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Messaggio Da Ospite Gio Dic 27, 2012 8:59 pm

Promemoria primo messaggio :

Salve, in riferimento a quanto riportato dal sito di orizzontescuola, di cui vi mando il link che è questo: [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] ed in riferimento a quanto riportato nel relativo bando, di cui vi mando il link che è questo: [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] ed in riferimento al testo completo del bando, di cui vi mando il link che è questo: [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] volevo gentilmente sapere, se per voi non è di troppo disturbo, se pur non essendo cittadino SVIZZERO, nè cittadino italiano residente in SVIZZERA, ma esendo cittadino italiano, di origine ialiana, residente in ITALIA, posso partecipare al su accennato concorso, e non essendo in possesso dei seguenti Requisiti generali:certificato di abilitazione all’insegnamento nelle scuole medie rilasciato dall’Alta
scuola pedagogica (ASP) di Locarno, dalla SUPSI-DFA di Locarno o riconosciuto dalla Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE), volevo gentilmente sapere, se vi è possibile, se posso conseguire adesso, pur essendo già iniziato l' a.a., il su richiesto certificato e come fare e quanto e come ed entro quanto devo pagare per iscrivermi al corso per avere il su accennato certificato. Colgo l' occasione per augurare di vero cuore a tutti i moderatori, a tutto lo staff diorizzontescuola, e a tutti voi e alle vostre famiglie un SERENO E SANTO NATALE E UN FELICISSIMO 2013

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Canton Ticino, concorso docenti a.s 2012-2013 - Pagina 7 Empty Re: Canton Ticino, concorso docenti a.s 2012-2013

Messaggio Da CanguroMannaro Lun Lug 29, 2013 10:11 pm

Niente da fare anche per me.

CanguroMannaro

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Canton Ticino, concorso docenti a.s 2012-2013 - Pagina 7 Empty Re: Canton Ticino, concorso docenti a.s 2012-2013

Messaggio Da marblearch Mer Lug 31, 2013 11:43 am

Ciao a tutti,
credo proprio che a questo punto il gioco sia il seguente: incassare i 400 CHF e ammettere gli italiani al concorso ma, se poi non si dimostra di essere residenti o avere il permesso di dimora, ciccia. Loro incassano e noi abbiam fatto tutto per nulla. Perchè se no non pubblicare le famose graduatorie o almeno dare comunicazione degli esiti delle prove del concorso?!!!Sapete perchè???Perchè così assumono chi vogliono indipendentemente dal voto/giudizio ottenuto!
Proprio solo se gli mancano docenti locali arrivano all'italiano..
Ora che è palese è meglio spargere la voce di qua dal confine ed evitare ad altri speranzosi di rimetterci in denaro. Passo e chiudo. E aggiungo: noi docenti italiani siamo in media molto più competenti e preparati e flessibili degli svizzeri, la storia lo dimostra. Quindi tanto vale restare nel nostro paese se questa deve essere l'alternativa...

marblearch

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Canton Ticino, concorso docenti a.s 2012-2013 - Pagina 7 Empty Re: Canton Ticino, concorso docenti a.s 2012-2013

Messaggio Da hcap Gio Ago 01, 2013 1:56 am

Caro marblearch, cari tutti. Vista la piega che sta prendendo la discussione, mi sento in dovere di intervenire brevemente per darvi alcune precisazioni: da ticinese credo di conoscere molto bene la situazione, senza dubbio meglio di voi. Mi scuso anticipatamente per la lunghezza del post.

In primo luogo, un'informazione: in effetti, mi spiace confermarvelo, ma tutti i posti liberi sono stati assegnati e tutti i candidati prescelti sono già stati contattati telefonicamente da qualche settimana. Le direzioni delle scuole ora sono chiuse per le vacanze estive. Tutt'al più ci potrà essere ancora qualche emergenza, ma in linea di principio i giochi sono fatti, e se non siete stati chiamati, non ce l'avete fatta.

In secondo luogo, tengo a precisare che dei 400.- che avete versato alla CDPE il Canton Ticino non riceve un centesimo. Sono soldi incassati per il riconoscimento dalla CDPE, che è un organismo federale, mentre la gestione delle scuole e dei concorsi avviene autonomamente da parte dei singoli Cantoni, che li finanziano con i soldi dei propri rispettivi contribuenti. Dunque al Ticino spetta accollarsi tutte le spese per l'organizzazione dei concorsi, per l'istituzione delle commissioni esaminatrici, i contatti con i candidati, la correzione degli elaborati. Tutto questo in proporzioni sempre maggiori, perché di anno in anno il numero di candidati provenienti dall'Italia cresce spaventosamente. Vi assicuro, dunque, che il Ticino non ricava alcun beneficio economico dalle vostre candidature, anzi, piuttosto una spesa maggiore, che cresce sempre di più. Per non parlare del fatto che il numero sempre maggiore di candidati implica una sempre maggiore complessità delle procedure d'assunzione (la prova scritta selettiva di carattere disciplinare per il concorso per le scuole medie superiori ne è l'esempio più recente: ha dovuto essere introdotta proprio per questa ragione, perché convocare le commissioni esaminatrici, che comprendono docenti universitari che vengono da lontano e vanno ospitati, per sessanta esami orali, come sarebbe stato il caso degli insegnanti d'italiano, non era più possibile), che rendono l'accesso alla professione un terno al lotto anche per i ticinesi. Nessun altro Cantone ha bisogno di ricorrere a prove onerose e impegnative come le nostre.

In terzo luogo, prima di gridare allo scandalo per gli esiti del concorso vi pregherei di tenere in considerazione la situazione particolare del Ticino e di avere un minimo di comprensione nei nostri confronti. Siamo un Cantone di 300'000 abitanti (praticamente una periferia di Milano), con un'alta percentuale di studenti, molti dei quali scelgono le proprie discipline nella prospettiva dell'insegnamento. Per questi studenti, il Cantone si accolla non solo le spese per la formazione di base, ma anche quelle per la formazione universitaria, tramite lauti contributi versati ai Cantoni in cui gli studenti frequentano l'Università. Tuttavia, il mercato del lavoro di cui dispongono i giovani ticinesi (la cui formazione al Cantone, come si è visto, è costata parecchio) è molto ristretto: a Sud c'è l'Italia, che non offre alcuno sbocco professionale (e, se anche lo offrisse, non permetterebbe a nessuno di sopravvivere in Ticino, dove il costo della vita è nettamente più alto che in Italia: sopravvivere con uno stipendio da docente italiano sarebbe semplicemente impensabile!). A Nord c'è il resto della Svizzera, la cui lingua ufficiale però non è l'italiano, il che comporta ovvie difficoltà. Di conseguenza l'unico vero sbocco per i ticinesi è, appunto, la scuola ticinese, che del resto è finanziata interamente con i soldi pubblici dei cittadini ticinesi. Capirete certo anche voi, e scusatemi se l'esempio vi sembrerà un po' brutale: purtroppo le cose stanno oggettivamente così. Poniamo il caso del contribuente Giovannino che ha una figlia Susanna, la quale ha studiato all'Università di Zurigo. Giovannino ha mantenuto Susanna durante tutta la durata dei suoi studi (tasse d'iscrizione all'università, affitto di un appartamento a Zurigo, abbonamento ai mezzi di trasporto, cibo: un investimento di decine di migliaia di franchi); inoltre, con le sue tasse, ha pagato indirettamente una parte dei contributi che il Canton Ticino ha versato al Canton Zurigo per gli studi di Susanna. Ora Susanna è tornata, ha fatto un anno di abilitazione (senza stipendio, di nuovo a carico del povero Giovannino; per essere ammessa al corso ha anche dovuto superare un esame d'ammissione e superare l'agguerrita concorrenza d'oltre frontiera) e ha partecipato al concorso. Ma ecco la cattiva sorpresa: Susanna resta senza posto, che viene assegnato al candidato Ernesto, proveniente da Como. Susanna deve andare in disoccupazione, mentre il Cantone, con i soldi versati da Giovannino, paga lo stipendio di Ernesto. Non solo: un'altra parte dei soldi di Giovannino finiscono all'assicurazione contro la disoccupazione, che versa i contributi a Susanna. Risultato: una giovane ticinese resta senza lavoro e la collettività... paga per mantenere due persone. Tra l'altro, la solerte CDPE, che accetta qualsiasi tipo di abilitazione italiana, non riconosce l'abilitazione ticinese: Susanna con il suo titolo non può insegnare in nessuna parte della Svizzera, se non in Ticino. Vi sembra ancora così tanto scandaloso che lo Stato del Canton Ticino, con i soldi dei propri cittadini, cerchi di porre dei requisiti preferenziali che favoriscano l'assunzione di propri cittadini, anziché costringerli ad emigrare ingaggiando al loro posto persone provenienti dall'estero?

In quarto luogo, la ragionevolezza dei requisiti preferenziali posti dal Cantone poggia sul fatto che un docente deve conoscere profondamente la realtà in cui è chiamato ad operare. Deve conoscere il sistema scolastico (che è abbastanza diverso da quello italiano), la mentalità della gente (idem), la tradizione didattica (idem), la situazione politica e le istituzioni (idem). La competenza disciplinare è importante, ma non basta: i fattori che entrano in linea di conto per l'allestimento delle graduatorie sono numerosi, ed evidentemente giocano a favore di chi in questa realtà è cresciuto, vive ed opera già quotidianamente. Io non so se veramente gli insegnanti italiani siano mediamente più preparati, competenti e flessibili di noi. Non mi sembra che la storia dimostri un granché, né che esistano metri di valutazione oggettivi o confronti attendibili eseguiti sul campo. Io capisco la rabbia di chi ha formulato quest'affermazione nei confronti del nostro sistema, ma è gratuita e anche piuttosto arrogante (anzi, dirò di più: se uno si pone in questo modo e con questo senso di superiorità di fronte alla terra dove vorrebbe insegnare, io sono ben contento che non trovi posto e non diventi insegnante dei miei figli; rispettiamo ed accogliamo chi viene da noi con umiltà e spirito di adattamento, non chi si pone su un piedistallo e pretende di avere tutto da insegnarci come a fratelli minori un po' stupidi). Della qualità della formazione nelle Università svizzere penso e spero che nessuno dubiti. È un dato di fatto, invece, e lo insegna l'esperienza, che molti docenti italiani in Ticino faticano ad adattarsi alla situazione che trovano e tendono talvolta a porsi con un certo senso di superiorità di fronte ai ticinesi. Alcuni, per fare solo un esempio stupido ma significativo, non accettano di essere chiamati (come si usa qui) "sore" e "soressa" dagli studenti, ed esigono il termine "prof": ma questo vuol dire non rispettare l'ambiente in cui si arriva e le sue usanze anche linguistiche (forse non ritenendole degne del "vero italiano", non so), ed è un ottimo modo per guastare in partenza i rapporti con gli studenti. Sono piccolezze, ma possono causare grandi incomprensioni. Per non parlare, naturalmente, della scarsa considerazione che alcuni docenti di storia italiani che operano in Ticino dimostrano per la storia svizzera, al punto da non insegnarla affatto perché la ritengono del tutto insignificante (sono esempi reali, non ipotesi). Ma questa, di nuovo, è una mancanza di rispetto assai grave. Siamo un Paese distinto dall'Italia, con la sua storia, le sue istituzioni e le sue peculiarità ben precise: è indispensabile che un docente le conosca, le rispetti, le apprezzi, vi si riconosca. Altrimenti potrà solo avere rapporti disastrosi con chi in questa realtà è nato e cresciuto. Ed è chiaro, con questi presupposti, che un ticinese valido e ben preparato sarà preferito ad un italiano con le medesime qualifiche. Le graduatorie scaturite dal concorso, comunque, sono vincolanti, anche se non pubbliche. Di fatto alcuni ticinesi sono rimasti fuori, ed alcuni italiani sono stati assunti.

marblearch ha scritto:Ora che è palese è meglio spargere la voce di qua dal confine ed evitare ad altri speranzosi di rimetterci in denaro.

Assolutamente sì. Molti italiani risparmieranno tempo e denaro, e molti giovani ticinesi ve ne saranno grati e potranno guardare al proprio futuro con minore apprensione (perché generalmente, quando hanno scelto cosa studiare all'università, non immaginavano proprio che nel giro di pochi anni l'ingresso nel mondo scolastico ticinese sarebbe diventato simile a un percorso di guerra).

Spero di non essere risultato antipatico, di non avere ferito o offeso nessuno. Mi pareva giusto, però, che sentiste anche la voce di chi sta dall'altra parte della frontiera, e a volte si sente un po' assediato (in fondo, il nostro Cantone di 300'000 abitanti scarsi dà già lavoro ad oltre 55'000 frontalieri, che spesso vengono preferiti perché possono accettare stipendi più bassi di quelli dei ticinesi, dato che il costo della vita in Italia è infinitamente più basso). Il Ticino non è la terra dell'oro, né una valvola di sfogo per i problemi strutturali dell'Italia, né una terra di nessuno da conquistare: è una terra piccola, dove già vive un popolo, che sa essere accogliente, ma che deve fare i conti con la propria piccolezza e cercare di offrire un futuro dignitoso ai propri figli, senza costringerli ad emigrare. Soprattutto in tempo di crisi! In bocca al lupo a tutti voi per il vostro futuro professionale!

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Messaggio Da faniarte Gio Ago 01, 2013 9:16 am

Salve a tutti!
Per quel che mi riguarda sono grata a hcap per la sua dettagliata spiegazione sulla effettiva situazione,della quale non sapevo nulla ...lui dice

tengo a precisare che dei 400.- che avete versato alla CDPE il Canton Ticino non riceve un centesimo. Sono soldi incassati per il riconoscimento dalla CDPE, che è un organismo federale, mentre la gestione delle scuole e dei concorsi avviene autonomamente da parte dei singoli Cantoni, che li finanziano con i soldi dei propri rispettivi contribuenti. Dunque al Ticino spetta accollarsi tutte le spese per l'organizzazione dei concorsi, per l'istituzione delle commissioni esaminatrici, i contatti con i candidati, la correzione degli elaborati. Tutto questo in proporzioni sempre maggiori, perché di anno in anno il numero di candidati provenienti dall'Italia cresce spaventosamente. Vi assicuro, dunque, che il Ticino non ricava alcun beneficio economico dalle vostre candidature, anzi, piuttosto una spesa maggiore, che cresce sempre di più.

Sicuramente sarò ingenua(certamente la cosa è più complessa )ma vista la situazione e dato che la svizzera fra gli stati moderni è l'unico governato tramite democrazia diretta.I cittadini possono sia proporre leggi sia respingere leggi già approvate dal parlamento......
Qui in italia ormai il popolo conta come il due di picche.......ma per voi dovrebbe essere diverso...
una delle ragioni che mi ha spinta a tentare l'esame....mi creda... nonostante tutto quello che del suo paese possa criticare,lei è fortunato.
Un caro saluto a tutti !!!

faniarte

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Messaggio Da silviaa Gio Ago 01, 2013 9:44 am

hcap ha scritto:Caro marblearch, cari tutti. Vista la piega che sta prendendo la discussione, mi sento in dovere di intervenire brevemente per darvi alcune precisazioni: da ticinese credo di conoscere molto bene la situazione, senza dubbio meglio di voi. Mi scuso anticipatamente per la lunghezza del post.

In primo luogo, un'informazione: in effetti, mi spiace confermarvelo, ma tutti i posti liberi sono stati assegnati e tutti i candidati prescelti sono già stati contattati telefonicamente da qualche settimana. Le direzioni delle scuole ora sono chiuse per le vacanze estive. Tutt'al più ci potrà essere ancora qualche emergenza, ma in linea di principio i giochi sono fatti, e se non siete stati chiamati, non ce l'avete fatta.

In secondo luogo, tengo a precisare che dei 400.- che avete versato alla CDPE il Canton Ticino non riceve un centesimo. Sono soldi incassati per il riconoscimento dalla CDPE, che è un organismo federale, mentre la gestione delle scuole e dei concorsi avviene autonomamente da parte dei singoli Cantoni, che li finanziano con i soldi dei propri rispettivi contribuenti. Dunque al Ticino spetta accollarsi tutte le spese per l'organizzazione dei concorsi, per l'istituzione delle commissioni esaminatrici, i contatti con i candidati, la correzione degli elaborati. Tutto questo in proporzioni sempre maggiori, perché di anno in anno il numero di candidati provenienti dall'Italia cresce spaventosamente. Vi assicuro, dunque, che il Ticino non ricava alcun beneficio economico dalle vostre candidature, anzi, piuttosto una spesa maggiore, che cresce sempre di più. Per non parlare del fatto che il numero sempre maggiore di candidati implica una sempre maggiore complessità delle procedure d'assunzione (la prova scritta selettiva di carattere disciplinare per il concorso per le scuole medie superiori ne è l'esempio più recente: ha dovuto essere introdotta proprio per questa ragione, perché convocare le commissioni esaminatrici, che comprendono docenti universitari che vengono da lontano e vanno ospitati, per sessanta esami orali, come sarebbe stato il caso degli insegnanti d'italiano, non era più possibile), che rendono l'accesso alla professione un terno al lotto anche per i ticinesi. Nessun altro Cantone ha bisogno di ricorrere a prove onerose e impegnative come le nostre.

In terzo luogo, prima di gridare allo scandalo per gli esiti del concorso vi pregherei di tenere in considerazione la situazione particolare del Ticino e di avere un minimo di comprensione nei nostri confronti. Siamo un Cantone di 300'000 abitanti (praticamente una periferia di Milano), con un'alta percentuale di studenti, molti dei quali scelgono le proprie discipline nella prospettiva dell'insegnamento. Per questi studenti, il Cantone si accolla non solo le spese per la formazione di base, ma anche quelle per la formazione universitaria, tramite lauti contributi versati ai Cantoni in cui gli studenti frequentano l'Università. Tuttavia, il mercato del lavoro di cui dispongono i giovani ticinesi (la cui formazione al Cantone, come si è visto, è costata parecchio) è molto ristretto: a Sud c'è l'Italia, che non offre alcuno sbocco professionale (e, se anche lo offrisse, non permetterebbe a nessuno di sopravvivere in Ticino, dove il costo della vita è nettamente più alto che in Italia: sopravvivere con uno stipendio da docente italiano sarebbe semplicemente impensabile!). A Nord c'è il resto della Svizzera, la cui lingua ufficiale però non è l'italiano, il che comporta ovvie difficoltà. Di conseguenza l'unico vero sbocco per i ticinesi è, appunto, la scuola ticinese, che del resto è finanziata interamente con i soldi pubblici dei cittadini ticinesi. Capirete certo anche voi, e scusatemi se l'esempio vi sembrerà un po' brutale: purtroppo le cose stanno oggettivamente così. Poniamo il caso del contribuente Giovannino che ha una figlia Susanna, la quale ha studiato all'Università di Zurigo. Giovannino ha mantenuto Susanna durante tutta la durata dei suoi studi (tasse d'iscrizione all'università, affitto di un appartamento a Zurigo, abbonamento ai mezzi di trasporto, cibo: un investimento di decine di migliaia di franchi); inoltre, con le sue tasse, ha pagato indirettamente una parte dei contributi che il Canton Ticino ha versato al Canton Zurigo per gli studi di Susanna. Ora Susanna è tornata, ha fatto un anno di abilitazione (senza stipendio, di nuovo a carico del povero Giovannino; per essere ammessa al corso ha anche dovuto superare un esame d'ammissione e superare l'agguerrita concorrenza d'oltre frontiera) e ha partecipato al concorso. Ma ecco la cattiva sorpresa: Susanna resta senza posto, che viene assegnato al candidato Ernesto, proveniente da Como. Susanna deve andare in disoccupazione, mentre il Cantone, con i soldi versati da Giovannino, paga lo stipendio di Ernesto. Non solo: un'altra parte dei soldi di Giovannino finiscono all'assicurazione contro la disoccupazione, che versa i contributi a Susanna. Risultato: una giovane ticinese resta senza lavoro e la collettività... paga per mantenere due persone. Tra l'altro, la solerte CDPE, che accetta qualsiasi tipo di abilitazione italiana, non riconosce l'abilitazione ticinese: Susanna con il suo titolo non può insegnare in nessuna parte della Svizzera, se non in Ticino. Vi sembra ancora così tanto scandaloso che lo Stato del Canton Ticino, con i soldi dei propri cittadini, cerchi di porre dei requisiti preferenziali che favoriscano l'assunzione di propri cittadini, anziché costringerli ad emigrare ingaggiando al loro posto persone provenienti dall'estero?

In quarto luogo, la ragionevolezza dei requisiti preferenziali posti dal Cantone poggia sul fatto che un docente deve conoscere profondamente la realtà in cui è chiamato ad operare. Deve conoscere il sistema scolastico (che è abbastanza diverso da quello italiano), la mentalità della gente (idem), la tradizione didattica (idem), la situazione politica e le istituzioni (idem). La competenza disciplinare è importante, ma non basta: i fattori che entrano in linea di conto per l'allestimento delle graduatorie sono numerosi, ed evidentemente giocano a favore di chi in questa realtà è cresciuto, vive ed opera già quotidianamente. Io non so se veramente gli insegnanti italiani siano mediamente più preparati, competenti e flessibili di noi. Non mi sembra che la storia dimostri un granché, né che esistano metri di valutazione oggettivi o confronti attendibili eseguiti sul campo. Io capisco la rabbia di chi ha formulato quest'affermazione nei confronti del nostro sistema, ma è gratuita e anche piuttosto arrogante (anzi, dirò di più: se uno si pone in questo modo e con questo senso di superiorità di fronte alla terra dove vorrebbe insegnare, io sono ben contento che non trovi posto e non diventi insegnante dei miei figli; rispettiamo ed accogliamo chi viene da noi con umiltà e spirito di adattamento, non chi si pone su un piedistallo e pretende di avere tutto da insegnarci come a fratelli minori un po' stupidi). Della qualità della formazione nelle Università svizzere penso e spero che nessuno dubiti. È un dato di fatto, invece, e lo insegna l'esperienza, che molti docenti italiani in Ticino faticano ad adattarsi alla situazione che trovano e tendono talvolta a porsi con un certo senso di superiorità di fronte ai ticinesi. Alcuni, per fare solo un esempio stupido ma significativo, non accettano di essere chiamati (come si usa qui) "sore" e "soressa" dagli studenti, ed esigono il termine "prof": ma questo vuol dire non rispettare l'ambiente in cui si arriva e le sue usanze anche linguistiche (forse non ritenendole degne del "vero italiano", non so), ed è un ottimo modo per guastare in partenza i rapporti con gli studenti. Sono piccolezze, ma possono causare grandi incomprensioni. Per non parlare, naturalmente, della scarsa considerazione che alcuni docenti di storia italiani che operano in Ticino dimostrano per la storia svizzera, al punto da non insegnarla affatto perché la ritengono del tutto insignificante (sono esempi reali, non ipotesi). Ma questa, di nuovo, è una mancanza di rispetto assai grave. Siamo un Paese distinto dall'Italia, con la sua storia, le sue istituzioni e le sue peculiarità ben precise: è indispensabile che un docente le conosca, le rispetti, le apprezzi, vi si riconosca. Altrimenti potrà solo avere rapporti disastrosi con chi in questa realtà è nato e cresciuto. Ed è chiaro, con questi presupposti, che un ticinese valido e ben preparato sarà preferito ad un italiano con le medesime qualifiche. Le graduatorie scaturite dal concorso, comunque, sono vincolanti, anche se non pubbliche. Di fatto alcuni ticinesi sono rimasti fuori, ed alcuni italiani sono stati assunti.

marblearch ha scritto:Ora che è palese è meglio spargere la voce di qua dal confine ed evitare ad altri speranzosi di rimetterci in denaro.

Assolutamente sì. Molti italiani risparmieranno tempo e denaro, e molti giovani ticinesi ve ne saranno grati e potranno guardare al proprio futuro con minore apprensione (perché generalmente, quando hanno scelto cosa studiare all'università, non immaginavano proprio che nel giro di pochi anni l'ingresso nel mondo scolastico ticinese sarebbe diventato simile a un percorso di guerra).

Spero di non essere risultato antipatico, di non avere ferito o offeso nessuno. Mi pareva giusto, però, che sentiste anche la voce di chi sta dall'altra parte della frontiera, e a volte si sente un po' assediato (in fondo, il nostro Cantone di 300'000 abitanti scarsi dà già lavoro ad oltre 55'000 frontalieri, che spesso vengono preferiti perché possono accettare stipendi più bassi di quelli dei ticinesi, dato che il costo della vita in Italia è infinitamente più basso). Il Ticino non è la terra dell'oro, né una valvola di sfogo per i problemi strutturali dell'Italia, né una terra di nessuno da conquistare: è una terra piccola, dove già vive un popolo, che sa essere accogliente, ma che deve fare i conti con la propria piccolezza e cercare di offrire un futuro dignitoso ai propri figli, senza costringerli ad emigrare. Soprattutto in tempo di crisi! In bocca al lupo a tutti voi per il vostro futuro professionale!
Ho letto attentamente tutto il post perchè faccio parte degli italiani che hanno partecipato, ma che non sono stati selezionati. Come molti, sono delusa perchè questo concorso era una speranza per migliorare la mia qualità di vita, sebbene emigrare avrebbe comportato dei grossi sacrifici.
Tuttavia, conosco un po' il Ticino e vorrei farti i complimenti per quanto hai esposto sopra in modo tranquillo e sempre rispettoso. Spero che anche gli altri esclusi possano capire.
Grazie.

silviaa

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Canton Ticino, concorso docenti a.s 2012-2013 - Pagina 7 Empty Re: Canton Ticino, concorso docenti a.s 2012-2013

Messaggio Da stero Gio Ago 01, 2013 5:01 pm

scusate ma credo che la crisi abbia fatto perdere un po' di vista il problema principale: gli immigrati accettano salari bassi perchè non gli viene offerto di meglio. Il problema non sono gli immigrati, ma chi specula sulla crisi per giocare al ribasso. Detto questo, capisco le ragioni di silviaa, ma non trovo motivazioni valide per non provare a fare il concorso solo perchè così "turbo" gli investimenti sulla formazione di un ticinese. Siamo in Europa e le carte in tavola sono cambiate tante volte non solo in Italia, non vedo perchè la mobilità non dovrebbe essere garantita a chi cerca , mettendosi in gioco, di cercare di migliorare la propria vita.
Un'ultima cosa a silviaa: le realtà regionali dell'Italia sono diversissime, secondo il tuo ragionamento allora non dovrebbe essere consentito nemmeno spostarsi dal Sud a Nord, perchè un'insegnante "non inserito" in quella tradizione non sarebbe in grado di fare bene il suo mestiere. Ti auguro di riuscire a viaggiare un po' di più e magari lavorare anche fuori dal luogo in cui sei cresciuta per sperimentare quanto sia di aiuto l'apertura mentale e lo spirito di adattamento. In caso contrario mi auguro che tu non abbia mai bisogno di spostarti da dove vivi.

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Canton Ticino, concorso docenti a.s 2012-2013 - Pagina 7 Empty Re: Canton Ticino, concorso docenti a.s 2012-2013

Messaggio Da hcap Sab Ago 03, 2013 1:25 pm

Care faniarte, silviaa e Totalrec, vi ringrazio per la comprensione. Sì, la Svizzera è una terra fortunata sotto tanti punti di vista, soprattutto sotto quello della democrazia diretta e della vicinanza tra popolo e classe politica, ma certo non sono tutte rose e fiori: come ogni società siamo attraversati da correnti e interessi diversi, e trovare un equilibrio non è sempre facile. Quel che è certo è che ci si abitua presto a ritrovarsi dalla parte degli sconfitti nelle votazioni popolari, ma fa parte delle regole del gioco. Uno degli aspetti particolarmente delicati, come forse sapete, è quello dei rapporti con l'Unione Europea, che interessano soprattutto determinate cerchie dell'economia ma dei quali il popolo deve poi scontare gli svantaggi. Ora finalmente i politici cominciano ad aprire gli occhi, ma perché lo facessero c'è stato bisogno che alle ultime elezioni cantonali i partiti storici subissero una consistente erosione di consensi (addirittura il partito liberale radicale, che storicamente è quasi sempre stato il primo partito in Ticino negli ultimi 150 anni, ha perso la maggioranza relativa) in favore di movimenti di stampo populista che hanno saputo captare malumori e problemi reali della gente, trasformandoli poi in campagne di pessimo gusto che però avevano un fondo di verità. Fortunatamente un solido sistema proporzionale ci mette al riparo da derive pericolose, e la scossa si è rivelata salutare: i grandi partiti hanno capito che alla gente interessano poco i (supposti) grandi benefici che gli accordi bilaterali apportano all'economia, se vede costantemente aumentare la disoccupazione e le tasse mentre gli stipendi e i servizi diminuiscono (certo, in misura meno catastrofica che in Italia, ma ugualmente sensibile). Così, finalmente si è riconosciuto che anche nel reclutamento dei nuovi docenti si stavano creando grossi problemi e ci si è mossi per risolverli: raramente si assiste a un simile consenso di fondo di tutta la società. Naturalmente siete liberissime di riprovarci in futuro: basta che siate consapevoli in partenza del fatto che in questo momento le probabilità di farcela sono abbastanza basse, e, conoscendo le ragioni per cui le cose vanno così, non la consideriate un'ingiustizia. In questi anni, purtroppo, ho visto parecchie illusioni infrante e pagate anche a caro prezzo.

stero, temo che invece tu abbia capito poco del mio intervento. Mi permetto di chiarire qualche punto.

stero ha scritto:Ti auguro di riuscire a viaggiare un po' di più e magari lavorare anche fuori dal luogo in cui sei cresciuta per sperimentare quanto sia di aiuto l'apertura mentale e lo spirito di adattamento. In caso contrario mi auguro che tu non abbia mai bisogno di spostarti da dove vivi.

Il post con cui te la prendi l'ho scritto io, non silviaa. Piacere, sono hcap, sono ticinese e conosco bene la realtà di cui sto parlando. Per motivi di studio e di lavoro ho vissuto in altre regioni della Svizzera per diversi anni, l'ho girata in lungo e in largo e conosco abbastanza bene anche le realtà confinanti con le nostre, soprattutto quelle che ho visitato nell'ambito del mio percorso accademico. Poi ho capito che i miei amici e i miei affetti più cari stavano in Ticino, che la mia vera casa era lì e che era ora di tornare. Fortunatamente (ma credo anche per merito, e non solo perché sono ticinese) sono riuscito ad avere il posto di insegnante e conto di tenerlo a lungo, quindi, tranquillo: se tutto va bene non me ne dovrò più andare. Certo che fai in fretta a tirare conclusioni sull'apertura/chiusura mentale di persone che non conosci. Ma lo so, internet ci rende tutti più cattivi.

stero ha scritto:le realtà regionali dell'Italia sono diversissime, secondo il tuo ragionamento allora non dovrebbe essere consentito nemmeno spostarsi dal Sud a Nord, perchè un'insegnante "non inserito" in quella tradizione non sarebbe in grado di fare bene il suo mestiere. Ti auguro di riuscire a viaggiare un po' di più e magari lavorare anche fuori dal luogo in cui sei cresciuta per sperimentare quanto sia di aiuto l'apertura mentale e lo spirito di adattamento. In caso contrario mi auguro che tu non abbia mai bisogno di spostarti da dove vivi.

Non stavo esponendo solo una mia idea personale, ma, rispondendo a un precedente post di marblearch, spiegavo la ragione oggettiva per la quale la maggior parte di coloro che hanno partecipato a questa discussione non ha ottenuto un posto di lavoro nella scuola ticinese. È un punto sul quale il consenso in Ticino è unanime e trasversale: classe politica, popolo, corpo docente (almeno per quanto riguarda gli autoctoni, che costituiscono il 97%; sull'opinione del 3% straniero non oso esprimermi, ma sospetto che parecchi di loro concordino, dato che molti erano già in Ticino da prima; i rimanenti in genere sono proprio quei docenti che non si rendono conto delle differenze tra Svizzera e Italia, non riescono ad adattarsi alla realtà in cui si trovano - e spesso neanche ci provano, convinti come sono della superiorità della propria impostazione - e sviluppano relazioni profondamente conflittuali con gli studenti). Raramente c'è un tale accordo tra tutte le componenti della società. Siamo chiusi? Stupidi? Abbiamo viaggiato poco? Forse, ma è una posizione di cui siamo fermamente convinti e che non siamo disposti a dibattere, per cui neanch'io ho intenzione di stare qui a farlo. In Italia organizzatevi pure come meglio credete: noi, finché saremo uno Stato sovrano, avremo il diritto di fare lo stesso. Tra parentesi, aggiungo che probabilmente c'è più uniformità, almeno a livello di impostazioni e di programmi, tra una scuola di Como e una di Catania, che non tra una di Como e una di Mendrisio. Prova ne sia il fatto che gli studenti di Como e quelli di Catania affrontano gli stessi esami di maturità, ma gli studenti di Mendrisio non potrebbero mai far capo alle stesse tracce. In Ticino ognuno dei cinque licei cantonali elabora indipendentemente dagli altri le tracce per i propri esami di maturità...

stero ha scritto:Detto questo, capisco le ragioni di silviaa, ma non trovo motivazioni valide per non provare a fare il concorso solo perchè così "turbo" gli investimenti sulla formazione di un ticinese. Siamo in Europa e le carte in tavola sono cambiate tante volte non solo in Italia, non vedo perchè la mobilità non dovrebbe essere garantita a chi cerca , mettendosi in gioco, di cercare di migliorare la propria vita.

Tranquillo, tu hai tutto il diritto di fare il concorso, e il mio scopo non era dissuadere nessuno, ma rendervi attenti al fatto che le probabilità di farcela, per chi viene dall'estero, non sono altissime, sempre in risposta al post di marblearch: lui per primo ha detto di voler evitare ad altri speranzosi di perdere tempo e denaro, io ho solo confermato che, effettivamente, il rischio è elevato ed è bene che lo si sappia. Poi ognuno farà le sue valutazioni con cognizione di causa, possibilmente senza inveire contro il nostro sistema. A te la cosa può anche non interessare, ma il Canton Ticino tiene a tutelare gli investimenti che ha fatto per la formazione dei propri cittadini, ed ora lo sta facendo davvero, pur mantenendosi nel pieno rispetto del diritto e delle norme vigenti. Un consiglio: quando discuti con un ticinese, è del tutto inutile appellarti all' "Europa", soprattutto se così dicendo intendi "Unione Europea". In generale tendiamo a considerarla un'istituzione prepotente e antidemocratica, sia nei confronti dei propri cittadini, sia nei confronti di chi, come noi, se ne sta felicemente il più lontano possibile (e siamo convinti che molti altri popoli intorno a noi ne sarebbero stati alla larga, se, come noi, avessero avuto la possibilità di esprimersi in votazione popolare). In materia di applicazione degli accordi bilaterali, poi, temo che l'Italia abbia ben poco da insegnarci, le difficoltà per i ticinesi (ditte e privati cittadini) che vogliano lavorare in Italia sono enormi, mentre venire da noi, in questi anni, è stato fin troppo semplice. Ma ora il nostro mondo politico sta finalmente prendendo coscienza dell'assoluta mancanza di reciprocità in questo campo e inizia a prender qualche contromisura. Di nuovo, questa è una posizione molto diffusa in tutto il Cantone e a vari livelli, non è solo la mia. Per cui la espongo qui come dato oggettivo con cui devi confrontarti se vuoi venire a lavorare in Ticino, e non sono intenzionato ad aprire un dibattito sull'argomento.

stero ha scritto:scusate ma credo che la crisi abbia fatto perdere un po' di vista il problema principale: gli immigrati accettano salari bassi perchè non gli viene offerto di meglio. Il problema non sono gli immigrati, ma chi specula sulla crisi per giocare al ribasso.

Lascio questo punto per ultimo, perché in realtà non c'entra con la discussione. Ti assicuro, in ogni caso, che i frontalieri che accettano lavoro in Ticino non sono poveri disperati che stanno male dal punto di vista finanziario, anzi: per quanto ne so, uno stipendio intorno ai 2'000€ in Italia è un stipendio più che decoroso (forse addirittura ottimo), mentre in Svizzera sarebbe assolutamente impossibile sopravvivere, soprattutto dovendo mantenere una famiglia. Così, certo, alcuni imprenditori possono permettersi di speculare, ma non sulle spalle degli italiani, che con quei soldi vivono meglio della grande maggioranza dei propri connazionali e che sono ben contenti delle condizioni di lavoro che trovano qui. Piuttosto sulle spalle dei ticinesi che neanche volendo potrebbero accettare condizioni simili. Ma forse - forse - qualcosa nel mondo politico si sta finalmente muovendo per risolvere anche questa situazione, che per noi sta diventando davvero insostenibile.

Di nuovo buona fortuna a voi per il vostro futuro!

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Messaggio Da silviaa Lun Ago 05, 2013 10:49 am

stero ha scritto:scusate ma credo che la crisi abbia fatto perdere un po' di vista il problema principale: gli immigrati accettano salari bassi perchè non gli viene offerto di meglio. Il problema non sono gli immigrati, ma chi specula sulla crisi per giocare al ribasso. Detto questo, capisco le ragioni di silviaa, ma non trovo motivazioni valide per non provare a fare il concorso solo perchè così "turbo" gli investimenti sulla formazione di un ticinese. Siamo in Europa e le carte in tavola sono cambiate tante volte non solo in Italia, non vedo perchè la mobilità non dovrebbe essere garantita a chi cerca , mettendosi in gioco, di cercare di migliorare la propria vita.
Un'ultima cosa a silviaa: le realtà regionali dell'Italia sono diversissime, secondo il tuo ragionamento allora non dovrebbe essere consentito nemmeno spostarsi dal Sud a Nord, perchè un'insegnante "non inserito" in quella tradizione non sarebbe in grado di fare bene il suo mestiere. Ti auguro di riuscire a viaggiare un po' di più e magari lavorare anche fuori dal luogo in cui sei cresciuta per sperimentare quanto sia di aiuto l'apertura mentale e lo spirito di adattamento. In caso contrario mi auguro che tu non abbia mai bisogno di spostarti da dove vivi.
Forse mi sono spiegata male: io volevo solo complimentarmi con hcap per aver esposto il proprio pensiero in modo educato e corretto.
Per quanto riguarda le tue accuse riguardo alla mia presupposta ignoranza e chiusura mentale, preciso che ho abitato e lavorato in regioni e stati diversi dall'Italia per molti anni, insegno lingue straniere e quindi...
Comunque sia, non capisco queste inutili polemiche.

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Messaggio Da stero Lun Ago 05, 2013 12:50 pm

silviaa ha scritto:
stero ha scritto:scusate ma credo che la crisi abbia fatto perdere un po' di vista il problema principale: gli immigrati accettano salari bassi perchè non gli viene offerto di meglio. Il problema non sono gli immigrati, ma chi specula sulla crisi per giocare al ribasso. Detto questo, capisco le ragioni di silviaa, ma non trovo motivazioni valide per non provare a fare il concorso solo perchè così "turbo" gli investimenti sulla formazione di un ticinese. Siamo in Europa e le carte in tavola sono cambiate tante volte non solo in Italia, non vedo perchè la mobilità non dovrebbe essere garantita a chi cerca , mettendosi in gioco, di cercare di migliorare la propria vita.
Un'ultima cosa a silviaa: le realtà regionali dell'Italia sono diversissime, secondo il tuo ragionamento allora non dovrebbe essere consentito nemmeno spostarsi dal Sud a Nord, perchè un'insegnante "non inserito" in quella tradizione non sarebbe in grado di fare bene il suo mestiere. Ti auguro di riuscire a viaggiare un po' di più e magari lavorare anche fuori dal luogo in cui sei cresciuta per sperimentare quanto sia di aiuto l'apertura mentale e lo spirito di adattamento. In caso contrario mi auguro che tu non abbia mai bisogno di spostarti da dove vivi.
Forse mi sono spiegata male: io volevo solo complimentarmi con hcap per aver esposto il proprio pensiero in modo educato e corretto.
Per quanto riguarda le tue accuse riguardo alla mia presupposta ignoranza e chiusura mentale, preciso che ho abitato e lavorato in regioni e stati diversi dall'Italia per molti anni, insegno lingue straniere e quindi...
Comunque sia, non capisco queste inutili polemiche.

cara silviaa, ho scambiato il tuo post e stavo rispondendo a hcap, mi dispiace che ti sia sentita offesa non era mia intenzione, nemmeno fare inutili polemiche.
@hcap: trovo abbastanza triste che nel 2013 non si accetti l'idea che siamo cittadini del mondo e con la tua risposta mi confermi che l'Unione Europea per te è solo un problema, anzichè un arricchimento.Almeno adesso sei stata esplicita. Con questi presupposti mi risulta difficile un confronto,tuttavia sono sicura che non tutti i ticinesi la pensano come te, intanto ti auguro buona fortuna!

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Messaggio Da hcap Lun Ago 05, 2013 1:25 pm

Diciamo che la stragrande maggioranza dei ticinesi la pensa come me. I dati son lì da vedere: il 21 maggio 2000, quando il popolo svizzero ha approvato l'adozione degli accordi bilaterali con la UE, il 57% dei ticinesi li aveva respinti. Percentuale di contrari salita al 66% nove anni dopo, l'8 febbraio 2009, quando si è trattato di confermare gli accordi ed estenderli ai nuovi Stati membri. Considera poi che tra i voti favorevoli c'erano molti che ritenevano questi accordi un male necessario per poter restare il più a lungo possibile fuori dall'UE: anch'io avevo votato a favore per questa ragione. Oggi probabilmente, visto com'è evoluta la situazione, voterei contro pure io... sì, per noi la UE fino ad ora ha portato solo problemi. Va bene esser cittadini del mondo, ma noi a casa nostra stiamo bene e non vediamo perché dovremmo essere costretti ad andarcene solo perché altri vogliono prendere il nostro posto. Se un giorno arriverai davvero in Ticino, questa è la realtà che troverai e la mentalità con cui sarai confrontata.

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Messaggio Da panta Lun Ago 05, 2013 1:39 pm

hcap ha scritto:Va bene esser cittadini del mondo, ma noi a casa nostra stiamo bene e non vediamo perché dovremmo essere costretti ad andarcene solo perché altri vogliono prendere il nostro posto.
Non vedo cosa commentare. Voglio solo aggiungere che ho vissuto due anni in Svizzera e so bene che il Canton Ticino è sentito dagli altri come un corpo estraneo (anche dal punto di vista linguistico). Io adoro la Svizzera nei suoi pregi e nei suoi difetti, ma ti prego, se sei insegnante, non comunicare l'idea del territorio nazionale come "casa nostra".
Per il resto, buona fortuna!

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Messaggio Da stero Lun Ago 05, 2013 1:42 pm

hcap ha scritto:Diciamo che la stragrande maggioranza dei ticinesi la pensa come me. I dati son lì da vedere: il 21 maggio 2000, quando il popolo svizzero ha approvato l'adozione degli accordi bilaterali con la UE, il 57% dei ticinesi li aveva respinti. Percentuale di contrari salita al 66% nove anni dopo, l'8 febbraio 2009, quando si è trattato di confermare gli accordi ed estenderli ai nuovi Stati membri. Considera poi che tra i voti favorevoli c'erano molti che ritenevano questi accordi un male necessario per poter restare il più a lungo possibile fuori dall'UE: anch'io avevo votato a favore per questa ragione. Oggi probabilmente, visto com'è evoluta la situazione, voterei contro pure io... sì, per noi la UE fino ad ora ha portato solo problemi. Va bene esser cittadini del mondo, ma noi a casa nostra stiamo bene e non vediamo perché dovremmo essere costretti ad andarcene solo perché altri vogliono prendere il nostro posto. Se un giorno arriverai davvero in Ticino, questa è la realtà che troverai e la mentalità con cui sarai confrontata.

non penso che sia giusto che uno sia costretto ad andarsene perchè qualcuno prende il posto suo, mi piace solo pensare che il confronto però sia sul merito e non sulla nazionalità. Preferiresti per i tuoi figli un insegnante mediocre ticinese (ce ne saranno come ce ne sono in Italia) oppure uno bravo non ticinese?
Non mi trovo d'accordo con te sul presupposto:noi a casa nostra stiamo bene, quindi non ci interessa altro. Io pure qui sto bene, ma c'è qualcuno che può non pensarla così e non possiamo tapparci gli occhi e chiudergli la porta in faccia o creare un percorso ad ostacoli perchè non è nato in quella o questa terra.

stero

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Messaggio Da hcap Lun Ago 05, 2013 2:01 pm

panta ha scritto:Voglio solo aggiungere che ho vissuto due anni in Svizzera e so bene che il Canton Ticino è sentito dagli altri come un corpo estraneo (anche dal punto di vista linguistico).

Mah, io ho vissuto per quasi dieci anni in Svizzera interna e non ho mai avuto questa percezione. Al contrario, mi sono accorto di come molti svizzeri stimassero il Ticino e i ticinesi più di quel che i ticinesi immaginassero.

panta ha scritto:Io adoro la Svizzera nei suoi pregi e nei suoi difetti, ma ti prego, se sei insegnante, non comunicare l'idea del territorio nazionale come "casa nostra".

Non è questione di "territorio nazionale". Per "casa mia" intendo il luogo dove ci sono i miei affetti più cari, dove si svolge la parte più intensa e più bella della mia vita, il posto del quale amo la lingua e le usanze. Ed è il posto in cui vivono anche i miei cari. Il lavoro è solo uno dei tanti fattori che fanno la qualità di vita di una persona, e io non vorrei mai dovermene andare solo per inseguire quello, e nemmeno vorrei che capitasse a qualcuno dei miei cari di doversene andare solo per motivi economici. Con quello che sta succedendo negli ultimi anni, invece, vediamo le nostre possibilità ridursi fortemente, perché siamo un Cantone piccolo e che offre poche possibilità lavorative. Non possiamo permetterci di rinunciare a quelle poche.

sterro ha scritto:non penso che sia giusto che uno sia costretto ad andarsene perchè qualcuno prende il posto suo, mi piace solo pensare che il confronto però sia sul merito e non sulla nazionalità. Preferiresti per i tuoi figli un insegnante mediocre ticinese (ce ne saranno come ce ne sono in Italia) oppure uno bravo non ticinese?

Qui torniamo al punto di partenza, quello su cui tu non eri d'accordo. In Ticino, in linea generale, siamo convinti che la qualità di un docente passi non soltanto dalle conoscenze disciplinari, ma dalla conoscenza del territorio in cui si opera (dove per territorio intendo non solo la geografia, ma proprio tutto il tessuto sociale e le sue caratteristiche, ivi comprese quelle della scuola) e dall'integrazione in esso. L'esperienza di questi anni ci ha mostrato concretamente che questa integrazione pone parecchi problemi, soprattutto quando gli insegnanti italiani arrivano in Ticino convinti di operare in una realtà identica a quella italiana, per cui, anziché adattarsi a quello che trovano, pretendono che siano gli studenti ad adattarsi a loro (imponendo, per esempio, una terminologia diversa, metodologie diverse, anche piani di studio diversi). Questo porta ad intrecciare relazioni conflittuali, che, indipendentemente dalla preparazione disciplinare del docente, influiscono negativamente sull'apprendimento degli studenti. Purtroppo, operando nella scuola ed avendo diversi parenti che la vivono come studenti, conosco troppi casi di questo genere. Ed è per questo che il Cantone, ed io con lui, ritiene che sia meglio privilegiare gli insegnanti del posto, o quelli che già lo conoscono. E, attenzione, non si tratta di nazionalità: uno straniero che abbia frequentato le scuole in Ticino è considerato come un ticinese ai fini del concorso, perché si ritiene che conosca l'ambiente e vi sia integrato. Viceversa, uno svizzero che non abbia frequentato le scuole in Ticino è tenuto a passare l'esame di conoscenza del territorio e, nei criteri preferenziali, risulta sfavorito rispetto ad uno straniero cresciuto in Ticino. Io non trovo che ci sia niente di scandaloso in tutto questo, lo so che in Italia la prassi è diversa, ma d'altra parte, come dicevo già prima, penso che ognuno sia libero di organizzarsi come meglio crede. E noi crediamo che sia meglio così.

hcap

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Messaggio Da rahorus Ven Ago 09, 2013 9:42 am

Buongiorno, sono laureato in Ingegneria e vorrei sapere se in Ticino si può far domanda d'insegnamento/supplenza anche se non si ha l'abilitazione italiana all'insegnamento.

In alternativa, com' è possibile prendere l'abilitazione per l'insegnamento nelle scuole del Ticino?

Grazie

rahorus

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Messaggio Da silviaa Sab Ago 10, 2013 6:37 pm

rahorus ha scritto:Buongiorno, sono laureato in Ingegneria e vorrei sapere se in Ticino si può far domanda d'insegnamento/supplenza anche se non si ha l'abilitazione italiana all'insegnamento.

In alternativa, com' è possibile prendere l'abilitazione per l'insegnamento nelle scuole del Ticino?

Grazie
Se hai un'abilitazione in Italia puoi farla riconoscere in Svizzera, ma non è il tuo caso.Conseguirla in Svizzera è davvero complicato. Si tratta di una scuola a numero chiuso ed essere ammessi non è facile nemmeno per i cittadini svizzeri, figuriamoci per gli stranieri...

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Messaggio Da silvye Dom Ago 18, 2013 8:33 pm

Ciao a tutti. Io ho sostenuto le selezioni per il Canton Ticino a maggio. Sono state molto rigide e difficili. Durante gli esami ho conosciuto una collega, molto valida, che è stata infine convocata i primi di lUglio col la proposta di cattedra intera. Sapete se ci sono speranze ancora per gli altri esaminandi come me...? :-( io ho gettato la spugna....

silvye

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Messaggio Da hcap Dom Ago 18, 2013 10:36 pm

Ciao Silvye! Purtroppo no, tutti gli incarichi sono stati assegnati tra la fine di giugno e i primi di luglio. I Consigli di Direzione delle scuole stanno ritornando al lavoro in questi giorni dopo un mese di chiusura estiva: tutt'al più può esserci qualche situazione di emergenza (malattie, gravidanze, decessi, ritiri dell'ultimo minuto...), ma, in linea generale, i giochi sono fatti.

rahorus, silviaa ha ragione, conseguire l'abilitazione in Svizzera non è facile perché le scuole che la conferiscono sono generalmente a numero chiuso e la selezione è molto dura, perché le domande d'iscrizione sono molte. Inoltre, generalmente occorre un titolo specifico della disciplina che si desidera insegnare: con una laurea in Ingegneria difficilmente saresti ammesso. Tra l'altro, non si ripeterà mai abbastanza che l'abilitazione, anche se ottenuta in Svizzera, oltre a richiedere un impegno a tempo pieno (con obbligo di presenza e pratica professionale non pagata) per uno-due anni, non dà alcun diritto ad essere poi effettivamente assunti (troppi arrivano in Ticino per abilitarsi convinti che questo equivalga ad essere automaticamente assunti, finendo per scoprire a proprie spese di aver sprecato tempo e denaro). L'abilitazione dà soltanto il diritto di partecipare alle procedure concorsuali, dalle quali, altrimenti, si è automaticamente esclusi.

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Messaggio Da luce73 Mar Ago 20, 2013 12:42 pm

Ciao a tutti!
Ho letto gli ultimi, interessanti interventi di questo topic da da totale esterna alla questione e per pura curiosità.
Mi pongo un interrogativo che forse qualcuno può chiarire: da quanto ho capito i concorrenti italiani sono rimasti del tutto all'oscuro dell'esito delle loro prove concorsuali e dello stato di avanzamento della procedura, a meno di non essere stati convocati.
Come mai invece hcap ai primi di agosto era informato del fatto che la procedura era già conclusa e le convocazioni già fatte?

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Messaggio Da mara88 Mar Ago 20, 2013 9:38 pm

Eh sì, alla faccia della trasparenza, non pubblicano uno straccio di elenco o graduatoria di ammessi esclusi/vincitori/vinti ! Silvye potresti dirci se la collega conosciuta al concorso convocata a luglio era ticinese o meno ? Chi non è del Ticino o svizzero non è ben visto, non a caso chiedono le lingue nazionali e la loro geografia/cultura/istituzioni, forse è quella la selezione vera.

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Messaggio Da silvye Mer Ago 21, 2013 9:57 am

Infatti che rabbia questa mancanza di trasparenza!!!!
La collega assunta non era affatto ticinese, anzi pugliese e sono certa che il posto se lo sia meritato.
é vero che non siamo ben visti ed è per questo che dobbiamo combattere un pò più degli altri nelle prove.
Io penso che , da buona siciliana, sono stata oggetto di qualche discriminazione poichè alle prove orali loro stessi si sono contraddetti in una domanda e quando ho cercato di far valere la logica e le ragioni degli insegnanti, hanno cmq storto il naso invece di riconoscere che avevano sbagliato....mah!
Ad ogni modo, io ritenterò...teniamoci aggiornati.

mara88 ha scritto:Eh sì, alla faccia della trasparenza, non pubblicano uno straccio di elenco o graduatoria di ammessi esclusi/vincitori/vinti !  Silvye potresti dirci se la collega conosciuta al concorso convocata a luglio era ticinese o meno ? Chi non è del Ticino o svizzero non è ben visto, non a caso chiedono le lingue nazionali e la loro geografia/cultura/istituzioni, forse è quella la selezione vera.

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Messaggio Da mara88 Mer Ago 21, 2013 10:00 am

Silvye, ma chi non riesce a prendere nessun incarico ai concorsi, può essere contattato almeno per qualche supplenza ? Come funzionano lì le supplenze ? Si manda qualche MAD ?

mara88

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Messaggio Da mara88 Mer Ago 21, 2013 10:07 am

silvye ha scritto:Infatti che rabbia questa mancanza di trasparenza!!!!
La collega assunta non era affatto ticinese, anzi pugliese e sono certa che il posto se lo sia meritato.
é vero che non siamo ben visti ed è per questo che dobbiamo combattere un pò più degli altri nelle prove.
Io penso che , da buona siciliana, sono stata oggetto di qualche discriminazione poichè alle prove orali loro stessi si sono contraddetti in una domanda e quando ho cercato di far valere la logica e le ragioni degli insegnanti, hanno cmq storto il naso invece di riconoscere che avevano sbagliato....mah!
Ad ogni modo, io ritenterò...teniamoci aggiornati.

mara88 ha scritto:Eh sì, alla faccia della trasparenza, non pubblicano uno straccio di elenco o graduatoria di ammessi esclusi/vincitori/vinti !  Silvye potresti dirci se la collega conosciuta al concorso convocata a luglio era ticinese o meno ? Chi non è del Ticino o svizzero non è ben visto, non a caso chiedono le lingue nazionali e la loro geografia/cultura/istituzioni, forse è quella la selezione vera.
Forse lì l'esigenza di trasparenza non è sentita come da noi perchè loro hanno fiducia nelle istituzioni.

mara88

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Canton Ticino, concorso docenti a.s 2012-2013 - Pagina 7 Empty Re: Canton Ticino, concorso docenti a.s 2012-2013

Messaggio Da Laura Agoni Ven Ago 23, 2013 9:07 pm

Buonasera, vorrei sapere secondo voi se con la laurea in scienze della formazione primaria potrei avere buone possibilità che mi venga riconosciuta dalla CDPE...prima di spendere 400 CHF vorrei essere almeno sicura....
sapete inoltre come funziona la scuola primaria in Svizzera?numero ore di un insegnante,pomeriggi, mense ecc?
inoltre insegnando in Svizzera il punteggio sarebbe sempre di 12 punti e vale x la graduatoria italiana?sono precaria....se dovessi entrare in ruolo in Italia un giorno ma se stessi lavorando in Svizzera, potrei chiedere l'aspettativa qua in Italia o sarei licenziata?
bisogna sapere sia il francese che il tedesco?se uno avesse studiato francese alle medie e alle superiori potrebbe andar bene?leggevo che serviva una certificazione di 360 ore....
grazie mille a chi vorrà rispondere....

Laura Agoni

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