Gestire classe rumorosa

Promemoria primo messaggio :

Salve, ho una classe da 5 mesi che purtroppo ancora si presenta chiacchierona e rumorosa. Mi hanno consigliato di mettere nota a qualcuno a caso così gli altri capiscono (parlano tutti assieme, si crea forte brusio), ma NON RIESCO A FARLO! Perché dovrei sceglierne uno a caso e giustamente l'altro potrebbe protestare (dato che la nota alla classe non vale nulla). Cerco di rendere le lezioni più interessanti ma alla fine la grammatica quella è. E capisco sia noiosa. Cosa posso fare? E' la mia prima esperienza quindi ormai è andata, dalla prossima volta sin dall'inizio mi mostrerò autorevole/autoritario. Consigli? E' estenuante ogni volta!

Potrebbe sempre succederti di cambiare scenario se non sei lì di ruolo, oppure puoi sforzarti di immaginare scenari diversi dal tuo.
Pure io ho insegnato al ginnasio ed era tutto rose e fiori.

Ma io ho già lavorato in istituti ritenuti "difficili", non i peggiori ma non erano nemmeno il ginnasio. Non stento a credere che diversi professionali siano fogne, però adesso pure tecnici e licei non si salvano?

Nei licei scientifici, per mia esperienza che generalizzo indebitamente, direi che si salvano il 99% delle classi di ordinario e scienze applicate, e il 50% di quelle dello sportivo.
Poi io sinceramente non pretendo il silenzio tombale in ogni momento, sono pur sempre adolescenti che stanno fino a trenta ore a settimana seduti sui banchi, un minimo di flessibilità a mio giudizio ci vuole.

Gouomi ha scritto:…I colleghi prontamente cambiano registro e relazionano di  magnifici progressi e si profondono in elogi, gli stessi che in sala prof raccontano che vorrebbero strozzare quei maleducati, e che non riescono quasi a far lezione.

Da noi, quello che in sala insegnanti è più incazzato di tutti, paladino dei diritti dei docenti, sostenitore della scuola alla vecchia, a scrutinio “magicamente” ha tutti dal sei in su… Fantozzi e Fracchia gli fanno un baffo a questi.
Mi rendo conto che è praticamente una lotta contro i mulini a vento, per cui alla fine uno cede… Ma almeno non farla così sporca. Questi sono poi gli stessi che magari bocciano un alunno non brillante, ma educato e tranquillo, e promuovono un bullo impenitente, perché hanno paura dei genitori.

ho lavorato al professionale, malgrado fossi all'inizio della carriera riuscivo a fare lezione, i primi giorni erano di battaglia, soprattutto nel biennio, ma poi si rassegnavano a seguire la lezione o quantomeno a non disturbare, certo era estenuante e uscivi veramente sfinita!

Dopo questa gavetta durata 4 anni, sono sempre stata sul liceo dalle scienze umane, allo scientifico ordinamentale e da 3 anni anche sul classico, il liceo sportivo che ho avuto un unico anno invece un'esperienza da non ripetere, in pratica utenza simile a un professionale con zero voglia di imparare ma con un programma per alcune discipline identico a un liceo scientifico ordinario, poco scolarizzati e molto vivaci....un indirizzo che eviterei!

Schiavo ha scritto:…però adesso pure tecnici e licei non si salvano?

Il tecnico per quella che è la mia esperienza è peggio del professionale, sono ignoranti come le cozze, ma se la credono pure. Almeno nel professionale sono più umili, non rompono le scatole sui voti. Se si guarda alle notizie che escono sui giornali di bullismo contro l’insegnante, tantissime sono negli istituti tecnici.

hypernova ha scritto:

Schiavo ha scritto:…però adesso pure tecnici e licei non si salvano?

Il tecnico per quella che è la mia esperienza è peggio del professionale, sono ignoranti come le cozze, ma se la credono pure. Almeno nel professionale sono più umili, non rompono le scatole sui voti. Se si guarda alle notizie che escono sui giornali di bullismo contro l’insegnante, tantissime sono negli istituti tecnici.

No guarda che ti sbagli. Per esempio dove sono io per adesso, Romagna, un professionale che tra i suoi iscritti vanta anche molti rampolli della buona società.
Ti assicuro che le grane non mancano. Generalizzare nelle scuola serve a poco.
Ad ogni modo i problemi nella scuola sono tanti, tieni presente che stiamo vivendo un periodo di transizione con tutte le incertezze del caso, e ovviamente un’istituzione come la scuola non può’ che amplificarli

hypernova ha scritto:

Gouomi ha scritto:…I colleghi prontamente cambiano registro e relazionano di  magnifici progressi e si profondono in elogi, gli stessi che in sala prof raccontano che vorrebbero strozzare quei maleducati, e che non riescono quasi a far lezione.

Da noi, quello che in sala insegnanti è più incazzato di tutti, paladino dei diritti dei docenti, sostenitore della scuola alla vecchia, a scrutinio “magicamente” ha tutti dal sei in su… Fantozzi e Fracchia gli fanno un baffo a questi.
Mi rendo conto che è praticamente una lotta contro i mulini a vento, per cui alla fine uno cede… Ma almeno non farla così sporca. Questi sono poi gli stessi che magari bocciano un alunno non brillante, ma educato e tranquillo, e promuovono un bullo impenitente, perché hanno paura dei genitori.

E fino a qui, mi pare tutto regolare.

Forse dipende anche dai posti e dalle situazioni che uno ha vissuto. Da noi, Emilia, è un professionale al 90%, ma ci sono anche un paio di sezioni di tecnico, io come utenza preferisco il professionale. Ovviamente anche lì c’è chi rompe le cosiddette in maniera anche molto pesante, ma non mi è mai capitato che mi contestassero dei voti dal sei in su, al tecnico fisso… Leggevo comunque che l’Emilia-Romagna è uno dei posti in Italia dove la violenza all’interno della scuola e ai livelli più alti, sia tra di loro che con gli insegnanti. Infatti, quando lavoravo alle scuole medie ho visto delle situazioni agghiaccianti.

Mario1970 ha scritto:

hypernova ha scritto:

Schiavo ha scritto:…però adesso pure tecnici e licei non si salvano?

Il tecnico per quella che è la mia esperienza è peggio del professionale, sono ignoranti come le cozze, ma se la credono pure. Almeno nel professionale sono più umili, non rompono le scatole sui voti. Se si guarda alle notizie che escono sui giornali di bullismo contro l’insegnante, tantissime sono negli istituti tecnici.

No guarda che ti sbagli. Per esempio dove sono io per adesso, Romagna, un professionale che tra i suoi iscritti vanta anche molti rampolli della buona società.
Ti assicuro che le grane non mancano. Generalizzare nelle scuola serve a poco.
Ad ogni modo i problemi nella scuola sono tanti, tieni presente che stiamo vivendo un periodo di transizione con tutte le incertezze del caso, e ovviamente un’istituzione come la scuola non può’ che amplificarli

Molti rampolli della buona società  in un professionale?

Assai singolare anzicheno'

hypernova ha scritto:Forse dipende anche dai posti e dalle situazioni che uno ha vissuto. Da noi, Emilia, è un professionale al 90%, ma ci sono anche un paio di sezioni di tecnico, io come utenza preferisco il professionale. Ovviamente anche lì c’è chi rompe le cosiddette in maniera anche molto pesante, ma non mi è mai capitato che mi contestassero dei voti dal sei in su, al tecnico fisso… Leggevo comunque che l’Emilia-Romagna è uno dei posti in Italia dove la violenza all’interno della scuola e ai livelli più alti, sia tra di loro che con gli insegnanti. Infatti, quando lavoravo alle scuole medie ho visto delle situazioni agghiaccianti.

Anche ai tempi di Camillo e Peppone se le davano di santa ragione. 

Sangue ( caldo) romagnolo.

A parte gli scherzi , sembra che ormai viga una violenza diffusa,  sebbene l" aneddotica ci possa mettere fuori strada.

Io tendo a pensare che più  cospicue sono  le sacche di sottoproletariato,  più  numerosi e gravi siano gli episodi di violenza , una violenza che tuttavia attraversa tutti i ceti sociali.

balanzone21 ha scritto:

hypernova ha scritto:Forse dipende anche dai posti e dalle situazioni che uno ha vissuto. Da noi, Emilia, è un professionale al 90%, ma ci sono anche un paio di sezioni di tecnico, io come utenza preferisco il professionale. Ovviamente anche lì c’è chi rompe le cosiddette in maniera anche molto pesante, ma non mi è mai capitato che mi contestassero dei voti dal sei in su, al tecnico fisso… Leggevo comunque che l’Emilia-Romagna è uno dei posti in Italia dove la violenza all’interno della scuola e ai livelli più alti, sia tra di loro che con gli insegnanti. Infatti, quando lavoravo alle scuole medie ho visto delle situazioni agghiaccianti.

Anche ai tempi di Camillo e Peppone se le davano di santa ragione. 

Sangue ( caldo) romagnolo.

A parte gli scherzi , sembra che ormai viga una violenza diffusa,  sebbene l" aneddotica ci possa mettere fuori strada.

Io tendo a pensare che più  cospicue sono  le sacche di sottoproletariato,  più  numerosi e gravi siano gli episodi di violenza , una violenza che tuttavia attraversa tutti i ceti sociali.

Il sottoproletariato...ed è subito Karl Marx.
Mentre  nel resto d italia i ragazzi esibiscono iphone 13 da 1200 euro, in emilia il clima, il disagio e la povertà ricordano l ambientazione di Oliver Twist. 
In inverno i ragazzi vanno a scuola scalzi , o con scarpe rotte ( eppur bisogna andar) ,portando il tronchetto da mettere nella stufa di classe..i visi sono scavati,  depressi, si raccoglie ciò che si trova per strada come durante l assedio di Leningrado.
Mi stupisce che nell epoca in cui la de Lorean ti ha trasportato ci sia connessione internette

Dal fatto che i quartieri più  degradati delle città  italiane  rigurgitano di parabole  il nostro impareggiabile camerata deduce che il  lumpenproletariat non esiste più.

Non sapete gestire i ragazzi. Vanno presi per i cog**oni sin dal primo giorno, in modo che capiscano subito chi è Ciccio e chi Don Ciccio.

Se non lo capiscono entro la prima settimana auguri.

balanzone21 ha scritto:Dal fatto che i quartieri più  degradati delle città  italiane  rigurgitano di parabole  il nostro impareggiabile camerata deduce che il  lumpenproletariat non esiste più.

Il degrado è culturale, non economico..

cdfjgrjgnjugf ha scritto:Non sapete gestire i ragazzi. Vanno presi per i cog**oni sin dal primo giorno, in modo che capiscano subito chi è Ciccio e chi Don Ciccio.

Se non lo capiscono entro la prima settimana auguri.

Quando andavo a scuola io, più di trent’anni fa, non c’era bisogno di tenere nessuno per i cog****i… Chi rompeva le balle veniva messo nelle condizioni di non poterlo fare, da tutta la comunità scolastica… c’erano delle regole. Oggi siamo a livelli da Far West, l’insegnante dev’essere stile mezzogiorno di fuoco.

balanzone21 ha scritto:
Molti rampolli della buona società  in un professionale?

Assai singolare anzicheno'

Magari è un alberghiero in una zona turistica elitaria, con parecchi figli di chef e albergatori spocchiosi...

hypernova ha scritto:Forse dipende anche dai posti e dalle situazioni che uno ha vissuto. Da noi, Emilia, è un professionale al 90%, ma ci sono anche un paio di sezioni di tecnico, io come utenza preferisco il professionale. Ovviamente anche lì c’è chi rompe le cosiddette in maniera anche molto pesante, ma non mi è mai capitato che mi contestassero dei voti dal sei in su, al tecnico fisso… Leggevo comunque che l’Emilia-Romagna è uno dei posti in Italia dove la violenza all’interno della scuola e ai livelli più alti, sia tra di loro che con gli insegnanti. Infatti, quando lavoravo alle scuole medie ho visto delle situazioni agghiaccianti.

Quando ero studente ricordo che c'erano diversi argomenti validi per "contestare i voti". Tipicamente lasciavo perdere, ma se avessi avuto la mentalità acquisita negli ultimi anni, non credo che sarei stato ugualmente zitto.
Domanda senza peli sulla lingua: ti sei mai chiesto se qualche lamentela potrebbe avere un fondo di verità, oppure credi nella perfezione del tuo operato?

Schiavo ha scritto:

hypernova ha scritto:Forse dipende anche dai posti e dalle situazioni che uno ha vissuto. Da noi, Emilia, è un professionale al 90%, ma ci sono anche un paio di sezioni di tecnico, io come utenza preferisco il professionale. Ovviamente anche lì c’è chi rompe le cosiddette in maniera anche molto pesante, ma non mi è mai capitato che mi contestassero dei voti dal sei in su, al tecnico fisso… Leggevo comunque che l’Emilia-Romagna è uno dei posti in Italia dove la violenza all’interno della scuola e ai livelli più alti, sia tra di loro che con gli insegnanti. Infatti, quando lavoravo alle scuole medie ho visto delle situazioni agghiaccianti.

Quando ero studente ricordo che c'erano diversi argomenti validi per "contestare i voti". Tipicamente lasciavo perdere, ma se avessi avuto la mentalità acquisita negli ultimi anni, non credo che sarei stato ugualmente zitto.
Domanda senza peli sulla lingua: ti sei mai chiesto se qualche lamentela potrebbe avere un fondo di verità, oppure credi nella perfezione del tuo operato?

Ms un utente di un forum di docenti può scegliere come nick " schiavo " e pretendere pure di essere ascoltato?

paniscus_2.1 ha scritto:

balanzone21 ha scritto:
Molti rampolli della buona società  in un professionale?

Assai singolare anzicheno'

Magari è un alberghiero in una zona turistica elitaria, con parecchi figli di chef e albergatori spocchiosi...

Ma uno chef che ha  fatto i  dinderi manda la prole all' alberghiero?

balanzone21 ha scritto:

paniscus_2.1 ha scritto:

balanzone21 ha scritto:
Molti rampolli della buona società  in un professionale?

Assai singolare anzicheno'

Magari è un alberghiero in una zona turistica elitaria, con parecchi figli di chef e albergatori spocchiosi...

Ma uno chef che ha  fatto i  dinderi manda la prole all' alberghiero?

dipende dal tipo di chef.
Se è uno chef da trattoria di camionisti o se è uno chef emozionale,quelli che nel piatto non ci mettono niente e te lo fanno pagare 100€.

Schiavo ha scritto:ti sei mai chiesto se qualche lamentela potrebbe avere un fondo di verità, oppure credi nella perfezione del tuo operato?

Se anche sbagliassi, come tutti gli umani, parto dal presupposto che l'alunno e il genitore non dovrebbero avere la possibilità di mettere becco. Non ho mai contestato voti ai miei insegnanti, nemmeno mai mi sono permessa di chiedere perché avevo preso un voto... la vedo una questione di rispetto dei ruoli che oggi manca.

hypernova ha scritto:

Schiavo ha scritto:ti sei mai chiesto se qualche lamentela potrebbe avere un fondo di verità, oppure credi nella perfezione del tuo operato?

Se anche sbagliassi, come tutti gli umani, parto dal presupposto che l'alunno e il genitore non dovrebbero avere la possibilità di mettere becco. Non ho mai contestato voti ai miei insegnanti, nemmeno mai mi sono permessa di chiedere perché avevo preso un voto... la vedo una questione di rispetto dei ruoli che oggi manca.

Ormai il ricorso è una moda, e i docenti (ormai burocrati del sapere) vivono giornalmente con questo spauracchio.

hypernova ha scritto:

Schiavo ha scritto:ti sei mai chiesto se qualche lamentela potrebbe avere un fondo di verità, oppure credi nella perfezione del tuo operato?

Se anche sbagliassi, come tutti gli umani, parto dal presupposto che l'alunno e il genitore non dovrebbero avere la possibilità di mettere becco. Non ho mai contestato voti ai miei insegnanti, nemmeno mai mi sono permessa di chiedere perché avevo preso un voto... la vedo una questione di rispetto dei ruoli che oggi manca.

A me è capitato una volta di perdermi un esercizio in un compito di uno studente, non l'avevo visto. Me l'ha detto e gli ho corretto esercizio e modificato il voto, non ci vedo niente di male in questo.
Diverso è il caso di gente che non sa nulla e pretende voti alti a caso.

fntscnzt ha scritto:A me è capitato una volta di perdermi un esercizio in un compito di uno studente, non l'avevo visto. Me l'ha detto e gli ho corretto esercizio e modificato il voto, non ci vedo niente di male in questo.

È comunque un atteggiamento supponente che quando andavo a scuola io era impensabile… Non dico che dobbiamo tornare a farli inginocchiare sui ceci e a tirare mazzate, però bisognerebbe dare meno spazio possibile all’intrusione dell’utenza nella valutazione. Penso che tutti abbiamo avuto almeno un insegnante a cui siamo stati antipatici, la cui valutazione non era necessariamente corretta, ma siamo sopravvissuti lo stesso, anzi questa cosa ci ha rafforzato. La maggioranza delle persone a cui insegno, non sono in grado di relazionarsi con un datore di lavoro o con dei clienti, soprattutto per questo motivo.