare i miei figli allo sport, in giorni differenti, al catechismo, alle feste (esistono anche quelle), dal dentista e così via.
Poi c'è l'aspetto umano, il seguire i tuoi figli nella difficile fase dell'adolescenza, tentando di essere un buon esempio e di indicare la strada giusta e portare per mano a piccola che ha ancora bisogno della mamma per le cose di tutti i giorni.
E ancora c'è tutto quello che riguarda la casa, la spesa, il "mettere il piatto a tavola" e così via.
Quello che faccio io lo fanno milioni di donne, lo so per certo. Di uomini una sparuta minoranza, per quello che mi è dato di vedere.
Non sono una perfetta donna di casa, né credo di essere una mamma perfetta: arranco, mi barcameno tra i vari impegni, cercando di essere all'altezza, ma sapendo di fare sempre poco. E sempre con meno forza ed entusiasmo. Ma faccio del mio meglio, dando spesso fondo alle mie energie e cercando di affrontare un problema alla volta per non farmi fagocitare dall'ansia.
Mi dispiace se questa verrà interpretata come la retorica della "casalinga disperata". E' il mio modo di vivere e quello di tante altre donne come me.
Sulla carta abbiamo gli stessi doveri e gli stessi diritti, uomini e donne, ma la realtà è ben diversa. Siamo in ballo e dobbiamo ballare.
Esistono meravigliosi uomini che si occupano della casa e dei figli al pari e a volte meglio delle loro compagne. Beate loro!

tellina ha scritto:contrordine...dalle chiacchiere in sala professori porto brutte notizie.
i nostri colleghi di ruolo han già smesso di indignarsi.
posti davanti alla scelta: stipendio uguale ma 24 ore o stipendio ridotto mantenendo le attuali 18 ore...indovinate cosa scelgono? anzi...in un caso mi sono anche sentita dire che, tutto sommato, se quelle ore aggiuntive fossero di sostegno...sarebbe comunque un bel momento di riposo se confrontate agli impegni di una materia come lettere con conseguenti impegni da coordinatrice.
a questo punto inizio quasi a pensare che sia una, per ora ipotetica, decisione giusta...han ragione tutti quelli che ci vedono come nullafacenti e scaldapoltrone...
p.s. io non potrei fare più di 20 ore frontali, abbassatemi lo stipendio, fate pure, per me non sarebbe questione economica ma fisica...e già due ore oltre la cattedra hanno un peso non indifferente

Mi dispiace per i tuoi colleghi, ma non mi paiono molto rappresentativi della categoria. Anni nella scuola e ancora non capisco la litigiosità autolesionista degli insegnanti: sempre a sottolineare fratture e divisioni!
Io vedo aggirarsi nei corridoi insegnanti con 30 anni di carriera alle spalle lividi di rabbia, incazzati come bufali e pronti a incatenarsi o darsi fuoco!
Non capisco poi perchè accettare, se costretti, le 24h debba essere interpretato come un segno di rassegnazione: beata te che evidentemente lavori per la gloria! io con lo stipendio ci metto insieme il pranzo con la cena e con una decurtazione di 1/3 rischio di crepare di inedia! non per questo mi sento rassegnata o non sono disponibile a far sentire le mie ragioni

Con il nuovo ordinamento la settimana sarà prevalentemente da lunedì a venerdì...
5 h per 4 giorni + 4 per il giorno rimanente...

Auguri....

Abbi pazienza, stefi, ma il tuo ragionamento non si può sentire.

Se TU hai deciso, per scelta TUA, in accordo con TUO marito, di occuparti quasi integralmente delle incombenze casalinghe e familiari, sollevando lui da qualsiasi partecipazione paritaria e accontentandoti del fatto che lui contribuisca solo "portando i soldi a casa", non ho niente da dire sulle tue scelte personali di vita, e fai benissimo ad agire così se in famiglia va bene a tutti.

Quello che trovo inaccettabile è che tu, come moltissime altre, non riconosca che si tratta di una tua scelta personale relativa alla situazione individuale della tua famiglia, e invece la descrivi come uno stato naturale di quasi tutte le coppie, e un destino ineluttabile con cui tutte le donne devono per forza fare i conti.

Secondo come la descrivi tu, "è inutile fare tanto le emancipate o le rivoluzionarie", tanto prima o poi tocca a tutte chinare la testa e adeguarsi, a meno di non essere delle estremiste ideologiche, o aver avuto l' "eccezionale fortuna" di trovare un uomo "meraviglioso" disposto a degnarsi di collaborare.

Le cose NON STANNO così.

Io non ritengo che un marito e padre che fa la sua parte in casa sia un fenomeno eccezionale, e che la sua compagna debba ringraziare la sorte sovrannaturale che le ha riservato questo enorme privilegio. Io ritengo che dovrebbe essere la norma, e che laddove gli uomini ancora non ci arrivano da soli, dovrebbe essere anche una diretta responsabilità della donna farglielo notare e metterglielo bene in chiaro.

Laddove c'è un uomo che non muove un dito in famiglia e non si occupa delle esigenze pratiche comuni, è perché c'è una donna che gliel'ha sempre permesso... e ha ampiamente contribuito a convincerlo di aver ragione lui e che sia normale così, perché semplicemente ha sempre continuato a fargli trovare tutto pronto come se la cosa fosse automatica.

Oltretutto, anche se alla donna va bene, io mi pongo sempre il problema se sia eticamente corretto come esempio di vita da proporre ai figli: il papà che pensa solo a lavorare fuori, e poi arriva, si riposa, gioca, scherza e si fa servire... e la mamma che lavora fuori pure lei, guadagna pure lei, ma poi fa anche TUTTO in casa senza mai fermarsi. Se a perpetuare questo atteggiamento sono soprattutto le madri di figli maschi, un'altra generazione di uomini che non muoveranno un dito in casa, non ce la toglie nessuno.

Io non credo di essere stata "eccezionalmente fortunata" a trovarmi un uomo che ragiona così... ma semplicemente mi sono scelta un uomo con cui mi trovavo in sintonia ANCHE perché ragionava così. Per me la condivisione su un piano paritario degli impegni familiari (e anche una visione molto simile dell'importanza che si dà al lavoro fuori e alla carriera) è la norma, e costituisce una condizione assolutamente necessaria perché si possa pensare di mettere su famiglia insieme. Liberissimi gli altri di organizzarsi diversamente... ma io, per come sono fatta io, semplicemente non avrei fatto figli con un uomo che avesse una visione della famiglia tanto diversa dalla mia, tutto lì. E ribadisco, non è affatto un problema di "realtà ineluttabile" di tutta la società, ma anche e soprattutto una realtà individuale che si modifica agendo all'interno della propria famiglia. Se una accetta passivamente un'evidente e ingiusta disparità, in casa propria, dalla persona che dovrebbe starle più vicina, con che coerenza pretende che a compensarla ci pensino le leggi dello stato?

In ogni caso (e mi scuso per il lungo OT) ritornando al tema strettamente scolastico, insisto e ribadisco su un punto fondamentale: la visione da te espressa è quanto di più fallimentare si possa concepire, sul piano dell'immagine e del consenso pubblico. Perché conferma ed enfatizza ancora di più l'immagine dell'insegnamento come lavoretto part time e poco impegnativo, adatto a chi vuole lasciarsi un sacco di tempo libero per fare altro, che è esattamente l'immagine (sbagliata) che l'opinione pubblica ha già. Francamente, non ne abbiamo nessun bisogno.

Io pretendo che lo stato mi rispetti e mi paghi il giusto perché riconosce la professionalità del mio lavoro, e non certo "perché sono anche una mamma che ha tanto da fare in famiglia" (e tanto meno perché "lo sanno tutti che in famiglia devo fare tutto io perché il padre non muove un dito")...

Lisa

Ogni ragionamento si deve sentire, come scrivi tu, e rispettare, come penso io.

Non credo di essere la depositaria della verità, non ho questa presunzione, né mi sento una casalinga frustrata e rassegnata all'ineluttabile, come di fatto mi hai descritto.

Non mi sento sfortunata perché non ho avuto il tuo acume a scegliere proprio il marito col quale condividere al 50 per cento esatto il carico dei compiti familiari.

Ma non si può negare l'evidenza: normalmente la maggior parte delle incombenze familiari ricade sulle donne, guardati intorno. Come non si può negare che finora l'orario di lavoro degli insegnanti fosse compatibile con impegni familiari pomeridiani.

La mia "fallimentare" visione dell'insegnamento non è affatto fallimentare, ma semplicemente realistica e sarebbe il caso che imparassi a rispettare chi ha fatto la scelta di insegnare, non perché folgorato dal sacro fuoco della docenza, come te, ma per potersi dedicare ANCHE alla propria famiglia, con fatica ma anche con il piacere di essere presente nella vita dei figli.

Spesso i nostri compagni di vita, pur volendolo, per il tipo di lavoro che svolgono non possono essere materialmente presenti in casa (e questo non si può studiare a tavolino prima del "fidanzamento"). Che fai non lo sposi un uomo così? Tu no. ma moltissime altre sì. E perché allora sparare su una donna che giocoforza deve farsi carico di tutto quello che attiene al menage familiare? Perché criticarla se in fondo in fondo sceglie la scuola anche perché quel lavoro le consente di metter su famiglia ed esserci?

lucetta10 ha scritto:

tellina ha scritto:contrordine...dalle chiacchiere in sala professori porto brutte notizie.
i nostri colleghi di ruolo han già smesso di indignarsi.
posti davanti alla scelta: stipendio uguale ma 24 ore o stipendio ridotto mantenendo le attuali 18 ore...indovinate cosa scelgono? anzi...in un caso mi sono anche sentita dire che, tutto sommato, se quelle ore aggiuntive fossero di sostegno...sarebbe comunque un bel momento di riposo se confrontate agli impegni di una materia come lettere con conseguenti impegni da coordinatrice.
a questo punto inizio quasi a pensare che sia una, per ora ipotetica, decisione giusta...han ragione tutti quelli che ci vedono come nullafacenti e scaldapoltrone...
p.s. io non potrei fare più di 20 ore frontali, abbassatemi lo stipendio, fate pure, per me non sarebbe questione economica ma fisica...e già due ore oltre la cattedra hanno un peso non indifferente

Mi dispiace per i tuoi colleghi, ma non mi paiono molto rappresentativi della categoria. Anni nella scuola e ancora non capisco la litigiosità autolesionista degli insegnanti: sempre a sottolineare fratture e divisioni!
Io vedo aggirarsi nei corridoi insegnanti con 30 anni di carriera alle spalle lividi di rabbia, incazzati come bufali e pronti a incatenarsi o darsi fuoco!
Non capisco poi perchè accettare, se costretti, le 24h debba essere interpretato come un segno di rassegnazione: beata te che evidentemente lavori per la gloria! io con lo stipendio ci metto insieme il pranzo con la cena e con una decurtazione di 1/3 rischio di crepare di inedia! non per questo mi sento rassegnata o non sono disponibile a far sentire le mie ragioni

spero anche io non siano rappresentativi...ma temo il contrario...
i colleghi di ruolo posti davanti alla scelta delle 24 ore, per coerenza e serietà professionale dovrebbero rispondere, in massa:No.
perchè anche loro, come noi precari continuano a sostenere l'impossibilità fisica di reggere tutte quelle ore frontali...perchè farne una questione di soldi in un momento di massima crisi dove a me, precaria da oltre quindici anni, spesso tocca anche ammettere d'esser fortunata ad averlo questo lavoro, seppur precario e con lo stipendio attuale.
tutti noi sopravviviamo del nostro lavoro ma per farlo, al meglio, dobbiamo far capire al resto del mondo che è un lavoro ben più impegnativo, complesso e oltre le canoniche ore dichiarate....e ribadire fino allo sfinimento che i soldi eventuali aggiuntivi per le ore aumentate....finirebbero in sedute di psicanalisi, meditazione zen, massaggi e tante, tante cure specialistiche!