Regionalizzazione della scuola.

Promemoria primo messaggio :

Da OS: "Bussetti assicura che la regionalizzazione della scuola si farà e riuscirà a convincere i sindacati “la scuola regionale si farà”. Lo dice al Corriere del veneto in un articolo di oggi.
Il Ministro nega che ci sia stata una bocciatura su tutta la linea da parte del Movimento 5 Stelle e che il modello al quale guarda è quello del Trentino e della Valle d’Aosta.”
Un altro ministro che ama e capisce il mondo della scuola...Questi ministri i governi li vanno cercando con il lanternino.

Spesso il cervello é scollegato anche in altri contesti quotidiani

Se avete intenzione di fare altri interventi sulla vicenda del carabiniere ucciso, anche se sono d'accordo con lucetta sul fatto che su OS si potrebbe anche evitare, rimanete almeno in un solo topic:
https://www.orizzontescuolaforum.net/t164988-insulto-a-carabiniere-ucciso

Tornando al tema del topic per avere docenti stabili, al netto delle personali scelte individuali, sarebbe stato sufficiente prima abilitare e poi bandire posti derivanti dalle necessità regionali e non sullo storico. Nella mia regione i posti di scienze della formazione primaria (sempre gli stessi da anni) non garantiscono nemmeno il turn-over normale, pensare che siano sufficienti in quest'era di molti pensionamenti. Stessa cosa per i posti per alcune cdc come A028 (i 525 posti del concorso 2016 sono stati esauriti il primo anno) e i residui abilitati hanno fatto consorso 2018 ma copriranno circa metà delle disponibilità di quest'anno. La stessa cosa per italiano alla scuola secondaria di primo grado, tecnologia, persino A050 (scienze alle superiori) per non parlare di chimica superiori. Non parliamo del sostegno dove i posti per la specializzazione non coprono un anno di pensionamenti e mobilità. Invece molte graduatorie 2016 o 2018 non sono ancora esaurite e non si esauriranno, perché i posti banditi non corrispondevano alle disponibilità e anche negli anni si sono abilitati moltissimi docenti (per esempio la A046).

Circo

Perché la volontà politica del momento imponeva di agire in questo modo

circo ha scritto:Tornando al tema del topic per avere docenti stabili, al netto delle personali scelte individuali, sarebbe stato sufficiente prima abilitare e poi bandire posti derivanti dalle necessità regionali e non sullo storico. ...

Circo

Il tema del topic è se le scelte di programmazione scolastica e gestione personale siano più efficaci se fatte autonomamente a livello regionale gestendo un proprio budget o se sia meglio continuare come si è fatto finora.
Finchè l'ultimo metodo, nazionale, non risolve le forti criticità in tema di reclutamento, fabbisogno reale delle scuole etc. la reazione autonomista con i suoi risvolti per me negativi, rappresenterà sempre un'alternativa sul tavolo.

C'è differenza se un bando nazionale assegna 200 posti su fabbisogno reale sulla A028 in Veneto o se questo lo stabilsce la regione Veneto? Se c'è qualche paletto in più sul trasferimento o sulle assegnazioni a livello nazionale, deciso dal governo centrale o questo può farlo solo il governo regionale?

A postilla del topic, non è che passata la tempesta, cioè la mancata chiamata regionale dei docenti le altre autonomie in tema di infrastrutture, trasporti etc non pongano problemi analoghi.

Infatti, pare solo una "tregua" momentanea. Anche perché credo che, prima o dopo, si ritornerà alla carica

franco71 ha scritto:

circo ha scritto:Tornando al tema del topic per avere docenti stabili, al netto delle personali scelte individuali, sarebbe stato sufficiente prima abilitare e poi bandire posti derivanti dalle necessità regionali e non sullo storico. ...

Circo

Il tema del topic è se le scelte di programmazione scolastica e gestione personale siano più efficaci se fatte autonomamente a livello regionale gestendo un proprio budget o se sia meglio continuare come si è fatto finora.
Finchè l'ultimo metodo, nazionale, non risolve le forti criticità in tema di reclutamento, fabbisogno reale delle scuole etc. la reazione autonomista con i suoi risvolti per me negativi, rappresenterà sempre un'alternativa sul tavolo.

C'è differenza se un bando nazionale assegna 200 posti su fabbisogno reale sulla A028 in Veneto o se questo lo stabilsce la regione Veneto? Se c'è qualche paletto in più sul trasferimento o sulle assegnazioni a livello nazionale, deciso dal governo centrale o questo può farlo solo il governo regionale?

A postilla del topic, non è che passata la tempesta, cioè la mancata chiamata regionale dei docenti le altre autonomie in tema di infrastrutture, trasporti etc non pongano problemi analoghi.

Nessuna differenza Franco, ma toglierebbe un alibi. Come hai capito in Veneto i dirigenti faticano a trovare supplenti sopratutto alla primaria e con i numeri di possibili iscrizioni al corso in scienze della formazione primaria assegnati alla regione sono pochi. Stessa cosa per le altre cdc. E' un grosso problema per le scuole.

Ma questo è colpa dello stato o sono le università che non chiedono più posti? Cosa cambierebbe se invece dello stato ci fosse la regione?

Dec ha scritto:Ma questo è colpa dello stato o sono le università che non chiedono più posti? Cosa cambierebbe se invece dello stato ci fosse la regione?

Non saprei di chi è la colpa, ma sicuramente servirebbero più posti in alcune ragioni e forse meno in altre, è necessario un riequilibrio, oppure i colleghi del sud dovranno trasferirsi, non in modo volontario, al nord perpoi cercare di tornare al sud.

Circo

Penso che si siano dati pochi posti a sfp anche per tutelare i diplomati magistrali che, come saprai, sono molto cari al nostro assessore regionale. Oltre al fatto che probabilmente le università (che sono solo due, poi ce ne sono altre due che però credo non abbiano questo corso di laurea) avrebbero difficoltà ad organizzare corsi per più iscritti.

Dec ha scritto:Ma questo è colpa dello stato o sono le università che non chiedono più posti? Cosa cambierebbe se invece dello stato ci fosse la regione?

Poco. Infatti è solo una scusa per regionalizzare la gestione del potere.

Dec ha scritto:Penso che si siano dati pochi posti a sfp anche per tutelare i diplomati magistrali che, come saprai, sono molto cari al nostro assessore regionale. Oltre al fatto che probabilmente le università (che sono solo due, poi ce ne sono altre due che però credo non abbiano questo corso di laurea) avrebbero difficoltà ad organizzare corsi per più iscritti.

In effetti non è così semplice aumentare da un anno all'altro i posti per i corsi di SFP, visto che ci sono di mezzo sempre i laboratori e i tirocini indiretti che non sono realizzabili con numeri enormi.
Il secondo problema è che, come ho già ripetuto altre volte, una persona non è tenuta a voler lavorare nello stesso posto dove si è formata. Io ho fatto SFP a Macerata e circa un terzo delle compagne universitarie venivano da altre regioni. Una volta terminata l'università quasi tutte si sono iscritte nelle graduatorie delle zone d'origine e hanno tentato il concorso nella propria regione. Si dovrebbe obbligare i ragazzi che frequentano SFP nelle università venete e lombarde ad iscriversi nelle graduatorie e a fare i concorsi in queste due regioni... Non credo che la regionalizzazione possa arrivare a tanto...

Comunque, quando Sfp rimarrà l'unico canale di formazione per i docenti di scuola primaria e dell'infanzia, i numeri dovranno essere aumentati per forza, anche a costo di cambiare la struttura dei corsi di laurea.
Non so quanti siano i laureati in Veneto che poi si iscrivono nelle graduatorie altrove, ma basandomi sulla mia esperienza alla secondaria ho visto più il fenomeno opposto: laureati o abilitati in altre regioni che si iscrivevano nelle nostre graduatorie (salvo poi tornare a casa, almeno in alcuni casi, dopo il ruolo).

Dec ha scritto:Comunque, quando Sfp rimarrà l'unico canale di formazione per i docenti di scuola primaria e dell'infanzia, i numeri dovranno essere aumentati per forza, anche a costo di cambiare la struttura dei corsi di laurea.
Non so quanti siano i laureati in Veneto che poi si iscrivono nelle graduatorie altrove, ma basandomi sulla mia esperienza alla secondaria ho visto più il fenomeno opposto: laureati o abilitati in altre regioni che si iscrivevano nelle nostre graduatorie (salvo poi tornare a casa, almeno in alcuni casi, dopo il ruolo).

La quasi totalità. Anche perchè, immagino, accade lo stesso in Lombardia.

No, l'ho aggiunto perché mi sono venuti in mente dei colleghi che invece sono rimasti.

Dec ha scritto:Penso che si siano dati pochi posti a sfp anche per tutelare i diplomati magistrali che, come saprai, sono molto cari al nostro assessore regionale. ...

Ma siete veneti?

Sì, ormai l'abbiamo già scritto tutti e due tante di quelle volte che pensavo lo sapessero tutti. O almeno lavoriamo in Veneto.

Quindi veneti e/o veneti_adottivi. Non ci avevo fatto caso.

Perché? Anche tu?

No. Io sono italiano o forse più corretto italo, nel senso dell'etimo. Come docente di storia capisci al volo.

Sì, ho capito. E lavori anche nella tua regione?

Sì.

franco71 ha scritto:

Dec ha scritto:io ho colleghi che non danno un'insufficienza da quarant'anni nemmeno a chi ha 4 in tutte le altre materie

evidentemente hanno adottato un sistema di numerazione a base 6

la base c'entra nulla

in base 6 ci sono i seguenti simboli: 0, 1, 2, 3, 4, 5

quindi il 6 e' 10 che non e' dieci e' un codice base sei appunto

11 non e' undici e vale 7 dato che 6 + 1 = 7

12 non e' dodici e vale 8 dato che 6 + 2 = 8

e cosi' via

base 6 non vuol dire che il minimo e' 6

seasparrow ha scritto:

franco71 ha scritto:prima di tutto ben ritrovato

grazie

ho avuto problemi familiari molto gravi
li ho tuttora pero' ho voluto riprendere a collegarmi
anche per pensarci di meno

gravissimi ad essere precisi

Ciò che è stato detto per SFP è drammaticamente vero anche per la specializzazione di sostegno da quando le stesse sono gestite dalle Università. A maggio del 2018 ho partecipato ad un convegno realizzato nell'Università dove stavo per conseguire il titolo e gli ordinari o associati più rappresentativi a livello nazionale di Pedagogia Speciale, hanno sottolineato la difficoltà di specializzare un numero elevato di docenti ed ecco perché si procede per piccoli numeri che non coprono assolutamente il fabbisogno.
I numeri? Ho la netta sensazione che li dettino le Università, ricordiamo che per il TFA II ciclo alla Sardegna e alla Valle d'Aosta il MIUR non fu confermato il numero di specializzazioni concesse in prima istanza perché gli atenei non erano riusciti a specializzare i docenti del I ciclo entro i termini voluti.
A parte una piccola "deportazione" da l. 107/15 in genere l'unico esodo è verso il posto comune, neutralizzato in parte con il fatto che per la prima volta i docenti impegnati con il IV ciclo potranno essere specializzati ma non necessariamente abilitati e quindi il passaggio a posto comune non potrà essere più "automatico".